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Autore: didismile94    03/08/2014    6 recensioni
Salve a tutti, mi chiamo Kagome Higurashi,ho ventiquattro anni e vivo nella grande mela,la città che non dorme mai,la città che ha donato un pò di pace al mio cuore in tumulto,alla mia sofferenza.
La storia che sto per raccontarvi è quella dei due anni più belli della mia vita,è quella della mia adolescenza fatta di scuola,divertimento,amicizia e soprattutto amore... un'amore talmente forte che mi ha costretta a mettere un continente e mezzo ed un intero oceano tra me ed il mio amato quando tutto è finito... quando LUI ha rovinato tutto.
Mi chiamo Kagome Higurashi e questa è la storia di come tutto è cominciato... e finito.
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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SOMEBODY  TO LOVE
 
 
Quasi un’anno dopo
 
Lo scorrere veloce del tempo a volte destabilizza,non riuscivo ancora a credere che fosse passato un anno dal mio ritorno in questa città piena di vita.
La mia vita era diventata davvero caotica,frequentavo assiduamente le lezioni alla Columbia concentrandomi sui corsi di lettere moderne e giornalismo,nella speranza di riuscire un giorno a diventare una scrittrice o ad avere un mia rubrica su un qualche giornale famoso.
Quando non studiavo passavo il tempo ad aiutare mia nonna ad organizzare eventi per il suo ente,spesso trovavo delle mie foto sui giornali scandalistici mentre ero ad una di queste serate,ormai tutta New York sapeva chi ero mio malgrado.
Mi ero anche trovata un piccolo lavoro come fotografa freelance,per non pesare troppo sulle spalle di mio nonna e soprattutto per poter essere indipendente.
Il mio capo Steward mi lasciava libera di consegnarli i miei scatti quando volevo e di immortalare qualsiasi cosa volessi,non mi aveva mai dato compiti ben precisi,tutto ciò che gli importava era che le immagini che appendeva alle pareti delle sue mostre trasmettessero un emozione.
Certo non mi guadagnavo lo stipendio solo facendo foto,lo aiutavo a trovare fotografi emergenti e ad organizzare gli eventi in cui “ mostrare al mondo quei capolavori” come li chiamava lui.
Nonostante la mia vita fosse piena ed abbastanza appagante,ancora non ero riuscita a levarmi dalla testa il Giappone ed Inuyasha,solo pensare il suo nome mi provocava una stratta allo stomaco. Da quel maledetto giorno non l’ho più visto ne sentito,non mi ha cerata,probabilmente mi ha dimenticata,cosa che io non riesco a fare con lui.
C’ho provato lo giuro,sono uscita con altri ragazzi,con alcuni di loro ho fatto anche del sano sesso,ma in ognuno cercavo qualcosa che mi ricordasse lui e alla fine lasciavo perdere.
Sango e Rin mi chiamano ogni giorno,la loro vita procede tranquilla,entrambe stanno ancora con i lori fidanzati e sembrano super affiatati. Mi chiedo se arriveranno addirittura a sposarli.
-Kagome,la presentazione nella sala A è appena termita,sono andato a controllare che nella seconda ala della mostra fosse tutto a posto ed ho notato che sotto la foto che hai scattato manca il tuo nome,sarebbe un peccato non far sapere a tutta quella gente che l’autrice di quella meraviglia sei tu.- esclama il mio capo che mi ha appena raggiunta nel retro dello stabile dove si sta svolgendo la mostra.
Lo fisso un secondo spaesata gettando la sigaretta che avevo in mano.
Dio come ho fatto a dimenticarmi un dettaglio così stupido?!
-Che idiota! Vado subito a metterlo!- Esclamo,mentre lui mi passa un cartellino su scritto:

