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Autore: LilyAlice    18/08/2014    0 recensioni
"«Allora, ragazze...» disse Lily ad un certo punto «Che mi dite dell'amore?»
Le quattro ragazze si zittirono all'istante, e per un momento ripensarono ai cinque anni che avevano passato in quella scuola.
La prima persona che venne in mente a Lily fu James, James Potter. Non sapeva il perchè, ma ripensò a quando, il primo anno, le aveva rubato il cappello e lo aveva lanciato fuori dalla finestra. Si ricordava benissimo quel giorno, perché aveva passato tutto il fine settimana a cercarlo al freddo, in mezzo ai cumuli di neve nel parco, meditando le vendette più atroci. Oppure quando, solo un anno prima, le aveva fatto esplodere un palloncino pieno d'acqua in testa, facendole fare una figuraccia davanti a tutti.
Elizabeth ripensò a quando, il primo giorno di scuola, aveva visto Remus Lupin farle un timido accenno di sorriso. Quel Lupin, non riusciva proprio a toglierselo dalla testa..."
Con questa fanfiction, volevamo raccontare del penultimo anno ad Hogwarts di Lily, i malandrini e di tutti i loro amici.
Durante la storia vedrete come tutti i personaggi cresceranno non solo dal punto di vista fisico ma anche mentalmente, e vivranno un sacco di avventure.
Speriamo che vi piaccia.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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What about Love?

3. Tra feste, prugne...



«Ragazze, qualcuna di voi mi sa dire dove è finita Claire?»

«Non saprei, Susie... Hai provato a vedere in camera? Magari sta prendendo un libro che si è dimenticata.»

«Si, sono andata in camera e anche alla voliera dei gufi. Lo sai bene quanto le piace quel posto. Ma niente!»

« Allora non so proprio come aiutarti. Ti serviva qualcosa?»

«Dovevo solo restituirle un libro che mi ha prestato da leggere durante l'estate. Me lo hanno appena mandato i miei perché lo avevo dimenticato.»

«Salve ragazze! Avete visto Claire da qualche parte?» chiese un ragazzo moro.

«Ciao Jason! La stavamo cercando anche Eliza ed io proprio adesso! Hai idea di dove si sia cacciata?»

«Non saprei... Se la vedete, ditele che l'ho cercata. Adesso devo scappare che sono in ritardo per Trasfigurazione.»

***

Elizabeth e Susan erano nella sala comune dei Grifondoro.

«Secondo te perché il professor Barnes non c'è? Insomma, è la sua prima lezione con noi e non si presenta!»

«Non saprei, Eliza. Comunque è molto meglio così perché ne approfitto per fare un po' di compiti. Il professor Lumacorno stamattina ci ha riempiti.» disse Susan sconsolata, prendendo dalla sua borsa il libro di Pozioni e iniziando a sfogliarlo febbrilmente.

«Ti rendi conto? Due ore di Pozioni e Trasfigurazione tutte nella stessa mattina! È solo il secondo giorno di scuola e sono già stressata!» disse Elizabeth che non imitò affatto Susan ma, anzi, rimase perfettamente immobile seduta dov'era, con lo sguardo assente puntato verso l'amica che studiava.

«Susie, la prossima settimana ci saranno i provini per il Quiddich.» disse dopo qualche minuto.

«Lo so» rispose lei, scegliendo accuratamente di non guardarla negli occhi.

«E non sei... Felice?»

«Perché dovrei esserlo?»

«Oh ma smettila! Lo sai meglio di me il perché!» disse Elizabeth spazientita «È da anni che sogni di essere nella squadra di Quidditch con il tuo bel Brian! Ora che finalmente ti proporrai come portiere e che lui si è finalmente accorto di te, potrete finalmente coronare il vostro sogno di amo...» ma Eliza non riuscì a finire la frase, che Susan aveva preso un cuscino dalla sedia e glielo aveva tirato in faccia, rischiando di farla soffocare.

«Stai zitta, tu! Mi è giunta voce che anche tu hai delle pene d'amore!» disse l'amica guardandola torva.

«Sentiamo... chi sarebbe il mio amore segreto?» replicò Elizabeth con una risata di scherno.

«Remus!»

«Remus!?» disse Elizabeth arrossendo di botto solo sentendo pronunciare il suo nome.

«Si. Remus. Remus Lupin!» confermò Susan solennemente.

«Ma cosa diavolo stai dicendo? Voglio dire... Remus è un mio amico! È carino, certo. Ma di sicuro non è il mio tipo! Sai cosa non mi piace di lui? Gli occhi! Sono troppo grandi, e di quello strano color nocciola con delle pagliuzze gialle che... Cioè...Voglio dire...» Elizabeth, se possibile era diventata ancora più rossa e tentava in tutti i modi di non guardare Susan negli occhi.

