04/08/2014
0 recensioni“Che succede Zayn?” chiesi preoccupata.
“Beh..io.. ti volevo parlare del mio comportamento in queste ultime settimane..”
Abbassai lo sguardo. “Già..” Forse non volevo sapere ciò che voleva dirmi, forse avrebbe rovinato il momento più bello.
“Zayn.. ne riparliamo un’altra vol..”
“No! Voglio dirti tutto ora, è stato già così complicato aspettare fino a questo momento”
“Allora dimmi una volta per tutto perché non sopporto più tutto questo mistero.”
“So di essermi comportato di merda con te, so di non averti più scritto, di non averti più chiesto di uscire o semplicemente di non vederci più nel nostro terrazzino..”
Il mio cuore iniziava a battere più forte e i miei occhi diventavano lucidi.
“..ma volevo dirti che non l ho fatto perché mi ero stufato di te.. o perché tu non mi piacessi più.. è solo per il semplice fatto che volevo che accadesse qui..”
Non feci in tempo a proferir parola, a chiedere spiegazioni, a cercare di capire cosa mi volesse dire, che mi ritrovai completamente stesa sulla sabbia e Zayn sopra di me, con una mano vicino alla mia testa per reggersi e l’altra che mi cingeva i fianchi. Ci guardammo per un paio di secondi in silenzio, impassibili.. si avvicinò a me, i nostri nasi si sfiorarono e ad un tratto appoggiò le labbra sulle mie per poi socchiuderle e dare inizio al bacio più bello della mia vita.
Mi svegliai con il sole che mi attraversava la faccia e sentii subito la testa che mi scoppiava.
Alzai il busto e mi strofinai gli occhi, cercando di svegliarmi, ma subito ci pensarono le mie amiche a farlo.
“Buongiorno dormiglionaa” disse la mia migliore amica.
“Ooh finalmente aspettavamo tutti te!” aggiunse Juliet.
Mi stiracchiai. “Aspettarmi per cosa?” chiesi.
“Avevamo deciso di andare al Mc a mangiare tutti insieme, ma sono le 12 e sei ancora buttata su quel letto”
“Le 12?” Sbarrai gli occhi. Come avevo potuto dormire così tanto? MI portai le mani alle tempie. “Avete qualcosa per sto mal di testa?”
“Si signorina, ma la prossima volta magari sballati di meno” disse Juliet porgendomi una bustina.
Mi resi conto di non ricordare parte della serata, ma quel bacio.. non lo avevo dimenticato. Sorrisi istintivamente.
Presi alcuni vestiti e mi diressi in bagno, ma Chiara si catapultò davanti alla porta, senza lasciarmi passare.
“No no no, tu adesso ci racconti prima quello che è successo ieri sera” disse obbligandomi a sedermi sul letto.
“Già.. tu e Zayn siete spariti nel nulla e siete ritornati solo dopo mezz’ora e tu eri moolto felice” intervenne Juliet.
Ricordavo di essere tornata in discoteca.. probabilmente dalla felicità ero tornata a bere qualcosa con le altre e così si spiegherebbe il mio mal di testa allucinante.
“Beh.. Zayn mi ha portata poco lontana da lì.. sulla spiaggia e..”
“Ecco perché Louis aveva scelto proprio quella discoteca con tutte quelle che c’erano più vicine”
“Zitta falla parlare” sbottò Chiara troppo incuriosita.
“..Abbiamo scherzato.. riso.” Continuai. Le mie amiche pendevano dalle mie labbra, aspettavano solo che continuassi il più veloce possibile il discorso.
“..e mi ha baciata” dissi con un sorriso a 32 denti.
“Lo sapevoo wooo, ho sempre ragione io, sempre!” continuava a urlare Juliet mentre saltava sul letto.
“Ma cosa dici che te l’ho detto prima io! Ho sempre saputo che Ale e Zayn erano fatti per stare insieme”
I loro discorsi mi fecero ridere, solo loro potevano discutere per una cosa del genere.
Scossi la testa, ripresi i vestiti e andai in bagno ancora sorridendo.
Ci ritrovammo tutti nel nostro solito punto d’incontro, ma una volta finito di salutare i ragazzi notai che ne mancava uno.. forse la persona di cui mi importava di più..
“Zayn?” chiesi prontamente a Liam.
“Oh non verrà.. ha detto che si sentiva poco bene e ha preferito rimanere in camera”
Mi risultava tutto un po’ strano, soprattutto perché non mi aveva mandato nessun messaggio.
