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Autore: xla    15/09/2008    7 recensioni
E se Duddley fosse geloso di Harry? E se Harry fosse fidanzato e la persona che ama lo venisse a trovare a casa? Chi è il biondino, ma, sopratutto; che ci fa un furetto in casa Dursley?!... CAP 31 OVVERO: LA MARCIA NUZIALE E' INIZIATA O LO SPOSO è SVENUTO! -ULTIMO CAPITOLO- [ non tiene conto del 5-6-7 libro ] buona lettura, lasciate un segnetto baci xla
Genere: Commedia, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Famiglia Dursley | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Xla verso il pc che ha cancellato tutto: gli do tempo fino alle 23 di stasera, poi mi attacco alla bottiglia di Bailers e quando la finisco gli lancio addosso la bottiglia vuota, più forte che posso -

Che ero contentissimo,

Ma non te l’ho mai detto che chiedevo Dio ancora… ancora…

Il mio ricordo ti verrà a trovare quando starai troppo male,

Quando invece starai bene, resterò a guardare,

Perché ciò che ho sempre chiesto al cielo:

E’ che questa vita ti donasse gioia e amore vero in fondo.

[Ed Ero Contentissimo – Tiziano Ferro]

I Kiss You [IKY]

Il v3cchi0 M@lf0y: @ll’@pp@r3nz@

~ventiquattresimo capitolo~

Da quella notte, la notte nella quale Harry, troppo stanco se non per dormire, diede voce ad un suo piccolo desiderio, anche se ben concio che era impossibile; Draco lo sapeva, Harry lo sapeva, ma allora perché nessuno dei due riusciva a darsi pace? Perché nessuno dei due sapeva mettere una pietra su quella faccenda? Forse… perché nessuno dei due riusciva a dare pace a se stesso.

Si erano chiusi in uno di quei silenzi che sapeva di aria viziata e che ti faceva venire voglia di battere i piedi per terra fino a che il pavimento non cede e a buttare roba contro un muro provando soddisfazione quando l’oggetto s’infrange. Harry una volta aveva avuto il coraggio di sognare durante una notte che Draco tirava una cosa dentro il cesso e tirava lo sciacquone. E quella cosa era il proprio cuore. Si, proprio quel cuore che giorni addietro, quando temeva che Draco si fosse innamorato del cugino che dalla vita aveva sempre avuto tutto senza guadagnarselo, si teneva con un filo smesso. Draco da parte sua non sapeva se essere in collera o meno ma la cosa più frustrante era: con chi esserlo? Non poteva di certo biasimare il suo compagno, dopotutto chi non voleva un figlio? Bhè… lui Quasi ghignò dentro di se quando arrivò alla conclusione che loro erano troppo giovani anche solo per prendere in considerazione una cosa simile. Si, quella si che era una scusa perfetta, adatta a lui.

Quindi Draco rimaneva fermo sulle sue convinzioni, certo che se si fosse messo di punta Harry avrebbe ceduto ed entro tre mesi massimo, o minimo, se ne sarebbe completamente dimenticato.

Harry invece non pensava, preferiva stare dentro la bolla di ferro e di fango che si era creato dentro. Dentro di se, in modo che le offese che avrebbe ricevuto da Draco, perché era certo che la questione era bollente, lo avrebbero ferito fuori, ma almeno dentro sarebbe rimasto intatto. Intatto. Una strana parola… cosa era intatto nella sua vita?

Harry appoggiò la faccia sulle cosce di Draco e lasciò che lui gli carezzasse i capelli. Tanto sapeva che il biondo non era lì con la mente in quel momento; troppo impegnato a pensare come lui gli stesse rovinando la vita e robe simili; Bhe, caro principino, sappi che la vita non è rose e fiori! Sorrise notando che quelle parole sarebbero stata perfette, si, ma per qualche anno prima, quando ancora c’era Tom in giro e la famiglia Malfoy era costretta ad ubbidire. In un lampo ricordò una frase:

Gli altri ti possono dire qualunque cosa, ma alla fine sei tu che decidi. Non puoi dare la colpa agli altri se tu fai le scelte sbagliate.

Non si ricordava chi l’avesse detta ma per lui era giusta. Per loro.

