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Autore: TheComet13    06/08/2014    1 recensioni
“Ogni tanto mi chiedo cosa mai stiamo aspettando.”
“Che sia troppo tardi.”
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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8. Through Glass

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9.

Faithfully



Two strangers learn to fall in love again

I get the joy of rediscovering you

Oh, girl, you stand by me

I’m forever yours

Faithfully



Il parco non è cambiato molto in quegli anni, sembra sempre lo stesso parco dove tu e Paige giocavate da bambine, dove vi siete incontrate quel pomeriggio di novembre quando lei ti ha detto di aver perso la verginità.
Ti dondoli pigramente sull’altalena, cercando di far tornare regolare il battito del tuo cuore dopo essere scappata, inspirando ed espirando profondamente.
Intorno a te c’è il silenzio, è troppo freddo per portare i bambini a giocare all’aperto, e tu sei grata di quella quiete, perché non credi saresti riuscita a sopportare una massa di mocciosi urlanti in quel momento.
Senti dei passi avvicinarsi, un paio di piedi schiacciare le foglie secche sul terreno e poi una voce, quella voce, che chiama il tuo nome.
Alzi lo sguardo, convinta che si tratti solo di un’allucinazione, perché è categoricamente impossibile che Paige sia lì, e invece è veramente lei, seduta sull’altalena di fianco alla tua, che attende in silenzio una tua reazione.
“Paige…cosa…come sapevi che ero qui?”
“Non lo sapevo,” ammette. “Dopo averti vista, ero così sconvolta che mi sono messa a camminare senza meta e mi sono ritrovata qui.”
Il destino è davvero beffardo, decidi. Sembra che abbia fatto apposta a farvi incontrare, per poter riaprire nuovamente le ferite che vi siete inferte a vicenda nel corso degli anni. O forse, invece, ha voluto farvi incontrare ancora una volta per rimediare agli errori del passato.
“Come stai? Tuo marito? Il bambino?” le chiedi.
Paige scoppia in una risata amara e non riesci a capirne il motivo. “Il bambino? Taylor, non c’è nessun bambino.”
“Cosa? Ma come? Non eri incinta il giorno del tuo matrimonio?”
Annuisce. “Lo ero. Ma l’ho perso, al quinto mese. Non c’è nessun bambino. E, tra un paio di mesi quando verrà finalizzato il divorzio, non ci sarà neanche un marito.”
Non sai cosa dire. È terribile che Paige abbia perso il bambino, ma tutto ciò a cui riesci a pensare è a quello che hai rinunciato credendo di darle la possibilità di costruirsi una famiglia, quando ora viene fuori che non c’è nessuna famiglia.
“Era da un sacco che non mettevo piede in questo parco,” dice guardandosi intorno. “Pensare che una volta eravamo sempre qui.”
“È qui che ho capito per la prima volta che provavo qualcosa per te,” le confessi. Non riesci a fermarti, nonostante tu sappia che non dovresti toccare quell’argomento. “Quel pomeriggio di novembre, quando mi hai detto di aver fatto sesso per la prima volta. È stato allora.”
“Oh,” è tutto quello che riesce a dire.
Non sai come interpretare quell’esclamazione, ma sai che devi fare qualcosa perché il destino vi ha fatte rincontrare di nuovo e lei non ha marito o figli e questa potrebbe essere la vostra ultima occasione. Non puoi sprecarla, non un’altra volta. Sono più di dieci anni che sprecate le occasioni che il destino vi mette davanti.
Così, fai quello che avresti dovuto fare più di dieci anni prima, in quel parco, quando ti eri resa conto di essere gelosa di Mike Nontiricordiilcognome che aveva portato via la verginità di Paige. Fai quello che avresti dovuto fare dopo aver regalato il tuo primo bacio a un primino sfigato, o quella notte che lei si è presentata a casa tua ubriaca, o sotto i fuochi d’artificio del quattro luglio, o quando Paige ti ha implorato di non lasciarla sposare un uomo che non amava.
La baci.
È il vostro primo bacio e non è assolutamente come ti saresti aspettata che fosse, ma non importa, perché è vero, è reale. Sta succedendo veramente, dopo più di dieci anni e non importa se i vostri nasi si scontrano o se le vostre lingue non sono sincronizzate, perché finalmente stai baciando Paige ed è qualcosa che ormai avevi smesso di sperare che succedesse.
“Che cosa…che stai facendo?” ti chiede quando le vostre bocche si separano. È arrabbiata, lo senti dal tono della sua voce, ma è anche sorpresa ed emozionata.
“Mi dispiace, ok?” le dici. “Mi dispiace di averti fatto credere che non ricambiavo i tuoi sentimenti, prima del tuo matrimonio. Sapevo che eri incinta e non volevo incasinarti la vita. Ma la realtà è che ti ho sempre amata e che sono stanca di girare intorno a quello che proviamo l’una per l’altra. Non credi sia arrivato il momento di darci una possibilità?”
Le lasci il tempo di pensare. Aspetti in silenzio una sua risposta, dondolandoti sull’altalena, la punta del piede destro che gioca con le foglie per terra. Non le vuoi mettere fretta perché sai che, questa volta, la sua risposta sarà quella definitiva e non ci sarà un’altra occasione.
“Non è troppo tardi?” ti chiede. “Siamo entrate e uscite dalla vita l’una dell’altra più volte di quante riusciamo a ricordarci, ci siamo ferite a vicenda più e più volte e ora…ora non sappiamo più niente l’una dell’altra, non ci conosciamo praticamente più.”
“Possiamo imparare a conoscerci di nuovo, a far parte l’una della vita dell’altra di nuovo. L’abbiamo fatto in passato, possiamo farlo ancora. E poi, credo che le altre volte non fossimo pronte, mentre ora lo siamo.”
“Sei sicura che possa funzionare?”
Annuisci e le prendi la mano. “Sicurissima.”
“Ok.”
Forse, se aveste evitato di mentire a voi stesse e l’una all’altra, avreste potuto avere anni di camminate mano nella mano, di baci più o meno dolci, più o meno passionali. Avreste potuto ballare insieme al ballo di fine anno e stringervi la mano durante la consegna dei diplomi. Avreste potuto condividere il vostro primo bacio e la vostra prima volta e persino la stanza al college. Forse avreste potuto essere felici per anni, quasi decadi, e non avreste dovuto far finta di amare qualcun altro, non avreste dovuto spezzare il cuore a nessuno, insieme al vostro.
O forse, è vero che non eravate pronte prima e che tutto ciò che avete vissuto dal momento in cui vi siete conosciute è servito a portarvi lì, in quel parco, a essere le due persone che siete adesso. Forse, se vi foste messe insieme ai tempi del liceo, non sarebbe durata. Forse sarebbe stato solo un amore adolescenziale che brucia troppo in fretta e che poi non lascia traccia se non un sorriso al ricordo, anni dopo.
Ma è inutile stare a rivangare il passato e a chiedersi come sarebbe potuta andare se vi foste comportate in modo differente. Siete arrivate lì, ad amarvi in quel momento, ed è quello che conta.
Non è troppo tardi.

  
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