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Autore: _val_    11/08/2014    1 recensioni
Indietro nel tempo, anni novanta. Un Orlando ragazzino e affatto famoso, con i suoi problemi, le sue gioie ed i suoi amori, negli anni dell'adolescenza di un ragazzo come gli altri.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno
Flynn camminava a testa bassa verso la  "St. Edmunds School". Nuova vita. Sperava sarebbe stata migliore di quella che aveva lasciato a Doncaster, dove ogni scusa era buona perché la prendessero in giro. Teneva in mano il suo orario, cercando di non dare nell'occhio mentre provava ad arrivare al suo primo corso. Alcuni si giravano mentre passava, tornando poi tranquillamente a parlare con il loro gruppo. Quando finalmente riuscì a raggiungere la sua aula, il professore era già seduto alla cattedra, ma la lezione non era ancora cominciata. Gli occhi di tutti le si puntarono addosso, mentre diceva il suo nome al professore e si andava a sedere infondo all'aula, nell'unico posto libero. Il professor Smith, il nome sulla cattedra era quello, la presentò alla classe con nome e cognome, Flynn Nicholson, e cominciò la lezione. Flynn tirò fuori il libro di biologia e un quaderno su cui prendere appunti, nel caso in cui fosse stato necessario, e ascoltò per tutta l'ora il professore che spiegava argomenti già fatti e rifatti da lei. Si sforzò di restare concentrata nonostante la noia, ma il suono della campanella fu una vera liberazione. Prese le sue cose più in fretta che poté ed uscì, mentre gli altri ancora parlavano tra di loro. Nessuno le aveva chiesto nulla, e per lei fu in sollievo. Cercò sull'orario la lezione successiva: Inglese, aula 3, era l'unica indicazione che aveva, così si affrettò, seguendo i foglietti con le indicazioni appesi ai muri e riuscì ad arrivare prima del professore. Prese posto ad uno degli ultimi banchi e guardò il rivestimento nero sotto le sue mani. Sentiva gli occhi degli altri studenti addosso, ma non osava alzare lo sguardo dalle sue mani.  Il vociare che la circondava si interruppe solo quando entrò in classe il professore. Era un uomo sulla quarantina, alto, moro e dagli occhi chiari. Ognuno si sedette e le voci si acquietarono mano a mano. Flynn aveva finalmente alzato gli occhi, e subito si sentì chiamare dall'insegnante. 
-Vieni solo un attimo.- le disse. 
Flynn si alzò e si avvicinò a testa bassa, tormentando le maniche del maglione bianco che indossava e che le arrivavano sulle mani. Quando fu vicina alla cattedra, con gli occhi dei compagni ancora fissi addosso, il professore parlò di nuovo.
-Sei Flynn, vero?- le chiese. 
Lei si limitò ad annuire.
-Ascolta- continuò l'insegnante -se ti trovi in difficoltà con qualche argomento delle mie lezioni, dimmelo. So che può essere difficile cambiare scuola.- Flynn sorrise. 
-Grazie.- disse. 
-Ah, ed io sono il professor Kaylee.- 
Flynn annuì e tornò a sedersi, prendendo dallo zaino il necessario per quell'ora. Il professore non fece presentazioni, e a lei la cosa non dispiacque affatto. Aveva appena preso il quaderno, quando sentì il professore dire: - Ben arrivato, Bloom. Volevi un invito scritto?-
Flynn alzò lo sguardo per vedere chi fosse il ragazzo. Alto, capelli mossi, né lunghi né corti, lineamenti spigolosi ed occhi castano chiaro, come i capelli: quello era Bloom. 
-Mi scusi professore- disse il ragazzo - mi ha trattenuto la Bonneville, per un'insufficienza ad un compito.- 
-Vai a sederti.- disse il professor Kaylee, con più dolcezza. 
Il ragazzo camminò fino al banco dove era seduta Flynn, e si sedette sulla sedia accanto alla sua. Si guardarono un attimo, poi lui le tese la mano. -Sono Orlando, un-altro-paio-di-nomi-in-mezzo che ti risparmio, Bloom. Piacere di conoscerti.- disse sorridendo, e Flynn rise sommessamente. 
-Piacere mio, sono Flynn Nicholson.- disse lei, poi gli strinse la mano.
-Flynn? Ma non è un nome da maschio?- chiese Orlando con un sorriso beffardo sulle labbra.
-Teoricamente.- rispose lei. -Ma a mia madre piaceva, per cui...- gli sorrise, era una cosa che le chiedevano molte persone, quindi stava provando a farci l'abitudine. 
-Mhh- si limitò a dire Orlando, poi seguirono entrambi la lezione.
-Flynn?- la chiamò Orlando dopo un po'.
-Si?- disse lei, girandosi nella direzione del ragazzo.
-Sei di Canterbury?- le chiese.
-No- rispose Flynn -Doncaster.- 
Orlando annuì e tornò a guardare il professore. La campanella suonò senza che a Flynn sembrasse passata un'ora, ciononostante iniziò a sistemare le sue cose nello zaino.
