Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Xevias    16/09/2008    18 recensioni
Draco e Pansy si devono sposare, e hanno assunto un'organizzatrice di matrimoni per realizzare in modo perfetto il giorno più importante della loro vita: ma quando è una ex Grifondoro ad organizzare l'evento, quando il Futuro Sposo inizia a delirare, ma soprattutto quando ci si mette di mezzo l'amore.. chi può sapere come andrà a finire?
Dopo il successo di "Love's game", un'altra longfiction tutta da scoprire!
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Draco/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mio

Quando Draco allontanò le sue labbra da quelle di Hermione, la donna lo fissò: aprì la bocca per parlare, ma nessun suono scaturì dalle labbra dischiuse; e questo sebbene il suo cervello le avesse mandato ordini precisi su cosa dire.

Malfoy ghignò: - Ti ho lasciata senza parole, Granger? - le chiese, innaturalmente tranquillo, come se baciarla fosse stata la cosa più naturale del mondo.

Hermione tentò nuovamente di parlare, ma ancora una volta dalla sua bocca non uscì neanche una parola: trovandosi nell'impossibilità, anzi, per essere precisi nell'incapacità di parlare, la donna preferì dare le spalle al Medimago e allontanarsi da lui, uscendo dall'ospedale senza nemmeno salutare Harry e Ron.

Dire che si trovava in uno stato di shock sarebbe stato un eufemismo da manuale: era sconvolta, allibita, incredula.. Draco Malfoy l'aveva baciata. No dico, ho reso l'idea?

Ba-cia-ta.

Sarebbe dovuta andare dallo psicanalista per mesi, no anzi, per anni: lei aveva baciato un F.S., Futuro Sposo! Anzi, per essere esatti non aveva baciato un Futuro Sposo qualunque, nossignore, aveva baciato il Futuro Sposo dell'anno!

Ma che cavolo gli era preso?? Baciarla così, all'improvviso, senza nessun motivo.. e che caspita, un minimo di preavviso sarebbe stato quantomeno gradito!!

Camminando senza nemmeno far caso alla direzione da prendere, la donna si rese conto di essersene andata dal San Mungo senza avvertire Harry e Ron: cos'avrebbero pensato di lei? Aveva bisogno di qualcosa di forte, di molto, molto forte.

Entrata nel primo bar disponibile, non ebbe esitazione nel chiedere l'unica cosa che aveva il potere di farla riprendere da qualunque situazione: - Una cioccolata doppia, anzi, tripla. E con cioccolato fondente, per favore, non al latte. Ah, e una bella spruzzata di panna, grazie. -

- Vuole il cacao sulla panna? - le chiese il commesso, fissando con divertimento quella donna che sembrava avere un disperato bisogno d'incamerare zuccheri.

Lei lo guardò come se le avesse appena fatto la domanda più ovvia del mondo, prima di fare vigorosamente un cenno d'assenso con la testa.

                                                                                   ***

- Hermione, ti senti male? Hai una faccia, sembra quasi che tu.. -

- Malfoy mi ha baciata. - disse la donna, interrompendo la sua segretaria e facendole strabuzzare gli occhi.

- Malfoy?? Quel Malfoy??? - urlò, allibita.

Hermione sbuffò, alzando gli occhi al cielo: - Perchè, tu quanti Malfoy conosci? - le chiese sarcastica.

Judith scosse la testa, incredula: - Oh. Mio. Dio. Ma come.. ? Quando.. ? E tu.. ? Insomma non startene lì impalata, raccontami tutto!!! - esclamò, eccitata.

L'ex grifona sospirò e, con aria rassegnata, descrisse alla donna ciò che era successo.

- Uao.. cioè, è pazzesco! Ti ha baciata.. Draco Malfoy ti ha baciata.. quant'è figo!!  - esclamò lei con aria sognante, mentre Hermione la fissava stupita.

- Pronto? C'è nessuno in casa? Stiamo parlando del fidanzato di Pansy Parkison! - le ricordò, seria.

