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Autore: rolly too    10/09/2008    12 recensioni
[Partecipante al Storie Edite Contest indetto da Mokochan]
Il Villaggio della Sabbia sta attraversando una situazione critica; Gaara è stato deposto e condannato a morte, e il nuovo Kazekage sta trascinando Suna verso la rovina con una guerra contro Konoha.
Mentre Kankuro dovrà chiedere aiuto a Konoha, Temari e Shikamaru cercheranno di salvare Gaara...
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Shikamaru Nara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Lo so, lo so. Avevo promesso che avrei aggiornato presto. Come vi avevo detto, avevo scritto anche questo capitolo. Peccato che poi io abbia deciso che mi facesse schifo, e quindi l'ho riscritto daccapo e ci ho messo più del previsto. Comunque sia, ora è arrivato e spero che vi piaccia.

Per Shikamaru, quella era stata una notte senza sonno.
Temari non aveva fatto altro che girare senza sosta per la casa, mormorando tra sé e sé, sfiorando quei pochi oggetti che erano rimasti intatti, ripetendo il piano che avevano preparato insieme.

Cry-baby” lo chiamò piano quando il sole iniziò a sorgere. “E’ ora.” La voce le tremò appena, mentre col capo accennava alla folla che già si stava dirigendo verso la piazza, fuori dalla finestra.
Andiamo.” sospirò lui, alzandosi dal pavimento sporco e afferrando i kunai. Le si parò davanti e la fissò negli occhi. “Cerca di mantenere la calma, Mendekouze. So che è difficile, ma cerca di mantenere la calma. Dobbiamo uccidere il Kazekage, ed avremo un colpo soltanto, uno. Non possiamo permetterci di sbagliare. Tu non preoccuparti dei ninja, se non puntano a te. Prendi Gaara e vattene. Ricorda.”
La ragazza annuì decisa, ma dentro di sé sapeva che, una volta che fosse cominciato, non avrebbe saputo ignorare il combattimento. Certo, avrebbe per prima cosa portato in salvo Gaara, ma poi? Avrebbe avuto il coraggio di lasciare che lo shinobi di Konoha se la cavasse da solo contro un intero esercito? Sarebbe stata in grado di restare a guardare mentre lui si esponeva in quel modo alla morte?
Conosceva già la risposta, ma preferì ignorare i propri pensieri e seguire Shikamaru in strada.
Più si avvicinavano alla piazza, più la giovane si sentiva invasa da un senso di nausea. Per la prima volta dopo una settimana si rese conto della situazione in cui si trovavano.
Prima non aveva pensato al fatto che il Kazekage avesse molte guardie al suo servizio, mentre loro erano soltanto in due. Non aveva considerato che Gaara era talmente debole da rischiare di morire in ogni secondo, forse tra le sue braccia, se fosse riuscita a strapparlo al patibolo. E il popolo? Che ne sarebbe stato del popolo se loro avessero fallito, se non fossero riusciti ad uccidere il Kazekage? E se anche avessero portato a termine la loro missione, chi assicurava che le guardie non avrebbero attaccato la popolazione civile per vendetta?
Sarà un’ecatombe” mormorò sconvolta quando realizzò cosa avrebbe potuto comportare quello che avevano in mente.
Shikamaru annuì.
Forse. Ma qualunque cosa accada, ricordatelo: mantieni la calma e stai lontana dal combattimento.”

