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Autore: IMmatura    02/08/2014    3 recensioni
"Anno 5099
Dopo un disastroso terzo conflitto mondiale, gli esseri umani superstiti sul pianeta Terra hanno convenuto sulla necessità di riunirsi in un’unica Società, per evitare nuovi conflitti. A capo di questa Società, affinché la corruzione non ne rodesse le fondamenta, è stato posto un grande computer, detto “La Macchina”. La Macchina determina in base ad algoritmi i provvedimenti da prendere per garantire a tutti gli esseri umani il miglior tenore di vita possibile. Esecutore delle volontà della Macchina, ed allo stesso tempo figura istituzionale con ampio potere decisionale, è il Governatore. Esso ha assoluto arbitrio su tutte le questioni “minori”, compreso il potere di vita o di morte sui singoli cittadini. Due soli obblighi lo vincolano: non andare contro un ordine della Macchina e, al centesimo anno d’età, abbandonare la sua carica per lasciarla al suo Successore..."
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Storia a tema distopico, accetto tutti i pareri purchè costruttivi...
Genere: Generale, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris McLean, Topher, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Teletoon; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

Il Destino del Successore

 

 


 

Anno 5099

Dopo un disastroso terzo conflitto mondiale, gli esseri umani superstiti sul pianeta Terra hanno convenuto sulla necessità di riunirsi in un’unica Società, per evitare nuovi conflitti. A capo di questa Società, affinché la corruzione non ne rodesse le fondamenta, è stato posto un grande computer, detto “La Macchina”. La Macchina determina in base ad algoritmi i provvedimenti da prendere per garantire a tutti gli esseri umani il miglior tenore di vita possibile. Esecutore delle volontà della Macchina, ed allo stesso tempo figura istituzionale con ampio potere decisionale, è il Governatore. Esso ha assoluto arbitrio su tutte le questioni “minori”, compreso il potere di vita o di morte sui singoli cittadini. Due soli obblighi lo vincolano: non andare contro un ordine della Macchina e, al centesimo anno d’età, abbandonare la sua carica per lasciarla al suo Successore. Il Successore è selezionato direttamente dalla Macchina alla nascita e, fin dalla prima infanzia, viene educato allo scopo di assumere l’alta carica a lui destinata. Indipendentemente dalle sue origini sociali, esso viene trasferito nell’Alta Corte, dove l’élite sociale che vi risiede, ed il Governatore regnante, impartiranno al Successore tutti gli insegnamenti necessari a svolgere, in futuro, il proprio compito. Queste regole però risalgono a mille anni prima, quando la vita media degli individui non si era ancora drasticamente allungata. Nell’era attuale, all’età di 100 anni, un essere umano dotato degli opportuni mezzi può non solo essere ancora vivo, ma trovarsi in condizioni di forma fisica pari a quelle di un quarantenne. Condizioni nelle quali non è più così semplice rassegnarsi ad abbandonare il trono...

L’attuale Governatore è Chris Mc Lane. Questa è la storia del suo Successore.

 

 

 

Prologo

la Macchina lo avvolgeva, in tutta la sua grandezza. Il ronzio elettrico del suo lavorio percorreva la miriade di cavi lungo le pareti.  L’azzurro intenso delle spie al neon gli appannava la vista. Trovarsi all’improvviso al buio, dopo una corsa del genere, non era semplice. Ancora con il fiatone, mentre gli occhi si abituavano all’oscurità, Topher Bagley fece qualche passo esitante. Lo schermo si illuminò. Era immenso. Nella sua memoria, quella sala era divenuta molto più indistinta e meno maestosa. Ritrovarvisi di nuovo in carne ed ossa lo esaltava ed atterriva allo stesso tempo. Da quella gigantesca parete, ora iridescente, si propagavano altre miriadi di cavi. Come una rete gigantesca che si insinuava nelle mura del palazzo e, lo sapeva bene, si diramava dal palazzo governativo in tutto il globo. Tutto il mondo convergeva in quell’immensa parete luminosa, che pulsava si spie ed icone sui vari continenti. La Macchina era questo. Tutto, esattamente come gli avevano insegnato. Era lui a non essere più quel che era prima. Eppure, allo stesso temo, non era mai stato così pronto...

-Identificarsi presso il pannello centrale.- ordinò una voce preregistrata, riscuotendolo dai suoi pensieri, mentre finalmente anche una luce più calda, dal soffitto, invadeva quella stanza di metallo ed energia. Di fronte alla porta blindata, chiusa, una ragazza borbottava sommessamente contro il volume, a suo dire troppo alto. Intimò all’altro di sbrigarsi.

Topher, dopo un attimo di esitazione, staccò dal suo petto la spilla che avrebbe dovuto usare nella cerimonia di Ascesa come Governatore. Aveva sognato da sempre di trovarsi in quel luogo, di compiere i gesti che adesso era costretto a fare di corsa, con l’ansia del fuggiasco. Era tutto così ingiusto...

Si sforzò di non pensarci, concentrandosi solo sulla lieve puntura auto inferta all’indice della mano destra. Una goccia cremisi cadde su un pannello. Immediatamente una lastra di vetro vi si sovrappose, per evitare contaminazioni del codice genetico. Vide il suo sangue mescolarsi a del liquido distillato e sparire in microscopici canali sul bordo dello scanner. Sfiorò il metallo scintillante del pannello centrale, ai bordi del touchscreen. Gelo.

-Identificazione in corso...- annunciò la Macchina.