Judith alzò le spalle: - E allora? Mica sono sposati! - replicò con un sorrisetto.

- Ma poco ci manca! - aggiunse l'altra, sbuffando sonoramente e rinchiudendosi nel suo ufficio: inutile, la sua segretaria non riusciva ad afferrare il punto; era stato un bel bacio, perfetto dal punto di vista tecnico.. ma totalmente, completamente, assolutamente sbagliato!!

Era Draco Malfoy, santo cielo! Un conto era fare certe fantasie su di lui, un altro era vederle realizzate!

E poi il modo in cui le aveva parlato.. con quel suo ghigno insopportabile, e l'aria spavalda di chi sa esattamente cosa fare.. ma cosa gli era saltato in mente? A cos'aveva pensato quando aveva deciso di baciarla? Perchè, perchè l'aveva fatto?

La mente della donna non riusciva a darsi una risposta, e continuava così a tormentarsi alla ricerca di una motivazione razionale per il gesto dell'uomo. Uomo che, in quel momento, era messo peggio di lei.

                                                                                   ***

- Ti ha lasciata senza parole, Granger? .... Malfoy, tu hai perso completamente la poca intelligenza che ti rimaneva. - si disse Draco, passandosi una mano tra i capelli.

Alla fine aveva seguito il consiglio di Pansy, di vivere il presente fino a che ne aveva la possibilità.. ma per Salazar, forse quel consiglio l'aveva seguito pure troppo!

L'espressione di lei dopo quel bacio.. era sconvolta, incredula, allibita.. e come biasimarla? Non era abituata a quei gesti da parte sua, era già tanto che evitasse delle stupide battutine in sua presenza.. come avrebbe potuto aspettarsi una cosa come un bacio?

E pensare che non l'aveva nemmeno premeditato.. era successo così, senza pensarci. Dopo quell'infelice battuta su Weasley, tra l'altro del tutto inutile visto che ora lui era, manco a dirlo, pieno di soldi, gli era sembrata l'unica cosa logica da fare: buffo, considerato che, agli occhi di chiunque, quel gesto sarebbe apparso tutto fuorchè logico.

D'altronde ormai il danno era fatto, per quanto potesse pentirsene: e la cosa più incredibile, era che lui non ne era affatto pentito; ormai non poteva più fingere di non provare niente per la Granger, sarebbe stato da stupidi. Un uomo quasi sposato non bacia un'altra donna, se non sente nulla per lei. E quella sera, come ciliegina sulla torta, lei sarebbe andata a cena con Lenticchia: magnifico, assolutamente perfetto.

A meno che.. forse c'era un modo per andare a cena fuori con lei.. in un certo senso..

                                                                                   ***

- Ron, è fantastico qui.. ma non sarà troppo costoso? E' uno dei migliori ristoranti di Londra! - sussurrò Hermione all'orecchio dell'uomo, guardandosi intorno ammirata: migliaia di candele fluttuavano nell'aria, una dolce musica si diffondeva tra i tavoli, e fiori meravigliosi sbocciavano tra le varie coppiette per aumentare il romanticismo.

Lui le sorrise, prendendola per un fianco: - Stai tranquilla, me lo posso permettere. - le rispose, felice di poterla finalmente viziare come aveva sempre voluto.

Hermione ricambiò il sorriso, pensando che Ron era davvero cambiato da quando andavano a scuola: era più serio, più maturo.. con i primi soldi del suo lavoro aveva comprato una casa nuova per i suoi genitori, aiutato i suoi fratelli ad espandersi anche all'estero con i Tiri Vispi Weasley, e aveva fatto anche molta beneficenza. Ma la cosa più bella era che, nonostante la fama e la ricchezza, non si era mai montato la testa, rimanendo lo stesso di sempre.

- Prego signori, da questa parte. - disse loro il cameriere, indicando loro un tavolo vicino alla terrazza, che dava direttamente sul Tamigi.

