Dire che sono arrabbiata é dire poco. Quel deficiente, troglodita, imbecille di un serpeverde mi ha avvertita solo ORA! La mia migliore amica è sdraiata su un letto d'ospedale e quel babbuino mi lascia un messaggio vocale per avvertirmi delle sue condizioni!
Cammino spedita per tutto l'ospedale senza guardare chi mi sta intorno. Supero ostacoli, schivo lettini che sbucano da ogni angolo, sbatto porte, scanso persone, fino ad arrivare alla mia meta, la sezione terapia intensiva del San Mugo.
Entro nel lungo corridoio bianco e un senso di soffocamento mi pervade, come se in quel luogo la felicità non fosse contemplata. Cammino adagio per quel dedalo di corridoi cercando le tipiche chiome rosse, stampo Weasley.
Finalmente li trovo, ma il primo che distinguo quel folto gruppo è lui: Albus Severus Potter, il motivo della mia rabbia e della mia disperazione, ma anche il proprietario del mio cuore.
Albus come
richiamato si volta verso di me e mi saluta con un cenno del capo.
Un cenno? Lui ha
davvero osato salutarmi con un cenno? Non solo è un
troglodita senza il benché
minimo senso del tatto, ma è anche un cafone di prima
categoria.
La rabbia mi
pervade tutta, la mia migliore amica sta per morire per un motivo
sconosciuto e
lui sta lì in piedi impassibile come se non stesse
succedendo nulla.
Mi sento prudere
tremendamente la mano.
Ad ogni passo
che faccio la mia collera aumenta, il mio odio che è
così simile all'amore è
alle vette storiche.
Non
m’interessa
dove siamo, ora lo distruggo.
Faccio l'ultimo
passo per raggiungerlo e lui si volta verso di me. Non ha neanche il
tempo di
capire cosa sta per succedere che la mia mano si abbatte sulla sua
guancia.
Il rumore
rimbomba per tutta la sala. Nessuno osa muoversi, tutti i presenti mi
guardano
sbalorditi, in fondo non mi hanno mai visto arrabbiata.
Non calcolando
minimamente chi mi sta intorno afferro la cravatta di Albus e la tiro
verso di
me, facendo in modo che la cravatta si stringa in torno al suo collo.
Avvicino
il suo viso al mio e gli sussurro con voce pericolosa: - Provaci
un'altra volta
ad avvertirmi di una cosa del genere con un messaggio vocale e vedi
cosa ti
succede, chiaro? -
Ormai paonazzo
la serpe acconsente con la testa ed io soddisfatta dal timore che gli
leggo
negli occhi, lo lascio andare.
Dopo averlo
lasciato,
divento rossa per l'imbarazzo, non ho mai fatto una cosa del genere.
Con passo
leggero mi dirigo verso i genitori di Lily, Harry è seduto
su una delle mille
sedie che costellano il corridoio, è piegato in avanti e
mentre guarda
intensamente per terra, tiene stretta tra le sue mani quella di sua
moglie.
Ginny mi sorride tristemente e sussurra: - Alice, finalmente sei
arrivata. - la
sua postura è rilassata, mentre i suoi occhi mi esprimono
tutto il dolore e la
tristezza che prova. Mi siedo vicino a lei e le pongo un bacio leggero
sulla
tempia, mentre lei mi afferra la mano. Appoggio la mia testa sulla sua
spalla
ed entrambe iniziamo a guardare la porta di fronte a noi.
Una porta bianca
che se non fosse per la maniglia si mimetizzerebbe con il corridoio.
Una
semplice porta ostacola il mio cammino per arrivare alla mia migliore
amica, ma
io non riesco ad andare oltre. Le mie gambe, la mia mente, tutto il mio
essere
mi blocca sulla seggiola. Troppo simile all'altra volta. Non riesco
muovermi, o
forse non voglio farlo.
Sì,
io Alice
Paciock, nonostante sia stata smistata dal cappello parlante nei
grifondoro, la
culla dei coraggiosi di cuore, non riesco a superare una porta per
vedere con i
miei stessi occhi le condizioni in cui versa la mia migliore amica. Ho
paura.
Rimango a
fissare la porta per non so quanto tempo finché non vengo
riscossa da dei
mormorii. Mi guardo attorno e vedo Albus e Scorpius parlottare a
qualche
seggiola di distanza. Senza farmi vedere mi metto a origliare la loro
conversazione, continuando a guardare la porta di fonte a me, senza
vederla
realmente.
- ... e come
pretendi di farlo? È una magia sconosciuta anche ai
medimaghi! - sussurra
velenoso Albus.
- Al, ci
dobbiamo provare! Lei sta morendo, lo capisci? - sbotta esasperato
Scorpius.
- Lei non sta
morendo, è troppo cocciuta per farlo. Presto si
sveglierà, vedrai. -
Sento nella voce
di Albus una nota di disperazione e gli lancio uno sguardo veloce. Per
la prima
volta in vita mia vedo sul viso di Albus puro e
semplice dolore. Un dolore lacerante. E in quel momento
vorrei andare di
corsa da lui, abbracciarlo forte, stringerlo al mio petto.
- Non si
risveglierà se non scoprono cos’ha! - ringhia
Scorpius mentre lo scuote -
Dobbiamo trovare un antidoto al più presto! –
- Va bene
cerchiamo questo maledetto antidoto, ma dimmi grande genio come
facciamo se non
sappiamo quale magia l'ha colpita? - sbotta acido Albus.
Scorpius si
gratta il mento pensieroso e dopo pochi secondi sbuffa rassegnato. Mi
alzo
dalla seggiola e mi pongo di fronte a loro, facendoli sobbalzare. Non
mi hanno
sentito arrivare.
