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Autore: GRACE_WHITE    02/08/2014    2 recensioni
[La guerra dei mondi]
Anno 2045.
I protagonisti di questa storia sono Jena e Theo, figli di Rachel Ferrier, la più giovane superstite alla guerra dei mondi avvenuta nel 2005. I due si accorgono cogliendo i segnali collegati all'infanzia della madre, che i Tripodi sono tornati. Dovranno combatterli con le poche persone che saranno in grado di aiutarli, e capiranno che la prima guerra dei mondi non era niente, niente in confronto a quella che sta per scoppiare.
Genere: Azione, Guerra, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Theo
 
Mi ritrovo ad indossare una divisa da militare, gli scarponi neri che mi hanno dato sono scomodi e mi fanno sudare i piedi. Il nome del posto dove ci hanno portato non me lo vogliono dire, forse perché i soldati sono costretti o perché non lo sanno nemmeno loro.
Jena non parla da quando siamo arrivati qui, tre giorni fa. Ci fanno dormire in stanze separate con un letto e basta, e le nostre sono attaccate, infatti la sento piangere di notte. Anche io vorrei essere così emotivamente instabile come lei, soffrire per la morte di nostra madre, per il dolore che sta provando Jena e per il ritorno di quei mostri. Ma sono del tutto impassabile, la prima donna che amo di più al mondo, dopo mia sorella, è esplosa davanti a me e non ho fatto altro che scappare.
Sento bussare forte alla porta della mia stanza- Sono le tredici, devi andare alla mensa, ora.- è la voce ovattata di Scarlett, in tutta la sua grazia.

Mi alzo dal letto ed esco dalla mia cella… voglio dire dalla mia camera- Non parlarmi come se fossi uno dei tuoi tanti soldati.- nella mia voce c’è un’insolita calma. Do un ultimo sguardo agli occhi di quella che si crede una mia superiore e me ne vado a pranzo.
Mi siedo accanto a mia sorella, che, con occhi strabuzzanti, fissa il suo piatto come se potesse comunicare con quella coscia di pollo stecchita- Ma tu non eri vegetariana?- le chiede Alex, azzannando i resti di quello che sembra un hamburger. E’ molto simile a me, sembra che neanche lui sia rimasto così devastato dalla morte di suo padre e sua madre, ma la prima notte l’ho sentito piangere, come Jena. Forse ha esaurito tutte le lacrime mentre cercavo di dormire.
-Si.- sussurra con disgusto. Indossa una canottiera attillata e dei pantaloni larghi dello stesso colore della mia divisa, i suoi capelli sono legati in una coda alta e lunga. Anche Alex ha dei vestiti molto simili ai miei.
Sgrano gli occhi- Hai parlato!- esclamo con la bocca piena di cibo, appoggio la forchetta e alzo le mani verso l’alto- Finalmente!- esulto.

-Sai, io credevo che i vegetariani mangiassero… roba vegetariana, poi non so.- commenta gettando a canestro il tovagliolo, unto di salsa ketchup, nel cestino. Torna a guardare mia sorella, si passa la lingua davanti ai denti con la bocca chiusa e dice:- Certo che sei strana.-
Jena gli lancia un occhiataccia e poi sbuffa- Sono quegli imbecilli che mia hanno dato questo pollo morto!- allontana il piatto e si strofina le mani sugli occhi- Oddio, pensa se questo gallo se ne stava tornando a casa dalla sua famiglia e poi… Poof! Si ritrova le parti del corpo sparse per la mensa, in attesa di essere mangiate!- ora sta parlando ad alta voce- Magari i suoi pulcini e la sua gallina lo stanno ancora aspettando a casa!-
Alex la fissa con la bocca aperta, un sopracciglio alzato e un’espressione disgustata in volto. Guarda il suo secondo hamburger appoggiato come se fosse la cosa più orribile che avesse mai visto, con un dito sposta il suo piatto verso di me- Mi hai fatto passare la fame, contenta?-

