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Autore: rosa di vetro    09/08/2014    3 recensioni
Signori, Signore e popolo di EFP, io Rosa di vetro insieme a LilyRoseWeasley96 vi presentiamo:
Combatti con me Amore! Questa fan fiction cela il segreto del potere, il segreto della vita e il segreto dell’essere felici: questa Long svela l’Amore …
Lily è un nome che cela due persone con caratteri, segreti e profezie di una vita e di una battaglia diversa.
Lily Evans, lei che per i genitori è Lily, per gli amici è Lu e per James è Lilian. Tutti sanno chi è! Ma lei lì smente e li sorprende, sposando il suo miglior nemico.
Lily Evans si sacrifica per amore del figlio, lei muore ma salva suo figlio. La profezia si avvera.
Lily Luna Potter, lei è la principessa per il padre, la rossa per James, il piccolo giglio per Albus. Lei è l’uragano Lily per Alice, Jack e tutti i suoi amici. Lei è la luna per un ragazzo che lei chiama nel profondo del suo cuore Ius. Tutti sanno chi è! Ma ancora una volta Lily li smentirà e li sorprenderà.
Lily Luna Potter si sacrifica ma per il padre, Lily Luna Potter è in coma. I medi maghi non danno speranze ma questa volta Lily combatterà!
Storia betata da Lady Viviana
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Qualcosa di più su Isahaia

Dire che sono arrabbiata é dire poco. Quel deficiente, troglodita, imbecille di un serpeverde mi ha avvertita solo ORA! La mia migliore amica è sdraiata su un letto d'ospedale e quel babbuino mi lascia un messaggio vocale per avvertirmi delle sue condizioni!
Cammino spedita per tutto l'ospedale senza guardare chi mi sta intorno. Supero ostacoli, schivo lettini che sbucano da ogni angolo, sbatto porte, scanso persone, fino ad arrivare alla mia meta, la sezione terapia intensiva del San Mugo.
Entro nel lungo corridoio bianco e un senso di soffocamento mi pervade, come se in quel luogo la felicità non fosse contemplata. Cammino adagio per quel dedalo di corridoi cercando le tipiche chiome rosse, stampo Weasley.
Finalmente li trovo, ma il primo che distinguo quel folto gruppo è lui: Albus Severus Potter, il motivo della mia rabbia e della mia disperazione, ma anche il proprietario del mio cuore.

Albus come richiamato si volta verso di me e mi saluta con un cenno del capo.

Un cenno? Lui ha davvero osato salutarmi con un cenno? Non solo è un troglodita senza il benché minimo senso del tatto, ma è anche un cafone di prima categoria.

La rabbia mi pervade tutta, la mia migliore amica sta per morire per un motivo sconosciuto e lui sta lì in piedi impassibile come se non stesse succedendo nulla.

Mi sento prudere tremendamente la mano.

Ad ogni passo che faccio la mia collera aumenta, il mio odio che è così simile all'amore è alle vette storiche.

Non m’interessa dove siamo, ora lo distruggo.

Faccio l'ultimo passo per raggiungerlo e lui si volta verso di me. Non ha neanche il tempo di capire cosa sta per succedere che la mia mano si abbatte sulla sua guancia.

Il rumore rimbomba per tutta la sala. Nessuno osa muoversi, tutti i presenti mi guardano sbalorditi, in fondo non mi hanno mai visto arrabbiata.

Non calcolando minimamente chi mi sta intorno afferro la cravatta di Albus e la tiro verso di me, facendo in modo che la cravatta si stringa in torno al suo collo. Avvicino il suo viso al mio e gli sussurro con voce pericolosa: - Provaci un'altra volta ad avvertirmi di una cosa del genere con un messaggio vocale e vedi cosa ti succede, chiaro? -

Ormai paonazzo la serpe acconsente con la testa ed io soddisfatta dal timore che gli leggo negli occhi, lo lascio andare.

Dopo averlo lasciato, divento rossa per l'imbarazzo, non ho mai fatto una cosa del genere. Con passo leggero mi dirigo verso i genitori di Lily, Harry è seduto su una delle mille sedie che costellano il corridoio, è piegato in avanti e mentre guarda intensamente per terra, tiene stretta tra le sue mani quella di sua moglie. Ginny mi sorride tristemente e sussurra: - Alice, finalmente sei arrivata. - la sua postura è rilassata, mentre i suoi occhi mi esprimono tutto il dolore e la tristezza che prova. Mi siedo vicino a lei e le pongo un bacio leggero sulla tempia, mentre lei mi afferra la mano. Appoggio la mia testa sulla sua spalla ed entrambe iniziamo a guardare la porta di fronte a noi.

Una porta bianca che se non fosse per la maniglia si mimetizzerebbe con il corridoio. Una semplice porta ostacola il mio cammino per arrivare alla mia migliore amica, ma io non riesco ad andare oltre. Le mie gambe, la mia mente, tutto il mio essere mi blocca sulla seggiola. Troppo simile all'altra volta. Non riesco muovermi, o forse non voglio farlo.

Sì, io Alice Paciock, nonostante sia stata smistata dal cappello parlante nei grifondoro, la culla dei coraggiosi di cuore, non riesco a superare una porta per vedere con i miei stessi occhi le condizioni in cui versa la mia migliore amica. Ho paura.

Rimango a fissare la porta per non so quanto tempo finché non vengo riscossa da dei mormorii. Mi guardo attorno e vedo Albus e Scorpius parlottare a qualche seggiola di distanza. Senza farmi vedere mi metto a origliare la loro conversazione, continuando a guardare la porta di fonte a me, senza vederla realmente.

