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Autore: Letstrytowrite    21/08/2014    3 recensioni
PROLOGO.
Si dice che quando ami una persona senti le farfalle nello stomaco.
Allora perché, perché diavolo ogni volta che lei mi era vicina, sentivo un uragano sopprimermi violentemente il cuore?
_____________________________________________________
Si avvicinò alle mie labbra,mettendomi una mano sul fianco.
Proprio quando era a un centimetro dal mio viso, un fottuto centimetro, mi voltai.
Presi il telefono in mano e digitai un numero a caso.
'Pronto? Salve. Sono in trappola e sto per essere violentata da un individuo molto inquietante, vi prego, salvatemi.'
Harry rese la cornetta del telefono e se la poggiò vicino all'orecchio, senza smettere di fissarmi.
'Pronto? Oh, è caduta la linea. Ma che tragedia!'-disse, con un sorriso sornione.
Riappoggiò la cornetta, e rimise la mano sulla parete.
Si passò la lingua sulle labbra, e provai un fremito.
Di getto cominciai a far l'amore con lui mentalmente, soffermando lo sguardo sul bottone dei suoi jeans.
No Summer, diamine, scaccia via i pensieri perversi.
Ma come si fa quando si ha lui davanti?
Mi ci voleva un manuale:'Come resistere ad Harry Styles'
Avrebbe funzionato? No di certo.
E poi lui non mi stava aiutando, anzi.
'Se ci provi qui dentro ti strappo i gioielli'
Genere: Dark, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 25: “Stupido di un riccio,mi chiesi se sotto quella folta chioma avesse un cervello funzionante.”


Mi sedetti sul letto, avvolta in un vaporoso maglione di mio fratello.
Stavo sorseggiando una cioccolata fumante,l'ideale in pieno inverno.
Mi stropicciai gli occhi sbadigliando, non avevo dormito affatto.
Le notti in bianco arrivavano sempre dopo una litigata con lui e, inevitabilmente,
la mattina assomigliavo puntualmente ad uno di quegli zombie dei film horror.
Sentii dei rumori provenire dall'esterno.
Poggiai la tazza sul comodino in legno e mi voltai.
Qualcuno se ne stava accovacciato sul mio davanzale.
Oltretutto, non si trattava di un 'qualcuno' qualunque.
Harry Styles tamburellava sul vetro e sorrideva speranzoso.
Jeans stracciati, converse blu e una maglia che risaltava la sua carnagione chiara.
Quasi meccanicamente,come un irresistibile richiamo, mi alzai e raggiunsi la finestra.
Intravedendo il mio riflesso nello specchio, mi resi conto che avevo tutt'altro che un bell'aspetto.
Cercai di districarmi i nodi dei capelli arruffati con le dita e tentai di nascondere in tutti i modi gli occhi rossi e gonfi.
Non dovevo neanche farlo entrare. Non dovevo dargliela vinta.
Era un irresponsabile che si arrampicava sulle abitazioni della povera gente e in più aveva anche la capacità di farmi sentire uno schifo.

-'
Si, Summer...cosa diavolo stai facendo? Ricordati di ieri sera, ricordati di quanto vorresti prenderlo a pugni.'- mi ripetei.

Perciò restai immobile davanti alla finestra, con le braccia incrociate, a fissarlo con odio.
Ero infuriata e ferita e non volevo che lui lo sapesse.
Mi vantavo sempre del fatto che niente e nessuno poteva farmi sentire in quel modo,
ed era praticamente impensabile che lui ottenesse quel privilegio.
In ogni caso ritenevo giusto fargli capire che era uno stronzo patentato.

-
'Mi dispiace!'- disse.-'Avanti Sum, fammi entrare..'- continuò.

Sembrava davvero pentito, ma non ero ancora pronta a cedere così facilmente.

-
'Che vuoi?'- dissi io, senza guardarlo negli occhi.

Incontrare le sue iridi verdi mi avrebbe atterrito, e a quel punto 'addio mondo'.

-
'Per favore'- disse lui,servendosi della sua faccia da cane bastonato per incantarmi.

A quel punto mi morsi il labbro, fremendo,
incerta se seguire quello che dovevo fare o quello che volevo maledettamente.
Mandando a farsi fottere la mia debole forza di volontà, aprii la finestra.
Feci un passo indietro, indietreggiai per non trovare la sua pelle.
Un briciolo di dignità avevo intenzione di mantenerla.
Harry entrò senza troppa difficoltà e si richiuse il vetro alle sue spalle.
Io urtai il muro con la schiena e lui fece un passo verso di me.