- Avete i
sintomi della magia che ha colpito Lily, no? Basatevi su quelli.- dico
agitata.
Entrambe le
serpi mi guardano sbalorditi, poi con voce ironica Albus dice: - Stavi
origliando? -
Gli lancio
un’occhiata
apprensiva, poi mi rivolgo a Scorpius, che fra i due mi sembra il
più propenso
a trovare una soluzione.
- Potete
lavorare sui sintomi, finché non troveremo quale magia
oscura l'ha colpita. -
- Aspetta! Chi
ti ha chiesto aiuto? - interviene Albus.
Prima che io
possa replicare Scorpius gli tira uno scappellotto e con voce
mostruosamente
calma dice: - Lei almeno sta cercando di dare una soluzione al nostro
problema,
mentre tu non fai altro che comportati come un bambino. Quindi smettila
e
ascoltala!! -
Scorpius poi si
volta verso di me e con un cenno del capo m’invita a
continuare: - Mentre voi
iniziate a cercare una pozione o qualche libro che ci possa ricondurre
a questa
magia, io andrò al Ministero per parlare con gli auror e
vedere Isahaia, magari
riesco a trovare delle risposte... -.
- Tu cosa? -
esplodono
insieme Scorpius e Albus.
- È
l'unico modo
che abbiamo per scoprire cosa le ha lanciato. -
- Mi stai
prendendo in giro? Tu credi davvero che ti lasceranno vederlo? - mi
chiede
esasperato Albus.
Con sguardo duro
osservo entrambi e dico: - La mia migliore amica sta per morire, non
sono in
vena di scherzi. Se c'è una minima possibilità
per salvarla, io farò di tutto,
anche andare a parlare con il diavolo in persona! E lo farò
con o senza la
vostra approvazione. Inoltre dimenticate che anche io lavoro con gli
auror non
sarà molto difficile convincerli -
Un silenzio
tombale scese su di noi, finché Scorpius con un movimento
fluido si alza dalla
sedia e prendendomi per il polso dice: - Vai e torna solo quando avrai
una
risposta. Noi ti aspettiamo al nostro laboratorio. - Dopo uno sguardo
d’intesa
mi lascia andare. Faccio solo due passi verso l'uscita del reparto ma
vengo di
nuovo presa per il polso. Mi fermo e mi volto verso Albus che mi guarda
intensamente con i suoi occhi verdi, così simili ad uno
smeraldo. Ci osserviamo
in silenzio per qualche secondo, poi prima di lasciarmi mi sussurra
senza
guardarmi negli occhi: - Torna da me intera. -
Non ho il tempo
di rispondergli che lui si è già allontanato.
Rimango a guardarlo solo per un
istante, poi mi volto e mi avvio verso l'uscita, accompagnata solo dal
rumore
che producono i miei stivali sul pavimento.
Uscita dal
reparto di terapia intensiva mi guardo in torno e inizio a cercare la
sala dei
passaggi. Stanza chiamata così perché collega
tutti gli edifici importanti del
mondo magico fra loro. Dopo aver chiesto indicazioni a varie persone,
finalmente la trovo. Entro all'interno di una stanza rotonda vuota, se
non si
contano i vari camini sulla parete. Ognuno è diverso
dall'altro: c'è il camino
della Gringott, fatto di marmo bianco e custodito da due gargoyle di
pietra
grigia, c'è il camino di Hogwarts, su cui sono appesi i
quattro stemmi delle
quattro case, vi è il camino della Biblioteca Nazionale,
caratterizzata da un
colorino azzurrino sulla cui mensola sono appoggiati vari libri e una
candela
consumata, e così via.
Mi guardo in
giro finché non trovo un camino fatto di mattoni neri con le
rifiniture grigie
e sulla cui la canna fumaria si trova una grande
“M” d'orata del camino del
Ministero della magia. Senza attendere oltre prendo un po' di polvere
verde dal
contenitore posto sul camino e mi ci infilo dentro. Chiudo gli occhi e
la
lancio ai miei piedi. Sento una strana sensazione di calore che mi
avvolge e
poi uno strappo, riapro gli occhi e mi ritrovo nella grande sala
d'ingresso del
Ministero. Vedo una grande fiumana di gente muoversi verso la fontana
che
svetta davanti agli ascensori. M’immetto in questa folla e mi
faccio
trascinare. Dopo pochi minuti arrivo in uno degli ascensori e spingo il
bottone
per arrivare alla sezione auror. Mentre aspetto che arrivi il mio piano
guardo
in alto e vedo una gazzetta del profeta, l'afferro e quando apro la
prima
pagina mi si gela il sangue. Al centro della pagina svetta una foto
enorme di
Lily sorretta dal padre. Sopra a grandi lettere c'è scritto:
- Il prescelto
rischia di perdere la sua bambina? -. Scorro velocemente l'articolo e
rimango
inorridita, la danno già morta come se fosse una cosa
inevitabile. La trattano
come un oggetto, al centro dell'articolo c'è Harry e la sua
sfuriata in
ospedale. Com’è possibile che già tutto
il mondo magico sappia delle sue
condizioni?
Le porte si
aprono al mio piano, mi faccio largo tra le persone stipate
nell'ascensore ed
esco. Ancora sconvolta mi dirigo verso la sala, dove sono solito
riunirsi Lily
e i suoi compagni. Mentre passo, sento un vociare che mi accompagna,
sussurri
di pietà e parole di morte. Velocizzo il passo e mi fiondo
dentro la piccola stanza,
dove al centro svetta un tavolo basso attorniato da poltroncine e
divanetti. I
colori che dominano la stanza sono tenui, tendenti allo scuro. Sul
divano
addossato alla parete, scorgo la figura supina di Jack che tiene un
braccio
appoggiato sul viso a coprire gli occhi. - Johnny, ti ho già
detto di
andartene! Non voglio parlare con nessuno. - borbotta Jack quando sente
che mi
siedo nella poltrona vicino a lui.