- So quanto ti piace guardare il paesaggio al di là del vetro, per questo ho scelto proprio questo tavolo. - le spiegò Ron di fronte alla sua espressione piacevolmente stupita.

I due si sedettero l'uno di fronte all'altro, e il cameriere diede loro due menu rivestiti di pelle: - Scegliete pure con comodo. Nel frattempo vi porterò un assaggio del nostro vino migliore, con i complimenti della casa. - disse loro, allontanandosi dopo un rapido inchino.

La donna sorrise: - Direi che ti ha riconosciuto. - commentò, riferendosi al tono ammirato con cui il cameriere si era rivolto a Ron.

- Beh, se questo ci permette di bere un ottimo bicchiere di vino offerto dalla casa, meglio così no? - rispose lui - Oggi sei sparita di colpo.. era successo qualcosa? - le chiese poi.

Hermione, che fino a quel momento era riuscita a non pensare al bacio, abbassò lo sguardo, per poi rialzarlo rapidamente: - Niente di grave, una chiamata dall'ufficio. - mentì, con un sorriso forzato.

Ron annuì, agrottando poi la fronte in un'espressione curiosa: - Non vorrei sembrarti invadente, credimi, ma.. la wedding planner? Il tuo sogno non era di studiare Medimagia, o mi sbaglio? - le chiese ancora, e la donna si morse il labbro in segno d'indecisione.

Doveva dire la verità a Ron? In fondo era sempre stato il suo migliore amico, insieme ad Harry. E l'altro sapeva tutto, perciò..

- Ecco, io.. sì, in effetti non ti sbagli. Ma non mi hanno accettata al tirocinio. - rispose, raccontando a Ron ciò che era successo anni prima. L'uomo l'ascoltò in silenzio, serio, annuendo ogni tanto.

- Hermione, mi dispiace.. Merlino, è orribile quello che ti hanno fatto. Rifiutarti perchè sei figlia di babbani.. come se il tuo sangue influenzasse le tue capacità. E' un ragionamento idiota. - commentò, sinceramente colpito dal racconto di lei.

La donna gli sorrise: - Non importa Ron, ormai è acqua passata. Va tutto bene, il mio lavoro non è così male, anzi.. per certi aspetti è esilarante, sai? - gli disse, lanciandosi nel racconto di alcuni aneddoti davvero buffi che strapparono all'uomo più di una risata.

- Sei una donna incredibile, Hermione. Davvero. - le disse, prendendole la mano posata dall'altra parte del tavolo.

Lei fu nuovamente colpita da questa sua nuova sicurezza, che veniva un po' tradita dal rossore delle sue orecchie, segno distintivo che, nel tempo, non era scomparso.

Ron le sorrise, non accennando a lasciarle la mano, e sebbene una piccola vocina dentro di lei cercasse di ricordarle del bacio, l'ex grifona non la mosse dalla sua: era piacevole sentire la presa dolce ma allo stesso tempo decisa di lui, la faceva sentire tranquilla e a suo agio.

- Vogliamo ordinare? - disse poi Hermione per rompere il silenzio e lui, dopo averle scoccato un'occhiata penetrante, annuì.

                                                                                   ***

- Le ha lasciato la mano? -

Pansy sbuffò, incrociando le braccia al petto: - Anche se non sono innamorata di te potresti avere un po' più di tatto. Vedere il mio quasi marito che spia un'altra donna non è affatto piacevole, sai? - sibilò, scocciata.

L'invito a cena di Draco era stato una sorpresa, ma se la donna avesse saputo come sarebbe andata a finire, avrebbe volentieri rinunciato: da quando la Granger e Weasley erano entrati nel ristorante, il suo fidanzato non aveva fatto altro che guardarli e grugnire, grugnire e guardarli; la situazione iniziava a diventare leggermente noiosa.

- Io non capisco: ma perchè non hai cercato di parlarle, dopo quel bacio? - gli chiese lei.

Draco sbuffò: - Te l'ho già detto, è scappata via senza lasciarmi il tempo di aprire bocca per spiegarle! - le ricordò.