Quest'ultima si addolcì nel vedere la sua amica così nel panico e tentò di aiutarla, per evitare di metterla ulteriormente in imbarazzo: «Si, infatti. Se dici che non ti piace, non ho motivo di non crederlo. La prossima volta che Claire mi da qualche informazione, le chiederò di verificare meglio le sue fonti» disse quindi, senza riuscire a nascondere un sorrisetto.

Elizabeth la guardò stupita, ma riprese subito il controllo e disse, decisa: «Claire a volte sbaglia su queste cose. Non capisco come abbia potuto pensare una cosa simile!»

In quel momento entrò nella Sala Comune una stanchissima Lily, che si buttò sulla poltrona vicino al caminetto, esausta e bagnata fradicia.

Le due ragazze si girarono a guardarla preoccupate, chiedendosi come mai si fosse ridotta in quello stato.

«Lily... Tutto bene? Disse Susan preoccupata

«Ragazze, vi giuro che Gazza e la sua gatta faranno una fine molto dolorosa!» disse lei furibonda

«Cos'è successo?»

«Lo sapete anche voi che, approfittando dell'ora buca, volevo andare a chiedere al professore di Cura delle Creature Magiche (non mi ricordo come si chiama) delle informazioni in più sulle sirene. L'ho cercato per tutto il parco sotto la pioggia, e finalmente l'ho trovato vicino alla Foresta Proibita che stava aspettando i suoi alunni per fare lezione. Quando sono tornata al castello ero bagnata fradicia e con le scarpe piene di fango e ovviamente ho incontrato Mrs Purr davanti alle scale. Tre secondi dopo è arrivato Gazza, arrabbiatissimo, che mi ha accusata di aver sporcato il castello volontariamente. Per punizione ho dovuto pulire con lui tutta la Sala Grande dal fango!»

Le ragazze la guardarono, impietosite.

In effetti il tempo era veramente brutto e probabilmente stava per arrivare un temporale.

Lily salì le scale del dormitorio per andare a cambiarsi, mentre le altre due ragazze iniziarono ad avviarsi verso l'aula di Storia della Magia.

Davanti alla porta incontrarono Claire che probabilmente le stava aspettando già da un bel pezzo, perché, per ingannare l'attesa, era immersa nella lettura di un libro.

«Si può sapere dove eri finita??» sbottò Elizabeth vedendola.

«Sai, ho pensato di fare una bella sorpresa ad Hagrid e sono andata a trovarlo» disse questa tranquillamente. «Mi ha detto che il professor Barnes ha avuto un imprevisto ed è dovuto andare a Londra per una settimana» continuò.

«Secondo te cos'è successo?» chiese Susan preoccupata.

«Non saprei... Hagrid ha detto che probabilmente è qualcosa che riguarda sua madre. È molto anziana e abita a Londra. Magari avrà qualche problema.»

In quel momento la porta della classe si aprì e i ragazzi poterono entrare e sedersi ai propri banchi. Lily arrivò trafelata appena in tempo per prendere posto vicino a Claire.

 

***

 

I primi giorni di scuola passarono lenti e monotoni per tutti.

La sera del giovedì, nel loro dormitorio i Malandrini si stavano preparando per andare a dormire, lamentandosi, come ogni sera, dei troppi compiti che gli erano stati assegnati.

«Preferirei passare la notte con Madama Pince, piuttosto che mettermi a studiare a memoria tutte le guerre che hanno fatto i folletti nel 1800» disse James, stancamente.

«Sembra che i folletti si siano divertiti a fare rivolte a caso ogni tre per due, solo per dare la pena a noi poveri studenti di studiarle» disse Sirius uscendo dal bagno e buttandosi sul letto.

«Come se voi doveste studiarle.» intervenne Remus ironico.

«Felpato ce l'hai fatta ad uscire da quel dannato bagno! Pensavamo che fossi caduto nel gabinetto!» disse James ignorando Remus e affrettandosi ad entrarci a sua volta prima che qualcuno gli rubasse il posto.

«Guarda che io ci tengo alla pulizia! Secondo te come potrei mai fare colpo sulla bella Cooman se non mi lavo?»

Si sentì la risata soffocata di James da sotto la doccia a cui si unirono quelle di Remus e Peter che erano sdraiati sui rispettivi letti.

«Povera ragazza» disse Remus dopo un po' «È veramente innamorata di te.»

