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Autore: Thalia    16/09/2008    4 recensioni
Hermione riceve alcuni bigliettini e capisce che, alle volte, si può anche cambiare idea.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11. Vorrei che tu mi baciassi

Hermione lo sa che deve affrontare la situazione. Ma c’è voluta un’altra chiacchierata con Harry perché andasse finalmente a scusarsi.
Il sole sta scendendo dietro le montagne e all’ombra il freddo comincia a farsi sentire. Hermione cammina piano cercando in tutti i modi di prolungare questa lenta agonia. Ma poi, purtroppo per lei, arriva a destinazione.
Vede Pansy seduta su una delle panchine più esposte di tutto il giardino. Quella che difficilmente una coppietta in vena di tenerezze sceglierebbe. Forse vuol stare in un posto molto visibile perché non ci provi ancora con lei.
Non ha cambiato idea, si scuserà, ma continuerà  a sostenere che quello che ha fatto, e che non si ricorda, è stato un errore che non si ripeterà più. Perché lei non è lesbica. A lei piacciono i ragazzi e quello di stanotte è stato solo lo sfogo di un bisogno fisico.
“Ciao, Pansy.” le dice, sedendosi il più lontana possibile.
La Serpeverde non la saluta e non la guarda. Fa solo un cenno con la mano.
Dopo un po’ alza lo sguardo su di lei, e quello che Hermione riesce a leggere in quegli occhi ha a che fare con il dolore, il riserbo e, forse, la speranza.
“Mi hanno detto che mi cercavi...”
“Sì...” le risponde con un sussurro.
“E allora? Qualcosa che riguarda stanotte?" Il tono è rigido, ma lascia trasparire un leggero tremito nella voce.
“Non ricordo cos’è successo stanotte, ma credo di averti fatto arrabbiare e volevo scusarmi.” così... buttato fuori tutto d’un botto. Senza ripensamenti.
“Mi hai baciato e hai cercato di mettermi le mani sotto il vestito.” le risponde Pansy freddamente, come se stessero discutendo del tempo.
“Mi spiace... non succederà più. Non so cosa mi è preso. Io non sono fatta così.” Hermione non ha il coraggio di alzare lo sguardo per incrociare gli occhi della Serpeverde.
“Ah, no? Non vuoi più che succeda?”
“No, Pansy. Mi spiace di tutto.”
“D’accordo. Ciao.” E se ne va. Ma il gelo attorno ad Hermione si fa più intenso.

Ha, senza dubbio, fatto una sciocchezza a precipitarsi in Sala Grande a raccontare tutto a Ron. Perché la sua reazione l’hanno sentita tutti quelli riuniti a studiare.
“Tu le hai detto cosa?!”    
“Che mi dispiace e che non succederà più...” prova a rispondere con tono esitante.
“Ma cazzo, Herm... me ne sono accorto pure io che Pansy ti piace.”
“Certo. E’ una cara amica!”
Quando Hermione se ne esce con questa trovata geniale, Ron non può far altro che seppellire la faccia tra le mani per resistere alla tentazione di prendere la sua amica per le spalle e scuoterla finché non le torna un po’ di sale in zucca.
“Merda, Hermione Granger! Anche noi eravamo cari amici e poi siamo finiti a letto assieme. Per quanto mi disturbi il pensiero, tu ti sei presa una cotta per quella ragazza!”
Colgono appena un’ombra in avvicinamento e poi una voce calda li sovrasta.
“Complimenti per la diplomazia, Weasley... ma non posso che concordare con te! Hermione...” e questa confidenza così poco tipica di Draco le fa alzare gli occhi e fissarli negli occhi grigi del compagno di Harry: “Pansy è innamorata di te...” Un singhiozzo stupito accoglie questa verità incontestabile “... e tu sei innamorata di lei.”