-
'Quindi?'- dissi io,scrutandolo.

Avevo assunto il mio sguardo 'Adesso ti ammazzo', ma probabilmente faceva soltanto ridere.

-'
Scusa Sum, davvero. Io..insomma lei mi si è buttata addosso, ho cercato di levarmela di torno..sai com'è fatta Christine.
ma poi è arrivato quel Seth sono un rompicoglioni Diaz, e ho cominciato a ballarci..
'- disse quasi in un sussurro.
-'
Ah, adesso quindi la colpa sarebbe anche mia, eh? Stavi attaccato a quella puttana! '- risposi brusca.

Mi stavo trattenendo dal prendere la forbice nel cassetto e tagliargli tutti i ricci.
O magari cavargli un occhio con la penna.
O buttargli la cioccolata ancora bollente in faccia.
Ero nel bel mezzo di una crisi isterica.
Afferrai il cuscino per smorzare la rabbia.
Si inumidii le labbra, portando il peso del corpo sulla gamba destra e fece un profondo respiro.

-'
Summer, non ho fatto niente. Non l'ho neanche toccata. Eri tu quella appiccicata a quel tipo'-mi rispose.
'Preferirei non aggiungere altro...'
- continuò.

-
'Perfetto, grazie per la visita, esci di qui.'- dissi.

Lui mi si avvicinò pericolosamente.
Mi accovacciai spalle contro il muro, con la testa tra le ginocchia.

Lui si mise a gattoni e giurai di aver intravisto un sorriso, anche se non vedevo affatto il suo viso.
Si avvicinò al mio orecchio,posizionando le mani sul muro, lasciandomi un bacio sul collo.
Poi si fermò, e per una manciata di secondi ebbi seriamente paura di morire di infarto.
Il suo respiro sulla pelle era come un carrarmato in azione.
Distruggeva ogni cosa, senza alcuna eccezione.

-'
Scusa..sono un idiota'- mormorò piano, senza togliersi da quella posizione.
-
'Già...lo sei'- feci io, trattenendo il respiro.

Si avvicinò alle mie labbra,poggiando le sue.
Non lo fermai.
Innumerevoli brividi mi percorsero tutto il corpo.

-
'Però sono un idiota innamorato'- disse, senza smettere di sorridere.

Il mio stomaco si stava contorcendo, la rabbia si era nebulizzata completamente.
Finalmente ricominciai a respirare, assaporando a pieni polmoni il suo profumo familiare.

-'
Ti amo.'- mi disse, senza smettere di giocare con la mia bocca...che stava andando a fuoco.
-
'Idiota.'- risposi, concentrandomi sulle sue fossette.
-
'Devo dirti un'altra cosa, però devi promettermi che non ti arrabbierai...'- disse lui, guardando il pavimento.
-
'Che hai combinato, Harry?'- cercai di assumere il tono più temerario possibile, ma non mi riusciva affatto.
-'
Ho fatto una scommessa con quel Seth..si insomma, e successo tutto molto a caso,
non che ci abbia pensato io, però poi è uscito e naturalmente non mi sono tirato indietro e quindi..
'-

Lo bloccai di colpo.

-'
Harry, che cazzo stai blaterando?'- dissi, preoccupata.
-
'Domani ho una gara di macchine, e tu tiferai per me'- disse, con una convinzione che mi diede sui nervi.
-'
Ma allora sei proprio ottuso! Ma che ti salta in mente? Questa è un'altra delle tue coglionate.'- mentre parlavo, lui aveva ripreso a baciarmi.

-
'Harry...'- mormorai.
-'
Shhhhh.'- disse lui.

Mi strinse tra le sue braccia e finalmente mi addormentai, cullata dalle sue mani che mi sfioravano dolcemente.
Stupido di un riccio, mi chiesi se sotto quella folta chioma avesse un cervello funzionante.

Pov's Harry

-
'Ti amo Harry' -sussurrò nel sonno, stringendomi la maglietta con la mano.

Sorrise impercettibilmente e io sentii il cuore esplodermi in petto.
Era bellissima.
DOVEVO VINCERE.

  
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