E se si fosse pentito del bacio della sera precedente? O magari era nei suoi programmi baciarmi e poi non farsi più sentire.. stavano per riniziare le mie solite paranoie, quando vidi Liam e Juliet salutarsi con un lungo bacio, e non sulla guancia.
Lo guardai allibita e in cerca di spiegazioni. E’ vero che gli avevo consigliato di avvicinarsi a Juliet e dimenticare Chiara che ormai era troppo impegnata con Harry (ebbene si, stavano ufficialmente insieme), ma non pensavo l’avrebbe fatto così in fretta. Lui mi fece gesti molto incomprensibili, ma capii che mi avrebbe raccontato tutto in un altro momento. Juliet sembrava molto felice mano nella mano con Liam.
Mi voltai e Chiara faceva lo stesso con Harry. Pensai che avrei dovuto anch’io tenermi per mano con un ragazzo in quel momento, ma non era possibile.
Mi avvicinai a Louis, che era l’unico libero e spensierato in mezzo a quei ragazzi troppo sdolcinati.
“E tu non te la trovi una ragazza?” dissi ridendo.
Lui si voltò accorgendosi di me e sorrise. “Per ora non è indispensabile”. Lo guardai quasi sconvolta. Tutti i ragazzi della sua età, per una cosa o l’altra, erano sempre in cerca di ragazze.
“Allora io vado a chiedergli se ha voglia di farsi un giro con noi, aspettatemi qui” disse Liam.
“Sisi, fai veloce biondino” rispose Harry mentre abbracciava da dietro Chiara.
Mi sedetti su un muretto all’entrata del college e Louis mi raggiunse.
“Sei depressa? Ti ho vista un po’ giu oggi”
“No figurati, ho solo un po’ di mal di testa”
“Sei così per Zayn vero?”
“Cosa?! No…ma va..io….vabbe mi fa strano che non sia voluto venire con noi a pranzo” dissi rassegnandomi all’idea di mentirgli, perché sarebbe stato tutto inutile.
Come facevano tutti a capire quello che mi succedeva ogni volta, senza che proferissi parola?!
“Alee ma non ti ho detto..” “Attentaa..”
Juliet mi era corsa incontro per dirmi chissà che cosa e puntualmente mi aveva fatto rovesciare tutto il frappè sulla maglietta, ovviamente la mia maglietta preferita.
“Cazzo Juli, guarda che hai combinato” dissi rimproverandola mentre cercavo di pulirmi con un fazzoletto. Ma ormai il danno era fatto e non potevo andare in giro cosi.
“Scusamii” disse.
“Vado su a cambiarmi” dissi io girando i tacchi.
Salivo le scale con il fiatone… ogni volta sembravano sempre di più.
Stavo per svoltare l’angolo e dirigermi verso la mia camera quando sentii delle voci familiari.
Mi voltai e vidi la porta della camera di Zayn ,e dei suoi amici, lievemente aperta. Cercai di avvicinarmi il più possibile senza farmi vedere..non riuscivo a riconoscere le voci, ma riuscivo appena a comprendere le parole.
“Io non voglio lei.. lo sai benissimo anche tu!”
“Ma non puoi continuare a prenderla in giro, lo capisci? Lei è pazza di te, dal primo momento in cui ti ha visto”
“Lo so.. troverò il momento opportuno e le dirò la verità..”
Cercavo di tenere tutto lo scoraggio che avevo dentro, tutta la tristezza che saliva ad ogni parola.
Sentii dei passi e corsi verso la mia camera, girai velocemente la chiave con le mani tremanti, chiusi la porta quasi sbattendola e scivolai con la schiena su quest’ultima fino a cadere a terra, dando il via a uno dei più lunghi e tristi pianti della mia vita.
Erano le 20 e gli altri sarebbero dovuti tornare a breve. Ebbene si..non ero più tornata sotto dagli altri, avevo mandato un messaggio alla mia migliore amica dicendole che mi sentivo poco bene e che le avrei aspettate in camera.
Riaccesi lo schermo del telefono e lo rispensi. Andavo avanti così per ore ormai. Avrei voluto scrivere a Zayn, ma non potevo farlo. Mi alzai e mi diressi alla finestra della camera, che dava sulla strada.