«E chi non lo è? Scommetto che almeno metà delle ragazze della scuola mi viene dietro» disse Sirius con un ghigno

«Ma fammi il piacere! Alle ragazze piacciono di più i ragazzi come me! Muscolosi, e giocatori di Quidditch! Mi dispiace dirtelo ma sono più popolare di te, amico» disse James uscendo dal bagno con un asciugamano allacciato in vita.

«E cosa mi dici del bel tenebroso? Io sono molto più affascinante di te!»

«Ragazzi finitela con queste dimostrazioni di autocompiacimento e, James, per favore mettiti almeno le mutande!» sbottò Remus mentre Peter andava in bagno.

«Lunastorta, guarda che è un privilegio di pochi vedermi in tutta la mia bellezza appena uscito dalla doccia! Dovreste esserne contenti!» ribatté James facendogli l'occhiolino provocante.

«Amico, non ci provare con Remus! Lui è mio!» disse Sirius lanciandogli un cuscino senza centrarlo.

«Black hai una mira da schifo» rise James tirandogli una gomitata.

«James Potter, non mi parlare con quel tono!» urlò a sua volta Sirius imitando perfettamente la voce della signora Potter quando sgridava suo figlio.

I tre ragazzi scoppiarono in una fragorosa risata.

In quel momento Peter uscì dal bagno con indosso il suo famoso pigiama a fiorellini. I Malandrini l'avevano sempre trovato divertente e, ogni volta che lo metteva, non mancavano mai di fargli notare quanto era ridicolo.

Peter, però, aveva sempre sostenuto che quel pigiama era un ricordo molto caro e che non aveva intenzione di cedere alle loro prese in giro.

«Sai, mia nonna, per quanto mi ricordi, aveva dei vecchi mutandoni con lo stesso motivo del tuo pigiama.» disse Sirius con un ghigno.

Peter fece una smorfia di sdegno, senza neanche darsi la pena di rispondergli a tono e si infilò nel letto.

«Felpato! Ma cosa mi combini! Non devi prendere in giro il nostro amico!» disse James tirandogli una gomitata. «Sai Peter, ti sembrerà strano ma durante le vacanze ho pensato molto al tuo pigiama. Secondo me potresti venderlo ad una di quelle mostre dell'antiquariato babbane e se ti va bene potresti anche ricavarci un bel po' di soldi! Scommetto che le vecchiette non baderanno a spese pur di averlo!»

«Amico, per una volta hai detto una cosa intelligente e ti do ragione!» disse Sirius in preda alle risate mentre Peter, per sottolineare ancora di più la sua disapprovazione chiudeva attorno a se le tende del baldacchino, imbronciato.

Come ogni sera, dopo una mezz'ora passata a parlare e a progettare scherzi, i Malandrini si addormentavano di botto, uno dopo l'altro, anche se qualche volta era Remus che, stanco delle loro chiacchiere li spediva ognuno nei propri letti senza fiatare, ricordandogli che la mattina dopo si sarebbero dovuti svegliare presto.

 

***

 

Il venerdì a colazione Lily si trovò davanti al piatto una busta chiusa con ceralacca viola e un fiocco dello stesso colore con sopra scritto “Alla carissima Lily Evans” in una scrittura tutta svolazzi.

Capì subito di cosa si trattava, e con un sospiro la aprì e iniziò a leggere.

 

“Carissima Lily,

questo sabato sera alle otto ci sarà una cenetta a tema per pochi intimi, vorrai farmi l'onore di venire a festeggiare con noi l'inizio di questo nuovo anno scolastico? Per partecipare dovrai essere vestita possibilmente di viola. Puoi portare un accompagnatore se ti fa piacere.

            Cordiali saluti

il professore Horace Lumacorno

 

Elizabeth, sbirciando da sopra la spalla dell'amica sogghignò: «Per quest'anno ha scelto il viola. Che c'è?» disse guardando la faccia di Lily «È meglio dell'anno scorso, no? Aveva scelto il giallo, ti ricordi? La sera della festa andavano tutti in giro vestiti come canarini!»

«Non ci voglio andare.» mugugnò Lily.

«Su, dai! Non iniziare a rompere come tutti gli anni! Ci vengo io con te. Tanto c'è scritto che puoi portare un accompagnatore, no?»

«Ma non è quello...»

«E allora che c'è?»

«È che non ho voglia di vedere Severus.»

«Ma se l'hai già visto ieri!»

«Sì lo so... Ma domani sera non ci saranno gli altri del suo gruppo e di sicuro vorrà parlare con me di quello che mi ha detto l'anno scorso ai G.U.F.O.»

«Te lo tengo lontano io.»

«Ne sei sicura?»