- ... e come pretendi di farlo? È una magia sconosciuta anche ai medimaghi! - sussurra velenoso Albus.

- Al, ci dobbiamo provare! Lei sta morendo, lo capisci? - sbotta esasperato Scorpius.

- Lei non sta morendo, è troppo cocciuta per farlo. Presto si sveglierà, vedrai. -

Sento nella voce di Albus una nota di disperazione e gli lancio uno sguardo veloce. Per la prima volta in vita mia vedo sul viso di Albus puro e  semplice dolore. Un dolore lacerante. E in quel momento vorrei andare di corsa da lui, abbracciarlo forte, stringerlo al mio petto.

- Non si risveglierà se non scoprono cos’ha! - ringhia Scorpius mentre lo scuote - Dobbiamo trovare un antidoto al più presto! –

- Va bene cerchiamo questo maledetto antidoto, ma dimmi grande genio come facciamo se non sappiamo quale magia l'ha colpita? - sbotta acido Albus.

Scorpius si gratta il mento pensieroso e dopo pochi secondi sbuffa rassegnato. Mi alzo dalla seggiola e mi pongo di fronte a loro, facendoli sobbalzare. Non mi hanno sentito arrivare.

- Avete i sintomi della magia che ha colpito Lily, no? Basatevi su quelli.- dico agitata.

Entrambe le serpi mi guardano sbalorditi, poi con voce ironica Albus dice: - Stavi origliando? -

Gli lancio un’occhiata apprensiva, poi mi rivolgo a Scorpius, che fra i due mi sembra il più propenso a trovare una soluzione.

- Potete lavorare sui sintomi, finché non troveremo quale magia oscura l'ha colpita. -

- Aspetta! Chi ti ha chiesto aiuto? - interviene Albus.

Prima che io possa replicare Scorpius gli tira uno scappellotto e con voce mostruosamente calma dice: - Lei almeno sta cercando di dare una soluzione al nostro problema, mentre tu non fai altro che comportati come un bambino. Quindi smettila e ascoltala!! -

Scorpius poi si volta verso di me e con un cenno del capo m’invita a continuare: - Mentre voi iniziate a cercare una pozione o qualche libro che ci possa ricondurre a questa magia, io andrò al Ministero per parlare con gli auror e vedere Isahaia, magari riesco a trovare delle risposte... -.

- Tu cosa? - esplodono insieme Scorpius e Albus.

- È l'unico modo che abbiamo per scoprire cosa le ha lanciato. -

- Mi stai prendendo in giro? Tu credi davvero che ti lasceranno vederlo? - mi chiede esasperato Albus.

Con sguardo duro osservo entrambi e dico: - La mia migliore amica sta per morire, non sono in vena di scherzi. Se c'è una minima possibilità per salvarla, io farò di tutto, anche andare a parlare con il diavolo in persona! E lo farò con o senza la vostra approvazione. Inoltre dimenticate che anche io lavoro con gli auror non sarà molto difficile convincerli -

Un silenzio tombale scese su di noi, finché Scorpius con un movimento fluido si alza dalla sedia e prendendomi per il polso dice: - Vai e torna solo quando avrai una risposta. Noi ti aspettiamo al nostro laboratorio. - Dopo uno sguardo d’intesa mi lascia andare. Faccio solo due passi verso l'uscita del reparto ma vengo di nuovo presa per il polso. Mi fermo e mi volto verso Albus che mi guarda intensamente con i suoi occhi verdi, così simili ad uno smeraldo. Ci osserviamo in silenzio per qualche secondo, poi prima di lasciarmi mi sussurra senza guardarmi negli occhi: - Torna da me intera. -

Non ho il tempo di rispondergli che lui si è già allontanato. Rimango a guardarlo solo per un istante, poi mi volto e mi avvio verso l'uscita, accompagnata solo dal rumore che producono i miei stivali sul pavimento.

                        

 

Uscita dal reparto di terapia intensiva mi guardo in torno e inizio a cercare la sala dei passaggi. Stanza chiamata così perché collega tutti gli edifici importanti del mondo magico fra loro. Dopo aver chiesto indicazioni a varie persone, finalmente la trovo. Entro all'interno di una stanza rotonda vuota, se non si contano i vari camini sulla parete. Ognuno è diverso dall'altro: c'è il camino della Gringott, fatto di marmo bianco e custodito da due gargoyle di pietra grigia, c'è il camino di Hogwarts, su cui sono appesi i quattro stemmi delle quattro case, vi è il camino della Biblioteca Nazionale, caratterizzata da un colorino azzurrino sulla cui mensola sono appoggiati vari libri e una candela consumata, e così via.

Mi guardo in giro finché non trovo un camino fatto di mattoni neri con le rifiniture grigie e sulla cui la canna fumaria si trova una grande “M” d'orata del camino del Ministero della magia. Senza attendere oltre prendo un po' di polvere verde dal contenitore posto sul camino e mi ci infilo dentro. Chiudo gli occhi e la lancio ai miei piedi. Sento una strana sensazione di calore che mi avvolge e poi uno strappo, riapro gli occhi e mi ritrovo nella grande sala d'ingresso del Ministero. Vedo una grande fiumana di gente muoversi verso la fontana che svetta davanti agli ascensori. M’immetto in questa folla e mi faccio trascinare. Dopo pochi minuti arrivo in uno degli ascensori e spingo il bottone per arrivare alla sezione auror. Mentre aspetto che arrivi il mio piano guardo in alto e vedo una gazzetta del profeta, l'afferro e quando apro la prima pagina mi si gela il sangue. Al centro della pagina svetta una foto enorme di Lily sorretta dal padre. Sopra a grandi lettere c'è scritto: - Il prescelto rischia di perdere la sua bambina? -. Scorro velocemente l'articolo e rimango inorridita, la danno già morta come se fosse una cosa inevitabile. La trattano come un oggetto, al centro dell'articolo c'è Harry e la sua sfuriata in ospedale. Com’è possibile che già tutto il mondo magico sappia delle sue condizioni?