Kagome Higurashi   - MADNESS –

A passo svelto raggiungo la sala,ma devo bloccarmi quando noto una figura maschile intenta ad osservare la mia foto.
Da dietro non riesco a capire chi sia,non che creda di conoscerlo,e visto che non sembra avere intenzione di spostarmi  e le voci degli “spettatori” sono sempre più vicine decido di avvicinarmi.
-Ehm… Mi scusi- dico affiancandomi a lui – se può apostarsi un’attimo dovrei aggiungere il nome dell’autrice della foto prima che arrivino le altre persone.- continuo poi sorridendo cordiale.Lui si gira ed io mi perdo per un secondo nel suo sguardo,mai visti occhi così blu,sembra di vedere l’oceano nel suo sguardo.
Anche lui mi guarda per po’,poi senza proferire parola si sposta leggermente di lato ed io applico il mio nome sotto la foto.
Non so perché non ho detto a questo sconosciuto dagli occhi color del cielo che la foto è mia,non mi ero mai fatta certi problemi prima,ma c’è qualcosa in lui che mi mette in soggezione.
Lui si avvicina di nuovo e ricomincia a fissare l’immagine della donna che ho immortalato al Central Park mentre osservava he triste una grande quercia.
-Titolo interessante: Madness. Chissà perché questa… Kagome ha deciso di darle un titolo tanto particolare.- dice voltandosi nuovamente verso di me ed incatenando i suoi occhi ai miei per la seconda volta.
-Bhè – comicio staccando lo sguardo dal suo volto per portarlo sulla foto  – immagino sia perchè la donna nella foto sembra tremendamente triste,e  poi lo sfondo:l’albero il cielo grigio ed il vento che le scompiglia i capelli non fanno altro che rendere questa foto tremendamente maliconica secondo me. Insomma non si vede tutti i giorni una donna che fissa un albero al Central Park,non così intensamente,come se in realtà stesse pensando a qualcosa che la fa stare tremendamente male.- continuo poi portando una mano  a sfiorare il soggetto dell’immagine
Forse quel giorno non era la donna a stare male,forse quel giorno ero io quella a sentire tutto quel malessere,presa dallo sconforto dei ricordi e per questo o attribuito tutte quelle sensazioni alla povera donna che signora che fissa l’albero.
Di nuovo lo trovo a fissarmi e solo ora mi accorgo che dietro a quei occhi c’è una ragazzo davvero… bello. Si è la parola giusta.
Capelli scuri e ribelli,mascella squadrata,e direi anche un bel ficisco nascosta da un pullover nero e un paio di semplici jeans.
-Che c’è?- domando spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio,improvvisamente imbarazzata.Questo tizio mi destabilizza.
-Mi chiedo come fai a sapere che la foto è stata scattata a Central Park.- risponde guardandomi curioso.
Vuota.
La mia mente non riesce a fornirmi una scusa decente… e ce ne sarebbero a milioni,tipo che conosco la fotografa o che me l’ha detto il mio capo,ma niente. Rimango zitta.
-Ehm io… - comincio rossa come un pomodoro
-Kagome eccoti finalmente!-
Salvata in corner da Steward,che poi in fondo non mi ha salvata visto che ora il misterioso sconosciuto mi guarda sorridendo furbo.
Dio! Che figura.
-Vieni devo fari conoscer delle persone- continua poi prendendomi per il braccio e trascinandomi in mezzo alla marmaglia di persone che è appena entrata in sala.
Poche ore dopo la mostra e finita ed io posso finalmente tornare a casa.
Mi chiudo  la porta dello stabile alle spalle lasciando che il vento caldo di luglio mi scompigli i capelli,mi accendo una sigaretta mentre aspetto che un taxi si fermi per portarmi a casa.
Anche di notte New York è una città frenetica,è proprio vero che non dorme mai.
I locali nelle vicinanze sono pieni,la gente nonostante l’ora tarda passeggia tranquilla,senza pensieri.
-E così la foto era tua.-
Mi volto portandomi una mano al petto spaventata e ritrovo il ragazzo con gli occhi oceano a poco passi da me.
-Sei una specie di stalker?- chiedo mentre lui si avvicina.
-Qualcosa del genere… Diciamo che ho aspettato sperando di incontrarti di nuovo.-
Dovrei essere lusingata da tutto ciò o spaventata? Non riesco a darmi una risposta.
-Ehm ok… - rispondo tornando a guardare la strada e sentendomi stranamente agitata.
Spero vivamente di non essermi imbattuta in un maniaco o in un killer con la faccia d’angelo.
-Sono Dereck- non sembra voler mollare,nonostante io non mi sia comportata come una predisposta a fare conversazione. 
-Piacere- rispondo senza guardarlo
.-Andiamo,non sono davvero uno stalker e nemmeno un maniaco,mi hai semplicemente incuriosito,non volevo spaventarti.- esclama poi cominciando a ridere. 
-Bhè scusa,ma siamo a New York qui viene stuprata una ragazza ogni sera in mezzo alla strada. Quindi è ovvio che io non sia propensa a parlare con uno sconosciuto- rispondo gonfiando le guance. 
Lui di nuovo scoppia ridere tanto forte da doversi tenere la pancia.
Che sia pazzo?
Mi volto indispettita e finalmente dopo la ventesima volta che alzo la mano un taxi si ferma.
La mia salvezza!
Apro la portiera e mi appresto a salirvi ma la mano del ragazzo misterioso ma con un nome mi blocca.
-Che ne dici di ricominciare? Un caffè io e te? Andiamo Kagome,dammi la possibilità di farmi conoscere.Non sono male come sembro.-
Non so come venti minuti dopo siamo seduti su una panchina fuori da sturbucks,che parliamo tranquilli.
Sono le quattro del mattino eppure non sembra interessare a nessuno dei due.
Mi dice di avere ventiquattro anni,che si sta laureando in architettura e che è originario di Philadelphiache la sua famiglia è benestante ma che non ha buoni rapporti con loro
Io gli racconto del perché sono New York,della mia vita in Giappone,e lui non mi guarda con compassione,mi sorride ed ascolta ogni mia parola.
È quasi l’alba quando ci salutiamo,ci siamo scambiati i numeri di telefono,ha detto che chiamerà sicuramente.
Questa volta per tornare a casa decido di non prendere un taxi,ma di andare a piedi beadomi dell’aria fresca di questa città e sorrido.
Per la prima volta dopo quesi un’anno le mie labbra disegnano un sorriso reale,non finto come quello che propino alle riviste,e tutto questo grazie ad uno strano ragazzo con il mare al posto degli occhi.
 