«E secondo te un povero verme di Serpeverde mi ferma?»

«Sì è vero hai ragione» disse Lily ridendo.

«Ehi, Evans» disse una voce dalla parte opposta del tavolo.

Lily si girò e disse stancamente: «Che vuoi Potter?»

«Vieni alla cena di Lumacorno con me? Vedi, mi ha invitato.» e sventolò il suo invito, urtando con il gomito una caraffa di Succo di Zucca e rovesciandola addosso ad un bambino del primo anno.

«No. Lei viene con me. Non ti permetterò di fregarmi la dama!» rispose Eliza ridendo.

James fece una faccia offesa e si mise a borbottare qualcosa sulle donne e sulle dame, senza ascoltare minimamente la lavata di capo che Remus gli stava facendo sul il disastro che aveva combinato con il Succo di Zucca.

 

***

 

Il sabato sera arrivò fin troppo presto per Lily che, dopo aver fatto i compiti di Trasfigurazione, iniziò a chiedersi che cosa mettere per la serata.

Aprì sconsolata il suo armadio e vide che non possedeva nessun indumento viola.

Si diresse quindi verso il guardaroba di Claire, che in genere era quello più ben fornito, e iniziò a rovistare febbrilmente alla ricerca di una qualsiasi cosa da mettere.

Trovò finalmente qualcosa che poteva fare al caso suo: un maglione informe color melanzana.

Lo indossò velocemente, si guardò allo specchio e pensò sconsolata: Sembro una vecchia prugna con una parrucca rossa, guardando come il colore del maglione facesse a pugni con i suoi capelli.

In quel momento entrò Susan nella camera dicendo: «Sei pronta? Eliza ti sta aspettando in sala comune.»

«Sì» rispose Lily mentre si avviava verso la porta, dandosi una veloce sistemata ai capelli arruffati.

«Ma davvero ci vai così?» Chiese Susie non potendo fare a meno di scoppiare a ridere.

Lily la fulminò con lo sguardo e disse: «Non ho altro da mettere, il viola mi sta malissimo, e sinceramente non mi interessa molto vestirmi bene per andare ad una stupida festa!»

«Tesoro, le tue motivazioni sono più che valide, ma con questo maglione sei davvero inguardabile! Ti vedrei bene con qualcosa di più scuro...» così dicendo si avviò verso il suo armadio, prendendo un vestito corto blu scuro decorato con dei complicati ghirigori lilla.

Dopo averlo mostrato a Lily, senza neanche aspettare una risposta la spinse in bagno a provarlo, prendendo dall'armadio di Elizabeth un paio di tacchi dello stesso colore.

Lily stava per uscire dal bagno e dirle che non aveva proprio bisogno della sua intromissione, ma si soffermò a guardare l'abito. Era veramente bello e magari le sarebbe stato anche bene. Provò un moto di affetto per l'amica, che in fondo voleva solo il suo bene e probabilmente stava anche pensando che avrebbe potuto attirare qualche bel ragazzo vestita in quel modo. A Lily scappò da ridere e indossò velocemente il vestito, per poi guardarsi allo specchio e vedere la terribile condizione dei suoi capelli.

Le lunghe ciocche rosso scuro cadevano spettinate sopra le spalle e quando tentò di pettinarle, constatò che erano anche molto annodate.

Quando riuscì a sciogliere tutti i nodi iniziò a truccarsi lievemente ma con molta cura e, quando uscì dal bagno, si sentiva davvero affascinante.

Salutò Susie, che nel frattempo era riuscita a trovare la borsa abbinata al vestito, e scese le scale per andare da Elizabeth.

Quest'ultima la stava aspettando da più di mezz'ora in Sala Comune e quando la vide, dopo averle fatto un sacco di complimenti per il vestito, la informò che erano di qualche minuto in ritardo.

Lily non poté fare a meno di notare quanto Elizabeth stesse bene nel suo vestito color glicine con dei ricami neri che riprendevano il colore dei suoi capelli.

Quando arrivarono davanti all'ufficio di Lumacorno, trovarono alcuni ragazzi che aspettavano vicino alla porta. Tra questi c'erano Sibilla Cooman, Severus Piton, Regulus Black, quella pettegola di Bertha Jorkins e Charlotte Bennet.

«Non sapevo che ci fosse tua sorella!» sussurrò Lily a Elizabeth.

«Neanche io! Se l'avessi saputo non sarei venuta!» rispose lei, sorpresa.

«Beh ormai sei qui, no? Non vorrai tornare indietro, vero?»

«Non lo so...» ma fu interrotta da James e Sirius che stavano correndo verso di loro, procurandosi una serie di occhiatacce dai ragazzi che aspettavano davanti alla porta.