Le porte si aprono al mio piano, mi faccio largo tra le persone stipate nell'ascensore ed esco. Ancora sconvolta mi dirigo verso la sala, dove sono solito riunirsi Lily e i suoi compagni. Mentre passo, sento un vociare che mi accompagna, sussurri di pietà e parole di morte. Velocizzo il passo e mi fiondo dentro la piccola stanza, dove al centro svetta un tavolo basso attorniato da poltroncine e divanetti. I colori che dominano la stanza sono tenui, tendenti allo scuro. Sul divano addossato alla parete, scorgo la figura supina di Jack che tiene un braccio appoggiato sul viso a coprire gli occhi. - Johnny, ti ho già detto di andartene! Non voglio parlare con nessuno. - borbotta Jack quando sente che mi siedo nella poltrona vicino a lui.

- Non sono Johnny. - dico tranquillamente.

Al suono della mia voce si alza di scatto e mi guarda stralunato: - Alice! Cosa ci fai qui? -

- Devo chiederti un favore. -

Il ragazzo mi guarda sospettoso, con quegli occhi color pece, così neri che sembrano avvolgerti per non lasciarti più. Quanto avrei voluto che tra noi avesse funzionato, ma come me lui non ha più potere sul suo cuore perché gli è stato rubato senza che lui potesse fare nulla.

- Jack, ho bisogno che tu mi aiuti. - dico con voce leggermente disperata.

Il suo sguardo si addolcisce e con voce comprensiva dice: - Tutto quello che vuoi, Ali. -

- Voglio vedere Isahaia. -

- Che? No, assolutamente no! -

- Ma hai appena detto tutto quello che voglio! - dico sorpresa e un po' ferita.

Lui mi guarda stralunato come se di fronte a lui ci fosse una pazza. Bah, forse lo sono...

- Questo no, Alice! Questo non posso farlo! -

- Ma...ma...Ho bisogno di vederlo -

- Alice, senti io non posso... -

Non lo faccio finire e borbotto: - Sì che puoi, Jack! Ti prego fammelo vedere, ti chiedo solo questo piccolo favore. Quanti te ne ho fatti io? -

Jack si alza dal divano e inizia a camminare avanti e indietro per la stanza. Lo seguo con sguardo disperato e sussurro: - Ti prego... -.

A quelle due parole si ferma come raggelato, poi si dirige alla porta, la spalanca e borbotta:

 - Seguimi.-

Mi alzo a mia volta e lo seguo con un sorriso in faccia, per tenere il suo passo devo quasi correre. Giriamo angoli, apriamo porte, scendiamo scale fino ad arrivare a un corridoio freddo rischiarato solo dalle torce appese alle pareti. Ci fermiamo davanti a due porte in fondo al corridoio, entrambe di legno con sopra scritta una strana incisione ormai illeggibile per via del tempo. Jack mi posa una mano sulla schiena e con la mano, libera m’indica la porta a sinistra. Io mi avvio, ma prima di entrare mi volgo verso di lui e incontro due occhi gelidi. Gli sorrido dolcemente, lo sto per ringraziare quando vedo arrivare Trudi. Un'idea mi balza in testa. Torno a guardare Jack, mi avvicino a lui e dico: - Ti ringrazio Jack. - Gli bacio l'angolo della bocca e prima di allontanarmi sussurro: - Basta fingere, Jack, è ora di aprire il tuo cuore. -

Mi scosto dal mio amico, faccio un occhiolino a una Trudi decisamente arrabbiata e entro felice nella stanza indicatami.

 

 

 

 

Tradita.

Ecco come mi sento, tradita.

Non ha senso, perché io e lui non siamo niente, lui per me non è altro se non un amico e allora perché? Perché provo tanta rabbia, e una voglia matta di prendere a schiaffi quella bionda da strapazzo. Cammino dritta con le mani strette in pugni e il polso destro che mi prude. Sono arrabbiata così arrabbiata che se mi avesse incontrato Voldemort in persona si sarebbe spaventato e tirato indietro.

Non posso crederci, io credevo, credevo che lui fosse diverso che provasse davvero qualcosa di sincero e reale per me e invece niente, alla prima occasione si è tirato fuori.

Respiro a fondo cercando di togliere le immagini: di Alice che lo bacia spudoratamente, Alice che sorride, Alice farmi l'occhiolino come per sfidarmi a fare qualcosa, Alice, Alice e sempre Alice. In fondo loro sono cresciuti insieme e tutti pensavano che fossero una coppia e forse anche loro ora lo pensano.

Accelero il passo, devo andarmene da lì il più rapidamente possibile, perché se non lo faccio immediatamente rischio di esplodere, di piangere e di tremare e questo non succederà mai, non lo permetterò, non davanti a lui.

Gli passo accanto, lo vedo ancora confuso, allora ne approfitto e tiro dritto sperando di non attirare la sua attenzione ma ancora prima di poter tirare un sospiro di sollievo, Jack mi blocca dal polso. Mi giro di scatto e lo vedo stringere il mio polso con una muta domanda che faccio finta di non aver appreso, provo a scostarmi con più forza ma non ci riesco.

- Lasciami! – dico senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi.

Cerco di dimenarmi ancora e ancora ma non c'è la faccio proprio la sua stretta sembra di acciaio.