-Ci farai l’abitudine.- commento divertito- Sono dieci anni che fa questa storia a cena e a pranzo, è insopportabile.-
Jena mi da una leggera gomitata sul braccio- Sempre simpatico tu, eh?-  sorrido e annuisco.
Non possiamo uscire da questa struttura, ovunque essa sia e qualunque nome abbia, perciò, visto che non abbiamo niente da fare, come abbiamo fatto negli ultimi giorni, andiamo a vedere i soldati e le soldatesse che si allenano. Dopo pranzo raggiungiamo un’enorme bunker nel piano più basso della palazzina, forse siamo sotto terra, ma non posso saperlo visto che in nessun piano ci sono delle finestre.

Ci sono dei bersagli circolari da una parte e delle persone, compresa Scarlett, che sparano e cercano di fare il punteggio più alto, che viene segnato su un cartellone elettronico appeso alla parete. Ci sono delle sacche che usano i pugili per allenarsi, delle corde che scendono dal soffitto dove ci si dovrebbero arrampicare. E ovviamente non possono mancare gli attrezzi per farsi i muscoli, tipo una panca con dei pesi che arrivano addirittura a trentacinque chili.
Dopo un po’ che siamo appoggiati al muro, vicino all’entrata, Alex sbuffa e si dirige verso la sparatoria contro i bersagli. Io e Jena, che fino ad un secondo fa eravamo seduti per terra con la schiena alla parete, ci alziamo- Dove credi di andare?- gli chiedo, alzando la voce per superare il fracasso che provocano i proiettili.

-Mi annoio,- risponde lui, con noncuranza- vado a fare fuori qualche bersaglio anche io.-
-Non credo che tu possa farlo.- dice Jena, sobbalza appena sente un proiettile conficcarsi nel muro, dietro i cerchi colorati. Tutti guardano un soldato con gli occhiali, basso e magro. Arrossisce e sembra voler nascondersi dietro un uomo con la pelle scura dallo sguardo minaccioso.
-Sono loro che mi hanno portato qui, e faccio quello che mi pare!- decide, guardando mia sorella con rabbia.
-Che caratterino.- commenta a bassa voce Jena.

Alex tocca la spalla di Scarlett e lei si gira, iniziano a parlare e dopo averla convinta, lui prende con due mani il fucile che stava usando la soldatessa. Il ragazzo si porta il mirino davanti all’occhio e dopo pochi secondi preme il grilletto. Io e mia sorella, e da quello che vedo anche Scarlett, rimaniamo scioccati dal punteggio: 9 su 10.
La soldatessa da una pacca sulla spalla ad Alex, vado verso di loro a passo spedito, con Jena al mio fianco- Non sapevo che sapessi sparare così bene.- si congratula Scarlett, sorridendo.
Alex si carica l’arma in spalla e fa un sorriso, come per vantarsi- Si, bhè, ho esperienza.-
-Esperienza?- ripete Jena con un sopracciglio alzato- E che vorresti dire? Che sei una specie di rapinatore o roba del genere?- trattiene una risata.

Lui mette un braccio sopra le spalle di mia sorella e uno sopra le mie e ci fa allontanare da Scarlett, poi ci fa uscire dal bunker- Diciamo di si, ma essere il figlio del presidente degli Stati Uniti ha qualche vantaggio.-
Jena incrocia le braccia stizzita- Ad esempio?-
-Diciamo che rende la tua fedina penale immacolata.- Alex sogghigna, poi il suo sorriso sinistro scompare- Non è che sono stato un bravo ragazzo in passato, per fortuna mio padre una volta salito al “trono”- agita su e giù l’indice e il medio, per fare le virgolette- ha fatto cancellare tutte le mie trasgressioni.-
-Ah, bravo.- commento appoggiando la schiena al muro metallico- Hai sfruttato il titolo di tuo padre.-
Alex sembra pensarci su un po’ e poi annuisce- Esattamente, ma non è che m’importasse più di tanto quello che faceva mio padre, poteva anche lasciarmi in prigione, stavo meglio li.-
-Perché ti avevano arrestato?- chiede Jena.