Quando si fermarono James chiese: «Siamo in ritardo, gente?»

«No, miei cari, carissimi ragazzi.» disse un sorridente Lumacorno che era appena uscito dal suo ufficio, avvolto in una stretta veste da camera viola ricamata, che minacciava di strapparsi da un momento all'altro.

«Entrate, entrate pure!» esclamò tenendo la porta aperta per lasciar passare i suoi allievi preferiti.

«Oh signorina Bennet! È da un po' che non la vedo alle mie feste!» disse rivolto a Eliza mentre lei stava entrando, e rivolgendole un gran sorriso.

All'interno lo studio era tutto decorato in viola, a Elizabeth sembrava di essere dentro ad una enorme melanzana. Perfino le luci erano viola! L'immenso buffet era come tutti gli anni in tema: da mangiare c'era un intero maialino arrosto ripieno di prugne, uno sformato con una salsa di mirtilli, costolette di vitello in agrodolce condite con marmellata di prugne, un'insalata di melanzane, e infine il dolce: una enorme ciotola di macedonia di prugne con tanto di gelato di uno strano color uva fragola, e panna. Da bere c'era vino elfico rosso, succo di prugne, succo di mirtilli e Acquaviola.

«Bene, adesso che siamo tutti dentro vi voglio presentare gli ospiti di questa sera.» disse Lumacorno. «Donald Moore, il battitore dei Tornados; Stella Morrison, la famosa cantante e Newt Scamandro, il poco famoso autore (per adesso, ne sono sicuro) del libro appena uscito “Creature Magiche dove trovarle”» disse indicando, prima un uomo corpulento sulla trentina, una donna bionda di mezz'età e poi un uomo con i capelli ingrigiti e dei penetranti occhi azzurri.

«Che il buffet abbia inizio!» disse quindi a gran voce.

Gli studenti si avviarono verso il cibo ma Lumacorno fermò Lily prima che potesse prendere il suo piatto.

«Cara Lily, hai passato una bella estate?» disse lui, e prima che potesse rispondere continuò: «Beh cara, questo è Newt Scamandro, che, oltre che a essere un famoso ricercatore di Creature Magiche, è un pozionista eccelso.»

«Troppo buono!» rispose questi, arrossendo «Faccio solo il mio lavoro mettendoci tanta passione.»

Lily non aveva mai sentito parlare di lui, e non poté fare a meno di chiedersi che altre sorprese potesse celare quel viso tranquillo e quei grandi occhi azzurri.

«Lui ha scoperto tutti i quaranta modi con cui utilizzare il corno di bicorno, Lily. È stata una scoperta importantissima ed è stato lui a completare la cura contro il Vaiolo di Drago.» aggiunse il professore.

«Beh...» rispose lui «Da giovane ho condotto varie ricerche e devo dire che questa è una di quelle più riuscite e utili. Bisogna solo avere tanto tempo e passione per le pozioni.»

«La nostra Lily Evans è la prima della classe del sesto anno di pozioni. Spero che presto diventi una pozionista vera e propria. Sarebbe utilissima per la comunità magica, ma purtroppo non vuole.» disse allora Lumacorno sospirando teatralmente.

«Allora che cosa vorresti fare una volta uscita da Hogwarts?»

«Vorrei diventare un Auror.» replicò Lily.

«Beh allora pozioni servirà! Non ti voglio trattenere ancora oltre con queste chiacchiere da vecchi, vai pure a mangiare.»

Lily gli sorrise grata e si avviò verso il buffet.

Elizabeth non si era accorta che Lily non era con lei, troppo occupata a cercare di mettere qualcosa nel piatto prima che gli altri ragazzi spazzolassero via tutto.

Si guardò intorno e a suo malgrado vide sua sorella, vestita in indaco, che guardava il buffet con disgusto, come faceva generalmente con qualsiasi cosa.

Si ricordò solo in quel momento che Charlotte era allergica alle prugne e che, dato che il menù era prevalentemente composto da questo frutto, non poteva mangiare quasi niente.

Sorrise fra sé e sé, mentre si serviva una porzione abbondante di sformato.

«Grazie per avermi aspettata! Che razza di cavaliere sei? Almeno se non potevi attendere cinque minuti potevi prendermi qualcosa e mettermelo in un piatto!» disse Lily che le era arrivata alle spalle.

«Ma dov'eri? Non ti ho più vista!» rispose l'amica.

«Lumacorno voleva presentarmi quel Newt Scamandro. A quanto pare è un pozionista e ha fatto delle importanti scoperte per la cura del Vaiolo di Drago.»