- lasciami ti ho detto - la rabbia m’invade da dentro e comincio a ribollire come una pentola a vapore sotto pressione.

Tiro fuori la bacchetta dalla tasca posteriore dei pantaloni della tuta auror e gliela punto alla gola.

- Lasciami - ripeto per l'ennesima volta.

Lo sento avvicinarsi di un passo e piano mi dice: - vuoi schiantarmi, Trudi o vuoi uccidermi con la tua bacchetta? - mi chiede con tono calmo.

Alzo lo sguardo per la prima volta e lo guardo dritto negli occhi.

- Nessuna delle due, voglio che mi lasci la mano - lo guardo furente - Ora - aggiungo.

- Perché sei così arrabbiata? O meglio la cosa che ti fa rabbia è che Alice mi abbia baciato? - mi chiede a bruciapelo.

- Stai cambiando argomento, lasciami -

- Ora sei tu che hai cambiare argomento. Cos'è non vuoi rispondere? Ti ha dato fastidio quel bacio? - ribatte a tono avvicinandosi ancora di più a me fino a quando sento la presenza delle sue labbra a pochi centimetri da me. Mi costringo a non guardargli le labbra. Non dovevo. La tentazione era troppa ma se lo avessi fatto, sarebbe stato ovvio che sono attratta da lui. Solo che io non sono attratta da lui! Non lo sono perché non ha senso.

Dopotutto sono stata io a dirgli di no quando si è dichiarato a me, sono stata io ad allontanarlo mesi fa quando lui ha tentato di baciarmi. Allora perché sono arrabbiata per quel bacio? Non devo esserlo, lui non mi piace, lui... Le sue labbra sono davvero così lisce? Sono morbide e così rosee, sembrano finte.

No non ci devo pensare. Trudi concentrati! Ne sono sicura a me Jack non piace.

È così bello con quei capelli alla rinfusa che gli cadono sulla fronte.

Basta! Sono sicura! È ovvio, lui non mi piace punto e accapo.

Che bel profumo che ha, sa di muschio e more. Vorrei poter avvicinare per sentirlo meglio.

Dio! Smettila di fare così. Concentrati Trudi.

- Esattamente che t’importa se mi ha dato fastidio o meno? - mi accingo a rispondere perché mi ero persa nuovamente nei miei pensieri interrompendo una conversazione e fissando il mio interlocutore per un periodo al quanto sospetto non che lui fosse da meno ovviamente.

Infatti, Jack per tutto il mio tragitto mentale non mi ha tolto gli occhi di dosso. Lui fa un altro passo verso di me e poi mi bacia. La sorpresa mi blocca sul posto ma pian piano mi sciolgo e stranamente rispondo al bacio con trasporto, forse un po' troppo per una cui non piace il ragazzo che sta baciando. Che strana sensazione! E come mangiare una di quelle caramelle fair che sanno di dolce ma anche di fuoco che ti fanno sentire bruciare ma al tempo stesso non vuoi abbandonare perché hai scoperto che proprio quello è il tuo dolce preferito! A proposito di dolci, ma oggi non c'è l'offerta alla pasticceria per il dolce al cioccolato? Sì, meno male che me ne sono ricordata così ci faccio un salto. Dolce, dolce le sue labbra sono una lussuria, così dolci! mi fanno impazzire. Magari gli chiedo che incantesimo usa per renderle cosi! Tanto non c’è niente di male. Ma stai zitta tu! Non farò mai una cosa del genere, farei una bruttissima figura. E poi sono così morbidi sembrano zucchero filato. Uh, che buono lo zucchero filato, l'ultima volta che l’ho mangiato era due settimane fa con Lily e... Aspetta … ma lei non mi aveva detto che me lo avrebbe comprato mercoledì scorso, convincendomi in cambio di pagare io quella volta, e non me l’ha ancora comprato. Ha fatto scivolare via la storia. Appena si sveglia le faccio una bella lavata di testa. Ma com'è che sto parlando di Lily? E perché sto baciando Jack?

“Oh ma basta! Chiudi il becco!” Esclama una voce dentro di me intimandomi il massimo silenzio e così spaventata da quella voce, spengo la mente e mi abbandono a quello strano bacio molto bello di cui sia chiaro a me, non me ne importa niente, in quanto Jack non mi piace.

Quel gioco continua condotto un po' da me un po' da lui mentre sento le sue mani dappertutto sul mio corpo e le mie mani (non so come ci siano arrivate) sui suoi capelli rendendoli molto arruffati.

Le sue labbra sono incollate sulle mie e le mie beh anch’esse sono sulle sue, fino a quanto a un certo punto ci stacchiamo per riprendere aria. Ma appena riprendiamo aria, torniamo a baciarci, come se non ci fosse un domani.

 

 

 

 

 

Richiudo la porta alle mie spalle e osservo la stanza che sarebbe completamente al buio se non fosse per la luce che proviene dalla parete a destra. La stanza è occupata da un tavolo sbilenco appoggiato alla parete sinistra e delle strane attrezzature occupano metà della stanza. Con pochi passi raggiungo la parete destra, dove si trova una grande specchio dal quale proviene la luce. Guardo attraverso e vedo una stanza simile a quella dove mi trovo io, solo che è più luminosa e all'interno si trova al centro un tavolo anch'esso malmesso, una seggiola se possibile messa peggio del tavolo e un uomo seduto su di essa. Un uomo massiccio, dai lineamenti duri, una barba folta e lunghi capelli grigi. Ha varie cicatrici sul volto, un sorriso ironico gli incurva le labbra e le palpebre sono abbassate, ma al di sotto si vedono le orbite muoversi freneticamente. Indossa abiti puliti, il mantello è ripiegato al suo fianco ed è pettinato in modo impeccabile. Sarebbe un uomo qualunque se non fosse per le manette legate ai polsi e alle caviglie, agganciate con lunghe catene al tavolo.  