- Non sono
Johnny. - dico tranquillamente.
Al suono della
mia voce si alza di scatto e mi guarda stralunato: - Alice! Cosa ci fai
qui? -
- Devo chiederti
un favore. -
Il ragazzo mi
guarda sospettoso, con quegli occhi color pece, così neri
che sembrano
avvolgerti per non lasciarti più. Quanto avrei voluto che
tra noi avesse
funzionato, ma come me lui non ha più potere sul suo cuore
perché gli è stato
rubato senza che lui potesse fare nulla.
- Jack, ho
bisogno che tu mi aiuti. - dico con voce leggermente disperata.
Il suo sguardo
si addolcisce e con voce comprensiva dice: - Tutto quello che vuoi,
Ali. -
- Voglio vedere
Isahaia. -
- Che? No,
assolutamente no! -
- Ma hai appena
detto tutto quello che voglio! - dico sorpresa e un po' ferita.
Lui mi guarda
stralunato come se di fronte a lui ci fosse una pazza. Bah, forse lo
sono...
- Questo no,
Alice! Questo non posso farlo! -
- Ma...ma...Ho
bisogno di vederlo -
- Alice, senti
io non posso... -
Non lo faccio
finire e borbotto: - Sì che puoi, Jack! Ti prego fammelo
vedere, ti chiedo solo
questo piccolo favore. Quanti te ne ho fatti io? -
Jack si alza dal
divano e inizia a camminare avanti e indietro per la stanza. Lo seguo
con
sguardo disperato e sussurro: - Ti prego... -.
A quelle due
parole si ferma come raggelato, poi si dirige alla porta, la spalanca e
borbotta:
-
Seguimi.-
Mi alzo a mia
volta e lo seguo con un sorriso in faccia, per tenere il suo passo devo
quasi
correre. Giriamo angoli, apriamo porte, scendiamo scale fino ad
arrivare a un
corridoio freddo rischiarato solo dalle torce appese alle pareti. Ci
fermiamo
davanti a due porte in fondo al corridoio, entrambe di legno con sopra
scritta
una strana incisione ormai illeggibile per via del tempo. Jack mi posa
una mano
sulla schiena e con la mano, libera m’indica la porta a
sinistra. Io mi avvio,
ma prima di entrare mi volgo verso di lui e incontro due occhi gelidi.
Gli
sorrido dolcemente, lo sto per ringraziare quando vedo arrivare Trudi.
Un'idea
mi balza in testa. Torno a guardare Jack, mi avvicino a lui e dico: -
Ti ringrazio
Jack. - Gli bacio l'angolo della bocca e prima di allontanarmi
sussurro: - Basta
fingere, Jack, è ora di aprire il tuo cuore. -
Mi scosto dal
mio amico, faccio un occhiolino a una Trudi decisamente arrabbiata e
entro
felice nella stanza indicatami.
Tradita.
Ecco come mi
sento, tradita.
Non ha senso,
perché io e lui non siamo niente, lui per me non
è altro se non un amico e
allora perché? Perché provo tanta rabbia, e una
voglia matta di prendere a
schiaffi quella bionda da strapazzo. Cammino dritta con le mani strette
in
pugni e il polso destro che mi prude. Sono arrabbiata così
arrabbiata che se mi
avesse incontrato Voldemort in persona si sarebbe spaventato e tirato
indietro.
Non posso
crederci, io credevo, credevo che lui fosse diverso che provasse
davvero
qualcosa di sincero e reale per me e invece niente, alla prima
occasione si è
tirato fuori.
Respiro a fondo
cercando di togliere le immagini: di Alice che lo bacia spudoratamente,
Alice che
sorride, Alice farmi l'occhiolino come per sfidarmi a fare qualcosa,
Alice,
Alice e sempre Alice. In fondo loro sono cresciuti insieme e tutti
pensavano
che fossero una coppia e forse anche loro ora lo pensano.
Accelero il
passo, devo andarmene da lì il più rapidamente
possibile, perché se non lo
faccio immediatamente rischio di esplodere, di piangere e di tremare e
questo
non succederà mai, non lo permetterò, non davanti
a lui.
Gli passo
accanto, lo vedo ancora confuso, allora ne approfitto e tiro dritto
sperando di
non attirare la sua attenzione ma ancora prima di poter tirare un
sospiro di
sollievo, Jack mi blocca dal polso. Mi giro di scatto e lo vedo
stringere il
mio polso con una muta domanda che faccio finta di non aver appreso,
provo a
scostarmi con più forza ma non ci riesco.
- Lasciami!
– dico
senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi.
Cerco di
dimenarmi ancora e ancora ma non c'è la faccio proprio la
sua stretta sembra di
acciaio.
- lasciami ti ho
detto - la rabbia m’invade da dentro e comincio a ribollire
come una pentola a
vapore sotto pressione.
Tiro fuori la
bacchetta dalla tasca posteriore dei pantaloni della tuta auror e
gliela punto
alla gola.
- Lasciami -
ripeto per l'ennesima volta.
Lo sento
avvicinarsi di un passo e piano mi dice: - vuoi schiantarmi, Trudi o
vuoi
uccidermi con la tua bacchetta? - mi chiede con tono calmo.
Alzo lo sguardo
per
la prima volta e lo guardo dritto negli occhi.
- Nessuna delle
due, voglio che mi lasci la mano - lo guardo furente - Ora - aggiungo.
-
Perché sei
così arrabbiata? O meglio la cosa che ti fa rabbia
è che Alice mi abbia
baciato? - mi chiede a bruciapelo.
