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Autore: Miakuzz    08/08/2014    2 recensioni
"Perché mi hai marchiata con il tuo odore?"
Sul suo volto comparve il solito sorrisetto candido ma nei suoi occhi potei leggere per un attimo sorpresa, come se non si aspettasse quella domanda.
"Dovresti ringraziarmi, tu sei nuova in questa cittadina e gli altri gruppi avrebbero potuto prenderti di mira. Con il mio odore addosso gli altri ci penseranno due volte prima di aggredirti"
Rimasi un attimo delusa da quelle parole, chissà io cosa mi aspettavo, magari che fosse interessato a me? Quanto sei stupida Faith.
"Ah allora grazie"
"Figurati piccoletta " Mi disse lui prima di scompigliarmi i capelli per poi tornarsene nel suo branco.
Rimasi per alcuni minuti lì a guardarlo ridere e scherzare quando venni raggiunta da Adrian.
"Gliel'hai chiesto?"
Mi domando circondandomi da dietro con le braccia e cullandomi dolcemente.
"Si, in poche parole l'ha fatto perché gli facevo pena non c'è altro sotto"
Mi girai e lo abbracciai affondando il volto sul suo petto, avevo bisogno di sentirmi protetta.
"Sei sicura che non ci sia niente sotto?-Mi sussurrò all'orecchio- No perché dal modo in cui ci sta guardando viene da credere il contrario"
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina venni svegliata dal rumore di risate provenienti dal piano inferiore. Che bel risveglio, pensai  mentre mi stiracchiavo per poi allungare le coperte fino alla base del naso rilassata dal quel caldo tepore . Il letto era molto comodo e come prima notte non avevo dormito poi tanto male tralasciando le ore insonni in cui avevo pensato a Lex; quel ragazzo mi nascondeva qualcosa e io volevo scoprirla nonostante l’atteggiamento dello scorso pomeriggio mi avesse lasciato parecchio terrorizzata, in più poi dovevo ringraziarlo mi aveva pur sempre salvato la vita. Ero così persa nei miei pensieri e intenta a rotolarmi nelle coperte che mi dimenticai per un attimo la lontananza del pavimento dal letto e con un tonfo finii dritta dritta per terra schiacciandomi il naso, il mi povero naso, interrompendo così le risate.
"Fay si sarà svegliata, Adrian potresti controllare cortesemente, la sua stanza è la prima a destra" Si sentì chiaramente pronunciare mia madre.
"Certo signora"
La voce che aveva risposto non la conoscevo, non ebbi tempo di chiedermi chi fosse Adrian e se quella voce appartenesse a lui che un ragazzo dalla carnagione chiara e dai capelli biondi fece il suo ingresso nella mia stanza. Rimasi un attimo a guardare la sua figura slanciata, prima di ricordarmi che per dormire avevo usato una maglietta che a malapena mi copriva l'ombelico perciò  Mia alzai  svelta e afferrai le coperte cercando di coprirmi dinanzi quel ragazzo sconosciuto mentre quest'ultimo arrossiva violentemente.
" Tu chi saresti?" Urlai allarmata da quella improvvisa comparsa.
"Io sono Adrian, piacere" Rispose lui impacciato portandosi una mano dietro la nuca.
Ora che lo guardavo meglio mi accorsi che non era male: era molto alto, magro ma con un leggero accenno di muscoli, per non parlare degli occhi che erano di un verde acqua acceso, il volto serafico,la sua bellezza  tale che dovetti trattenermi dal saltargli addosso, come se esercitasse una forte attrazione in me.
"Dovrai cambiarti... ti aspetto di sotto" E detto ciò Adrian come era apparso da quella porta scomparve.
Afferrai un paio de jeans corti e una canotta blu vestendomi quanto più velocemente mi era possibile  desiderosa di avere risposte sulla presenza di quel ragazzo ma quando scesi di sotto mi mancarono le parole alla visione che mi si presentò davanti: i miei genitori erano seduti sul divano assieme ad Adrian, Mia madre gli faceva gli occhi dolci e, dura da credere, anche mio padre sembrava flirtarci.
"Oh Fay tesoro, hai visto che bel vicino abbiamo!" Mi disse mia madre senza volgermi neanche un occhiata troppo impegnata a contemplare il biondo.
"Si , ho saputo che vi siete trasferiti e allora sono voluto venire per dare una mano" Disse lui.
"Quanto sei caro"
Mia madre gli si avvicino accarezzandogli il braccio, papà allora la raggiunse e le scanso la mano in quello che sembrava un impeto di gelosia per accarezzargli l’altro braccio,ciò mi lasciò ancor più esterrefatta come in quei cartoni in cui ai personaggi cadono la mascella dalle assurdità della situazione.
Cosa gli aveva fatto Adrian ?
Mi avvicinai a quel biondino con passo pesante, lo afferrai  per un braccio e lo trascinai  fuori per poter parlare senza essere sentiti o interrotti.
"Che cosa hai fatto ai miei genitori!" Gli urlai poi.
"Perché credi che gli abbia fatto qualcosa?" Rispose lui calmo e pacato.
" Ma li hai visti? Mia madre tra poco ti salta addosso e persino mio padre ti fa gli occhi dolci"Mancava poco che mi strappasi i capelli. 
"Ti giuro che io non gli ho fatto niente!" Adrian alzò le mani arretrando poi fin verso il muro mentre io mi avvicinavo minacciosa.
"Li hai drogati vero?vero! " 
Ero ormai arrivata a pochi centimetri dal suo volto con l'indice puntato quando lui, come fosse la cosa più  normale del mondo, mi annusò il collo.
" sai di lupo" Rimasi perplessa a quell'affermazione e dal suo tono stranamente più duro.