Mentre lo osservo il mio cervello si mette in funzione e inizia a cercare uno suo punto debole, analizzando il suo comportamento attraverso la descrizione che Lily mi aveva fatto di lui e il suo attuale atteggiamento.

- Sembra un tipo senza scrupoli. -

A queste parole mi volto di scatto e quasi svengo vedendo la persona che mi sta di fronte.

- Non può essere vero... Tu non puoi... Lily? -

Una giovane ragazza dai rossi capelli arruffati è seduta a gambe incrociate sul tavolo, la divisa scolastica le cade scomposta sul corpo con le calze strappate in vari punti. Mi sorride divertita accentuando così il piccolo taglio sulla guancia destra.

- Sì, Ali. Sono la tua migliore amica ricordi? -

- Tu... tu non avrai più di 11 anni... Com'è possibile? - chiedo sconvolta dandomi un pizzicotto per essere sicura di non star sognando.

La ragazza inizia a ridere divertita e mentre scende dal tavolo si asciuga una lacrima immaginaria.

- Beh anche tu sei cambiata... Sei vecchia. - afferma.

- Ehi! Piano con le parole - dico offesa, guardo un attimo il mio riflesso. Sono mediamente alta, ho lunghi capelli biondi, occhi castani, le forme al posto giusto e ho un viso a forma di cuore, fresco senza rughe...

Scuotendo la testa mentre continuando a ridacchiare Lily giovane indica l'uomo dall'altra parte del vetro dicendo: - Allora sai come farlo parlare, mio grande psicologo? -

Guardando Isahaia mi mordo il labbro inferiore e sussurro: - Non ne sono sicura... -

Sento un forte dolore alla spalla sinistra e guardo Lily che con un pugno alzato mi minaccia: - Non dire queste cose, miseria! L'Alice che conosco io, trova sempre una soluzione per i problemi che si torva davanti. Non dirmi che invecchiando ti sei rammollita! Ora guardalo attentamente e dimmi cosa vedi. Dimmi i suoi punti deboli. -

La guardo di traverso, mi soffermo su quegli occhi color cioccolato caldo e ci sprofondo inevitabilmente. Però quando tocco il fondo trovo la forza per superare le barriere che mi circondano, le barriere di insicurezza che si erano strette intorno a me. Mi volto con determinazione verso l'uomo e dico: - È egocentrico, molto. Quando l'hanno interrogato molto probabilmente lo avranno minacciato e insultato, minando il suo orgoglio. Però queste cose con lui non funzionano, non servirebbe neanche adularlo. Bisogna dargli un avversario al suo pari, qualcuno che lo sfidi, che gli faccia fare un passo falso. -

Assentendo con la testa e sorridendo orgogliosa Lily mi si avvicina: - Quel qualcuno sei tu! -

- C-cosa? No, oooooh no! Non mi è permesso. -

Alzando le sopracciglia, incrociando le braccia sul petto e allontanandosi di un passo mi guarda esasperata: - Alice Paciock! Ora tu infrangerai qualsiasi divieto ti abbiano imposto e andrai di là! -

- Ma... -

- Niente ma! Muovi il didietro, su! Didietro per di più che si trova infilato in un paio di pinocchietti orrendi. Lo sai vero che sono fuori moda dal 1900? -

Mi fa girare verso la porta e inizia a spingermi.

- Perché credi che con me si aprirà? - chiedo ignorando il commento sui miei vestiti mentre cerco di fare resistenza.

- Perché tu sei Alice Paciock. -

A quelle parole rimasi sconvolta per la loro semplicità che mi colpì diritto nel cuore. Quelle semplici parole mi diedero la spinta di afferrare la maniglia e con essa quel coraggio che il cappello parlante aveva visto in me. Apro la porta di botto e senza calcolare minimamente Trudi e Jack, mi dirigo verso la porta affianco. Appena afferrato la maniglia quando una mano mascolina si appoggia sulla porta, bloccandomi il passaggio.

- Cosa credi di fare? - chiede pericolosamente calmo Jack.

Senza guardarlo negli occhi, ma analizzando le venature della sua mano dico: - Parlare con Isahaia. -

- Alice... -

- Sexy il ragazzo! - esclama Lily che per gli altri due è indivisibile.

- Credi di riuscire a farlo parlare? – s’intromette Trudi. Lily le si avvicina a un palmo dal naso, lancia uno sguardo a Jack per poi tornare sulla ragazza e rivolta a me dice: - Questi due sono sicuramente amanti! Dai guarda lei ha le gote rosse e le labbra talmente piene per i baci ricevuti che impossibile sbagliarsi! -

Io mi volto verso Trudi e ignorando le parole di Lily, anche se dentro di me esultavo, dico con voce sicura: - Sì. -

Trudi mi guarda per qualche secondo poi esclama un – Perfetto -, prende per la manica Jack ignorando le sue proteste e lo trascina nella stanza da cui sono appena uscita.

Quando si chiudono la porta alle spalle Lily dice: - In gamba la ragazza! -

Io mentre guardo la mia mano sulla maniglia per qualche secondo.

- Respira - sussurra Lily vedendo la mia espressione e avvicinandosi a me mi stringe la mano.

Faccio due respiri profondi poi con fare sicuro entro nella stanza. Mi siedo di fronte a Isahaia e ignorandolo inizio a sfogliare un fascicolo che avevo precedentemente sottratto a Jack. Passano vari minuti durante i quali mi sento osservata.