- Stai cambiando
argomento, lasciami -
- Ora sei tu che
hai cambiare argomento. Cos'è non vuoi rispondere? Ti ha
dato fastidio quel
bacio? - ribatte a tono avvicinandosi ancora di più a me
fino a quando sento la
presenza delle sue labbra a pochi centimetri da me. Mi costringo a non
guardargli le labbra. Non dovevo. La tentazione era troppa ma se lo
avessi
fatto, sarebbe stato ovvio che sono attratta da lui. Solo che io non
sono attratta
da lui! Non lo sono perché non ha senso.
Dopotutto sono
stata io a dirgli di no quando si è dichiarato a me, sono
stata io ad
allontanarlo mesi fa quando lui ha tentato di baciarmi. Allora
perché sono
arrabbiata per quel bacio? Non devo esserlo, lui non mi piace, lui...
Le sue
labbra sono davvero così lisce? Sono morbide e
così rosee, sembrano finte.
No non ci devo
pensare. Trudi concentrati! Ne sono sicura a me Jack non piace.
È
così bello con
quei capelli alla rinfusa che gli cadono sulla fronte.
Basta! Sono
sicura! È ovvio, lui non mi piace punto e accapo.
Che bel profumo
che ha, sa di muschio e more. Vorrei poter avvicinare per sentirlo
meglio.
Dio! Smettila di
fare così. Concentrati Trudi.
- Esattamente
che t’importa se mi ha dato fastidio o meno? - mi accingo a
rispondere perché
mi ero persa nuovamente nei miei pensieri interrompendo una
conversazione e
fissando il mio interlocutore per un periodo al quanto sospetto non che
lui
fosse da meno ovviamente.
Infatti, Jack
per tutto il mio tragitto mentale non mi ha tolto gli occhi di dosso.
Lui fa un
altro passo verso di me e poi mi bacia. La sorpresa mi blocca sul posto
ma pian
piano mi sciolgo e stranamente rispondo al bacio con trasporto, forse
un po'
troppo per una cui non piace il ragazzo che sta baciando. Che strana
sensazione! E come mangiare una di quelle caramelle fair che sanno di
dolce ma
anche di fuoco che ti fanno sentire bruciare ma al tempo stesso non
vuoi
abbandonare perché hai scoperto che proprio quello
è il tuo dolce preferito! A
proposito di dolci, ma oggi non c'è l'offerta alla
pasticceria per il dolce al
cioccolato? Sì, meno male che me ne sono ricordata
così ci faccio un salto.
Dolce, dolce le sue labbra sono una lussuria, così dolci! mi
fanno impazzire.
Magari gli chiedo che incantesimo usa per renderle cosi! Tanto non
c’è niente
di male. Ma stai zitta tu! Non farò mai una cosa del genere,
farei una
bruttissima figura. E poi sono così morbidi sembrano
zucchero filato. Uh, che
buono lo zucchero filato, l'ultima volta che l’ho mangiato
era due settimane fa
con Lily e... Aspetta … ma lei non mi aveva detto che me lo
avrebbe comprato
mercoledì scorso, convincendomi in cambio di pagare io
quella volta, e non me
l’ha ancora comprato. Ha fatto scivolare via la storia.
Appena si sveglia le
faccio una bella lavata di testa. Ma com'è che sto parlando
di Lily? E perché
sto baciando Jack?
“Oh ma
basta!
Chiudi il becco!” Esclama una voce dentro di me intimandomi
il massimo silenzio
e così spaventata da quella voce, spengo la mente e mi
abbandono a quello
strano bacio molto bello di cui sia chiaro a me, non me ne importa
niente, in
quanto Jack non mi piace.
Quel gioco
continua condotto un po' da me un po' da lui mentre sento le sue mani
dappertutto sul mio corpo e le mie mani (non so come ci siano arrivate)
sui
suoi capelli rendendoli molto arruffati.
Le sue labbra
sono
incollate sulle mie e le mie beh anch’esse sono sulle sue,
fino a quanto a un
certo punto ci stacchiamo per riprendere aria. Ma appena riprendiamo
aria,
torniamo a baciarci, come se non ci fosse un domani.
Richiudo la
porta alle mie spalle e osservo la stanza che sarebbe completamente al
buio se
non fosse per la luce che proviene dalla parete a destra. La stanza
è occupata
da un tavolo sbilenco appoggiato alla parete sinistra e delle strane
attrezzature occupano metà della stanza. Con pochi passi
raggiungo la parete
destra, dove si trova una grande specchio dal quale proviene la luce.
Guardo
attraverso e vedo una stanza simile a quella dove mi trovo io, solo che
è più
luminosa e all'interno si trova al centro un tavolo anch'esso malmesso,
una
seggiola se possibile messa peggio del tavolo e un uomo seduto su di
essa. Un
uomo massiccio, dai lineamenti duri, una barba folta e lunghi capelli
grigi. Ha
varie cicatrici sul volto, un sorriso ironico gli incurva le labbra e
le
palpebre sono abbassate, ma al di sotto si vedono le orbite muoversi
freneticamente. Indossa abiti puliti, il mantello è
ripiegato al suo fianco ed
è pettinato in modo impeccabile. Sarebbe un uomo qualunque
se non fosse per le
manette legate ai polsi e alle caviglie, agganciate con lunghe catene
al
tavolo.
Mentre lo
osservo il mio cervello si mette in funzione e inizia a cercare uno suo
punto
debole, analizzando il suo comportamento attraverso la descrizione che
Lily mi
aveva fatto di lui e il suo attuale atteggiamento.
- Sembra un tipo
senza scrupoli. -
A queste parole
mi volto di scatto e quasi svengo vedendo la persona che mi sta di
fronte.
