Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe
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Autore: SamuelC    06/08/2014    3 recensioni
"Io sono stata ufficialmente delegata dai miei superiori ad informarla che lei è una strega... una strega appartenente alla prestigiosa Setta di Saturno."
"Mi scusi... ma mi sta prendendo in giro?"
"Fate tutte così quando venite a saperlo".
---
Questa è la mia prima storia in assoluto, spero che possa piacere a qualcuno. Recensite in tanti! ^_^
- Samuel
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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♦ ~05~ L'ATTACCO DELL'UOMO ♦

Charlie era pietrificata: Leslie era finita a terra, priva di coscienza, e di fronte a lei vi era un uomo sicuramente pericoloso. Ma perché aveva colpito Leslie? Qual era il suo obiettivo? Cosa avrebbe dovuto fare Charlie? In quel momento non riusciva nemmeno a pensare lucidamente... avrebbe voluto mettersi a correre, ma non poteva lasciare Leslie lì a terra.
Con un inaspettato coraggio Charlie urlò rivolta all'uomo: "che cosa hai fatto?! Bastardo!"
L'uomo rimase impassibile, con un impercettibile sorriso di soddisfazione sul suo volto.
Charlie si mise a frugare nella sua borsetta, alla ricerca del cellulare. Aveva paura, molta paura... aveva iniziato a piangere. Quando trovò il telefonino inizò a digitare il numero per le emergenze, ma l'uomo le disse:
"Che cosa vuoi fare piccola? Chiamare la polizia?" mentre proferiva queste parole si avvicinava lentamente alle ragazze e il suo sorriso si allargava sempre di più, "anche se tu li chiamassi -e ti assicuro che non lo farai- quanto tempo ci vorrà prima che ti trovino? Anzi... che vi trovino?"
Lo sguardo dell'uomo si spostò quindi verso Leslie, ancora a terra. Con una mano accarezzava il suo lucente coltello, passandosi la lingua sulle labbra.
Charlie indietreggiava verso Leslie, come se volesse coprirla. Avvicinò il cellulare all'orecchio e dopo pochi secondi disse, piangendo: "aiuto! Un uomo mi sta minacciando con un coltello e ha ferit... ah!"
L'uomo le era saltato addosso, tenendola ferma con le braccia. Charlie cercava di liberarsi, ma certamente non poteva essere più forte di uomo adulto. Lui riuscì a strapparle il telefonino di mano e lo lanciò contro una parete, mentre una voce dall'altra parte diceva: "che cosa sta succedendo? Mi sente?!"
Charlie si mise ad urlare più forte che poteva, ma difficilmente qualcuno l'avrebbe sentita. In quella zona della città c'erano soltanto vecchi capannoni industriali e la musica del Bronze avrebbe comunque coperto qualsiasi rumore.
Improvissamente l'uomo la gettò a terra, facendola rotolare.
"Forse è meglio iniziare dalla tua amica... così potrai assistere allo spettacolo" disse mettendosi a ridere e poi aggiunse: "è meglio se non ti intrometti."
Charlie era a terra, piangendo. Aveva troppa paura anche soltanto per rialzarsi, figurarsi per attaccare l'uomo. Di scappare non se ne parlava... che fine avrebbe fatto Leslie?
La ragazza si guardò rapidamente intorno, cercava un qualcosa con cui attaccarlo. Si accorse che il sasso con cui Leslie era stata colpita non era molto lontano da lei, allungò il braccio e lo afferrò. L'uomo non la vide, perché ormai si era avvicinato a Leslie, piegandosi verso di essa.
"Sta a guardare..." disse l'uomo sempre mantenendo il suo agghiacciante sorriso. Teneva il braccio con il coltello sopra il petto di Leslie.
Proprio in quell'istante Charlie chiamò a sè tutto il coraggio e la forza di cui disponeva e lanciò il sasso verso l'uomo.
Il sasso lo colpì su una spalla, certamente gli aveva fatto male, ma non così tanto da fargli seriamente qualcosa.
L'uomo la guardò e disse, in preda alla rabbia: "brutta stronza puttana! Adesso ti faccio vedere io!" e piantò il coltello nel petto di Leslie.
Charlie guardava come se fosse paralizzata. Era disperata.
L'uomo l'aveva accoltellata con una tale violenza, Charlie poteva chiaramente vedere le vene rigonfie che gli bollivano sulla fronte dalla rabbia.
Il coltello rimase a contatto con la carne di Leslie per un solo istante, infatti l'uomo estrasse subito l'arma sporca di sangue. Il vestitino di Leslie inizio a macchiarsi di sangue nel punto in cui era stata trafitta... la macchia si esteva rapidamente sul suo ventre e sul suo collo.
Adesso gli occhi furioso del mostro si era poggiati su Charlie...
La ragazza si alzò di scatto e si mise a correre urlando aiuto con tutta l'energia che le rimaneva. Ma tutto ciò era spreco, perché dopo pochi metri Charlie venne raggiunta.
L'uomo la afferrò alle spalle e la fece sbattere con un muro. Charlie cadde un'altra volta a terra.
L'assissino la blocco, ormai pronto a colpire anche la seconda vittima della serata.
Charlie urlò ancora, la paura si era impossessata del suo corpo. Chiuse gli occhi, ormai rassegnata alla fine, ma dentro di se sentiva qualcosa...
Non era l'adrenalina... era una sensazione fortissima, che non aveva mai provato dentro di sè prima di allora. Era come se ci fosse un'esplosione dentro di lei.
Ma l'esplosione non era soltanto all'interno del suo corpo: l'uomo stava ormai per colpirla quando intorno a loro si alzarono delle fiamme.
Per lo shock l'uomo si bloccò e Charlie ne approfittò per respingerlo e liberarsi. Le fiamme li circondavano, ma adesso la ragazza non aveva più così tanta paura.
Quel fuoco era stato chiamato da lei, quel fuoco l'avrebbe difesa. Che sciocca che era stata... lei è la strega del fuoco, che cosa può farle un semplice umano? Cosa può fare un umano contro la magia? Questa sua sicurezza la stupiva, ma la rendeva forte allo stesso tempo.
Non si era mai sentita in questo modo, ma sapeva di poter contare sui suoi poteri.
"Che cazzo è successo?" disse l'uomo. Adesso sembrava lui quello spaventato. E' divertente quando i ruoli si invertono così rapidamente, pensò Charlie.
La strega tese il braccio destro verso l'uomo e disse, con una rabbia mai provata prima: "adesso muori tu, bastardo!"
Il corpo dell'uomo prese fuoco.
Ora era lui ad urlare, contorcendorsi dal dolore. Si mise a rotolare a terra, ma le fiamme non si spegnevano.