- Non hai accuse o insulti da lanciarmi? - mi sento chiedere da una voce profonda e pacata.

- No. - rispondo mentre esamino una foto.

- Allora cosa sei venuta a fare qui? -

- Sono qui per parlare - dico chiudendo il fascicolo e guardandolo in faccia.

Lui sogghigna tenendo ancora gli occhi chiusi: - Ho capito sei qui per sapere che magia ho utilizzato contro quell'auror. -

- Esatto. - dico tranquillamente.

- Perché vuoi saperlo? -

- Perché voglio salvare la mia amica e poi è l'unica cosa davvero interessante sul tuo conto. -

A quelle parole Isahaia apre di scatto gli occhi e rimasi sconvolta. I suoi occhi erano talmente azzurri da sembrare bianchi, tanto quasi da confondersi con le iridi.

- Inquietante - mi sussurra Lily al mio orecchio per poi spostarsi verso il prigioniero per osservarlo meglio. – forse se più giovane … - aggiunge pensierosa fissandolo con uno sguardo critico - chissà magari era un po’ meno sfigato! Che ne dici tu?- chiede rivolgendosi a me come se stessimo discutendo della nuova scoperta che cambierà il mondo.

- L'unica. Cosa. Interessante? - scandisce Isahaia.

- Oh-oh, punto nel vivo. - ridacchia Lily al suo fianco.

- Hai sentito perfettamente. È l'unica cosa interessante riguardante il tuo conto, vedi mi è bastato analizzare il tuo comportamento e leggere il tuo fascicolo per capire che tipo sei. - dico lanciandogli il fascicolo che avevo in mano.

- brava! Vai così! – esulta Lily scagliando un pugno per aria. Alzo gli occhi al cielo.

Isahaia guarda per qualche secondo il fascicolo poi divertito dice: - Impossibile! -

Mi chino verso con lui, e con fare cospiratorio sussurro: - Scommettiamo? -

Stringendo la mascella mi guarda in cagnesco, Lily al suo fianco iniziò a ridere sguaiatamente: - Ahah, lo stai facendo incavolare! Vai così Ali!! Solo tu sai incavolare le persone in questo modo -

Sorridendo sotto i baffi dico: - Sei un uomo egocentrico e prepotente, ti piace l'idea di avere tutto il potere concentrato nelle tue mani, anche se condanni le tirannidi tu stai cercando di crearne una. Stai cercando di mostrare di essere il migliore forse perché da piccolo tuo padre, o un tuo famigliare ti diceva che non eri nessuno.. -

- Tu non sai nulla di me! - sbotta Isahaia.

- Oh, invece io posso sapere tutto. Il tuo corpo è molto rivelatore, come per esempio quello spasmo che hai avuto all'indice destro quando ho parlato di tuo padre. Ti picchiava, vero? Mentre tua madre stava lì a guardare impotente, perché veniva picchiata più forte se cercava di fermarlo, no? Molto probabilmente lui è stato la tua prima vittima, mentre la tua mammina l'avrai messa al sicuro. -

- Non osare parlare di mia madre! -

Ignorando lui e Lily che stava facendo delle boccacce a Isahaia continuo dicendo: - Sei un uomo intelligente, sei un auto didatta. Tutto quello che sai lo hai imparato da solo. Tu vuoi distruggere questo mondo corrotto, attacchi gli stanziamenti auror perché loro non ti hanno salvato te e tua madre dai maltrattamenti, nonostante più volte siate scappati e abbiate chiesto aiuto. Loro vi rimandavano indietro e le punizioni per questa disobbedienza erano le più dure, vero? Era tua madre che le riceveva mentre tu eri costretto a guardare se non a partecipare. Attacchi la politica perché è lei che permette tutto ciò. -

- Questo è un mondo corrotto ed io porterò nuova luce. Non permetterò che qualcuno subisca quello che ho subito io! - mi urla in faccia Isahaia.

Lily che fino a quello momento era stata a fare linguacce si blocca, mi guarda divertita, sale sul tavolo e si avvicina a me - Trova la crepa. -

Rimango in silenzio per vari minuti, continuando ad osservare Isahaia, metto insieme tutti i pezzi del puzzle finché non trovo il suo punto debole, la sua crepa. Sorrido sorniona e dico: -Tua madre è ancora viva, vero? E sono sicura che si trova in un ospedale psichiatrico e con lei si trova la risposta al mio problema... -

Non ho il tempo di finire la frase che Isahaia emette un ruggito rabbioso, sbatte entrambe le mani sul tavolo e fa cadere la sedia. Si avvicina pericolosamente vicino a me e dice: - Lascia fuori mia madre da tutto questo. -

Sento dei rumori fuori dalla porta, silenziosamente la blocco in modo tale che nessuno possa intromettersi e con voce calma, anche se dentro me stessa sto per morire dalla paura, dico: -L'hai fatta entrare tu in questo gioco quando hai ferito la mia amica. - Mi alzo a mia volta e mi avvicino al suo viso di qualche spanna: - Come ho già detto tutto quello che sai lo hai imparato da solo, scommetto quindi che tu abbia tenuto un diario o dei libri su cui hai scritto tutte le magie e pozioni che ti sarebbero servite. Orami le sai tutte a memoria e allora hai dato i libri a tua madre perché è l'unica persona di cui ti fidi realmente. Io la troverò e con lei quei libri, te lo giuro! -

Isahaia ghigna divertito e prima che io possa fare qualcosa mi afferra per la parte dietro del collo e avvicina al mio viso al suo, i nostri nasi si sfiorano.