- Non
può essere
vero... Tu non puoi... Lily? -
Una giovane
ragazza dai rossi capelli arruffati è seduta a gambe
incrociate sul tavolo, la
divisa scolastica le cade scomposta sul corpo con le calze strappate in
vari
punti. Mi sorride divertita accentuando così il piccolo
taglio sulla guancia
destra.
- Sì,
Ali. Sono
la tua migliore amica ricordi? -
- Tu... tu non
avrai più di 11 anni... Com'è possibile? - chiedo
sconvolta dandomi un
pizzicotto per essere sicura di non star sognando.
La ragazza
inizia a ridere divertita e mentre scende dal tavolo si asciuga una
lacrima
immaginaria.
- Beh anche tu
sei cambiata... Sei vecchia. - afferma.
- Ehi! Piano con
le parole - dico offesa, guardo un attimo il mio riflesso. Sono
mediamente
alta, ho lunghi capelli biondi, occhi castani, le forme al posto giusto
e ho un
viso a forma di cuore, fresco senza rughe...
Scuotendo la
testa mentre continuando a ridacchiare Lily giovane indica l'uomo
dall'altra
parte del vetro dicendo: - Allora sai come farlo parlare, mio grande
psicologo?
-
Guardando
Isahaia mi mordo il labbro inferiore e sussurro: - Non ne sono
sicura... -
Sento un forte
dolore alla spalla sinistra e guardo Lily che con un pugno alzato mi
minaccia:
- Non dire queste cose, miseria! L'Alice che conosco io, trova sempre
una
soluzione per i problemi che si torva davanti. Non dirmi che
invecchiando ti
sei rammollita! Ora guardalo attentamente e dimmi cosa vedi. Dimmi i
suoi punti
deboli. -
La guardo di
traverso, mi soffermo su quegli occhi color cioccolato caldo e ci
sprofondo
inevitabilmente. Però quando tocco il fondo trovo la forza
per superare le
barriere che mi circondano, le barriere di insicurezza che si erano
strette
intorno a me. Mi volto con determinazione verso l'uomo e dico: -
È egocentrico,
molto. Quando l'hanno interrogato molto probabilmente lo avranno
minacciato e
insultato, minando il suo orgoglio. Però queste cose con lui
non funzionano,
non servirebbe neanche adularlo. Bisogna dargli un avversario al suo
pari,
qualcuno che lo sfidi, che gli faccia fare un passo falso. -
Assentendo con
la testa e sorridendo orgogliosa Lily mi si avvicina: - Quel qualcuno
sei tu! -
- C-cosa? No,
oooooh no! Non mi è permesso. -
Alzando le
sopracciglia, incrociando le braccia sul petto e allontanandosi di un
passo mi
guarda esasperata: - Alice Paciock! Ora tu infrangerai qualsiasi
divieto ti abbiano
imposto e andrai di là! -
- Ma... -
- Niente ma!
Muovi il didietro, su! Didietro per di più che si trova
infilato in un paio di
pinocchietti orrendi. Lo sai vero che sono fuori moda dal 1900? -
Mi fa girare
verso la porta e inizia a spingermi.
-
Perché credi
che con me si aprirà? - chiedo ignorando il commento sui
miei vestiti mentre
cerco di fare resistenza.
-
Perché tu sei
Alice Paciock. -
A quelle parole
rimasi sconvolta per la loro semplicità che mi
colpì diritto nel cuore. Quelle
semplici parole mi diedero la spinta di afferrare la maniglia e con
essa quel
coraggio che il cappello parlante aveva visto in me. Apro la porta di
botto e
senza calcolare minimamente Trudi e Jack, mi dirigo verso la porta
affianco. Appena
afferrato la maniglia quando una mano mascolina si appoggia sulla
porta,
bloccandomi il passaggio.
- Cosa credi di
fare? - chiede pericolosamente calmo Jack.
Senza guardarlo
negli occhi, ma analizzando le venature della sua mano dico: - Parlare
con
Isahaia. -
- Alice... -
- Sexy il
ragazzo! - esclama Lily che per gli altri due è indivisibile.
- Credi di
riuscire a farlo parlare? – s’intromette Trudi.
Lily le si avvicina a un palmo
dal naso, lancia uno sguardo a Jack per poi tornare sulla ragazza e
rivolta a
me dice: - Questi due sono sicuramente amanti! Dai guarda lei ha le
gote rosse
e le labbra talmente piene per i baci ricevuti che impossibile
sbagliarsi! -
Io mi volto
verso Trudi e ignorando le parole di Lily, anche se dentro di me
esultavo, dico
con voce sicura: - Sì. -
Trudi mi guarda
per qualche secondo poi esclama un – Perfetto -, prende per
la manica Jack
ignorando le sue proteste e lo trascina nella stanza da cui sono appena
uscita.
Quando si
chiudono la porta alle spalle Lily dice: - In gamba la ragazza! -
Io mentre guardo
la mia mano sulla maniglia per qualche secondo.
- Respira -
sussurra Lily vedendo la mia espressione e avvicinandosi a me mi
stringe la
mano.
Faccio due
respiri profondi poi con fare sicuro entro nella stanza. Mi siedo di
fronte a
Isahaia e ignorandolo inizio a sfogliare un fascicolo che avevo
precedentemente
sottratto a Jack. Passano vari minuti durante i quali mi sento
osservata.
- Non hai accuse
o insulti da lanciarmi? - mi sento chiedere da una voce profonda e
pacata.
- No. - rispondo
mentre esamino una foto.
- Allora cosa
sei venuta a fare qui? -
- Sono qui per
parlare - dico chiudendo il fascicolo e guardandolo in faccia.
Lui sogghigna
tenendo
ancora gli occhi chiusi: - Ho capito sei qui per sapere che magia ho
utilizzato
contro quell'auror. -
- Esatto. - dico
tranquillamente.