"Prego?"
"Ti ha marchiata"
Marchiata?Un lupo?
"Senti non ho incontrato nessun lupo che mi abbia fatto la pipì addosso" Me ne uscii io. Adrian mi guardò perplesso per poi ridere di gusto.
"Sei davvero simpatica Fay ti va se ti faccio fare un giro in centro?"
Ero parecchio arrabbiata per la questione dei miei genitori ma poi lui mi guardò negli occhi e una strana serenità mi invase e senza accorgermene annuii.

Il centro come lo intendeva Adrian era una piccola piazza con al centro una fontana e sul perimetro una quantità infinita di negozi, bar, strip club e ristoranti. Molti ragazzi erano lì riuniti: chi era seduto a bar, chi parlava in gruppetti accanto ai loro veicoli fumando e ridendo, chi passeggiava solo o in compagnia. Il centro distava parecchio dalla mia nuova casa, questa si trovava in periferia vicino alla foresta, e per raggiungerlo avevamo usato la macchina azzurra di Adrian. Stavamo camminando tranquillamente parlando del più e del meno quando mi tornarono in mente quegli occhi giallo ocra e l'idea che lui potesse conoscerlo si fece strada nella mia mente, così mi arrischiai a domandarglielo.
"Adrian conosci un certo Lex?" Adrian si bloccò per strada e mi guardò con gli occhi sbarrati.
"Come fai a conoscerlo?" "Ieri ho rischiato di essere investita e lui mi ha salvata" Risposi evasiva senza entrare in particolari. Lui rimase così perplesso che potei notare gli ingranaggi della sua mente mettersi in azione mentre pensava chissà a cosa.
"Non mi spiego il perché di ciò.." Continuava a borbottare tra se ma io lo lasciai perdere e mi guardai intorno,tanto per fare qualcosa, quando il mio sguardo ricadde sulla porsche rossa che ieri aveva rischiato di investirmi.
Non so cosa mi prese in quel momento, so solo che presa da un attimo di follia e messa a tacere la mia parte razionale mi diressi alla macchina e le diedi un calcio provocando una leggera ammaccatura sul cofano, non c'è bisogno di dire che suonò l'antifurto. Dal bar di fronte uscì una folla di ragazzi e tra questi un ragazzo alto, dalla carnagione diafana,volto perfetto, giacca di pelle e capelli castani corti si avvicinò minaccioso fulminandomi con gli occhi, da ciò dedussi che dovesse essere il proprietario della macchina.
"Testa di cazzo cosa stai facendo!" Mi urlò contro. Questo non doveva neanche pensarlo, la mia rabbia stava sfiorando i limiti .
"Io testa di cazzo? Ma se tu ieri hai rischiato di investirmi e non ti sei neanche dato pena di controllare se fossi ancora viva" Gli risposi a tono inviperita.
"Ah eri tu! Pensavo che a quest'ora gli animali della foresta ti avessero già divorato!" Rispose sarcastico facendomi un sorrisetto.
Non ci vidi più dalla rabbia, non ero mai stata una persona manesca ma quando mi partivano i cinque minuti nessuno poteva fermarmi o farmi ragionare , e in quel momento senza pensarci mi fiondai addosso a lui ma venni prontamente bloccata da Adrian. Il ragazzo della porsche mi guardò stranito alzando un sopracciglio.
"Cosa volevi fare ragazzina contro di me" Disse allargando il sorriso e indicandosi con una mano come volesse farmi notare la differenza tra la sua corporatura e la mia troppo esile mentre tutti i suoi amici ridevano di me.
"Fatti avanti vedi come ti rompo quella faccina da cazzo che ti ritrovi"Risposi sempre più incazzata mentre mi dimenavo tra le braccia del mio vicino con tutta la forza che possedevo, ma contro di lui era inutile, non pensavo fosse tanto forte.
Il ragazzo castano si era visibilmente infuriato ed era visibile dai suoi movimenti che fosse pronto a scattare, sembrava un felino in attesa che la sua preda facesse solo qualche mossa falsa per saltargli addosso .
"Non toccarla o te la dovrai vedere con me!" Lo intimò Adrian lasciando la presa sulle mie braccia e mettendosi davanti a me che continuavo a dimenarmi come una forsennata.
"Uhm vedo che hai l'angioletto a proteggerti, peccato che non servirà a niente" Sul volto del ragazzo si dipinse di nuovo un sorriso spavaldo e con due falcate ci fu vicino  ma il suo sguardo venne attirato da qualcosa dietro di noi, resto immobile annusando l'aria per poi fare qualche passo indietro .
"Questa volta te la cavi ragazzina-disse con disprezzo -ma prega il cielo di non incontrarmi di nuovo"
E sarebbe finita lì se io in risposta non gli avessi sputato qualche centimetro dalle scarpe.  Il ragazzo non riuscì a sopportare il mancato rispetto e ci fu quasi addosso ma gli amici riuscirono a bloccarlo in tempo .
"Non ne vale la pena"  Sussurrò una ragazza bionda all'orecchio del castano.
"é meglio andarcene" Mi sussurrò invece Adrian all'orecchio ma io ero troppo infuriata per lasciar perdere e continuavo a dimenarmi.
"Non ho finito con lui!" Continuavo ad urlare.
Adrian mi prese di peso su una spalla e mi condusse nella macchina per poi poggiarmi sul sedile e allacciarmi la cintura, neanche fossi una bambina di cinque anni. Fissai per un attimo quel ragazzo castano che mi fulminava con lo sguardo, ma quando Adrian fece retromarcia potei notare che il suo sguardo cambiava direzione fissandosi su un altro ragazzo dagli occhi verdi,Lex, che se la rideva sotto il portico di un pub.
  
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