-Qual'è la tua prossima lezione?- chiese Orlando, infilando il libro nel suo zaino.
-Mh, non so. Aspetta che guardo.- gli rispose Flynn, e cominciò a cercare l'orario tra i libri. Lo tirò fuori trionfante e cercò la materia dell'ora successiva.
-Mhh... Arte.- rispose. -Tu?-
-Arte!- rispose Orlando senza esitazione.
Flynn sorrise e si mise lo zaino in spalla, poi uscì dalla classe con Orlando, seguendolo per dirigersi alla loro lezione successiva. La professoressa si era appena seduta in cattedra ed Orlando si avvicinò insieme a Flynn.
-Professoressa Swift, lei è Flynn.- disse presentandola.
-Grazie Orlando, vai al tuo posto. Flynn sa parlare anche da sola.- rispose l'insegnante. 
Orlando sorrise a Flynn, poi andò a sedersi su uno sgabello difronte ad una tela al centro dell'aula.
-Siediti lì, accanto a Bloom.- le disse la professoressa. -Cerca di seguire la lezione, se c'è qualcosa che non va... beh, se dovesse esserci ne riparliamo, adesso vai.- Flynn annuì ed andò a sedersi.
-Simpatica, uh?- le disse Orlando, con un tono di voce talmente basso che Flynn a stento riuscì ad udirlo.
-Tantissimo guarda!- gli rispose.
Entrambi cercarono inutilmente di trattenere le risate, ma invano; così finirono per ridere portandosi le mani davanti la bocca.
-Oggi farete un ritratto della persona che vi è accanto. Potete scegliere la tecnica che volete. Faccio girare la Polaroid, così potete fare una foto.- disse l'insegnante. 
La macchina fotografica iniziò a girare nelle mani degli alunni, fin quando arrivò anche a Flynn e Orlando.
-Sorridi.- le disse lui, prima di scattare la foto. 
Flynn guardò l'obbiettivo e accennò un sorriso, che si ingrandì appena Orlando fece la faccia più strana che lei avesse mai visto. Guardarono la foto che era appena uscita dalla fotocamera.
-Perfetta.- affermò Orlando. -Sei uscita benissimo.-
-G-grazie- rispose Flynn balbettando.
-Ora tocca a te.-
Orlando tirò fuori uno dei suoi sorrisi migliori e Flynn scattò la foto. La osservò e approvò la riuscita, poi passò la Polaroid ad un'altra ragazza. 
Entrambi appesero la foto ad un angolo della tela per iniziare il disegno, poi presero l'occorrente. A Flynn bastarono matite ed un carboncino ed iniziò a disegnare Orlando. Guardando la foto per riprodurre ogni minimo dettaglio, memorizzò il viso di Orlando. La curva della mascella, il naso, la forma degli occhi ed il modo in cui i capelli si arricciavano.
Orlando faceva lo stesso. Per disegnare Flynn la guardava, in foto, più attentamente di come avesse fatto nell'ora precedente, rendendosi conto di quanto fosse bello il suo sorriso, di quanto fossero blu i suoi occhi e di come i capelli rossi le incorniciassero il viso, facendola sembrare ancora più dolce.
Nessuno dei due parlò durante il lavoro, erano entrambi intenti a riprodurre al meglio l'altro, senza commettere errori, per non rovinare la bellezza che vedevano nel compagno. La campanella segnò puntuale il termine della lezione, senza che i ritratti fossero finiti. Orlando fu il primo a sbirciare sul lavoro di Flynn che dava l'ultima ombra alla parte del viso che aveva disegnato. Si riconobbe in ogni tratto. Il ragazzo del disegno era identico a quello che guardava il foglio. 
-Sei bravissima.- le disse.
-Oh, grazie.- rispose Flynn, posando una matita. 
Si spostò subito per vedere il disegno di Orlando, e lo trovò perfetto. Il ragazzo aveva usato anche i pastelli, riproducendo al meglio ogni sfumatura di colore sulla parte di viso e di capelli che aveva disegnato.
-Anche tu sei molto bravo.- disse Flynn ammirata. Orlando le sorrise.
-Prossima lezione?- le chiese mentre uscivano dall'aula.
-Educazione fisica.- rispose lei, storcendo il muso. -La tua?- 
-Trigonometria.- rispose Orlando. -Allora ci vediamo a mensa.- continuò. Flynn annuì. -Per educazione fisica devi andare di là.- le disse e si allontanò nella direzione opposta.
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Ciao a tutti! So che il prologo era cortissimo, ma era solo il prologo, quindi...
Anyway questo capitolo è più lungo e spero davvero che vi piaccia. E' la prima fanfiction che scrivo su Orlando, attore che ho amato fin da quando avevo qualcosa come tre anni, perchè mio papà era appassionato del "Signore Degli Anelli" ed io amavo Legolas. Recensite, sono curiosa di sapere cosa ne pensate; un bacio,
Val xx
  
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