«Molto interessante.» mugugnò distratta lei. «Il maiale è buonissimo. È stato cotto con le prugne secche e ti conviene prenderne un pezzo subito. qQuel giocatore di Quidditch, Donald Moore, se lo sta mangiando tutto.»

«Ma è buonissimo!» disse Lily addentandone un pezzo «gli Elfi Domestici hanno fatto proprio un buon lavoro, non trovi?»

«Già.» rispose l'amica distrattamente.

 

I due Malandrini intanto stavano confabulando in un angolo.

«Felpato, là c'è la tua dama. Vai e seducila.» disse James alludendo a Sibilla Cooman che si stava riempiendo il bicchiere di succo.

«Senti chi parla! Non c'è la Evans proprio lì? Dovresti andare a parlarle.» replicò Sirius.

«Ma lei non mi vuole!» disse in tono lagnoso «Non è stregata dal mio fascino e prima, quando le ho chiesto di venire alla festa con me mi ha rifiutato con la complicità di quella Bennet!» continuò guardando torvo Elizabeth.

«Ma è perché con il tuo piccolo cervellino da renna non riesci a pensare! Mangi troppa erba che ti obnubila la mente.»

«Primo: sono un cervo, non una stupida renna! Secondo: pensa al tuo di cervello, canide idiota! Terzo: l'erba che mangio io mi obnubila meno la mente di quella che ti fumi tu quando dici queste stronzate. Quarto: sei certo di sapere che cosa vuol dire obnubilare?»

«Senti, stupido cervo, renna, alce o qualunque altro animale che ti pare, quella che ho fumato l'altro ieri sera era una innocua sigaretta Babbana rollata da me e me stesso e...»

«Smettila che se restiamo qui a litigare non la finiamo più. Che cosa mi volevi dire, o mio carissimo amico?» disse James con tono carezzevole.

«Se me lo dici così, come da presa per il culo, non ti aiuto mica!»

«Oh andiamo! Non far l'idiota!»

«E va bene! Volevo dirti solo che devi farle capire che non vuoi più prenderla in giro, ma che vuoi rapportarti con lei in maniera civile. Non devi più farle scherzi e neanche farla arrabbiare. Non devi più torturare Piton e chiamarlo Mocciosus perché sai che la fa andare in bestia.»

«Non posso fare scherzi a Mocciosus?» chiese lui in tono piagnucoloso.

«No se vuoi conquistarla. Perché tu vuoi conquistarla, vero?»

«Certo che voglio!»

«E allora vai là e comportati in modo diverso! Seducila!»

«Lo farò!» disse James elettrizzato. Finalmente poteva dire di avere una chance con Lily e tutto gli sembrava più roseo.

 

Piton era in un angolo e da sopra il suo naso aquilino scrutava tutta la stanza. A volte i suoi occhi si soffermavano su qualcuno per poi distogliersi quasi subito e concentrarsi su qualcos'altro. In quel momento stava fissando Potter e Black.

Come mai stanno così appartati?, pensò, sospettoso, Di solito vogliono stare sempre al centro dell'attenzione. Che cosa avranno da bisbigliare?

Poi come sempre la sua attenzione si spostò verso la persona che guardava sempre più spesso: Lily. Com'era bella! Cosa doveva fare? Doveva andarle a parlare? E se poi non avesse voluto? E soprattutto quando? Quella Bennet le stava attaccata come un cane da guardia. Che glielo avesse chiesto lei? Che non volesse persone che la disturbassero?

Forse non vuole che io la disturbi.

Scrollò il capo.

Non posso continuare così.

«Sei sempre lì che ti struggi per la Evans?» disse Regulus Black, che, con un bicchiere in mano, lo stava osservando da un po'.

«Non stavo guardando la Mezzosangue.» rispose lui gelido.

«No, certo. Tu stavi fissando quella Purosangue della Bennet.» replicò Regulus ironico.

Piton preferì non rispondergli e si avviò verso il buffet.

«Stai scappando, Piton» gli urlò dietro il Serpeverde, beffardo.

Severus lo ignorò e prese un pezzo di sformato. Possibile che tutto quello che facesse veniva preso in giro e deriso? Sia dai suoi compagni di Casa, sia dai Malandrini. Per un motivo o per l'altro era sempre quello di cui i prepotenti si prendevano gioco e lui si sfogava con gli allievi più piccoli. Essere diventato un prefetto l'anno prima, non aveva fatto altro che facilitare le cose. Faceva il bullo con quelli del primo e del secondo anno, esattamente come quelli del suo anno facevano con lui. Aveva iniziato quando Lily aveva smesso di parlargli e ora non riusciva più a smettere. Più gli altri erano crudeli con lui, più lui lo era con i più piccoli. Prima la sua valvola di sfogo era parlare di tutte le ingiustizie che subiva con Lily, ma ora che se ne era andata...

