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Autore: Fiamma Erin Gaunt    17/08/2014    5 recensioni
[Storia a OC] [Un ragazzo Grifondoro e uno Tassorosso ancora disponibili]
Com’è vivere durante gli anni della guerra, quando Lord Voldemort diventa di giorno in giorno più potente e nessuno è al sicuro? Tra mille litigi, tragedie, rivalità, amori più o meno ricambiati, la Generazione dei Malandrini la vive così.
[Storia a sei mani: Fiamma, Eris e Rhaenys]
Genere: Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Mangiamorte, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Slytherin Love Tales'
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Cap 1

 

 

 

 

 

 

 

Eris aprì la porta dello scompartimento e si lasciò cadere su uno dei divanetti, ignorando le occhiate perplesse di Thea e Nathan. Non era il tipo di ragazza capace di nascondere quando qualcosa la faceva arrabbiare e Wilkes era esattamente il tipo di insopportabile Serpeverde capace di farle saltare i nervi.

- Hai incontrato Rico? – tentò Thea, dando mostra una volta di più del suo intuito.

Annuì bruscamente, rigirandosi tra le dita un’onda corvina.

- Non capisco perché sprechi ancora tempo discutendo con quello. – borbottò Nathan, scuotendo la testa.

Lui e la cricca di Wilkes non erano mai andati d’accordo, né se per questo aiutava il fatto che il Corvonero fosse entrato di diritto come membro onorario dei Malandrini da quando James Potter aveva deciso che un giocatore di Quidditch così bravo doveva diventare suo amico.

- Bè, non è poi così male … il più delle volte è divertente. –

- Questo perché non hai visto come piangeva a dirotto Lindsay Lewis quando Wilkes ha definito la loro relazione come una “sveltina, tra l’altro piuttosto insoddisfacente, in un armadio delle scope”. –

- Lindsay è un’idiota, certe volte mi domando se il Cappello Parlante fosse ubriaco quando l’ha spedita a Corvonero. –

Nathan scrollò le spalle. – Resta il fatto che non mi piace. –

- Neanche a me. – confermò Eris, sforzandosi di cancellare un’immagine particolarmente vivida di lei che afferrava il Serpeverde per il cravattino e lo attirava a sé. Avrebbe dovuto strangolarlo invece di baciarlo.

- E cosa ha fatto questa volta per farti perdere le staffe? – chiese poi Thea, spostando una ciocca scalata color cioccolato da davanti agli occhi, di un azzurro che ricordava in modo incredibile il colore del cielo estivo.

- Il solito … esiste. –

Ridacchiarono, divertiti, finchè lo scompartimento non venne aperto e la chioma scompigliatissima di James Potter fece capolino.

- Ehy, Nate, sono passato per informarti che la tua Mary è nel nostro scompartimento. – disse, strizzandogli l’occhio con aria malandrina.

Le guance del ragazzo si colorirono di una lieve tonalità di rosa. – Non è la mia Mary. – protestò, trattenendosi dall’aggiungere “per ora”, tuttavia si alzò e si diresse verso l’uscita.

- Ci vediamo più tardi, ragazze. – salutò.

Rimaste sole, Thea puntò gli occhi azzurri in quelli dell’amica. – Allora, adesso vuoi dirmi davvero cosa è successo? –

- Non è successo niente, Thea, sul serio. –

La Serpeverde inarcò un sopracciglio, dubbiosa. – Ti aspetti che io ci creda? –

- Lo sai che tra me e Wilkes non potrebbe mai succedere nulla … almeno che un brutale omicidio non sia tra le opzioni contemplate. –

- O che vi saltiate addosso in senso più biblico – disse, mentre un sorriso malizioso le dipingeva le labbra, - perché puoi stare sicura che prima o poi succederà. Tutta tensione sessuale repressa. –

Era inutile, Thea Miller sembrava essere in grado di leggerle nel pensiero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Riconoscere lo scompartimento dei Malandrini era probabilmente la cosa più semplice sulla faccia della Terra. Il vociare si sentiva da metri e metri di distanza e quando Nathan entrò, scortato da James, scoprì all’istante quale fosse il problema.

Sirius aveva nascosto la cioccolata di Remus e, chi lo conosceva bene, sapeva che quella era l’unica cosa che il dolce e pacato Grifondoro non fosse disposto a tollerare.

- Ridammi la mia cioccolata, Sirius Alphard Black. –

- Trovatela da solo, lupastro. –

Zoey Martin, Grifondoro del sesto anno e fidanzata storica di Remus che condivideva la passione sfrenata per quel dolciume, gli diede man forte.

- Sirius, tira fuori il cioccolato o assaggerai la mia ira. – decretò, folgorandolo con la migliore delle sue occhiatacce.

Sarebbe stato anche un buon piano se non fosse che quegli occhioni ambrati, contornati da una chioma riccia, non la facessero sembrare più una bella bambola di porcellana che una vera e propria minaccia.

- Certo, Martin, ora che mi hai rivolto quello sguardo da cerbiatta sono più propenso a ridarvi il bottino. –

- Davvero? – domandò, dubbiosa.