- Sei un ottimo avversario. - mi sussurra

Sento un gran fracasso, ma non riesco a liberarmi dalla sua stretta ne dal suo sguardo penetrante. Qualcuno ci afferra e ci stacca, mi volto e mi ritrovo a due centimetri dal viso di Albus. Un viso magnifico, senza imperfezioni, mascella squadrata solcata da una leggera barba nera come i capelli, due occhi verde smeraldo nascosti da un paio di occhiali decisamente fuori moda, ma che lo rendono tremendamente sexy.

- Manca solo che inizi a sbavare! - mi riscuoto dalla mia contemplazione e mi volto verso Lily che mi guarda divertita. Sposta lo sguardo da me e Albus a Jack e Trudi che tengono saldamente Isahaia, attorniato da altri dieci auror: - Non so chi di voi è più ottuso … - borbotta Lily nella mia direzione.

Mi sento strattonata e torno a guardare Albus che cerca di trascinarmi fuori dalla stanza. Siamo appena uscita dalla porta quando sentiamo un urlo: - Alice Paciock! -

Mi congelo sul posto e odo distintamente dei rumori di colluttazione finché non sento di nuovo la voce di Isahaia urlare: - Alice Paciock! Non mi dimenticherò mai di te! Quando uscirò da qui ti troverò!! - Queste parole furono seguite da una risata disumana. Albus nero in volto mi trascina per il dedalo dei corridoi mentre io sembro in tranche. Dopo poco arriviamo in una sala rotonda, dove sono riuniti vari auror tra cui Harry Potter e stranamente al suo fianco Draco Malfoy. Albus mi fa sedere al fianco di quest'ultimo che mi guarda ironico, anche se vedo brillare una piccola fiammella di ammirazione. Tutti parlano fra loro mentre io sono ancora sotto shock, al mio fianco Albus discute con Draco e Harry, però sento la presenza di Lily giovane dietro di me che, ne sono sicura, si sta divertendo come una scema. Tutti si zittiscono quando Trudi e Jack arrivano e prendono posto poco distante da me. Sorrido fra me notando che le labbra di Trudi sono ancora sospettosamente gonfie. Troppi baci?

- Allora - inizia Harry - grazie ad Alice ora sappiamo molto di più sul conto di Isahaia. - A quelle parole tutti si girano verso di me come se avessi sul capo un enorme segnale luminoso ad indicarmi.

- Però ora dobbiamo scoprire, dove si trova la madre di Isahaia... - borbotta Ron.

- Non sarà così facile, Weasley - interviene Draco - sapete quanti ospedali, cliniche e centri psichiatrici ci sono in Inghilterra? Per non parlare in tutto il mondo? Chi vi dice che l'abbia fatta ricoverare qui? Se poi l'abbia fatta internare veramente...-

Un silenzio pesante calò dopo queste parole finché la mia bocca decise di parlare senza il mio permesso: - In realtà un modo per restringere il campo ci sarebbe... - Per la seconda volta tutti si girarono verso di me, Harry mi guarda incoraggiante mentre Draco con stizza come se non credesse alle mie parole. Prendo un respiro profondo e sento che qualcuno mi stringe forte la mano da sotto il tavolo per darmi forza, Albus. Un piccolo sorriso m’incurva le labbra: - Isahaia avrà fatto in modo di tenere la madre vicino a sé quindi non si trova all'estero, ma qui in Inghilterra. Evitate le grandi metropoli e ospedali o cliniche famose perché sicuramente non l'avrà portata lì. Quindi io indirizzerei le ricerche a centri clinici e ospizi specializzati. Ah, poi il cognome di Isahaia è falso, non il nome però. - Finito di parlare mi sento la faccia in fiamme per l'imbarazzo di essere stata al centro dell'attenzione, e per aver parlato per così tanto tempo davanti a così tante persone. Ci fu un minuto di silenzio, poi Harry si riscosse e disse: - Beh, Alice ti ringraziamo di questo suggerimento è invito tutti a mettersi al lavoro. -

Io sono una delle prime ad alzarmi e uscire, devo assolutamente tornare in ospedale. Devo rivedere Lily.

Mi sto dirigendo verso i camini per raggiungere l'ospedale quando mi sento strattonare. Non ho il tempo di reagire e vengo portata dentro una stanza semi buia. Vengo sbattuta senza tante cerimonie alla parete, due mani si trovano ai lati del mio viso per bloccarmi il passaggio e due occhi verdi smeraldo mi inchiodano alla parete. Uno sguardo così simile a quello della sorella, ma allo stesso tempo così diverso. Senza preavviso s’impossessa delle mie labbra. Un bacio divoratore che mi fa bruciare le labbra, che mi fa sentire più viva e forte. M’inarco verso di lui, aggancio le mie dita ai suoi capelli neri come la notte e conficco le mie unghie nella sua pelle delicata. Albus mi fa aderire al suo corpo con il braccio destro mentre con il sinistro si sorregge alla parete, ma non smette un secondo di baciarmi. Esplora, accarezza, ferisce, lenisce, dà e toglie come fa un padrone con la sua schiava. Non mi è mai piaciuto essere dominata.

Ribalto le posizioni e dopo aver ripreso un po' di aria mi fiondo sulle sue labbra e lo marchio come mia proprietà. Le nostre lingue si scontrano, s’incatenano e si allontanano per poi tornare a cercarsi.