Arricciò il naso. Loro; ovvero noi… di solito quella frase faceva urlare di gioia il suo stomaco, ma ora gli dava una sgradevole morsa all’altezza del cuore. Che lui stesse costringendo Draco? Che si stesse comportando come o peggio di Voldemort? Dopotutto l’Oscuro voleva fedeltà e lui cosa voleva da Draco? Fedeltà eterna. Improvvisamente si domandò se Draco lo amasse o meno e se lui, in primo, lo amava… lo sperò con tutto il cuore perché l’unica cosa che lo aveva sempre distinto da quella faccia da serpe era proprio quella; la capacità di poter amare. Erano troppo giovani per poter dire con certezza ti amo, no?, dopotutto avevano solo quattordici anni… dire ti amo era servito… Dio se era stato utile quel ti amo durante la battaglia finale! Harry quasi si disgustò da solo per la scelta della parola utile ma c’era poco da fare, quella era la verità.

Draco intanto guardava fuori dalla finestra e solo vagamente si rendeva conto del tesoro che stava carezzando con le dita. Era troppo occupato a riflettere, se dire la verità o meno. Sperava che Harry, dai suoi silenzi, potesse capire molto di più che con delle misere parole; si era sempre segretamente vantato di poter capire sempre e comunque il suo cucciolo, ma ora quelle labbra chiuse non gli dicevano nulla e gli occhi erano troppo sfuggenti per poter cogliere qualcosa. Aveva già appurato che oramai non servivano a nulla i suoi rimedi, ovvero quello di una bella scopata che, per quanto oneste e sane fossero, senza troppe paroline dolci, non funzionano soprattutto perché lui per primo, non ne era in vena di sudare.

Harry decise di dare una controllatina dentro di se, a quel cuore straziato che non vedeva più da tanti giorni, troppo, troppo tempo per uno come lui. Uhm; le condizioni non erano delle migliori ma aveva smesso di sanguinare, all’apparenza, e le corde erano nuove di zecca, all’apparenza. Ma in lontananza sentiva come delle gocce che cadono e non si fece problemi a concludere la propria visita medica personale con un sorriso a metà tra il falso e il malinconico: Draco sapeva prendersi cuore del suo cuore, ecco perché era ancora in piedi. Doveva molto a quel biondino.

All’apparenza era tutto normale.

Harry si rigirò e Draco, non sentendo più i capelli corvini tra le dita, abbassò lo sguardo e si trovò di fronte ad un grifoncino con un bellissimo sorriso tra le labbra e per un attimo gli parve tutto come doveva essere. Sorrise e per risposta si calò sul suo compagno, che schiuse le labbra.

Sinceramente… Si, ce ne erano due. Uno per entrambi.

Plinc… plinc… plinc…

Una corda, che non si vede all’apparenza, stava iniziando a rompersi. Una di quelle corde che erano state riparate male, da una persona disattenta ed ottimista ed una di quelle ferite, una delle più profonde e vecchie, aveva iniziato di nuovo a sanguinare, andando mano mano gocciolando ed unendo le compagne rosse alle solo amiche sotto di loro, dove erano raggruppate. Si, si volevano dentro bene loro, tanto che se una cade, cadono tutte. Tutte quelle gocce erano delle brave grifondoro. Salti tu, salto io, si dicevano. Saltano loro… salta anche Harry, senza neanche accorgersene. Harry corrugò le sopracciglia, ma scacciò presto quel dolore lieve dal petto, perché Draco aveva iniziato a giocare col suo labbro inferiore. Lieve semplicemente perché, quel dolore lo aveva provato tante di quelle volte che ormai faceva parte di se, forse neanche poteva viverne senza.

Semplicemente… semplicemente perché erano troppo giovani, avevano ancora una vita davanti e rovinarsela con un figlio avrebbe portato solo altre responsabilità. Lui non ne voleva e non voleva che Harry ne avesse ancora. Era lui il viziato, non aveva bisogno che nella loro già devastata e sudata vita irrompesse un marmocchio che arrivando come una furia avrebbe preteso tutte le attenzioni di Harry, lasciando lui solo. Aveva passato troppo tempo a vedere i sorrisi di Harry rivolti ad altri, li voleva solo per se; i suoi sorrisi, i suoi sguardi luminosi, il suo corpo, le sue coccole; Harry era sua e non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo vita di nuovo. Aveva troppo sofferto nel vederlo su una barella al San Mungo per mesi, attaccato a macchine che lo facevano respirare, che lo facevano vivere cazzo! Tutte le notti passate al suo capezzale con il respiro in sospeso per ogni suo possibile movimento, il volto pieno di lacrime e le occhiaie per la mancanza di sonno non erano servite a nulla? Aveva faticato per guadagnarsi Harry ed ora gli spettava di diritto. Avrebbe avuto Harry tutto per se, anche a costo di andare contro la volontà di Harry stesso!

