Dopo gli addii con mia madre e mio padre raggiunsi Luke, che mi aspettava nella carrozza dove si sedevano gli altri Corvonero.
Luke mise frettolosamente giù il libro che stava leggendo.
“Lo sai che ogni persona ha un odore differente? Tranne i gemelli omozigoti ovviamente”
disse per riempire il lungo silenzio che si era creato da quando mi ero seduta.
“Per esempio tu odori di menta e aria fresca” disse con un tono di spensieratezza. Non riuscì a trattenere un sorriso, non pensavo odorassi di qualcosa.
“Chi odora di cosa?” Katherine, la mia compagna di stanza, piombò nella carrozza sedendosi accanto a me.
Feci per rispondere, ma Luke mi precedette.
“Nulla” borbottò dopo una breve attesa.
“Bene,” dissi alzandomi e avvicinandomi alla porta “vado a salutare Dalia. Ci vediamo più tardi.” Camminai in silenzio oltrepassando il lungo corridoio, vidi Dalia seduta che parlava con altre Serpeverdi ed aprì la parta per il loro scompartimento. Lei mi fece cenno di sedermi accanto a loro che dopo un rapido sorriso continuarono la loro conversazione.
“E poi avete visto come si è fatto bello! Cazzo è formidabile.” Disse una ragazza bionda alla mia destra.
“Uno di questi giorni gli salto addosso!” gli fece eco Dalia e tutte le ragazze si misero a ridere. Ero leggermente confusa, chi era questo ragazzo per cui tutte impazzivano?
“Peccato che i Morgenstern hanno un’alleanza con il Signore Oscuro.” Disse un’altra ragazza accanto a Dalia.
“Si ma gira voce che lui non ha le stesse idee dei genitori” Aggiunse Dalia.
La bionda fece un sorrisetto “Cazzate.”
Non avevo idea di chi fosse il ragazzo di cui parlavano, però avevo già sentito quel cognome.
In quel momento, Sebastian, il ragazzo del bar, passò davanti al nostro scompartimento e tutte le altre ragazze si misero a ridere.
A quel punto realizzai, il ragazzo a cui tutte andavano dietro era lui. Peccato, all’inizio non sembrava uno che se la tirava eccessivamente. Ma adesso sembrava diverso.
“Che intendi con alleanza con il signore oscuro?” chiesi incerta, ne volevo sapere di più.
Dalia mi rivolse uno sguardo distratto.
“Dio Rachel, secondo te che vuol dire? Sono mangiamorte!” disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
“Lo è anche lui?” la domanda mi scivolò dalle labbra quasi involontariamente.
“No, almeno non che ne sappia io”
Non feci altre domande, passammo il resto del viaggio a parlare del più e del meno, e la biondina saccente iniziò la sua storia di come aveva conosciuto un tipo in un paesino francese dove aveva passato le vacanza. Tipica Serpeverde. Non che io giudicassi la gente dalle case, ovviamente non voleva dire che se una persona fosse Serpeverde doveva per forza essere negativo. Infatti Dalia era più che gentile con me, come io con lei. Non facevo neanche caso alla purità del sangue, a differenza di molta altra gente, anche se ero purosangue non me vantavo, anzi a dire il vero non me ne importava un accidente.
 
 
Una volta arrivati ad Hogwarts ci misero in fila per farci una perquisizione, i tempi non erano più gli stessi, ormai pensavano che anche gli studenti potessero rappresentare un pericolo.
Finito il controllo mi incamminai verso la Sala Grande dove gli studenti del primo anno vennero smistati.
“Buona serata a tutti voi” iniziò il professor Silente come tutti gli anni
“Prima di tutto voglio dare il benvenuto al nuovissimo membro del corpo insegnati, il professor Lumacorno”  Un applauso assente si levò tra i professori e gli studenti appena il professore si alzò per salutare.
“Il professor Lumacorno, sono lieto di annunciare, riprende il suo vecchio ruolo di insegnante di pozioni, mentre la cattedra delle difese contro le arti oscure, viene assegnata al professor Piton” un applauso evidentemente meno entusiasta echeggiò nella sala.
“Come sapete, ognuno di voi è stato perquisito al suo arrivo a Hogwarts, e avete il diritto di sapere perché. Una volta, c’era un giovanotto, che come voi sedeva proprio in questa sala, percorreva i corridoi di questo castello, dormiva sotto questo tetto. A ognuno sembrava uno studente come tutti gli altri. Il suo nome? Tom Riddle”  tutti gli studenti iniziarono a mormorare sottovoce tra di loro.
Luke mi diede un occhiata divertita “Hanno paura che ci trasformiamo in Tom Riddle?” ridacchiò, sorrisi a mia volta facendogli cenno di zittirsi.
“Certo, oggi è conosciuto al mondo con un altro nome, è per questo che mentre sono qui e guardo tutti voi stasera e mi rammento di un fatto rilevante, ogni giorno, ogni ora, in questo istante magari, forze oscure tentano di penetrare nel castello, ma alla fine, la difesa più grande siete voi” fece una breve pausa
“Una cosa su cui meditare, ora a letto” tutti gli studenti si alzarono e si diressero verso i dormitori. Appena arrivati davanti all’ingresso del dormitorio rispondemmo al solito indovinello per entrare. Luke mi prese per i fianchi e mi stampò un leggero bacio sulla guancia, lo abbracciai e mi diressi verso la mia camera.
Una volta messo il pigiama mi sdraiai sul letto e ripensai alle parole di Silente, in effetti ad Hogwarts non c’era mai stato un anno tranquillo. Mi ricordo ancora quando con Luke, al secondo anno durante il tempo libero andavamo nei prati vicino al castello e ci esercitavamo negli incantesimi assieme. Luke era sempre stato il mio migliore amico e non lo avevo mai considerato in nessun altro modo. Mi sbagliavo?