Dopo poco ci stacchiamo per riprendere fiato, Albus mi accarezza i lunghi capelli lisci biondi che mi ricadono scomposti. Con sguardo serio sussurra: - Tesoro, potresti evitare di farti uccidere? Ci siamo sposati solo da due giorni e tu ti fai come nemico giurato il peggior terrorista mai visto su questa terra. -

Sorridendo imbarazzata gli accarezzo la guancia e dico: - Ci credi se ti dico che non l'ho fatto apposta? -

Comprendo la mia mano con la sua mi sorride e dice: - Lo so, amore, ma questo non vuol dire che tu non mi abbia fatto perdere 10 anni di vita quando ho saputo che stavi interrogando Isahaia. -

- Mi spiace... -

Scuotendo la testa esasperato, Albus mi prende la mano e mi porta fino al camino per smaterializzarmi. Ci guardiamo ancora per qualche secondo poi ci lasciamo le mani.

- Devo andare... - sussurro. – lo sai non possiamo farci vedere insieme! -

Assente con la testa, mentre io m’infilo nel camino senza staccare i miei occhi dai suoi finché non sento uno strappo alla base dell'ombelico.

 

 

Mi trovo di nuovo davanti a quella maledetta porta. La bocca del mio stomaco è chiusa in una morsa ferrea, le gambe mi tremano e la mia testa è pesante come un macigno. Non c'è la faccio... Non potrei sopportare di nuovo una perdita del genere, non voglio che succeda come l'ultima volta...

- Non puoi vivere nel passato, Ali. -

Non ho bisogno di voltarmi per capire chi è stato ha parlare. In fondo lei c'è sempre stata quando avevo bisogno e anche se è in coma, lei c'è. Sempre.

- Lily tu non capisci... -

- Sì che capisco. Tu hai paura che si ripeta quello che è successo con tua madre. -

La mia paura aumenta. Lily si avvicina al mio fianco e guarda insieme a me la porta.

- Quella volta non fu colpa tua Alice. Tua madre morì per un’orrenda malattia senza cura, ma questa volta hai fatto quello che era in tuo potere per salvare la vita alla tua amica. -

Mi preme la mano destra sulla base della schiena e mi spinge verso la porta. Chissà cosa direbbe se sapesse che è lei l’amica?

- È ora che superi le tue paure. Su muoviti! Chiunque sia al di là della porta sarà fiera di te. -

Appoggio la mano sulla maniglia, la apro, mi volto verso Lily, entro nella stanza e mentre la porta si chiude la vedo scomparire.

Una stanza completamente bianca mi avvolge, l'unica cosa che spicca sono i suoi capelli rossi, come al solito disordinati e sparsi nel cuscino. Mi avvicino e mi siedo nella sedia posta al suo fianco. La osservo per vari minuti in silenzio poi senza un motivo apparente mi metto a ridere e inizio a raccontarle tutto quello che mi è successo in quel giorno. Tutto, dall'inizio fino alla fine. Gli racconto del ceffone ad Albus, dei probabili baci che si sono scambiati Jack e Trudi, del fatto che ho discusso con una lei più giovane, che ho interrogato Isahaia e alla fine della paura che provo in questo momento, la paura di perderla.

Dopo vari tentennamenti prendo la lettera che mi si era smaterializzata questa mattina dalla tasca della mia camicia. La sfioro con le punta delle dita, poi con gesti veloci la apro e inizio a leggerla ad alta voce:

 

 

"Cara Alice,

Scommetto che per aprire questa lettera ti ci sarà voluto un bel po'. Sei proprio una scema, ma è per questo, che ti voglio tanto bene.

Sei la migliore amica che tutti desiderano sei buona, generosa, folle per certi versi e tanto coraggiosa. Non nel senso che tutti connotano a questa parola, ovvero non avere paura di nulla ed essere arroganti davanti ad ogni evento. Anzi tu hai paura e non sei assolutamente arrogante, ma hai quel coraggio che ti sprona a superare qualsiasi tua paura e non arrenderti mai.

Sei unica Alice e non te lo dico solo perché sei la mia migliore amica, ma perché ci credo e voglio che tu ci creda fin dal profondo. Vorrei che tutti lo notassero, ma già la persona che per te è la più importante l'ha notato, vero? Mi dispiace di non essere vissuta abbastanza per vedere realizzato il tuo sogno d'amore, ma ti prometto che veglierò sempre su di te.

Sempre.

Con tanto affetto,

Lily."

 

Leggo e rileggo la lettera, cerco di comprendere di accettare il fatto che tu creda di non poter superare questo ennesimo ostacolo che la vita ti ha posto davanti. Le lacrime mi scendono copiose sul volto. Non riesco a fermarle.

- Tu non ti arrenderai. Non ti permetterò di abbandonarmi, tu sei una guerriera Lily. Tu sei la mia guerriera e ora combatterai con me! Su forza Lily, non arrenderti. Combatti! -

Le stringo la mano, piango silenziosamente, ma mentre piango un sorriso di speranza mi incurva le labbra.

Combatti con me, amica mia!

 

 

NDDA: ovvero Note Di Due Autrici,

       Allora per prima cosa vi chiediamo umilmente scusa per aver tardato circa un mese, purtroppo sono susseguiti vari problemi. come vi è sembrato il capitolo? di sicuro molte cose si sono chiarite! e molte coppie sono venute alla luce: Trudi/Jack e Alice/Albus. che ne dite di queste due fantastiche coppie? aspettiamo i vostri commenti e le vostre recensioni che ogni volta ci fanno morire dal ridere! Ringraziamo come sempre chi recensisce, chi segue, chi ricorda, chi preferisce e anche chi legge in silenzio. speriamo che il capitolo vi piaccia e alla prossima. tanti baci! Rosa di vetro  e LilyRoseWhesley. Ps: che ne dite della copertina?

  
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