Draco s mise sotto le coperte con Harry, che si teneva a distanza, dandogli le spalle. – Buonanotte – disse il moretto, strusciando la testa sul cuscino, nella speranza che con quel gesto il morbido tessuto assorbisse tutto, tutto di lui.

Attese che Draco gli rispondesse, ma non lo faceva da quella notte, quindi perché avrebbe dovuto iniziare proprio ora? – Buonanotte – e sperava che Draco rispondesse, perché il suo silenzio lo stava mangiando vivo.

Invece questo sperava che Harry aggiungesse qualcosa a quell’annuncio, qualcosa che iniziava per A e finiva per E, si era giurato che non avrebbe risposto fino a che l’altro non l’avesse detto.

La bugia che rompe ogni silenzio,

E la bugia che non dico solo se non penso.

Questo silenzio, non vale neanche una parola,

Ne una sola.

[Stop! Dimentica – Tiziano Ferro]

Harry chiuse gli occhi forse ed ispirò il più silenziosamente possibile e Draco avrebbe tanto voluto abbracciarlo e mettere le sue mani lì, proprio lì in mezzo a due cicatrici che parevano resti di ali d’angelo. Un angelo buono che era stato strappato al suo mondo per salvare uno a cui non apparteneva e, una volta che ebbe finito il suo compito, l’uomo, egoista e geloso, lo privò delle ali, così da poter averlo sempre con se. Dove siano quelle ali nessuno lo sa, ma Draco sapeva che erano state bruciate dalla propria rabbia.

Da quella notte… Harry non si era fatto più abbracciare. Oh si, avevano fatto l’amore, se così si poteva chiamare fingere, ma non bastava. Non più. E a Draco non veniva altro in mente. Ma Harry a quanto pare si schifava a tal punto di lui da non voler avere nessuno gesto che non abbia a che fare col sesso… ma visto che lo conosceva bene, Draco sapeva che Harry si schifava si, ma di se stesso; magari si riteneva un totale idiota per quello che aveva detto quando era troppo stanco per pensare… anche se Draco era sempre più convinto che Harry non avesse filtro e che quindi la ghiaia che aveva in testa drenava fuori dalla sua bocca come nulla. Draco aveva gli occhi su quella bella schiena bronzea e prima ancora di ridirsi quanto erano belle quelle due cicatrici sulla scapole,

E l’attenzione cade solo sulle cose belle,

Ma poi cade la neve e primavera non è più,

E poi cade la neve e primavera non è più.

Le storie sono come le finestre a primavera,

si aprono facilmente e sempre troppo volentieri,

ascoltando il profumo di un’estate che si spera.

Arriverà ma non arriva e pensi sempre a ieri…

[E Primavera Non E’ Più – Tiziano Ferro]

Poté quasi sentire, col tatto, Harry che trattenne il fiato nel sentire quella mano sulla sua schiena. Quella mano che gli scatenava la febbre, piacere… qualunque cosa, ma calda, sempre, e molto, invece ora… era fredda. Dove era finito tutto il suo calore? Pareva… pareva quasi si aver su di se quella mano che anni prima non aveva stretto. Pareva… il solito vecchio Malfoy, quello impassibile, glaciale, indifferente a tutto e tutti tranne che a se stesso.

Dalla sua posizione, ora seduto con le gambe incrociate sul letto, non aveva il coraggio di girarsi: forse era vero che gli smistamenti ad Hogwarts avvenivano troppo in fretta, anche se il suo è stato anche troppo lungo per gli standard. Silente gli aveva detto che erano le nostre scelte a determinare chi siamo, ma allora lui, per quello che stava per fare, per Merlino e Morgana che stava facendo?

- Draco… - richiamò la sua attenzione, anche se questo non faceva nulla per farglielo capire – Volevo solo dirti che… - ma come; non lo interrompeva? – Per quello che riguarda noi. Se ci pensi bene non abbiamo mai avuto un minuto per noi. Davvero per noi – se davvero non lo interrompeva tanto valeva sputare tutto il veleno che gli era entrato in corpo – Ne abbiamo passate molte. Divisi e destinati ad odiarsi. Eppure… ci siamo scoperti innamorati, ad amarci… buffo – sorride scuotendo la testa.

Erano come le pistole e le manette, una la giustizia e l’altra l’illegalità; così diverse… eppure uguali e destinate ad incrociarsi sempre, e nei momenti più improvvisi. Ma chi vincerà alla fine?