- No! –

- Felpato, non fare l’egoista e dammene un pezzo. – intervenne James, placcando l’amico e frugando nelle sue tasche alla ricerca della barretta di cioccolato al latte.

- Piantala di palpeggiarmi, cervo dalle tendenze omosessuali, non sono minimamente attratto da te. –

- James non osare mangiare quella cioccolata! – esclamò Remus, buttandosi a sua volta nella mischia e venendo seguito a ruota da Zoey.

Nathan scosse la testa, incredulo, mentre Lily alzava gli occhi al cielo e Peter osservava gli amici indeciso sul prendere parte a quell’ammucchiata o meno. Tuttavia fu la risata cristallina di Mary a catturare la sua attenzione.

La Cacciatrice dei Grifondoro si gustava la scena, ridendo fin quasi alle lacrime e facendo il tifo per Sirius, suo migliore amico da sempre.

Era incredibile come quel viso da folletto, con i ricci castano ramati e gli occhi azzurri, fosse capace di incantarlo.

- Che c’è, ho qualcosa in faccia? – gli chiese d’un tratto, incrociando il suo sguardo.

- No, la tua faccia va benissimo … Cioè, è come sempre. –

- Sono contenta che la mia faccia vada bene, che vada sempre bene. – ripetè, ironica, in una palese presa in giro.

Mary faceva sempre così con tutti, ma non per cattiveria, era semplicemente fatta così.

- E la mia faccia com’è? – domandò poi, stuzzicandola.

Mary McDonald però aveva sempre la risposta pronta e non si lasciava cogliere impreparata. Tanti anni di amicizia con Sirius Black dovevano pur averle insegnato qualcosa in fondo, no?

- Una faccia da schiaffi, Switch. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

- Santo Godric, Hannover, ma tu non stai proprio mai zitta? – domandò Gideon, dopo che la Tassorosso ebbe continuato a parlare per quasi un’intera ora.

- Certo che no, fa parte del suo fascino. – replicò Fabian, facendoli ridere.

Maisie gli assestò un pugno amichevole su una spalla. – Smettila, buffone. –

Si punzecchiarono finchè Fabian non la trasse a sé, posandole un braccio sulle spalle, e la ragazza ammutolì per un istante. Fu un momento breve, ma Dorcas a cui nulla sfuggiva trovò conferma dei suoi sospetti.

Stava giusto per scoccarle una delle sue occhiate che lasciavano intendere quanto la sapesse lunga quando il lieve sferragliare dei freni del treno annunciò loro che erano arrivati a destinazione.

- Vado a cercare Eris, voglio parlare prima dell’inizio del banchetto. – annunciò la Caposcuola, uscendo a passi svelti e venendo accompagnata dall’ondeggiare della gonna a pieghe della divisa.

Maisie lanciò un’occhiata di sottecchi a Fabian, beccandolo mentre fissava la bionda con un’espressione strana. Una scintilla di gelosia avvampò dentro di lei, ma la scacciò con vigore. Dorcas era sua amica, e per giunta non nutriva il minimo interesse per Fabian, non aveva nulla da temere da lei.

- Ti sei incantato, buffone? – domandò, passandogli teatralmente una mano davanti agli occhi.

Fabian parve tornare in sé e  l’abbagliò con uno dei suoi soliti sorrisi perfetti. – Certo che no, scricciolo. –

Poi, prima che avesse anche solo il tempo di capire cosa stesse accadendo, si ritrovò sollevata e sistemata sulle spalle del ragazzo.

- Mettimi giù. – protestò, dimenandosi senza troppa convinzione.

- Assolutamente no, scricciolo. –

Venne trasportata fino alla carrozze in  quel modo bizzarro, sotto gli sguardi divertiti della maggior parte degli studenti.

- Belle mutande, Hannover, sono quelle di tua nonna? – le gridò dietro Rabastan Lestrange, facendo ridacchiare il gruppo di Serpeverde, mentre si scambiava un cinque con Wilkes.

Gli rivolse un’occhiataccia e avrebbe aggiunto anche qualcosa di sprezzante, se ne avesse avuto il tempo, ma Fabian si era allontanato in fretta e l’aveva caricata su una delle carrozze.

- Io lo ammazzo. – decretò, quando finalmente venne sciolta dalla presa dell’amico.

- Lo ammazzi? Dimmi, scricciolo, lo hai guardato bene? Lestrange pesa trenta chili più di te … trenta chili di muscoli. È più facile che sia lui a stritolarti che tu ad ammazzarlo. –

- Posso sempre ammazzarlo mentre dorme. – borbottò tra sé e sé, sotto lo sguardo divertito dei due gemelli, mentre la carrozza filava dritta verso il castello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccoci con l’aggiornamento, in cui abbiamo presentato tutti gli OC di coloro che hanno inviato le schede. Speriamo di essere riuscite a renderli bene e attendiamo il vostro responso (se avete qualche critica da fare ben venga, almeno sapremo cosa modificare per rendere al meglio i personaggi). Ricordiamo a chi lo desidera che ci sono ancora posti disponibili. Alla prossima.

Baci,

          Fiamma Erin Gaunt, Eris Greengrass e Rhaenys Morgenstern

 

 

 

  
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