-Furto d’auto, cellulari rubati, portafogli scomparsi.- inizia ad elencare tenendo il conto con le dita- La lista è lunga, ditemi quanto tempo avete.-
-E pensare che mi sembravi tanto un bravo ragazzo!- commento con sarcasmo- Qual è stata la volta che sei stato di più in carcere?-
-Fino a due anni fa, con una condanna a tre anni, e li il caro papà non ha potuto fare un cavolo.- lo dice come se fosse colpa del padre per tutte le volta che è andato in prigione, è quasi odioso.
-E perché?- insiste Jena.
-Ho spifferato in giro una roba governativa che pareva importante e quindi i militari statunitensi mi hanno sbattuto dentro per tradimento… Idioti.- sbuffa e guarda verso l’alto, non sono sicuro che siano loro gli idioti.
-Oh, quindi è vero?- Scarlett è appoggiata su un fianco al cornicione della porta di metallo del bunker- Eri tu il ragazzino che ha quasi rivelato a tutto il pianeta di questo posto. Di certo non sei l’orgoglio del papà.- commenta lei, facendo la strafottente.
Lui sembra essersi offeso e per un attimo non ha più quell’atteggiamento da bulletto che aveva prima. Ma poi il suo viso si illumina- Allora è questa la Base Kennedy? Ah! Quindi dovremmo essere più o meno nell’entroterra del Gran Canyon, giusto? In Arizona. L’avete fatta dopo la morte del presidente Kennedy.-

Scarlett sgrana gli occhi e stringe i pugni- E’ un’informazione segreta.-
-Oh, ti prego! Non vorrai dire che è una finzione come l’Area 51? Perché so cose che tu neanche immagini su quella base militare.- la stuzzica Alex.
-Voglio andarmene da qui!- sbotto all’improvviso- Non fate altro che tenerci rinchiusi qui dentro, non potete. Fateci fare qualcosa fuori dalla Base Kennedy!- vedo Scarlett che sta per fare un passo per ribattere sulle  mie ultime parole ma la zittisco- Non dire che non lo è perché ormai si è capito, Scarlett!-
-Non posso fare niente io.- risponde la soldatessa.
-Voglio aiutarvi a combattere i Tripodi.- dice mia sorella. Io sgrano gli occhi, come può una ragazzina andare a fare la guerra contro degli alieni abnormi e altamente distruttivi?- Hanno ucciso mia madre, quei bastardi, e voglio contraccambiare il favore.-
-Tu? Wow.- Scarlett trattiene una risata- E cosa vorresti fare quando avremo i Tripodi davanti? Tirargli una trousse di trucchi? Oh, aspetta, ho un’idea! Perché non gli metti lo smalto, così quei mostri saranno davvero chic quando si faranno un selfie mentre ci uccideranno!!!- commenta a volume alto.

-Ho delle informazioni che potrebbero esservi utili. E sono tutte opera di Rachel Ferrier.- quelle parole catturarono l’attenzione di Scarlett, tanto da farla smettere di ridere- Ora non fai più la strafottente, vero soldato Kelly?- Jena sogghigna divertita.

Lei si guarda attorno e si aggiusta il cappello da militare, storce la bocca e annuisce- Seguitemi. Dobbiamo parlare.-

 
NOTA D’AUTRICE: Scusatemi se non sono stata molto presente, sto avendo dei problemi con internet :(
Non so quando pubblicherò il prossimo capitolo, e mi scuso anche se non ho ancora pubblicato un altro capitolo di Disney VS DreamWorks, sono riuscita a mettere solo questo per ora
Scusate ancora, Grace <3
   
 
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