Temari sollevò lo sguardo lentamente, sperando che nessuno dei militari lì presenti le prestasse attenzione. Si voltò verso Shikamaru e lo vide concentrato e attento.
Gaara non era ancora stato portato allo scoperto, e l’esecuzione era continuamente ritardata. Il Kazekage si muoveva impaziente sulla sedia che gli era stata riservata, mentre la corda che avrebbe dovuto uccidere Gaara oscillava macabramente, mossa da un lievissimo vento.
Che seccatura.” borbottò Shikamaru muovendo impercettibilmente le labbra. S’accigliò. “Se ritardano così tanto significa che c’è qualcosa che non va.” rifletté, e la ragazza annuì.
Forse Gaara...” mormorò, ma non aggiunse altro.
Sapeva che Shikamaru avrebbe capito.
No.” replicò quello sottovoce. Mosse impercettibilmente la mano e le indicò due soldati che stavano avanzando in quel momento. “Eccolo lì.”
Temari sentì un nodo alla gola.
Portato a braccia da due shinobi, privo di sensi, pallidissimo, coperto da qualche abito lacerato e sporco di sangue; Gaara, nient’altro che un prigioniero, uno dei tanti, che non sperava altro che farla finita in fretta.
Lo fecero cadere sul legno della forca, poi uno dei due prese un foglio che il Kazekage gli porgeva ed iniziò a leggere.
Il qui presente Gaara... citato in giudizio per...” Temari non ascoltava. Si guardava intorno attenta, cercando di capire quante persone si sarebbero trovati addosso una volta ucciso il Kazekage.
Quando il ninja ebbe finito di leggere, la ragazza si voltò verso Shikamaru. Lui annuì.
Si fece largo tra la folla, che arretrò alla vista delle armi che il ragazzo teneva tra le mani.
Prese la mira e attese un solo istante; una goccia di sudore gli scivolò dalla tempia al collo e lui, sentendo l’ansia che aumentava, scagliò il kunai con tutta la forza che riuscì a trovare.
Il Kazekage si afflosciò con un grido, e le due guardie che si trovavano sul patibolo gli corsero vicino per aiutarlo. Temari, vedendo che si allontanavano, si affrettò a raggiungere Gaara.
Nel frattempo, gli altri shinobi avevano circondato Shikamaru. Avvertì una stretta allo stomaco, ma cercò di ignorarla. Cercò di sollevare il fratello come meglio poteva, passandosi il braccio inerme del ragazzo intorno alle spalle e tenendolo per i fianchi; con pochi balzi lo portò fuori dal campo di battaglia.
Gli shinobi ancora non si erano accorti del suo gesto, e ne fu sollevata.
Osservò qualche istante Gaara. Era sporco, emaciato, pallido, eppure respirava ancora. Temari sospirò, portandogli una mano alla fronte. Scottava.
Quanto avrebbe potuto resistere ancora? La prigionia l’aveva indebolito molto più di quanto si fosse aspettata. E dov’era Kankuro? Perché non era ancora tornato da Konoha? Ormai avrebbe dovuto essere lì, ad aiutare Shikamaru, a soccorrere Gaara, a consolare lei.
Ma in fondo, che cosa poteva fare Kankuro? Forse avrebbe potuto dare man forte a Shikamaru, che combatteva, circondato da nemici, mentre, pochi metri più in là, il Kazekage moriva, ma non era certa che sarebbe bastato.
Quante possibilità avevano di sconfiggere quegli shinobi? Erano ben più esperti di loro, e molto più numerosi.
Prese la mano di Gaara e la strinse.
Si voltò a osservare la battaglia.
Shikamaru pareva in netto svantaggio. Cercava di difendersi utilizzando armi, pugni, calci e morsi, ma era inutile contro così tante persone. E il popolo, per quale motivo stava a guardare, immobile? Perché gli uomini non correvano ad aiutarlo?
La ragazza osservò qualche istante il volto del fratello, mordendosi il labbro. Come poteva lasciare che Shikamaru si facesse ammazzare, lì in mezzo? E allo stesso modo, con che coraggio avrebbe abbandonato Gaara in quelle condizioni, dopo che avevano rischiato tanto per salvarlo?
Shikamaru era stato categorico, su quel punto; lei non avrebbe dovuto avvicinarsi al combattimento, e, soprattutto, non avrebbe dovuto attirare su di sé l’attenzione.
Temari!” la ragazza si voltò di scatto, stringendo tra le mani un kunai.
Quando riconobbe la persona che stava correndo verso di lei, lo lasciò cadere, stupefatta.
Sgranò gli occhi e sentì che c’era ancora qualche speranza.


Kankuro accelerò all’improvviso, e con un ennesimo scatto superò Sakura e Naruto, che da poco l’avevano raggiunto.
Il Villaggio!” esclamò. “Gaara...”
Si avviarono velocemente verso le porte, cercando di vincere la stanchezza, la sete, la fame; Kankuro non aveva accettato di fermarsi nemmeno un istante, il giorno prima, e in quel momento sentivano che avrebbero avuto bisogno di una pausa.

Kankuro, dove si terrà l’esecuzione?” domandò Sakura guardandosi intorno. Per quale motivo non c’era nessuno di guardia all’ingresso del Villaggio?
Kankuro allungò un braccio e lo puntò dritto avanti a sé.
Là.” mormorò.
Poteva sentire chiaramente un gran frastuono provenire dalla direzione in cui erano diretti.
Forse erano arrivati troppo tardi, forse Temari non era riuscita a salvare Gaara, forse anche lei era stata catturata... e quel ninja della Foglia, che cosa ne era stato di lui? Era morto? Era stato vicino a sua sorella, come Kankuro sperava? O forse l’aveva consegnata agli shinobi di Konoha, o al Kazekage in persona?
Che cosa stava succedendo in quella piazza?
Imboccò una stradina secondaria che l’avrebbe portato nel centro del Villaggio in meno tempo, seguito da Naruto e Sakura.
E finalmente, eccola.
Kankuro trattenne il fiato.
Il patibolo era vuoto, e distinse, lì accanto, un gruppo di persone che si agitavano attorno a qualcosa. Nel bel mezzo della piazza, qualcuno combatteva, solo contro l’intera guardia del Kazekage, composta da una decina dei ninja più esperti di Suna.
Strizzando gli occhi, Kankuro si accorse che era Shikamaru.
Sentendo che il cuore saltava un battito, si mise alla ricerca di Temari. E infine, eccola, in disparte, un po’ lontana dal combattimento, accanto ad una persona stesa a terra, inerme...
Corse in quella direzione. Era Gaara, Gaara quello che non si muoveva, a terra? E allora, che fosse già morto?
Era arrivato troppo tardi? Sentì la rabbia ribollirgli nello stomaco e gli occhi iniziarono a pizzicare.
Era così incapace da non riuscire a salvare il proprio fratello?
Temari!” chiamò, ma le urla dei ninja sovrastarono la sua voce. Vide Naruto gettarsi nel combattimento, mentre Sakura lo stava seguendo.
Quando fu più vicino, gridò nuovamente:
Temari!”
E fu solo allora che lei si voltò.