"Basta così adesso!" disse all'improvviso una voce di donna, "sei stata fe-no-me-na-le!"
Charlie ebbe un sussultò e cambiò espressione in un attimo. Tutte le fiamme si spenserò allo stesso momento, anche quelle che avvolgevano l'assassino.
L'uomo aveva ustioni gravissime su tutto il suo corpo. Il volto era irriconoscibile, con tutti i capelli bruciati e la carne annerita.
Charlie si voltò verso la voce: era Cassandra.
La donna era vestita con un corto vestito nero e un copri-abito in pelliccia, sempre nero. Sembrava che stesse appena rientrando da una serata elegante, ma, proprio come la prima volta, non era vestita in modo appropriato per la sua età.
Cassandra si avvicinò a Charlie e le prese le mani, dicendole: "che fantastico controllo dei poteri! Sei una strega molto promettente!"
Con l'arrivo di Cassandra la sua sicurezza sembrava svanita nel nulla, la ragazza scoppiò a piangere e la donna l'abbracciò.
"Leslie... Leslie", Charlie stava cercando di dire qualcosa, ma non ci riusciva.
"Non preoccuparti" le rispose Cassandra, "noi siamo streghe... non ci facciamo ammazzare così facilmente da degli inutili umani."
L'uomo carbonizzato emise un flebile verso.
"Ma che cazzo..." disse Cassandra, guardandolo con disgusto, "questo bastardo non è ancora morto."
Mosse l'indice di una mano verso l'alto e l'uomo iniziò a levitare, si sollevò di circa due metri. Mosse ancora l'indice verso destra e il corpo venne lanciato velocemente contro la parete. Fu un impianto violentissimo, Charlie sentì il suo cranio frantumarsi contro i mattoni. Sul muro adesso vi erano delle macchie di sangue, così come di sangue era macchiato anche l'asfalto sotto il cadavere dell'uomo. Un cadavere agghiacciante e difficilmente riconoscibile: il corpo era carbonizzato e il cranio era stato fracassato dall'urto.
"Dai... andiamocene da qui" disse Cassandra, mentre lei e Charlie si avvicinavano verso il corpo sanguinante di Leslie.
"Non è ancora morta" fece notare Cassandra, "però dobbiamo sbrigarci... avvicinati."
Cassandra chiuse gli occhi e in un attimo le tre streghe si ritrovarono nella stessa stanza nella quale Charlie si risvegliò dopo essere stata paralizzata. Lì vi erano anche Miranda, Michelle e Ellie.
"La guariremo immediatamente", disse tranquilla Miranda verso Charlie, come per rassicurarla, "non preoccuparti."

Il cadavere dell'uomo giaceva lì, in quella strada vicino al Bronze. Non era passata neanche mezz'ora da quando Charlie e l'uomo avevano combattuto.
Due figure si avvicinarono al corpo. Era impossibile capire chi fossero: indossavano delle lunghe tuniche nerissime e sul volto avevano delle maschere bianche, simili a quelle indossate da i medici della peste nel medioevo.
"Che schifo" disse con un tono nauseato una delle due persone avvicinandosi al cadavere.
"Presto..." disse l'altra, "dobbiamo sbrigarci, non dobbiamo farci vedere."
"Non ci vedrà nessuno a quest'ora della notte."
"Probabile, ma comunque è meglio sbrigarsi in ogni caso a portarlo dalla regina. Non voglio passare altro tempo affianco a... a questa cosa disgustosa."
   
 
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