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Autore: Letstrytowrite    20/08/2014    2 recensioni
PROLOGO.
Si dice che quando ami una persona senti le farfalle nello stomaco.
Allora perché, perché diavolo ogni volta che lei mi era vicina, sentivo un uragano sopprimermi violentemente il cuore?
_____________________________________________________
Si avvicinò alle mie labbra,mettendomi una mano sul fianco.
Proprio quando era a un centimetro dal mio viso, un fottuto centimetro, mi voltai.
Presi il telefono in mano e digitai un numero a caso.
'Pronto? Salve. Sono in trappola e sto per essere violentata da un individuo molto inquietante, vi prego, salvatemi.'
Harry rese la cornetta del telefono e se la poggiò vicino all'orecchio, senza smettere di fissarmi.
'Pronto? Oh, è caduta la linea. Ma che tragedia!'-disse, con un sorriso sornione.
Riappoggiò la cornetta, e rimise la mano sulla parete.
Si passò la lingua sulle labbra, e provai un fremito.
Di getto cominciai a far l'amore con lui mentalmente, soffermando lo sguardo sul bottone dei suoi jeans.
No Summer, diamine, scaccia via i pensieri perversi.
Ma come si fa quando si ha lui davanti?
Mi ci voleva un manuale:'Come resistere ad Harry Styles'
Avrebbe funzionato? No di certo.
E poi lui non mi stava aiutando, anzi.
'Se ci provi qui dentro ti strappo i gioielli'
Genere: Dark, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 23: “Dovrei trovare un buon motivo di restare, Edward.”



- Summer,cazzo,possibile che ti devi sempre fregare tutto? Dove hai messo le chiavi della mia macchina?
E smettila di dormire,ascoltami quando ti parlo!- strillò mio fratello.

Si era seduto sul mio letto,indossava solo i pantaloni del pigiama.
I capelli erano completamente fuori posto,le labbra socchiuse.
Un angelo caduto, probabilmente.

-
Mhhhh..- mormorai io, voltandomi dall'altro lato del letto.

Indossavo solo l'intimo, ero tornata talmente tardi che non avevo neanche la forza di vestirmi.
Quella notte aveva dormito poco. La testa mi faceva ancora male,inoltre i miei occhi non ne volevano sapere di aprirsi.
Io e le ragazze eravamo uscite insieme,scorrazzando per l'intera città con la macchina di Louis.
Non quella dell'incidente, ovviamente. Quella era andata dritta allo scasso. Fortunatamente.
Sarebbe stato terribile tornarci dentro. Un incubo.

-
Summer! - fece di nuovo lui, scuotendomi.

-
Ho capito, si. - dissi io.

Mi alzai di scatto, sbuffando, raggiungendo la mia borsa e prendendo le sue chiavi.
Gliele porsi, lui sorrise e fece per uscire dalla stanza.

Quando qualcosa mi spinse improvvisamente verso di lui.

Non volevo pensarci, ma dovevo ricordare.
Perché c'era una sola cosa alla quale dovevo credere : la certezza della sua esistenza. Per me era tutto.
Lui era ancora vivo e reale, accanto a me, come sempre.

Lo strinsi forte, affondando nei suoi pettorali.
Louis non disse niente, si limitò a poggiare la sua testa sulla mia.
Rimanemmo così, per una manciata di minuti, che però a me parvero scorrere rapidissimi.

-
Pensavi di esserti liberata di me, vero sorellina?- mi disse,con le lacrime agli occhi.

Scoppiai a piangere.
Per la prima volta nella mia vita, lacrime di gioia.

-
Ehi, shhh. Sono qui, vedi? Non me ne andrò più.
So che avresti voluto la mia macchina tutta per te, ma la vita non è cosi semplice!
- disse lui, ridendo.

Sempre il solito.
Faceva ironia su tutto. Qualunque cosa accadesse, Louis Tomlinson faceva il coglione.
Gli diedi un pugno nello stomaco, pentendomene poco dopo.
La botta aveva fatto male a me, e non a lui. Ovviamente.
Fottuti muscoli.

-
Sei un idiota. -gli urlai, massaggiandomi la mano.
-
E tu sei schifosamente piccola per essere così terribilmente irritante. -disse lui, sorridendo.

Mi scosse i capelli, facendomeli ricadere tutti sul viso.

-
Vaffanculo. - lo scostai,incazzata.

Esitai un momento, poi mi voltai verso di lui.

-Neanche a chiedere scusa!

-E per cosa dovrei scusarmi?
-
Per aver rischiato di sparire dalla mia vita per sempre.- lo guardai.

Louis mi strinse con delicatezza. Di nuovo.

-Sono qui. - sussurrò.

Respirai a fondo.
Era la verità. Louis mi era accanto, sentivo il suo abbraccio.
Finché fosse stato così, avrei potuto affrontare qualsiasi cosa.
Lui mi baciò sulla testa e mi accarezzò la guancia, poi sparì nella sua stanza.
Mi sedetti sul letto,toccandomi le tempie.
Poco dopo decisi di farmi una doccia fredda e mi vestii con noncuranza.
Sentii vibrare il cellulare nella tasca dei jeans,ed ebbi un sussulto.