-
Perché vuoi
saperlo? -
-
Perché voglio
salvare la mia amica e poi è l'unica cosa davvero
interessante sul tuo conto. -
A quelle parole
Isahaia apre di scatto gli occhi e rimasi sconvolta. I suoi occhi erano
talmente azzurri da sembrare bianchi, tanto quasi da confondersi con le
iridi.
- Inquietante -
mi sussurra Lily al mio orecchio per poi spostarsi verso il prigioniero
per
osservarlo meglio. – forse se più giovane
… - aggiunge pensierosa fissandolo con
uno sguardo critico - chissà magari era un po’
meno sfigato! Che ne dici tu?-
chiede rivolgendosi a me come se stessimo discutendo della nuova
scoperta che
cambierà il mondo.
- L'unica. Cosa.
Interessante? - scandisce Isahaia.
- Oh-oh, punto
nel vivo. - ridacchia Lily al suo fianco.
- Hai sentito
perfettamente. È l'unica cosa interessante riguardante il
tuo conto, vedi mi è
bastato analizzare il tuo comportamento e leggere il tuo fascicolo per
capire
che tipo sei. - dico lanciandogli il fascicolo che avevo in mano.
- brava! Vai
così! – esulta Lily scagliando un pugno per aria.
Alzo gli occhi al cielo.
Isahaia guarda
per qualche secondo il fascicolo poi divertito dice: - Impossibile! -
Mi chino verso
con lui, e con fare cospiratorio sussurro: - Scommettiamo? -
Stringendo la
mascella mi guarda in cagnesco, Lily al suo fianco iniziò a
ridere
sguaiatamente: - Ahah, lo stai facendo incavolare! Vai così
Ali!! Solo tu sai
incavolare le persone in questo modo -
Sorridendo sotto
i baffi dico: - Sei un uomo egocentrico e prepotente, ti piace l'idea
di avere
tutto il potere concentrato nelle tue mani, anche se condanni le
tirannidi tu
stai cercando di crearne una. Stai cercando di mostrare di essere il
migliore
forse perché da piccolo tuo padre, o un tuo famigliare ti
diceva che non eri
nessuno.. -
- Tu non sai
nulla di me! - sbotta Isahaia.
- Oh, invece io
posso sapere tutto. Il tuo corpo è molto rivelatore, come
per esempio quello
spasmo che hai avuto all'indice destro quando ho parlato di tuo padre.
Ti picchiava,
vero? Mentre tua madre stava lì a guardare impotente,
perché veniva picchiata
più forte se cercava di fermarlo, no? Molto probabilmente
lui è stato la tua
prima vittima, mentre la tua mammina l'avrai messa al sicuro. -
- Non osare
parlare di mia madre! -
Ignorando lui e
Lily che stava facendo delle boccacce a Isahaia continuo dicendo: - Sei
un uomo
intelligente, sei un auto didatta. Tutto quello che sai lo hai imparato
da
solo. Tu vuoi distruggere questo mondo corrotto, attacchi gli
stanziamenti auror
perché loro non ti hanno salvato te e tua madre dai
maltrattamenti, nonostante
più volte siate scappati e abbiate chiesto aiuto. Loro vi
rimandavano indietro
e le punizioni per questa disobbedienza erano le più dure,
vero? Era tua madre
che le riceveva mentre tu eri costretto a guardare se non a
partecipare.
Attacchi la politica perché è lei che permette
tutto ciò. -
- Questo
è un
mondo corrotto ed io porterò nuova luce. Non
permetterò che qualcuno subisca
quello che ho subito io! - mi urla in faccia Isahaia.
Lily che fino a
quello momento era stata a fare linguacce si blocca, mi guarda
divertita, sale
sul tavolo e si avvicina a me - Trova la crepa. -
Rimango in
silenzio per vari minuti, continuando ad osservare Isahaia, metto
insieme tutti
i pezzi del puzzle finché non trovo il suo punto debole, la
sua crepa. Sorrido
sorniona e dico: -Tua madre è ancora viva, vero? E sono
sicura che si trova in
un ospedale psichiatrico e con lei si trova la risposta al mio
problema... -
Non ho il tempo
di finire la frase che Isahaia emette un ruggito rabbioso, sbatte
entrambe le
mani sul tavolo e fa cadere la sedia. Si avvicina pericolosamente
vicino a me e
dice: - Lascia fuori mia madre da tutto questo. -
Sento dei rumori
fuori dalla porta, silenziosamente la blocco in modo tale che nessuno
possa
intromettersi e con voce calma, anche se dentro me stessa sto per
morire dalla
paura, dico: -L'hai fatta entrare tu in questo gioco quando hai ferito
la mia
amica. - Mi alzo a mia volta e mi avvicino al suo viso di qualche
spanna: - Come
ho già detto tutto quello che sai lo hai imparato da solo,
scommetto quindi che
tu abbia tenuto un diario o dei libri su cui hai scritto tutte le magie
e
pozioni che ti sarebbero servite. Orami le sai tutte a memoria e allora
hai
dato i libri a tua madre perché è l'unica persona
di cui ti fidi realmente. Io
la troverò e con lei quei libri, te lo giuro! -
Isahaia ghigna
divertito e prima che io possa fare qualcosa mi afferra per la parte
dietro del
collo e avvicina al mio viso al suo, i nostri nasi si sfiorano.
- Sei un ottimo
avversario. - mi sussurra
Sento un gran
fracasso, ma non riesco a liberarmi dalla sua stretta ne dal suo
sguardo
penetrante. Qualcuno ci afferra e ci stacca, mi volto e mi ritrovo a
due
centimetri dal viso di Albus. Un viso magnifico, senza imperfezioni,
mascella
squadrata solcata da una leggera barba nera come i capelli, due occhi
verde
smeraldo nascosti da un paio di occhiali decisamente fuori moda, ma che
lo
rendono tremendamente sexy.