In quel momento i suoi pensieri furono interrotti bruscamente alla vista di Potter che si avvicinava a Lily.

Avrebbe dovuto aspettarselo, quella era l'occasione giusta per lui per avvicinarla.

Intanto i due stavano iniziando a parlare e lui andò furtivo vicino a loro per ascoltare.

 

Lily in quel momento era sola: Elizabeth era andata a prendere un drink per entrambe da circa dieci minuti.

Che diavolo starà facendo? Aveva detto che prendeva due Acquaviole e che tornava subito! pensò, Mah sarà meglio che me le prenda da sola! Oh no! pensò quando vide che Piton da una parte, e James dall'altra, si stavano avvicinando, tutti e due contemporaneamente non li posso reggere! Meno male che ci doveva essere Lizzy a controllare che non mi dessero fastidio! Ma che cavolo di guardia del corpo è?

«Buonasera» disse James con disinvoltura appena la raggiunse.

«Buonasera.» rispose Lily, secca.

Lui sfoggiò un sorriso a trentacinque denti e iniziò a riempirla di complimenti: «Non ho fatto a meno di notare quanto stia bene con quel vestito! Lo trovo davvero bello e penso che il colore stia molto bene con i tuoi capelli e...»

In quel momento, Sirius che era stato per tutto il tempo lì vicino per sentire che cosa dicevano, lo prese per un braccio e lo spinse al fondo della sala, sotto gli occhi perplessi di Lily.

«Che cosa ho fatto?» disse James togliendosi dalla presa dell'amico.

«No, la domanda te la faccio io: che diavolo stavi cercando di fare?» rispose Sirius

«Stavo cercando di far colpo su di lei! Insomma io non sono bravo in queste cose! Normalmente non mi serve fare tutte queste smancerie per far colpo su una ragazza! Basta solo il mio fisico perfetto e la faccia da macho che mi ritrovo!» rispose lui mostrando fiero i muscoli all'amico.

«Ma non hai ancora capito che Lily è diversa? Insomma, a lei non gliene frega niente del tuo aspetto e dei tuoi muscoli! Ed è per questo che la sfida è più difficile!»

«E allora cosa devo fare?»

«Mostrarle la parte dolce che c'è in te, falle capire che ci tieni a lei. Ma non esagerare.» rispose Sirius con un ghigno, per poi avviarsi verso il tavolo degli alcolici.

 

Approfittando dell'assenza di James, Piton era entrato in azione.

«Lily.» disse Piton

«Che vuoi?» rispose Lily in tono sgarbato.

«Parlare con te.»

«Non sembrava che volessi parlare con me quando hai detto... Oh com'è che hai detto? Ah già ora mi ricordo. Piccola schifosa Mezzosangue.» disse sarcastica.

Piton restò in silenzio.

«E sai che cosa mi ha fatto più male?» continuò «Che fossi stato tu, qualcuno di cui mi fidavo e qualcuno a cui volevo bene, e non un altro dei tuoi stupidi amichetti Serpeverde a dirmelo. E adesso pretendi pure di parlarmi? Mi disgusti! Sei un sudicio piccolo verme che ha paura pure della propria ombra! Non provare neanche più a parlarmi, non osare neanche ad avvicinarti a me e ai miei amici.» ora Lily stava urlando e tutti stavano osservandoli ammutoliti. Vedere Lily così arrabbiata era uno spettacolo terribile, era come vedere un uragano o un vulcano in azione.

«Lasciami in pace!» gridò e con i suoi capelli rossi ondeggianti dietro alla schiena, varcò la porta sbattendosela alle spalle. Subito un brusio si sparse in tutta la stanza e Piton si affrettò a seguirla fuori. Non dovette cercare molto: era nel bagno delle femmine che piangeva con Mirtilla Malcontenta che sogghignava dietro di lei.

 

James vide Piton che la seguiva di fretta e senza alcun indugio, li andò a cercare.

 

«Lily, io...» disse supplicante Piton. Lei alzò la testa di scatto, lo fulminò con i suoi occhi verde chiaro e gli sibilò contro: «Vattene via!»

«Ma... Lils...» Il nomignolo affettuoso con cui la chiamava tanto tempo fa, invece di addolcirla ebbe l'effetto contrario e la fece infuriare ancora di più.