-
Scendi.- c'era scritto.

Cominciai a correre velocemente per le scale, inciampando più volte nei miei stessi piedi.
Non badai a niente, non cercai neanche di rendermi presentabile,
l'unica cosa che mi passava per la mente ora era arrivare il più in fretta poss...

Il suono del campanello bloccò i miei pensieri.
A quel punto smisi di correre, ansimando e cercando aria,con le mani tremanti.
Aprii la porta e mi ci nascosi dietro.
Lui entrò,e non mi diede neanche il tempo di saltargli sulla schiena,
perché si era già accorto della mia presenza e si era avvicinato al mio corpo.

Come aveva fatto? Possibile che il battito del mio cuore fosse così violento?

Quando si fece ancora più vicino e posò le labbra sulle mie, la testa mi girava già...
Avvicinò lentamente il suo viso al mio, sfiorandomi con la guancia.
Restai assolutamente immobile e inerme,i muscoli erano come congelati.
-
Mmm... - gemette, con un sospiro profondo.
Con lui che mi toccava, così vicino, era molto difficile formulare una frase coerente.
-
Ciao. - disse una voce bassa, melodiosa.

Poi mi strinse forte e io lo baciai con un eccesso di entusiasmo.
Lui sorrise sulle mie labbra, io mi staccai dal suo abbraccio.

Mi prese la mano,conducendomi verso la mia camera, senza smettere di baciarmi.
Tentavo di ribellarmi, volevo condurre io il gioco, ma lui non me lo permetteva.
Essere forte, stronza, tutto ciò che mi era sempre piaciuto essere, diventava praticamente impossibile.
La voglia di dominarlo si polverizzava nel momento in cui le sue labbra toccavano le mie.

A quel punto sentii le sue mani sul mio corpo e mi arresi.
E non perché fosse mille volte più forte di me.. o perché mi avesse bloccato al muro, senza darmi possibilità di ribattere.
La mia volontà si sbriciolò nell'istante preciso del contatto, si frantumò in mille pezzi microscopici, andando completamente in fumo.

Ci fu un bacio tutt'altro che prudente, pieno di ardente desiderio.
Restituii il bacio, mentre la mia testa era confusa e il ritmo del mio respiro si faceva sempre più disordinato e affannato.
Le mie dita cercavano il suo viso.
Erano avide,ingorde,assetate.
Sentivo il suo corpo aderire al mio ed ero felice, così traboccante di eccitazione che non sentivo più il contatto al suolo.
Sentii le sue mani calde salire al di sotto del mio maglione grigio,arrivando al reggiseno.
Lo sbottonò con un'unica mossa rapida ed esperta.
Sentii i jeans cadermi sui piedi, come il resto dei vestiti.
Cominciai a spogliarlo, lasciandogli baci umidi su tutto il corpo.
Lui mi poggiò sul letto, senza perdere mai la mia pelle,sfiorandomi piano.
Intrecciai le mie mani dietro il suo collo,facendolo aderire ancora di più al mio corpo.

Rabbrividii quando lo sentii dentro di me, graffiandogli la schiena.
Lasciai che la mia testa cadesse all'indietro,mentre gemiti di piacere riempivano la stanza.
La mia anima stava vibrando sotto di lui,dimenandosi senza fermarsi un secondo.
L'aveva in pugno,aveva ogni parte di me.
Cominciammo a sudare, i nostri corpi però sembravano non averne mai abbastanza.
Si struggevano, aspiravano al contatto ogni volta che si formava una minima distanza tra loro.
Quando ci sentimmo sfiniti, lui si poggiò contro lo schienale del letto, accarezzandomi con dolcezza.
Diversamente dalla maggior parte delle volte, ero appallottolata con le coperte tirate fino alle spalle.
Per il freddo invernale, immaginai.
Invece mi ero scostata leggermente dal suo corpo, evitando la sua pelle.
-
Pensi che migliorerò mai?- chiesi più a me stessa che a lui.

-Che un giorno il mio cuore la smetterà di cercare di uscirmi dal petto ogni volta che mi sfiori?

Harry sorrise.
Diamine, dovetti nascondere la testa sotto le coperte.
Sentii che si avvicinava a me, e mi ritrassi leggermente.

-
E tu pensi che un giorno riuscirai a smettere di scappare da me?- sussurrò al mio orecchio, sotterrato dalle lenzuola.
-
Dovrei trovare un buon motivo per restare, Edward.- gli dissi,con un tono di voce che fece sorridere anche me.

Mi baciò.
Il mio tremore si fermò all'improvviso e fui invasa da un calore molto più intenso.
Tutto si sciolse dentro di me e rimasi immobile davanti al suo viso perfetto.

-
Questo ti basta?- disse.
-
Potrei farci l'abitudine...-risposi.

Poi affondai nuovamente nelle sue braccia, vittima del potere che esercitava su di me.

______________________________________
SPAZIO AUTRICE

Si eccoci qui, di nuovo alla fine di un altro capitolo.
Ve lo aspettavate? Ditemi quello che pensate, ci tengo.
Recensite più che potete pliss.
Alla prossima, Letsrytowrite.

  
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