- Manca solo che
inizi a sbavare! - mi riscuoto dalla mia contemplazione e mi volto
verso Lily
che mi guarda divertita. Sposta lo sguardo da me e Albus a Jack e Trudi
che
tengono saldamente Isahaia,
attorniato
da altri dieci auror: - Non so chi di voi è più
ottuso … - borbotta Lily nella
mia direzione.
Mi
sento strattonata e torno a guardare Albus che cerca
di trascinarmi fuori dalla stanza. Siamo appena uscita dalla porta
quando
sentiamo un urlo: - Alice Paciock! -
Mi
congelo sul posto e odo
distintamente dei rumori di
colluttazione finché non sento di nuovo la voce di Isahaia
urlare: - Alice
Paciock! Non mi dimenticherò mai di te! Quando
uscirò da qui ti troverò!! -
Queste parole furono seguite da una risata disumana. Albus nero in
volto mi
trascina per il dedalo dei corridoi mentre io sembro in tranche. Dopo
poco
arriviamo in una sala rotonda, dove sono riuniti vari auror tra cui
Harry
Potter e stranamente al suo fianco Draco Malfoy. Albus mi fa sedere al
fianco
di quest'ultimo che mi guarda ironico, anche se vedo brillare una
piccola
fiammella di ammirazione. Tutti parlano fra loro mentre io sono ancora
sotto
shock, al mio fianco Albus discute con Draco e Harry, però
sento la presenza di
Lily giovane dietro di me che, ne sono sicura, si sta divertendo come
una
scema. Tutti si zittiscono quando Trudi e Jack arrivano e prendono
posto poco
distante da me. Sorrido fra me notando che le labbra di Trudi sono
ancora
sospettosamente gonfie. Troppi baci?
- Allora -
inizia Harry - grazie ad Alice ora sappiamo molto di più sul
conto di Isahaia.
- A quelle parole tutti si girano verso di me come se avessi sul capo
un enorme
segnale luminoso ad indicarmi.
-
Però ora
dobbiamo scoprire, dove si trova la madre di Isahaia... - borbotta Ron.
- Non
sarà così
facile, Weasley - interviene Draco - sapete quanti ospedali, cliniche e
centri
psichiatrici ci sono in Inghilterra? Per non parlare in tutto il mondo?
Chi vi
dice che l'abbia fatta ricoverare qui? Se poi l'abbia fatta internare
veramente...-
Un silenzio
pesante calò dopo queste parole finché la mia
bocca decise di parlare senza il
mio permesso: - In realtà un modo per restringere il campo
ci sarebbe... - Per
la seconda volta tutti si girarono verso di me, Harry mi guarda
incoraggiante
mentre Draco con stizza come se non credesse alle mie parole. Prendo un
respiro
profondo e sento che qualcuno mi stringe forte la mano da sotto il
tavolo per
darmi forza, Albus. Un piccolo sorriso m’incurva le labbra: -
Isahaia avrà
fatto in modo di tenere la madre vicino a sé quindi non si
trova all'estero, ma
qui in Inghilterra. Evitate le grandi metropoli e ospedali o cliniche
famose
perché sicuramente non l'avrà portata
lì. Quindi io indirizzerei le ricerche a
centri clinici e ospizi specializzati. Ah, poi il cognome di Isahaia
è falso,
non il nome però. - Finito di parlare mi sento la faccia in
fiamme per
l'imbarazzo di essere stata al centro dell'attenzione, e per aver
parlato per
così tanto tempo davanti a così tante persone. Ci
fu un minuto di silenzio, poi
Harry si riscosse e disse: - Beh, Alice ti ringraziamo di questo
suggerimento è
invito tutti a mettersi al lavoro. -
Io sono una
delle prime ad alzarmi e uscire, devo assolutamente tornare in
ospedale. Devo
rivedere Lily.
Mi sto dirigendo
verso i camini per raggiungere l'ospedale quando mi sento strattonare.
Non ho
il tempo di reagire e vengo portata dentro una stanza semi buia. Vengo
sbattuta
senza tante cerimonie alla parete, due mani si trovano ai lati del mio
viso per
bloccarmi il passaggio e due occhi verdi smeraldo mi inchiodano alla
parete.
Uno sguardo così simile a quello della sorella, ma allo
stesso tempo così
diverso. Senza preavviso s’impossessa delle mie labbra. Un
bacio divoratore che
mi fa bruciare le labbra, che mi fa sentire più viva e
forte. M’inarco verso di
lui, aggancio le mie dita ai suoi capelli neri come la notte e conficco
le mie
unghie nella sua pelle delicata. Albus mi fa aderire al suo corpo con
il
braccio destro mentre con il sinistro si sorregge alla parete, ma non
smette un
secondo di baciarmi. Esplora, accarezza, ferisce, lenisce,
dà e toglie come fa
un padrone con la sua schiava. Non mi è mai piaciuto essere
dominata.
Ribalto le
posizioni e dopo aver ripreso un po' di aria mi fiondo sulle sue labbra
e lo
marchio come mia proprietà. Le nostre lingue si scontrano,
s’incatenano e si allontanano
per poi tornare a cercarsi.