Harry la trova così, ancora seduta in Sala Grande con la testa tra le mani e la schiena curva.
“Ehi, piccola, cos’è successo?” Harry le si siede accanto e le passa un braccio attorno alle spalle per farla sentire protetta.
“Ron e Draco dicono che sono innamorata di Pansy... ti sembra possibile?”
“Ehm, sì?”
“Harry?!” il tono scandalizzato in dotazione alla Grifondoro esce in automatico.
Harry, cosa? Ti accendi quando solo la nominiamo... prova a pensare cosa senti quando pensi a lei. Quello che senti in fondo al cuore e... beh, dalle parti dove si scatenano gli ormoni a voi ragazze!”
Arriva sempre un punto nelle relazioni in cui si deve decidere se si desidera osare di più o no. La percezione dell’altro muta lentamente ed è difficile cogliere l’attimo in cui i sentimenti cambiano. Beh, adesso era arrivato il momento di scoprire le carte e provare a rivelare, almeno a se stessi, quello che si prova realmente per l’altra persona.
La voce di Hermione è titubante, ma via via che si confida con il suo migliore amico le lacrime di frustrazione scompaiono e si accende una luce decisa nei suoi occhi. Restano a parlare in Sala Grande per un bel po’, finché Hermione riesce a raccontare ad Harry del maldestro tentativo di seduzione in dormitorio, nato per il desiderio di sentire vicino un corpo caldo, ma anche dai suoi sentimenti contrastanti per Pansy... non solo amicizia, ma un animato nucleo di desiderio di sfiorarla, di accarezzarla, di sentirla sua. E come tutto questo la sconvolga e la turbi, lei che ha sempre pensato di amare ed essere attratta dai ragazzi, adesso si trova con un dubbio grande come un macigno in testa e con la paura di scoprirsi diversa da quello che ha sempre creduto di essere.
“Hermione... non si comanda al desiderio e all’amore. Se ti piace Pansy non c’è niente di male.”
La voce di Harry è calda e rassicurante e lei non può far altro che fidarsi. Ma poi replica:
“Ma ho fatto l’amore con Ron... e l’ho voluto e l’ho desiderato... e...” arrossendo fino alla punta dei capelli “... e mi è piaciuto proprio tanto.”
Harry non riesce a trattenere una risatina e poi commentare malizioso: “Tesoro, lo so che vi piaceva tanto... cielo, ho dovuto impedire a Neville di precipitarsi nel nostro dormitorio perché temeva che una Banshee stesse aggredendo Ron!”
“Non.. non è vero!” Gli occhioni imbarazzati di Hermione sono uno spettacolo imperdibile. E il Serpeverde che sonnecchia dentro Harry lo fa replicare:
“Vuoi che andiamo a chiederlo a Neville? Vuoi che gli ricordi la faccia che ha fatto quanto ti ha visto scendere dalle nostre scale con la divisa in disordine, dietro un Ron particolarmente accaldato e con un sorriso idiota ma soddisfatto in faccia?”
“Harry?!” tono scioccato di Herm.
“Dimmi, mia dolce!” tono divertito di Harry.
Le risate soddisfatte sono di entrambi.
L’assoluta tranquillità con cui Harry sta affrontando la questione della sua sessualità contorta  rassicura e tranquillizza Hermione. Dopo gli scherzi, a lei è comunque rimasto un dubbio:
“Perchè lo disturba la mia ipotetica attrazione per Pansy?”
“Hermione Granger... sei un genio quando si tratta dei sentimenti degli altri, ma se tocca a te sei peggio di me e Ron messi insieme.”
“Ehi! Per una volta tocca a te essere il-so-tutto-io! Spiega e non prendermi in giro!”
“È confuso. Al suo migliore amico piacciono i maschi e la sua ex-ragazza è rimasta così tanto disgustata da lui da farsi piacere le femmine!”
“Ma non è vero!”
“Ehi, lo so che non ti fa per niente schifo. Lo vedo, sai, come lo occhieggi quando mette la maglietta azzurra, quella che gli illumina gli occhi e gli fascia i muscoli...”
“Harry James Potter, tu mi turbi!”
“Perché? Ho anch’io gli occhi per guardare e se non fossi già impegnato, direi che Ron sta diventando sempre di più un bel bocconcino!”
“Harry!?”
Harry, cosa? Hai finito di scandalizzarti? Dovrei essere io a essere scandalizzato... speravo di essere quello strano del Magico Trio e invece mi batti facendoti piacere i maschi e anche le femmine... sai che così hai il doppio delle possibilità di trovare l’anima gemella?” A quest’uscita Hermione si intenerisce e le sfugge in un sussurro: “Ma io voglio accanto una persona sola, adesso!”
Tenerezza subito ammutolita dalle successive parole di Harry: ”... beh, anche il doppio delle possibilità di farti una scopata memorabile!” All’occhiata decisamente turbata, lui risponde:
“E non cominciare con i tuoi Harry!? visto che adesso mi toccherà spiegare al povero ego di Ron che lui è un maschio con tutti gli attributi - e che attributi! Benedette le docce in comune... ok, scusa - e non è stata colpa sua se ti sei buttata sull’altra sponda... beh, quelli come voi che stanno lì a metà, come si possono definire? State nuotando in mezzo? Non siete né di qua né di là? Vi piace la carne e il pesce?”
Per fortuna la voce di Draco mette fine allo sproloquio di Harry:
“Bisessuali, Harry. Ma doveva capitare a me un fidanzato che preferisce arrampicarsi su scoscese metafore pur di non chiamare le cose come stanno?”
Hermione se ne va con un sorriso prima che la discussione sulle scoscese metafore degeneri in un litigio con inquietanti risvolti sessuali. Ma prima:
“Grazie di tutto, Harry.”
E appoggia un veloce bacio sulle sue labbra per poi andarsene a scrivere un bigliettino.

