Epilogo
Apro le tende della mia stanza, con un sorriso
meraviglioso sulle labbra, forse mai ne ho avuto uno così.
La giornata è bella, il sole scalda le pietre e
tutto il paesaggio di Narnia.
Controllo l’ora: 7:55.
Un sorriso furbetto si apre sul mio volto e
facendo più piano possibile mi avvio verso una stanza. Entro. Dorme…
Prendo le tende e le spalanco.
<< Forza è ora di alzarsi!>> grido
allegra.
Sento un grugnito. Metto all’inizio le mani su i
fianchi, poi prendo le lenzuola e le tolgo.
<< Ma è presto…!>>
<< Ma come?>> sbotto io divertita da
un lato, ma con la voce più autoritaria che ho << la mattina siete sempre
voi a svegliarmi, e proprio oggi che mi devo sposare, siete voi a non volervi
svegliare?>> piccola dolce vendetta sulla dama di corte. Quella apre un
occhio, poi l’altro e piano si tira su a sedere: ho sempre avuto ragione nel
dire che è peggio della strega di Biancaneve!
<< E va bene, vostra maestà avete vinto
voi!>>
Sorrido e corro verso la porta.
<< Vi aspetto in camera!>>
<< Grazie… sono così contenta che voi
siate qui, per il matrimonio…>> il mio sorriso è sempre più ampio, non
riesco a far altro. Sentiamo bussare. Dico alla dama di compagnia di aprire.
Quella s’inchina e apre la porta.
<< E’ permesso vedere la sposa?>>
<< Edmund! Peter!>> mi alzo verso i
due, vedendo il loro riflesso nel grande specchio. Corro ad abbracciarli.
Peter mi scosta leggermente da se per guardarmi
meglio.
<< Sue… sei davvero stupenda…>>
Lo abbraccio di nuovo.
<< Tu lo sai che per qualsiasi cosa noi,
nel tuo cuore ci saremo sempre…>> lo stringo e mi sento commossa da
quelle parole. Un po’ triste anche. Quanto vorrei che non andassero mai più
via. Una lacrima mi bagna il volto e mio fratello prontamente l’asciuga,
dandomi un bacio sulla fronte.
<< Non devi piangere. Oggi è il giorno più
bello della tua vita… non ti preoccupare per noi! Ce la caviamo
tranquillamente!>> sorrido e annuisco.
Continua a guardarmi e dopo avermi dato un altro
bacio sulla fronte mi porge il suo braccio.
<< Allora, vogliamo andare in contro
all’amore?>> prendo il braccio.
<< Sì!>>
L’altare davanti a noi era bianco e giallo.
Pieno di luce. Aslan dietro esso.
Guardo avanti con un sorriso; Caspian è lì. Mi
guarda e sembra incantato. Peter mi porta verso di lui e incrocia la mia mano
con la mano del moro, sorridente anch’esso con gli occhi lucidi dall’emozione.
Non saprei dire dei miei, ma quel che è certo è che rido.
La cerimonia ha inizio. Tutto è bello: la
musica, e l’atmosfera…
<< Caspian…>> dice, nel momento più
importante della celebrazione il leone << vuoi prendere tu questa donna
come tua sposa, per amarla e onorarla, nella gioia e nella malattia, finché
morte non vi separi?>> il mio sposo mi guarda sorridente, mettendo la
fede d’oro nel mio anulare sinistro.
<< Sì, lo voglio!>>
Aslan sorride, poi guarda me.
<< Susan, vuoi tu prendere tu quest’uomo
come tuo sposo, per amarlo e onorarlo, nella gioia e nella malattia, finché
morte non vi separi?>>
<< Sì, lo voglio!>> esclamo mettendo
anche io la fede al dito del Re.
<< Io vi dichiaro, marito e
moglie!>>
Il popolo esulta di gioia e inizia a lanciare
prima del tempo il riso bianco.
Un cenno del leone ci fa capire che possiamo
baciarci. E lo facciamo. In un modo diverso, più nuovo, passionale e sempre più
carico di amore. Lui è mio, e io sono sua per sempre…
<< UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!
UAAAAAAAAAAAAAA!!>>
<< Sue?>>
Mugugno qualcosa d’incomprensibile nel sonno,
poi mi volto verso mio marito.
<< Che c’è amore?>>
<< Sta notte tocca a te… fallo smettere di
piangere>> mi dà un leggero bacio e si gira dall’altra parte. Mi alzo
peggio di uno zombie e mi avvicino alla culla. Prendo il piccolo in braccio e
inizio a dondolarlo tra le mie braccia. Lo porto nel letto con me e inizio a
cantargli una dolce ninna nanna.
Lo adagio piano tra me e Caspian, mentre piano,
piano lui smette di piangere, tenendo il mio dito nella piccola manina.
<< grazie, stellina che stai lassù, hai fatto
luce al mio bimbo quaggiù, grazie stellina che stai lassù, hai fatto luce al
mio Peter quaggiù…>> il piccolo ormai dorme come un angioletto.
Caspian si volta a guardami, poggiando il gomito
sul cuscino. Mi sorride dolcemente.
<< Lo sai che sei proprio bella quando
canti?>>
Gli scocco un piccolo bacio a stampo di rimando.
Guardiamo il nostro piccolo, ancora con la
manina stretta al mio indice destro. Mi metto sotto le coperte per bene, mentre
con molta cautela Caspian lo tiene tra le braccia, cullandolo piano, piano.
Mi avvicino al bel moro e mi appoggio alla sua
spalla. Lui, senza azzerare la distanza, poggia il bimbo in mezzo e poi mi
stringe piano con il braccio destro.
Ci guardiamo nuovamente per un secondo e poi, in
questa posizione, con il bimbo tra noi due ci riaddormentiamo con un leggero sorriso
sulle labbra…