Dopo poco ci
stacchiamo per riprendere fiato, Albus mi accarezza i lunghi capelli
lisci
biondi che mi ricadono scomposti. Con sguardo serio sussurra: - Tesoro,
potresti evitare di farti uccidere? Ci siamo sposati solo da due giorni
e tu ti
fai come nemico giurato il peggior terrorista mai visto su questa
terra. -
Sorridendo
imbarazzata gli accarezzo la guancia e dico: - Ci credi se ti dico che
non l'ho
fatto apposta? -
Comprendo la mia
mano con la sua mi sorride e dice: - Lo so, amore, ma questo non vuol
dire che
tu non mi abbia fatto perdere 10 anni di vita quando ho saputo che
stavi
interrogando Isahaia. -
- Mi spiace... -
Scuotendo la
testa esasperato, Albus mi prende la mano e mi porta fino al camino per
smaterializzarmi. Ci guardiamo ancora per qualche secondo poi ci
lasciamo le
mani.
- Devo andare...
- sussurro. – lo sai non possiamo farci vedere insieme! -
Assente con la
testa, mentre io m’infilo nel camino senza staccare i miei
occhi dai suoi
finché non sento uno strappo alla base dell'ombelico.
Mi trovo di
nuovo davanti a quella maledetta porta. La bocca del mio stomaco
è chiusa in
una morsa ferrea, le gambe mi tremano e la mia testa è
pesante come un macigno.
Non c'è la faccio... Non potrei sopportare di nuovo una
perdita del genere, non
voglio che succeda come l'ultima volta...
- Non puoi
vivere nel passato, Ali. -
Non ho bisogno
di voltarmi per capire chi è stato ha parlare. In fondo lei
c'è sempre stata
quando avevo bisogno e anche se è in coma, lei
c'è. Sempre.
- Lily tu non
capisci... -
- Sì
che
capisco. Tu hai paura che si ripeta quello che è successo
con tua madre. -
La mia paura
aumenta. Lily si avvicina al mio fianco e guarda insieme a me la porta.
- Quella volta
non fu colpa tua Alice. Tua madre morì per
un’orrenda malattia senza cura, ma
questa volta hai fatto quello che era in tuo potere per salvare la vita
alla
tua amica. -
Mi preme la mano
destra sulla base della schiena e mi spinge verso la porta.
Chissà cosa direbbe
se sapesse che è lei l’amica?
- È
ora che
superi le tue paure. Su muoviti! Chiunque sia al di là della
porta sarà fiera
di te. -
Appoggio la mano
sulla maniglia, la apro, mi volto verso Lily, entro nella stanza e
mentre la
porta si chiude la vedo scomparire.
Una stanza
completamente
bianca mi avvolge, l'unica cosa che spicca sono i suoi capelli rossi,
come al
solito disordinati e sparsi nel cuscino. Mi avvicino e mi siedo nella
sedia
posta al suo fianco. La osservo per vari minuti in silenzio poi senza
un motivo
apparente mi metto a ridere e inizio a raccontarle tutto quello che mi
è
successo in quel giorno. Tutto, dall'inizio fino alla fine. Gli
racconto del
ceffone ad Albus, dei probabili baci che si sono scambiati Jack e
Trudi, del
fatto che ho discusso con una lei più giovane, che ho
interrogato Isahaia e
alla fine della paura che provo in questo momento, la paura di
perderla.
Dopo vari
tentennamenti prendo la lettera che mi si era smaterializzata questa
mattina
dalla tasca della mia camicia. La sfioro con le punta delle dita, poi
con gesti
veloci la apro e inizio a leggerla ad alta voce:
"Cara
Alice,
Scommetto
che per aprire questa lettera ti ci sarà voluto
un bel po'. Sei proprio una scema, ma è per questo, che ti
voglio tanto bene.
Sei
la migliore amica che tutti desiderano sei buona,
generosa, folle per certi versi e tanto coraggiosa. Non nel senso che
tutti
connotano a questa parola, ovvero non avere paura di nulla ed essere
arroganti
davanti ad ogni evento. Anzi tu hai paura e non sei assolutamente
arrogante, ma
hai quel coraggio che ti sprona a superare qualsiasi tua paura e non
arrenderti
mai.
Sei
unica Alice e non te lo dico solo perché sei la mia
migliore amica, ma perché ci credo e voglio che tu ci creda
fin dal profondo.
Vorrei che tutti lo notassero, ma già la persona che per te
è la più importante
l'ha notato, vero? Mi dispiace di non essere vissuta abbastanza per
vedere
realizzato il tuo sogno d'amore, ma ti prometto che veglierò
sempre su di te.
Sempre.
Con
tanto affetto,
Lily."
Leggo e rileggo
la lettera, cerco di comprendere di accettare il fatto che tu creda di
non
poter superare questo ennesimo ostacolo che la vita ti ha posto
davanti. Le
lacrime mi scendono copiose sul volto. Non riesco a fermarle.
- Tu non ti
arrenderai. Non ti permetterò di abbandonarmi, tu sei una
guerriera Lily. Tu
sei la mia guerriera e ora combatterai con me! Su forza Lily, non
arrenderti.
Combatti! -
Le stringo la
mano, piango silenziosamente, ma mentre piango un sorriso di speranza
mi
incurva le labbra.
Combatti con me,
amica mia!
NDDA: ovvero
Note Di Due Autrici,
Allora
per prima cosa vi chiediamo umilmente scusa per aver tardato circa un
mese,
purtroppo sono susseguiti vari problemi. come vi è sembrato
il capitolo? di
sicuro molte cose si sono chiarite! e molte coppie sono venute alla
luce:
Trudi/Jack e Alice/Albus. che ne dite di queste due fantastiche coppie?
aspettiamo i vostri commenti e le vostre recensioni che ogni volta ci
fanno
morire dal ridere! Ringraziamo come sempre chi recensisce, chi segue,
chi ricorda,
chi preferisce e anche chi legge in silenzio. speriamo che il capitolo
vi
piaccia e alla prossima. tanti baci! Rosa di vetro
e LilyRoseWhesley. Ps: che ne dite della
copertina?