Temari si alzò in piedi di scatto e corse verso Kankuro, che la prese per le spalle e la guardò qualche istante.
Nee-chan....” mormorò. Aveva gli occhi lucidi, velati di lacrime.
E’ vivo, Kankuro, è vivo.”sussurrò lei voltandosi verso Gaara.
Vivo...” ripeté il ragazzo, poi annuì convulsamente, passandosi una mano sugli occhi. Quando la ritrasse, le lacrime iniziarono a segnargli il volto, ma lui non ci fece caso. “ E tu, Temari, tu come stai? Che cosa è successo? Perché quel ninja della Foglia sta combattendo da solo in mezzo alla piazza?”
La giovane annuì.
Sto bene, ma non è questo il momento. Dobbiamo occuparci di Gaara, subito. E’ debole, e...”
Temari-san.” Sakura, già china su Gaara, la interruppe. “Non ti preoccupare, lo curerò io.”
Un grido, seguito da un boato, li fece sobbalzare.
Si voltarono appena in tempo per vedere Shikamaru e Naruto correre verso di loro, mentre la folla afferrava le guardie del Kazekage. Un gruppo di uomini ne trascinò uno sul patibolo che avevano preparato per Gaara. Uno di loro urlò qualcosa, poi strinse la corda attorno al collo dello shinobi, che cercava di divincolarsi e ruggiva qualche ordine ai suoi compagni, anche loro intrappolati dalla furia del popolo.
Temari smise di guardare, e si concentrò sui due ninja che li avevano raggiunti.
Shikamaru aveva un lungo taglio sulla guancia, e avanzava lentamente, coperto di sangue.
Cry-baby!” esclamò la ragazza. “Sei ferito?”
Lui scosse il capo, passandosi un dito sulla ferita al volto.
No, un taglietto.” indicò le vesti impregnate di sangue. “Non è mio.” spiegò, poi si voltò a guardare Gaara.
Naruto era già corso vicino a Sakura e fissava con un’espressione di terrore il volto dell’altro ragazzo, che ancora non accennava a riprendersi.
Sakura-chan... è grave?” domandò con voce rotta.
Gaara è forte.” si limitò a replicare la ragazza con espressione seria.
Temari si avvicinò a Kankuro, si appoggiò a lui.
Non aveva mai sentito il bisogno, prima, di stargli accanto, di farsi rassicurare da lui. Ma in quel momento le sembrò di essere incredibilmente debole, stanca, di necessitare di un conforto più profondo delle semplici parole, che in quel momento poco potevano fare.
Kankuro, con un gesto un po’ goffo, le cinse le spalle con un braccio e la strinse a sé. Le sussurrò qualche parola d’incoraggiamento all’orecchio, poi si allontanò da lei e s’inginocchiò accanto a Gaara.
Ho bisogno di portarlo in un posto più tranquillo per poterlo medicare.” disse Sakura dopo un po’.
Casa nostra...” rispose Temari. “Lì non ci disturberà nessuno.”

§§§

Shikamaru si avvicinò a Temari e le lanciò un’occhiata indagatrice.
Era seduta a terra, in un angolo, e sembrava serena. Con l’aiuto di Kankuro e Naruto aveva riordinato la casa, e in quel momento i due ragazzi si stavano dando da fare per cancellare le scritte dai muri e raccattare ciò che non era stato distrutto dai militari.
Cry-baby.” lo chiamò alzandosi. Lui piegò un po’ la testa da un lato.
Sì?”
“Perché mi hai aiutata?”