«Come osi chiamarmi ancora così? Come osi guardarmi ancora in faccia dopo avermi detto quelle cose? Pensi che dopo tutto quello che è successo ti possa chiamare di nuovo Sev e che ti possa addirittura perdonare? Sei un illuso! Vattene via!»

Altre risatine in sottofondo da parte del fantasma.

«Hai sentito Evans? Togliti dai piedi!» intervenne una terza voce. James era sulla porta e guardava con disprezzo Piton.

«Potter.» il disgusto nella voce di Severus era quasi pari a quello che deformava il viso del giovane Grifondoro.

«Potter!» esclamò sorpresa Lily. «Che ci fai qui?»

Ignorando la sua domanda, James tornò all'attacco: «Non hai ancora capito, Mocciosus? Fuori. Dai. Piedi.» disse scandendo le parole. «Forse con quel piccolo cervellino da pozionista non lo riesci a capire.»

«Stanne fuori.» replicò Piton «O forse vuoi, come sempre, essere al centro dell'attenzione.» continuò scimmiottandolo.

«Fuori da qui!»

«Ho detto: stanne fuori.»

«E io ti ho detto di andartene.»

Si guardarono in cagnesco per qualche secondo. Lily non piangeva neanche più: li guardava ad occhi sgranati e a bocca aperta, voltando la testa come se stesse seguendo una partita di tennis. Mirtilla ora stava ridendo a crepapelle, volando sopra le loro teste.

«Questa è una discussione tra me e Lily. O almeno era dato che ci sei venuto a disturbare.»

«Non mi sembrava tanto una discussione. Io ho soltanto sentito Evans che ti urlava contro e tu, da bravo pavido Serpeverde, che cercavi debolmente di difenderti.»

«Hai origliato?» sibilò.

«La vostra scenata si sentiva fin dallo studio del professore, non era così difficile ascoltare. Eccolo che se ne va. Striscia via come il verme che è.» disse James sprezzante, vedendo che Piton si stava dirigendo verso la porta. Severus, dopo aver sentito questo si girò di scatto e tirò fuori la bacchetta. James, che aveva già la mano serrata attorno alla sua, prontamente la sfoderò.

«No!» disse Lily, con voce resa roca dal pianto e dalle urla. Mirtilla spalancò gli occhi e volò via attraverso un muro, infastidita dal fatto che tutti la ignorassero.

«Che cosa sta succedendo qui?» chiese una voce allarmata. Remus Lupin era davanti alla porta e guardava tutti preoccupato. Quella sera i Grifondoro erano di turno per la ronda, ma anche se Lily (prefetto anche lei) era alla festa, Remus aveva declinato un qualsiasi aiuto per controllare i corridoi del castello e ci era andato da solo. Stava passando nel corridoio del terzo piano quando aveva sentito delle grida dal bagno delle ragazze. Quindi era entrato subito ma non avrebbe mai immaginato una scena del genere.

I due litiganti si girarono sorpresi. Piton allora, rimise la bacchetta in tasca e, lanciando sguardi torvi a tutti, se ne andò.

«Che cosa è successo?» ripeté Remus allibito.

«Niente.» rispose James fingendosi calmo. «Stai bene?» disse poi in tono gentile a Lily. Lei annuì con lo sguardo vacuo.

«Sembra sotto shock.» constatò Remus. «La porti tu alla sala comune?»

«Certo.»

Lupin lo guardò sospettoso.

«Cerca di non fare nessuna stupidaggine, va bene?»

«Va bene.»

E dopo avergli lanciato l'ultimo sguardo di avvertimento se ne andò.

 

 

 

 

Angolino Autrici:

Ciao a tutte!

Siamo finalmente riuscite a finire questo capitolo!!

Questa però è solo una parte del capitolo intero: nel prossimo faremo la continuazione.

Lo abbiamo dovuto dividere a metà perché se no veniva chilometrico e vi sareste annoiate a leggerlo.

Abbiamo inserito numerosi momenti Piton/Lily e James/Lily per farvi inquadrare bene la situazione.

Come promesso abbiamo un po' approfondito i Serpeverde, per il momento solo Piton, ma nel prossimo parleremo anche di Regulus Black.

Grazie a tutte per le recensioni degli scorsi capitoli e a chi ha messo la nostra storia tra le seguite. Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto e aspettiamo taaante recensioni :3

Siamo giunte alla conclusione che riusciremo ad aggiornare una volta al mese, soprattutto adesso che inizierà la scuola e avremo numerosi impegni. Speriamo solo di essere costanti :)

Un bacio a tutte voi che avete avuto il coraggio di leggere questo terzo capitolo!

Lily e Alice

P.S.: Tanti auguri ad Alice che il 25 agosto ha compiuto gli anni! <3
   
 
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