Pansy fece un sorrisetto: - Tua madre ti ha fatto nascere con due gambe, caro. Potevi anche usarle per andarle dietro, non ci hai pensato? -

Lui le lanciò un'occhiata assassina: - No tesoro, altrimenti non sarei qui a parlare con te e a pedinare la Granger. - rispose, riprendendo ad osservarli.

La donna scosse la testa: - Per Salazar, come siamo caduti in basso.. ora ci mettiamo anche a spiare la gente, eppure non ammettiamo di provare qualcosa molto simile all'amo.. -

Draco la interruppe con una mano: - Non dire quella parola, Pansy. - sibilò, freddandola con un'occhiata.

Lei alzò le spalle: - Okay, okay, scusa.. - disse, sbuffando annoiata e guardandosi intorno.

- .... ma lei ti piace, vero? - gli chiese, dopo qualche minuto.

Malfoy la guardò, abbassando lo sguardo: - C'è qualche possibilità che tu mi creda, se ti dico di no? - le chiese a sua volta, e lei scosse la testa.

- Già.. - commentò lui, tornando a guardare lei.

Era bellissima con quell'abito nero, sobrio ma sexy, elegante ma non troppo formale.. Weasley era fortunato ad essere lì con lei, e sembrava essersene reso conto. E quella sensazione che stava provando, quella gelosia che lo divorava dentro.. da dove veniva?

Che facesse parte di quel sentimento, di quella parola che aveva proibito a Pansy di pronunciare? Che fosse... amore?

- Oh oh. - disse la donna, facendo tornare l'uomo con i piedi per terra.

- Che succede? - le chiese, e lei, pallida, indicò con un cenno della testa l'entrata del locale.

- Merda. - commentò Draco, osservando Blaise dirigersi deciso verso di loro: le labbra erano ridotte ad una linea sottile, gli occhi erano ridotti a due fessure; Malfoy conosceva l'uomo abbastanza bene da capire che era furioso.

Si alzò, cercando di farlo ragionare: - Ascolta Blaise, io.. -

Un pugno lo colpì in piena faccia, centrandogli il naso: una donna al tavolo vicino urlò, e tutti si voltarono verso di loro.

- Pensi di poter fare come ti pare? - disse Blaise, rivolgendosi a Pansy - Pensi che me ne starò buono, che farò lo "zio Blaise" senza discutere? Quel bambino è tanto tuo quanto mio. E non ho intenzione di farmelo portare via. - le disse, gelido e terribile - In quanto a te - aggiunse poi, rivolgendosi all'uomo per terra - Credevo fossi mio amico, pensavo che eri davvero generoso a non dire niente, a lasciarla libera di stare con me nonostante fosse la tua promessa sposa.. e invece che fai? Non la fai ragionare, non le dici che ho il diritto di essere il padre del figlio che porta in grembo, no. Tu  sei d'accordo con lei, qualunque cosa per evitare lo scandalo vero? Mi fate schifo. - concluse, uscendo a passo veloce dal locale.

Draco si rialzò, mettendo mano alla bacchetta per aggiustarsi il naso rotto, e i suoi occhi ne incrociarono un paio color ambra dall'altra parte della sala: in quegli occhi spalancati Malfoy lesse incredulità, sbigottimento.. rabbia.

Hermione uscì dal locale, seguita a razzo da Ron e, qualche secondo più tardi, e sotto incitamento di una sconvolta quanto decisa Pansy, da Draco.

- Hermione che ti prende? - le chiese Ron, fermandola per un braccio e facendola voltare.

- Voglio andare a casa Ron, lasciami andare. - disse lei cercando di non piangere e di liberarsi dalla stretta dell'uomo.

- Granger, aspetta! -

Ron si volse verso Draco, accigliato, e quando Hermione alzò lo sguardo su di lui a Malfoy venne d'istinto fare un passo indietro.

- E' incinta. Mi hai baciata sapendo che Pansy è incinta. - mormorò, con voce bassa e vibrante.