- Io sono troppo immaturo, pieno di sogni irrealizzabili – sbuffò – Troppo piagnone e pretenzioso d’attenzioni. Insomma, ho anche la pretesa di volere un figlio con te, quando sono io il primo ad esigere attenzioni… So come la pensi su certe cose e non avrei mai dovuto chiedertelo. Tu, parliamoci chiaro, sei… cazzo… sei diverso da me – smorfia – Sin da come sei stato educato da piccolo. Sai che non me ne importa nulla di tutte le offerte che mi fa il Ministero e tutto perché preferisco di gran lunga stare con te piuttosto che… - le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo Potter - … La… la verità è che non mi sento all’altezza di fare nulla, se non ho te accanto e mi odio, mi odio per questo sai? Perché so che ci vuole un gran coraggio a sopportarmi perché a quanto pare non so reggermi in piedi da solo – sospirò – Salvatore un cazzo! Come mi comporterò quanto tu avrai uno degli inviti alla Malfoy? Cosa sarò io? L’ennesimo trofeo da mettere nel Manior? – che qualcuno gli tappi la bocca! – Vicino a te io… io…. Non sono nulla – a quel punto un non è vero sarebbe servito a qualcosa, quantomeno a sollevargli il morale, ma l’unica cosa che Draco fece fu quella di spostare l’angolazione della mano sulla schiena, ad Harry rimase fermo, immobile, spaventato che quella mano fosse solo frutto delle sue scarse e penose illusioni.

Semplicemente… semplicemente perché gli avevano portato via tutto e subito, e ciò che non gli avevano tolto prima, glielo avevano tolto poco per volta, mentre lottava per tenerselo stretto. Voleva una famiglia, qualcuno da coccolare, un figlio, e qualcuno che lo reggeva quando cadeva, un marito. E sperava che quel marito fosse Draco, ma alla fine si decise che lui era fatto per soffrire. Mille volte si era interrogato del perché del tanto soffrire umano, suo… forse perché dopo saremo ricompensati nei cieli… si, certo, come no! E’ una colossale fregatura condurre una vita giusta, perché arriverà sempre il furbo e l’ingiusto che ti soffierà sotto il naso un modo illegale tutto ciò per cui hai faticosamente lottato, Harry quasi quasi gli veniva voglia di salutare tutti quei futuri belli che gli venivano sottratti con violenza, con un sorriso. La cortesia innanzi tutto. Ma Harry sapeva perché non moriva una volta per tutte: perché non poteva avere una bella casa calda, un figlio, un marito, l’amore. Semplice; era fatto per soffrire e la felicità molto probabilmente era allergica a lui… oppure lui a lei, su questo ancora si doveva decidere. Non era poi tanto difficile no?

- Prima il nostro orgoglio – ricominciò – Poi Tom ed ora questo… - aveva paura persino a dirlo – Draco… nonostante ti amo non funziona tra di noi – abbassò la testa, inarcando la schiena.

- Cosa stai cercando di dirmi? – ed il suo tono era tornato quello di un Malfoy, non più Draco, ma Malfoy… solo con un pizzico d’insicurezza e di curiosità.

E’ stata una delle tante storie durate niente,

Pazienza andiamo avanti ma mi sento un verme.

Fa niente, dici sorridente.

Fa niente, pelle sa serpente.

Conta poco e niente.

[E Primavera Non E’ Più – Tiziano Ferro]

Harry spostò la testa di lato, da sopra una spalla, ma non abbastanza perché l’altro vedesse i suoi occhi vuoti, vuoi come quelle iridi grigie. Come se già se lo aspettassero.

-Che ti lascio Draco, così che ognuno di noi possa essere felice per conto proprio – trattenne a forza un singhiozzo – E, te ne prego – una preghiera – Non dirmi che sono crudele –

-Non saprei Potter – ribatté tagliante l’altro, mentre si alzava e se ne andava via – La crudeltà è un fatto di punti di vista –

Appena Draco lasciò la stanza, Harry non resse più e si gettò sul letto, sfinito, in posizione fetale, con una mano sul ventre. Patetico… si, patetico, ma non se ne vergognava neanche minimamente nel dire di desiderare di avere qualcosa ancora da proteggere, ne aveva bisogno, sapeva fare solo quello, anche se non gli riusciva sempre bene, proteggere gli altri, altrimenti si sentiva veramente inutile, e stringere una mano sul suo ventre se sentirlo caldo gli dava l’impressione che lì dentro c’era qualcuno da proteggere e se ne sentiva cullato lui stesso, come se gli dava forza per continuare ad andare avanti.