Io non voglio lei. Le sue parole continuavano a rimbombarmi in testa. Mi sentivo come qualche mese prima, quando aveva deciso di non calcolarmi più per settimane e settimane. O forse mi sentivo ancora peggio. Dire che ero giù di morale era poco, dire che avevo l’autostima sotto i piedi forse si avvicinava meglio, ma neanch’io ero in grado di spiegare il mio stato d’animo. Volevo solo rinchiudermi sotto le coperte e non vedere nessuno. Non ero in grado di dare spiegazioni o raccontare la verità.
Presi lo zaino e chiusi la porta a chiave. Come al solito ero in ritardo e le altre mi aspettavano già in aula.
“E’ in ritardo, di nuovo” disse il professore vedendomi entrare. Fece calare in silenzio e io raggiunsi le mie amiche, mentre cercavo di scusarmi.
“Ce la farai ad arrivare un giorno in orario?” bisbigliò Chiara, rimproverandomi. Era già da tre giorni che arrivavo tardi alle lezioni.
La verità è che passavo le notti a pensare e ripensare sull’accaduto di qualche giorno prima e finivo sempre per essere in un fiume di lacrime. Già, erano passati tre giorni e Zayn non mi aveva ancora rivolto parola. Non usciva mai dalla camera, non andava alle lezioni e nessuno lo sentiva, a parte i suoi compagni di stanza a cui non raccontava niente. Non capivo il perché di quel comportamento.. se non voleva vedere me perché si comportava allo stesso modo con i suoi amici? Con le mie amiche, invece, ero riuscita a dare qualche scusa per evitare il discorso che non avrei mai voluto aprire. Anche se Chiara era la mia migliore amica e mi conosceva fin troppo bene. Prima o poi mi avrebbe chiesto che cosa mi stesse succedendo, ma fino a quel momento potevo stare tranquilla. Se così si poteva dire.
Quinto giorno di pianti, di depressione, di tristezza, di sonno e.. quinto giorno di ritardo.
“Io lo odio, lo odio, lo odio.. ma mi si può dare così tanti compiti solo per degli stupidi ritardi?!”
“Ale.. se non te ne fossi accorta è da quasi una settimana che arrivi in ritardo alle lezioni”
“Lo so, so ancora contare” dissi, guardando la mia migliore amica che mi parlava come se fossi stupida. Forse un po’ lo ero. Stupida perché erano passati cinque giorni e non avevo ancora visto Zayn. Non avevo ancora parlato con lui, ed era arrivato il momento di farlo. Sì, dovevo agire una volta per tutte.
A questa ultima conclusione sorrisi e vidi le mie compagne di stanza che mi guardavano come se avessero davanti un pazza psicopatica.
Mangiai qualcosa alla veloce in mensa e lasciai gli altri li, ad abbuffarsi come pochi. Io avevo qualcosa di più importante da fare. Come al solito Zayn non era sceso neanche per mangiare e ne approfittai. Raggiunsi il “nostro” terrazzo e presi il telefono. Avrei mandato un messaggio a Zayn e gli avrei detto di raggiungermi lì. Questa situazione doveva finire, volevo che mi dicesse in faccia tutto quello che pensava anche se sapevo che sarebbe stato difficile sentire quelle cose, molto difficile.
Avevo mandato il messaggio e continuavo a camminare avanti e indietro, non riuscivo proprio a calmarmi.
Mi appoggiai alla ringhiera, ammirando la vista di Cambridge con tutti quei palazzi la gente che correva a destra e sinistra per le strade. Non so perché, ma il quel momento mi venne in mente la vista del mare, della spiaggia, di quella magnifica serata che mi aveva fatto passare Zayn..e di quel qualcosa che stava per finire senza neanche essere iniziato.
“Hei piccola.. ho bisogno di parlarti”.
~ Ale's space ~
Siii sono tornata con un nuovo capitolo tutto per voi ;D
Diciamo che ero abbastanza ispirata e vi terrà impegnate qualche minuto in più..ma ne vale la pena, non so se da voi l'estate sia già arrivata e siate molto impegnate, ma qui non ne vuole proprio sapere :(
Tra Zayn e Ale non va tutto rose e fiori, come si sperava.. ma c 'è qualcosa sotto, Zayn ha qualcosa, qualcosa che non ha ancora confidato a nessuno.
Spero vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate con qualche piccola recensione, mi fareste molto contenta :)
Ci si rivede al prossimo capitolo.
Bellaa <3
Riaccesi lo schermo del telefono e lo rispensi. Andavo avanti così per ore ormai. Avrei voluto scrivere a Zayn, ma non potevo farlo. Mi alzai e mi diressi alla finestra della camera, che dava sulla strada.
