Mi
sedetti sul letto, avvolta in un vaporoso maglione di mio
fratello.
Stavo
sorseggiando una cioccolata fumante,l'ideale in pieno inverno.
Mi
stropicciai gli occhi sbadigliando, non avevo dormito affatto.
Le
notti in bianco arrivavano sempre dopo una litigata con lui e,
inevitabilmente,
la mattina assomigliavo puntualmente ad uno di
quegli zombie dei film horror.
Sentii dei rumori provenire
dall'esterno.
Poggiai la tazza sul comodino in legno e mi
voltai.
Qualcuno se ne stava accovacciato sul mio
davanzale.
Oltretutto, non si trattava di un 'qualcuno'
qualunque.
Harry Styles tamburellava sul vetro e sorrideva
speranzoso.
Jeans stracciati, converse blu e una maglia che
risaltava la sua carnagione chiara.
Quasi meccanicamente,come un
irresistibile richiamo, mi alzai e raggiunsi la
finestra.
Intravedendo il mio riflesso nello specchio, mi resi
conto che avevo tutt'altro che un bell'aspetto.
Cercai di
districarmi i nodi dei capelli arruffati con le dita e tentai di
nascondere in tutti i modi gli occhi rossi e gonfi.
Non dovevo
neanche farlo entrare. Non dovevo dargliela vinta.
Era un
irresponsabile che si arrampicava sulle abitazioni della povera gente
e in più aveva anche la capacità di farmi sentire
uno
schifo.
-'Si,
Summer...cosa diavolo stai facendo? Ricordati di ieri sera, ricordati
di quanto vorresti prenderlo a pugni.'-
mi ripetei.
Perciò restai immobile davanti alla finestra, con
le braccia incrociate, a fissarlo con odio.
Ero infuriata e ferita
e non volevo che lui lo sapesse.
Mi vantavo sempre del fatto che
niente e nessuno poteva farmi sentire in quel modo,
ed era
praticamente impensabile che lui ottenesse quel privilegio.
In
ogni caso ritenevo giusto fargli capire che era uno stronzo
patentato.
-'Mi
dispiace!'-
disse.-'Avanti
Sum, fammi entrare..'-
continuò.
Sembrava davvero pentito, ma non ero ancora pronta
a cedere così facilmente.
-'Che
vuoi?'-
dissi io, senza guardarlo negli occhi.
Incontrare le sue iridi
verdi mi avrebbe atterrito, e a quel punto 'addio mondo'.
-'Per
favore'-
disse lui,servendosi della sua faccia da cane bastonato per
incantarmi.
A quel punto mi morsi il labbro, fremendo,
incerta
se seguire quello che dovevo fare o quello che volevo
maledettamente.
Mandando a farsi fottere la mia debole forza di
volontà, aprii la finestra.
Feci un passo indietro, indietreggiai
per non trovare la sua pelle.
Un briciolo di dignità avevo
intenzione di mantenerla.
Harry entrò senza troppa difficoltà e
si richiuse il vetro alle sue spalle.
Io urtai il muro con la
schiena e lui fece un passo verso di me.
-'Quindi?'-
dissi io,scrutandolo.
Avevo assunto il mio sguardo 'Adesso ti
ammazzo', ma probabilmente faceva soltanto ridere.
-'Scusa
Sum, davvero. Io..insomma lei mi si è buttata addosso, ho
cercato di
levarmela di torno..sai com'è fatta Christine.
ma poi è arrivato
quel Seth sono un rompicoglioni Diaz, e ho cominciato a ballarci..'-
disse quasi in un sussurro.
-'Ah,
adesso quindi la colpa sarebbe anche mia, eh? Stavi attaccato a
quella puttana! '-
risposi brusca.
Mi stavo trattenendo dal prendere la forbice
nel cassetto e tagliargli tutti i ricci.
O magari cavargli un
occhio con la penna.
O buttargli la cioccolata ancora bollente in
faccia.
Ero nel bel mezzo di una crisi isterica.
Afferrai il
cuscino per smorzare la rabbia.
Si inumidii le labbra, portando il
peso del corpo sulla gamba destra e fece un profondo
respiro.
-'Summer,
non ho fatto niente. Non l'ho neanche toccata. Eri tu quella
appiccicata a quel tipo'-mi rispose.
'Preferirei non aggiungere
altro...'-
continuò.
-'Perfetto,
grazie per la visita, esci di qui.'-
dissi.
Lui mi si avvicinò pericolosamente.
Mi accovacciai
spalle contro il muro, con la testa tra le ginocchia.
Lui si
mise a gattoni e giurai di aver intravisto un sorriso, anche se non
vedevo affatto il suo viso.
Si avvicinò al mio
orecchio,posizionando le mani sul muro, lasciandomi un bacio sul
collo.
Poi si fermò, e per una manciata di secondi ebbi
seriamente paura di morire di infarto.
Il suo respiro sulla pelle
era come un carrarmato in azione.
Distruggeva ogni cosa, senza
alcuna eccezione.
-'Scusa..sono
un idiota'-
mormorò piano, senza togliersi da quella posizione.
-'Già...lo
sei'-
feci io, trattenendo il respiro.
Si avvicinò alle mie
labbra,poggiando le sue.
Non lo fermai.
Innumerevoli brividi mi
percorsero tutto il corpo.
-'Però
sono un idiota innamorato'-
disse, senza smettere di sorridere.
Il mio stomaco si stava
contorcendo, la rabbia si era nebulizzata completamente.
Finalmente
ricominciai a respirare, assaporando a pieni polmoni il suo profumo
familiare.
-'Ti
amo.'-
mi disse, senza smettere di giocare con la mia bocca...che stava
andando a fuoco.
-'Idiota.'-
risposi, concentrandomi sulle sue fossette.
-'Devo
dirti un'altra cosa, però devi promettermi che non ti
arrabbierai...'-
disse lui, guardando il pavimento.
-'Che
hai combinato, Harry?'-
cercai di assumere il tono più temerario possibile, ma non
mi
riusciva affatto.
-'Ho
fatto una scommessa con quel Seth..si insomma, e successo tutto molto
a caso,
non che ci abbia pensato io, però poi è uscito e
naturalmente non mi sono tirato indietro e quindi..'-
Lo
bloccai di colpo.
-'Harry,
che cazzo stai blaterando?'-
dissi, preoccupata.
-'Domani
ho una gara di macchine, e tu tiferai per me'-
disse, con una convinzione che mi diede sui nervi.
-'Ma
allora sei proprio ottuso! Ma che ti salta in mente? Questa
è
un'altra delle tue coglionate.'- mentre
parlavo, lui aveva ripreso a baciarmi.
-'Harry...'-
mormorai.
-'Shhhhh.'-
disse lui.
Mi strinse tra le sue braccia e finalmente mi
addormentai, cullata dalle sue mani che mi sfioravano
dolcemente.
Stupido di un riccio, mi chiesi se sotto quella folta
chioma avesse un cervello funzionante.
Pov's
Harry
-'Ti
amo Harry' -sussurrò
nel sonno, stringendomi la maglietta con la mano.
Sorrise
impercettibilmente e io sentii il cuore esplodermi in petto.
Era
bellissima.
DOVEVO VINCERE.