L'ex grifone spalancò gli occhi: - Malfoy.. Malfoy ti ha baciata?? - ripetè incredulo.

Il Medimago lo freddò con un'occhiata: - Stanne fuori, Weasley. - gli intimò, per rivolgersi poi alla donna.

- Granger mi dispiace, so che non avrei dovuto.. ma volevo farlo, capisci? Sì, Pansy è incinta, ma questo non significa niente e.. -

Hermione lo guardò, allibita: - Non significa niente? La tua fidanzata è incinta e per te non ha importanza? Ma come diavolo ragioni, Malfoy?! Come puoi dire che non ha importanza, che non significa niente, che.. -

- Non è mio. - rispose Draco, interrompendola.

- ... cosa? - mormorò lei, agrottando la fronte.

- Il bambino non è mio, è di Blaise. Per questo ha fatto quella sfuriata al locale, perchè Pansy voleva spacciare il figlio come mio per evitare scandali. Quei due sono innamorati, stanno insieme dai tempi della scuola: l'unico motivo per cui io e Pansy ci sposiamo è perchè siamo stati promessi dal giorno della nostra nascita. - le spiegò - Una delle tante, stupide tradizioni Purosangue, come quella che ti ha impedito di diventare Medimaga. - aggiunse, accorgendosi solo una frazione di secondo più tardi di aver parlato troppo.

La donna impallidì: - Come.. come sai tu del perchè non sono diventata una Medimaga? - gli chiese, con la voce ridotta ad un sussurro.

Draco si passò una mano tra i capelli, dandosi dell'idiota: - Me l'ha detto Potter, io.. ho insistito affinchè mi raccontasse tutto, volevo capire perchè facevi l'organizzatrice di matrimoni. - le confessò, cercando di rimediare - Ma posso aiutarti Granger, mi basterà parlare con il consiglio del San Mungo e vedrai che.. -

Lei scosse la testa, le lacrime agli occhi e l'orgoglio ferito: - Stà fuori dalla mia vita, Malfoy. E' un ordine. - sibilò con odio, prima di dargli le spalle e, ignorando del tutto Ron, correre via per le strade buie della città.

                                                                                   ***

- Ne sei certo? -

- Assolutamente capo! Ho tutte le foto dell'accaduto e la sfuriata dell'uomo, parola per parola! -

Il direttore della Gazzetta del Profeta annuì, compiaciuto: - Ottimo lavoro, porta di là tutto il materiale. Questa è roba da prima pagina. - disse al giornalista, che si affrettò ad ubbidire.

L'uomo si allungò sulla sedia: erano mesi, dalla notizia del fidanzamento, che il Profeta rimaneva in attesa di uno scoop, qualcosa che movimentasse un po' quell'unione apparentemente così perfetta.

Finalmente c'era riuscito, l'aveva trovato. E la mattina dopo, sulla Gazzetta del Profeta, dopo mesi di attesa, lo scandalo sul matrimonio dell'anno sarebbe stato letto da tutti i maghi e le streghe di Londra.

- Spiacente Malfoy. - pensò l'uomo, con un gran sorriso soddisfatto dipinto sulle labbra - Niente di personale. -

 

 

Et voilà, fine capitolo sei!! Lo so, lo so, vi lascio sempre sul più bello!! ^^ Sono sadica, che volete farci? Non potete uccidermi perchè altrimenti nessuno porterebbe avanti la fiction, perciò temo proprio che dovrete sopportarmi! ^^

Mi spiace di non potervi rispondere singolarmente, ma stasera sono un po' di fretta.. spero mi perdonerete! ^^ Ci tengo comunque a ringraziare le 123 persone che hanno inserito la storia tra i preferiti e coloro che hanno recensito lo scorso capitolo.. che dite, riusciamo ad arrivare alle 100 recensioni con questo?? Beh, io ci spero!! ^^

Con questo vi saluto e vi rimando al prossimo aggiornamento!! ^^

Alla prossima!

Xevias 

  
Leggi le 18 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Xevias