Arrivata a casa mi blocco davanti alle scale che portano all’entrata.
No! Non è possibile.
-Inuyasha- un sussurro,mille ricordi belli che mi passano davanti.Lui è qui,davanti a me,mentre il sole sorge.
Si alza,mi corre incontro e mi abbraccia,io rimango immobile.
-Kagome,mi sei mancata così tanto.-
Per un nano secondo penso a quanto sarebbe bello lasciarmi andare,stringerlo tra ke braccia,baciarlo,farci l’amore,poi i ricordi dell’ultima volta che l’ho visto arrivano potenti come uno schiaffo,così mi allontano velocemente e lo guardo truce.
-Cosa ci fai qui?- domando diretta.
-Mi machi,voglio farmi perdonare,voglio che torni a casa con me,che ricominciamo da capo.-
Lo fisso stralunata… Lui viene qui e pensa di poter anche pretendere qualcosa?
-Torna a casa Inuyasha.- rispondo gelida scansandolo e cominciando a a salire le scale.
La sua mano mi ferma il braccio ed inconsciamente paragono il suo tocco a quello di Dereck,poche ore fa.
Questa mano è prepotente,l’altra e dolce e rude al tempo stesso.
-Ti prego perdonami.-
Lo guardo e in lui non vedo altro che il ricordo di un amore finito male,che non potrò mai dimenticare ma per cui no ho più fiducia.-Ti ho già perdonato Inuyasha,ma non posso dimenticare. Hai rovinato tutto,hai ucciso la mia fiducia nei tuoi confronti.-Strattono la mia mano e mi volto,la porta di casa non mi è mai sembrata tanto lontana.
Una parte di me continua a ripertemi che lo amo ancora,di mandare tutto a puttane per sempre,che si può ancora rimediare,ma non ce la faccio… Non ora.
-Scegli me Kagome,amami.-
Il mio viso si bagna,lacrime amare mi solcano le guance mentre prendo la decisione più difficile di tutta la mia vita. 
-Torna a casa Inuyasha.- 
 
Mi butto sul letto senza nemmeno cambiarmi i singhiozzi mi impediscono di respirare normalemente e le lacrime mi offuscano la vista.
Lui era qui e io l’ho cacciato,ma non sono pentita,credo di aver fatto la scelta più giusta al momento,nonostante tutto questo dolore che credo sia dovuto più al fatto che ora ho davvero dato un taglio netto con la mia vecchia vita.
Il telefono vibra per qualche secondo segno che ricevuto un messaggio.
Mi asciugo il viso con le mani e prendo il telefono.
DERECK:
-Che ne dici di un altro caffè?
 
Sorrido come una stupida.
Forse il mio nuovo inizio comincia ora.
Forse un giorno tornerò in Giappone.
Forse un giorno troverò qualcuno da amare.
 
 
 
Fine… Per ora.



 
 
 
Ehm Ehm…. Wow,ho appena concluso la prima storia.
Non so bene se essere felice o triste,ma sono abbastanza orgogliosa di aver portato avanti la ff fino alla fine!
Ora prima di tutto voglio ringraziare voi popolo di EFP,grazie a chi ha commentato,ha chi ha messo la storia sulle preferite e a chi ha semplicemente letto.
Grazie alle ragazze del Vanilla’s World,che mi sopportano e mi sostengono sempre.
Grazie a Serin88 che mi ha spronata con questo capitolo piuttosto difficile. ( se fa schifo,parte della colpa è anche sua XD)
Questa storia è nata solo per fare da “apripista” al suo seguito che ho in mente da più di un anno e che spero seguirete,e che mi aiuterete a portare avanti grazie ai vostri commenti.
Bando alla ciance spero di sapere il vostro parere anche su quest’ultimo capitolo!!!!
Baci
Didismile.
 
 

Ah si il nuovo protagonista io me lo sono immaginata un po’ come Ian Sommerhalder XD
 
 
  
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