L’ha invitata in riva al lago, in modo che sia libera di andarsene quando vuole, ma anche in un posto romantico e lontano da occhi indiscreti, se decidesse, per pura fortuna, di restare.
Hermione sa di non meritarsi un’altra possibilità, eppure Pansy è lì davanti a lei, di nuovo.
Si stropiccia l’orlo della gonna alla ricerca delle parole giuste per penetrare la corazza della Serpeverde, la quale rompe il silenzio con un tono secco e deciso:
“Cosa vuoi ancora da me, Granger?” e il suo cognome non è mai stato così tanto carico di disprezzo e... dolore.
“C’è scritto sul biglietto,” le risponde quietamente senza alzare gli occhi su di lei.
“E cosa ci sarebbe scritto su questo biglietto?”
Vorrei che tu mi baciassi.” sussurra Hermione, sapendo di giocarsi qualsiasi possibilità con Pansy proprio in questo momento.
“E perché dovrei farlo?”
“Non... non lo so! Ma ci tengo a te.” Hermione è sincera, ma lo scatto infastidito della Serpeverde la intimorisce un po’ e vorrebbe ritirare quello che ha detto.
“Non basta dirmi un paio di parole dolci per farmi sentire meno ferita. Hai giocato con i miei sentimenti, con il bisogno fisico che ho di te, con la mia sofferta scelta sessuale. Mi hai detto che non sei fatta così... vuol dire che non sei attratta da me, non sei lesbica, non sei interessata ad una relazione con una Serpeverde, non sei desiderosa di sentire il peso delle mie labbra sulle tue da sobria, non sei disposta a rischiare la tua deliziosa reputazione da brava ragazza con me... se non fossi una signora, ti direi io cosa sei!”
Pansy finisce la sua tirata e finalmente si abbandona al pianto, nascondendo il viso tra le mani. Non le interessa più mantenere il controllo e non mostrare nessuna emozione, è disperatamente innamorata di questa ragazza che ha deciso di sperimentare con lei l’amore saffico e poi si è resa conto che il gioco non le interessa.
Dopo qualche momento di silenzio, intervallato dai singhiozzi di Pansy, il sussurro di Hermione accarezza l’orecchio della ragazza turbata:
 “Posso dirtelo io cosa sono. Sono una stupida che non sa affrontare i propri sentimenti e sono innamorata di te, Pansy, e, finalmente, sono in grado di accettarlo.”
Quando toglie le mani dal viso e incontra gli occhi nocciola della Grifondoro, il suo sguardo brilla di una tenue speranza. Quando mormora un: “Davvero?” e si avvicina a lei con un cauto passettino, lo sguardo le accarezza le labbra e si fissa nello scintillio delle iridi di Hermione, ma poi si ferma e attende. Hermione ha capito che è arrivato il momento di rinunciare all’orgoglio e alle paure per avere in premio questa piccola e splendidamente terrorizzata Serpeverde.
Accorcia la distanza tra loro, con una carezza appoggia una mano sulla nuca di Pansy e la attira contro le sue labbra.
“Io ti desidero...” un leggero sfiorarsi per sentire le morbidezze dell’altra.
“Ti voglio...” con l’altra mano le afferra il fianco per stringerla a sé per assaggiarla con un leggero succhiotto e un morso delicato.
“Voglio essere tua...” e la lingua di Hermione si fa strada tra le labbra dell’altra e si fa accogliere nella sua bocca.
Questo bacio accende un caldo desiderio in fondo al cuore delle ragazze.
Questo bacio sa di lento esplorarsi, di dolcezza, di passione e di promesse per il domani.
Questo bacio fa accelerare i battiti del cuore, fa scoppiare le stelle dietro gli occhi e gemere di bisogno il nome dell’altra.
Quando il respiro le manca, Herm si scosta appena dalla sua ragazza per mormorarle:
“Ti amo, Pansy Parkinson. Serpeverde impossibile.”
Pansy sospira, si asciuga una lacrima dalle ciglia e poi le risponde:
“Ti amo anch’io, Hermione Granger. Stupida Grifondoro.”
E il tramonto le sorprende così, abbracciate in riva al lago.



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Eccoci qui alla fine di questa storia ^____^ ringrazio chi si è fermato a leggere e commentare, soprattutto freddymercury che l'ha seguita con grande attenzione e cura.
  
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