Io non voglio lei. Le sue parole continuavano a rimbombarmi in testa. Mi sentivo come qualche mese prima, quando aveva deciso di non calcolarmi più per settimane e settimane. O forse mi sentivo ancora peggio. Dire che ero giù di morale era poco, dire che avevo l’autostima sotto i piedi forse si avvicinava meglio, ma neanch’io ero in grado di spiegare il mio stato d’animo. Volevo solo rinchiudermi sotto le coperte e non vedere nessuno. Non ero in grado di dare spiegazioni o raccontare la verità.
Presi lo zaino e chiusi la porta a chiave. Come al solito ero in ritardo e le altre mi aspettavano già in aula.
“E’ in ritardo, di nuovo” disse il professore vedendomi entrare. Fece calare in silenzio e io raggiunsi le mie amiche, mentre cercavo di scusarmi.
“Ce la farai ad arrivare un giorno in orario?” bisbigliò Chiara, rimproverandomi. Era già da tre giorni che arrivavo tardi alle lezioni.
La verità è che passavo le notti a pensare e ripensare sull’accaduto di qualche giorno prima e finivo sempre per essere in un fiume di lacrime. Già, erano passati tre giorni e Zayn non mi aveva ancora rivolto parola. Non usciva mai dalla camera, non andava alle lezioni e nessuno lo sentiva, a parte i suoi compagni di stanza a cui non raccontava niente. Non capivo il perché di quel comportamento.. se non voleva vedere me perché si comportava allo stesso modo con i suoi amici? Con le mie amiche, invece, ero riuscita a dare qualche scusa per evitare il discorso che non avrei mai voluto aprire. Anche se Chiara era la mia migliore amica e mi conosceva fin troppo bene. Prima o poi mi avrebbe chiesto che cosa mi stesse succedendo, ma fino a quel momento potevo stare tranquilla. Se così si poteva dire.
Quinto giorno di pianti, di depressione, di tristezza, di sonno e.. quinto giorno di ritardo.
“Io lo odio, lo odio, lo odio.. ma mi si può dare così tanti compiti solo per degli stupidi ritardi?!”
“Ale.. se non te ne fossi accorta è da quasi una settimana che arrivi in ritardo alle lezioni”
“Lo so, so ancora contare” dissi, guardando la mia migliore amica che mi parlava come se fossi stupida. Forse un po’ lo ero. Stupida perché erano passati cinque giorni e non avevo ancora visto Zayn. Non avevo ancora parlato con lui, ed era arrivato il momento di farlo. Sì, dovevo agire una volta per tutte.
A questa ultima conclusione sorrisi e vidi le mie compagne di stanza che mi guardavano come se avessero davanti un pazza psicopatica.
Mangiai qualcosa alla veloce in mensa e lasciai gli altri li, ad abbuffarsi come pochi. Io avevo qualcosa di più importante da fare. Come al solito Zayn non era sceso neanche per mangiare e ne approfittai. Raggiunsi il “nostro” terrazzo e presi il telefono. Avrei mandato un messaggio a Zayn e gli avrei detto di raggiungermi lì. Questa situazione doveva finire, volevo che mi dicesse in faccia tutto quello che pensava anche se sapevo che sarebbe stato difficile sentire quelle cose, molto difficile.
Avevo mandato il messaggio e continuavo a camminare avanti e indietro, non riuscivo proprio a calmarmi.
Mi appoggiai alla ringhiera, ammirando la vista di Cambridge con tutti quei palazzi la gente che correva a destra e sinistra per le strade. Non so perché, ma il quel momento mi venne in mente la vista del mare, della spiaggia, di quella magnifica serata che mi aveva fatto passare Zayn..e di quel qualcosa che stava per finire senza neanche essere iniziato.
“Hei piccola.. ho bisogno di parlarti”.
~ Ale's space ~
Siii sono tornata con un nuovo capitolo tutto per voi ;D
Diciamo che ero abbastanza ispirata e vi terrà impegnate qualche minuto in più..ma ne vale la pena, non so se da voi l'estate sia già arrivata e siate molto impegnate, ma qui non ne vuole proprio sapere :(
Tra Zayn e Ale non va tutto rose e fiori, come si sperava.. ma c 'è qualcosa sotto, Zayn ha qualcosa, qualcosa che non ha ancora confidato a nessuno.
Spero vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate con qualche piccola recensione, mi fareste molto contenta :)
Ci si rivede al prossimo capitolo.
Bellaa <3