-Deve per forza gridare in questo modo?- protestò Jasmine, ormai sull’orlo di una crisi di nervi. Quel posto era inquietante e molto più stretto di quanto si aspettasse. Troppo stretto per i suoi gusti. Era sempre stata leggermente claustrofobica, e se non avesse saputo che i corridoi che avevano appena abbandonato erano pieni di guardie armate fino ai denti, sicuramente sarebbe uscita da quella trappola d’acciaio senza pensarci due volte.

-Un po’ di rispetto, stiamo pur sempre parlando delle fondamenta della nostra Società.-

L’australiana si limitò a sbuffare di fronte a quella frase da indottrinato. Sapeva di non potersi aspettare, dal ragazzo, più di quanto stava già facendo. Credere ancora in quel governo dopo quello che aveva dovuto affrontare era una prova di grande stupidità, o di grande testardaggine. Nel primo caso, sarebbe stata una tragedia. Nel secondo, forse c’era qualcosa di ammirevole.

-Errore. Il codice genetico risulta non presente nell’archivio Viventi.- annunciò la voce meccanica.

-Mi aveva dato per morto, quindi...- disse a mezza bocca, per poi concentrarsi sul pannello. Inveire contro Chris in quel momento non sarebbe servito a nulla.

Selezionò l’opzione “Rettifica”. Era la procedura standard per i casi in cui, accidentalmente, venivano registrati dei falsi decessi. Ironia della sorte, proprio Mc Lane gliel’aveva insegnato, durante una delle lezioni che gli dava, controvoglia, sul funzionamento della Macchina e della Società. Allora, quelle sensazioni di astio e gelo non l’avevano allarmato. Riusciva a ricordare quanti campanelli d’allarme aveva avuto sotto gli occhi, e la sua ingenua sicurezza, ma non aveva tempo per darsi dello stupido. La Macchina avrebbe eseguito dei brevi controlli sulla sua persona, per verificare che si trattasse realmente del soggetto dato per morto. Tuttavia quella procedura non era semplice. Doveva prima posizionare le mani sul pannello, per permettere la scansione delle sue impronte digitali (sperando che la feritina sulla mano destra non falsasse i dati), poi eseguire una scansione della retina e un controllo vocale. Procedure di minuti che potevano anche non avere, in quel momento.

Jasmine intanto portò una mano all’auricolare. Un suono fastidioso le attraversò il timpano. Ebbe l’impressione che il suo cervello venisse letteralmente trapassato da quel fischio. Erano gli inconvenienti di utilizzare una tecnologia di trasmissione arcaica come le onde radio. Tuttavia era l’unico modo di non essere intercettati, o almeno così le aveva detto il ragazzo di cui si fidava ciecamente, e che era dall’altra parte dell’apparecchio.

-Shawn...ci serve altro tempo. Deve fare tutta la trafila...-

-Calmati, Jasmine. Sapevamo che poteva succedere. Cercheremo di coprirvi il più possibile, ma se le cose si mettono male dovrete scappare.- rispose il ragazzo, intento ad armeggiare con le manopole di quell’antico oggetto chiamato “trasmittente”. Non aveva avuto il tempo di creare anche per lui un hardware più pratico. Aveva ben altro di cui preoccuparsi, comunque. Per esempio spiegare al misero esercito di ribelli che si erano affidati a lui perché la manovra diversiva doveva essere prolungata, mettendo a potenziale rischio la missione, e le loro vite. L’attacco al Palazzo Governativo era stato un rischio fin dall’inizio, che molti avevano accettato di correre solo dietro molte insistenze. Si portò una mano alla testa. Quel gesto fu notato da un paio di ragazzi che, armati alla meno peggio, lo stavano coprendo.

-Che succede?-

-Procedura lunga. Hanno bisogno di più tempo...-

-Mi prendi in giro, vero?- protestò Scott -Devono solo far pigiare due tasti a quell’idiota, mentre noi stiamo rischiando la pelle! Che si muovano!-

-Mi secca dovertelo far notare, ma siamo in minoranza numerica e col morale basso. Penso che dovremo iniziare ad aspettarci defezioni a catena...- rincarò Brick, con il consueto piglio militaresco.

Continuava l’assedio che, fino ad un anno prima, nessuno avrebbe potuto immaginare...

 

 

 

 

Angolo di IMma

Distopia...finalmente ne scrivo una. Non so quanto tempo è che non bazzico più questo fandom, ma spero di tornare alla grande con questa storia.

Confesso che ho impiegato un po’ a far pace con questa nuova stagione, all’inizio non mi piaceva granchè, ma adesso mi sono affezionata ai personaggi e mi è venuta voglia di scriverne. Ergo, ci saranno sicuramente tutti i protagonisti di Pakhitew, oltre ai miei preferiti delle altre stagioni. Posso dirvi solo che ci saranno molti colpi di scena e forse Chris non sarà il solo antagonista...sarebbe troppo facile, nevvero? ;D

Come avrete capito il Successore sarebbe Topher...il perché di tutti gli altri casini lo scoprirete leggendo i prossimi capitoli. Vi avviso che con il primo ripartirò da prima del momento narrato del prologo (la mia prima storia ad intreccio, yay!) che riproporrò successivamente. Cercherò di essere chiara, da adesso in poi, ma se qualcosa dovesse risultarvi un po’ contorto non esitate a chiedermelo. Spero abbiate la pazienza di seguirmi, e che la fanfiction sia di vostro gradimento. Fatemi sapere cosa ne pensate in una recensioncina, se vi va.

Saluti

IMmatura

PS L’abuso di maiuscole è voluto, perché fa figo in questo genere di storie xD

  
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