-Harry… - una mano calda sulla sua spalla, non sapeva di chi fosse, gli bastava che quelle braccia che ora lo stringevano fossero calde, un rifugio sicuro. E si aggrappò a loro proprio come avrebbe fatto con Draco, piangendo come un bambino. E Dud, scioccato, lo iniziò ad accarezzare nei capelli, non sapendo che altro fare.

Plinc… plinc… plinc…

Ma da dove era, Draco poteva perfettamente sentire le lacrime di Harry come fuoco e ghiaccio sulla propria pelle.

All’apparenza. Perché, forse, per una volta tanto, Potter aveva ragione.

Il 24 originale è andato allegramente a farsi fottere e sinceramente preferivo quello a questo, ma purtroppo Giuda [il mio nuovo pc portatile] ha deciso che era meglio cancellarlo, appoggiato completamente da Kerol [il pc dove scrivo e dove posso andare su internet]. Dunque… avevo dato un anticipazione a Lily 4ever che, poverina, non c’era rimasta tanto bene è-è, e ci credo. Ma prima di scannarmi voglio dire che, per quanto sia, ci tengo a questo capitolo, perché fa capire che per quanto si ami, anche chi più ama può lasciare. E fa male.

Ho cercato di dare ragione e torto ad entrambi, perché nei litigi [se così si possono chiamare] tutti hanno sempre la metà di queste due cose, ma non sono completamente sicura di esserci riuscita.

Oggi mi sono alzata dal letto alle 7 [svegliata no, perché quello l’ho fatto ieri alle 17] e sono andata a scuola, dove c’era scritto che quelli della mia classe iniziavano il 19, così sono tornata a casuzza, con somma gioia di mia madre, che ha ciarlato che non c’è più giustizia a sto mondo, e dopo aver aspettato di vedermi Will&Grace mi sono decisa a riscrivere il capitolo, cercando di ricordare il più possibile da quello che era non c’è più. Ho lanciato veri urli all’amazzone ieri e fatto esaurire mia madre, il mio Xsiano e Sabry, visto che poi stamani ci siamo sentite per telefono.

Al più presto il capitolo 25 ^-^, ah, vogliate perdonarmi l’inserimento di pezzettini dai testi di Tiziano Ferro, ma se fate bene attenzioni, ho citato anche altre cose, sia canzoni che film… chi vuole indovinare cosa è stato preso da cosa?<3

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Kumiko Shirogane: se si potesse? Ma sono maghi, certo che si può, ma purtroppo questa non è una mpreg ç-ç, ma ti giuro che quest’anno nessuno m’impedirà di far fare me e alle altre il busto di Harry incinto, sissignore! Cascasse il mondo… io mi sposto *-*! Grazie mille cara, e si, Dud è indecente, ma d’altronde, tutti li siamo xD!

Fra Ro: sei sempre troppo gentile con me cara. Uhm, vero, la cara Luce ed Ombre… la controllerò *-*.

Hay_Chan: ed ora chi deve morire? xD

Ina: mi hai dato una bella idea sai? xD ma non so se la farò o meno! Si, nelle fanfic si risolve con le mpreg e la magia ma nella realtà, ahimè, è diverso ç_ç. Bava *-* I SOGNI SON DESIDERIIIIII <3,

Mana: ben tornata <3! Idiota? Solo? xD! Bè, è difficile stare dentro la testa semplice di un altro quando sei abituata alla tua, così incasinata xD.

AVVISO;

io sono per l’mpreg, e so benissimo che per ora è solo possibile nella fantasia e nel mondo delle fanfic, ma ricordiamoci che tutto ciò che era impossibile, ora più della metà è impossibile. La fantasia è il più grande mezzo creativo che esista, non fermiamola solo per pregiudizi del cazzo per paicere.

E se la bio chimica è troppo impegnata a creare automi che un giorno potrebbero rivendicare il diritto di appartenenza del proprio io e del mondo, piuttosto che impegnarsi per far si che nasca una creatura da due uomini che si amano… bè, allora il genere umano è ancora più patetica ed ignorante di quello che credevo.

Ci sono solo due cose infinite nell’universo: l’idrogeno e la stupidità… e non sono molto sicura della prima.

RIDETE E MANGIATE CIOCCOLATO

   
 
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