Shikamaru rimase in silenzio per un po’. Si era posto quella domanda tante volte, in quei giorni, e non era mai riuscito a trovare una risposta. Non era certo che si trattasse solo di bontà d’animo, perché, in effetti, non avrebbe mosso un dito se fosse stato qualcun altro in quella situazione. E allora, forse, l’unica cosa che potesse fare era ammettere la verità.
Non lo so.” sospirò sedendosi accanto a lei. “Credo... no, non lo so. L’ho fatto e basta. Non fare domande complicate, Mendekouze, è seccante.”
Temari sbuffò.
Sei impossibile, cry-baby.” sentenziò alzandosi e raggiungendo Sakura che, nell’altra stanza, si stava occupando di Gaara.
Shikamaru la seguì.
Come sta?”
Si riprenderà.” rispose Sakura sorridendo. “E’ forte, ma ha bisogno di riposo, di cibo e acqua. E’ disidratato e probabilmente è stato picchiato varie volte, ma non è in pericolo di vita. In questo momento è solo molto, molto debole.” spiegò asciugandosi il sudore della fronte con il braccio.
Si voltò verso Shikamaru.
Tu sei ferito? Ho visto che combattevi.”
Sto benissimo.” replicò il ragazzo alzando le spalle.

Temari sospirò e sollevò gli occhi al cielo limpido.
Era uscita di casa in cerca d’un po’ d’aria, e Shikamaru l’aveva seguita, sebbene nemmeno lui comprendesse appieno il motivo di quel suo gesto.
Non hai mai guardato le tue amate nuvole, durante questa missione.” commentò con un ghigno la ragazza.
Shikamaru si corrucciò, pensieroso. In effetti, non ne aveva mai sentito il bisogno. Certo, era stata una settimana estremamente impegnativa, ma le occasioni per osservare il cielo non erano mancate, eppure...
No, pensavo ad altro.”
A come evitare di farti ammazzare?”
No, a come evitare che ammazzassero te, Mendekouze.” ribattè serio lui, e Temari sgranò gli occhi, per poi ridurli a due fessure.
Che cosa intendi dire, cry-baby?” sibilò, già sulla difensiva.
Shikamaru scrollò le spalle, alzando le mani in segno di resa.
Ah, ti scaldi per niente, Mendekouze. Non sto dicendo che sei un incapace. Sto dicendo che ero preoccupato per te. Avevo paura che facessero del male a te.”
Improvvisamente si sentì un idiota. Come gli era saltato in mente di dire una cosa simile ad una kunoichi come Temari? Come minimo, ora lei avrebbe messo mano al suo famoso ventaglio e avrebbe messo fine alla sua sofferenza.
Mi stai prendendo in giro, cry-baby?” domandò invece lei, tesa e sospettosa.
No, Mendekouze, sono serio. In verità, rispondendo alla domanda che mi hai posto prima... Ti ho aiutata perché non sopportavo di vederti in quello stato. Non potevo vederti soffrire così. Ecco tutto.”
Si passò una mano tra i capelli e la guardò di sottecchi, in attesa del colpo di grazia.
Invece, la ragazza sembrava pensierosa. Rimase qualche attimo silenziosa, poi, all’improvviso, gli si avvicinò e gli scoccò un leggero bacio sulla guancia.
Il giovane arrossì e si portò una mano al volto, mentre lei si voltava e rientrava in casa.
Sai, cry-baby, sei insopportabile. Durante questa missione, credimi, ti avrei strangolato almeno una volta al giorno, soprattutto se ti dimostravi più razionale di me, ma se ci sarà un’altra vita, credimi, voglio incontrarti ancora.”
Gli strizzò l’occhio e chiuse la porta alle sue spalle, lasciandolo solo in giardino.
Il ragazzo chiuse gli occhi e lasciò che il vento gli carezzasse dolcemente il volto.
Inspirò a pieni polmoni e sorrise.
Anch’io, Mendekouze.”

-Fine-

Ordunque. Ecco qui l'ultimo capitolo di una storia che mi ha senza dubbio fatta dannare. Che dire? E' sempre una sofferenza scrivere la parola "fine".

Qualche parolina a riguardo. Questo capitolo non mi soddisfa, ma spero che abbia perlomeno allietato voi.  A proposito, avete visto che non ho ucciso Gaara? Pensavate davvero che sarei stata così crudele? No, non rispondete, sappiamo tutti che l'avrei fatto e che era il mio piano originale. Ma la mia carissima i_still_believe (Non smetterò mai di ringraziarla!) mi ha puntato un fucile alla testa minacciando di sparare se l'avessi ucciso e quindi il caro Kazekage è ancora qui tra noi.

In ultima, ringrazio di tutto cuore tutte le persone che hanno commentato, mi avete resa felicissima e ve ne sono estremamente grata. I vostri commenti sono stati per me dei regali preziosi, e spero che mi aiuterete a migliorare.

Grazie infinite anche a tutti quelli che hanno messo la storia tra i preferiti.

Ho finito.

Bacioni,

rolly too.

   
 
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