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Autore: xxniallsgirl    22/08/2014    1 recensioni
«Ti ho conosciuto per caso,ma è stato il caso più bello della mia vita»
Un irrilevante singolo attimo può cambiare tutto…
Tutto quello che ero è pensieri e sogni,tutto ciò a cui potevo aspirare era pioggia e tempesta,tutto ciò che mi separava da lui era acqua e vento;
Una storia,due ragazzi…
una piccola storia da raccontare a chi non sa cosa si può nascondere dietro un sorriso.
Combattevano nell’ombra.
Vivendo storie che non avrebbero voluto leggere,e ci sono storie che a raccontarle ti vengono i brividi.
A volte le cose che non possiamo cambiare,cambiano noi.
credevo ai grandi amori solo quando potevo vederli negli occhi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Spesso la notte rimanevo sveglia perché i troppi pensieri scacciavano via il sonno,e anche quella notte fu così. Dormii solo qualche ora,quando il sole cominciava a far fuggire via il buio sentii i raggi quasi toccarmi e aprii gli occhi,gettai uno sguardo fuori e accennai un sorriso. Rimasi così a guardare il soffitto fino a quando ore dopo Zayn mi strinse a lui aprendo gli occhi.
“Buongiorno principessa” mi disse sorridendo.
Gli diedi un bacio sulla guancia poi ci alzammo e dopo esserci vestiti uscimmo come lui mi aveva promesso. Entrammo in un locale e ci sedemmo al tavolo.
Iniziammo a parlare e scherzare come facevamo di solito.

Harry.
Londra.
Boyle Street.
11:30.

Ero in giro per la città,mi annoiava stare a casa tutta la mattina senza far niente e così decisi di uscire per fare due passi.
Le strade erano piene gente,quel via vai quasi mi confondeva.
Mi diedi un’occhiata intorno,mi fermai parecchie volte a cercare di far colpo su alcune ragazze che passavano di li.
Molte volte alla gente sembro un ragazzo troppo sicuro di se stesso,tutti i miei amici dicevano che ero un rubacuori,beh soltanto mi divertivo a uscire,vedere gente,e fare tutte le cose che i normali ragazzi di diciannove anni fanno.
In realtà però,tutto quel ‘essere sicuri di se’ era come una piccola maschera.
Una maschera che indossavo ogni giorno.
Sembravo sempre il duro della situazione,lo stronzo,quello a cui non fregava niente di nessuno.
In verità era tutta una specie di ‘reputazione’. Semplicemente non volevo più stare male,e così avrei evitato di farmi mettere i piedi in testa.
Non mi ero mai innamorato di una ragazza,nonostante ne avessi avute un sacco.

18.20
Ero in ferramenta,lavoravo da diverse ore.
Quella ragazza stava li,alla cassa,sempre in silenzio senza dire nulla.
Oltre quando apriva bocca  per dirmi che sbagliavo o prendermi in giro.
Entrò una signora,e mi avvicinai a lei chiedendole se potevo esserle d’aiuto e ogni tanto le facevo qualche complimento.
La ragazza mi osservava,notai un suo sguardo quasi disgustato nei miei confronti.
La signora poi si diresse verso la cassa e io mi occupai degli altri clienti.

-Faith.-

Continuavo a guardalo,non potevo credere che ci provasse con tutte le ragazze che varcassero la porta di quel negozio.
Era davvero squallido.
Non c’era cosa che mi infastidiva di più di quel suo atteggiamento cosi… arrogante.
Quella signora che era con lui  minuti prima venne alla casa,notò il mio sguardo sempre su di lui.
“È il tuo fidanzato?” sorrise poggiando ciò che aveva comprato li sul bancone.
“Cosa?No! Non potrei mai stare con un tipo come lui.” Risposi io.
“Mi sembra un ragazzo molto carino.” Continuò.
“Si,ed anche molto fastidioso.” Feci un sorrisino un po’ finto.
“Ricordati ragazza,sai come si dice,chi disprezza vuol comprare.” Prese la busta dopo aver pagato,mi fece un sorriso.
“Arrivederci.” Disse uscendo.
Chi disprezza vuol comprare?No. Non volevo comprare assolutamente niente,tanto meno lui.
Louis mi aveva parlato di lui,e da ciò che raccontava non sembrava il ragazzo che tutti vorrebbero.
Ogni istante che eravamo assieme litigavamo.
Presi un secchio pieno di sapone e una spugna,mi diressi verso la vetrina,e iniziai a pulirla.
Lui puliva per terra,mentre una ragazza che secondi prima era con lui usciva dalla ferramenta.
 “Ma vuoi smetterla di fare di così?” dissi io disgustata.
“Di fare come?” mi guardò.
“Di provarci con ogni tipo di essere umano con geni femminili che metta piede qui dentro. Sei un verme.” Continuai a pulire.
“Disse la principessa sul pisello.” Ribatté.
“Vorrei tu affogassi nell’acido muriatico.” Mi alzai guardandolo.
“Sarebbe meglio che stare qui insieme a te senza dubbio.” Continuò lui con quel suo sorriso malizioso.
Gli tirai la spugna piena di sapone in faccia e lui poi mi bagno con l’acqua nel secchio.
“Lo sapete che non tollero queste cose,non qui nel mio negozio.” Arrivò arrabbiato Greg.
“S…scusa Greg.” Abbassai il viso.
“Non voglio più sentirvi ne vedervi litigare qui dentro. Adesso andate a darvi una ripulita e fate due passi insieme,cercate di conoscervi al posto di odiarmi sapendo a malapena i vostri nomi.” Continuò con un tono che da lui non avevo mai sentito prima.
Con il viso basso presi lo zaino e andai verso il bagno,avevo dei vestiti li dentro e mi cambiai mettendo quelli.


-20:30-

Eravamo sulla spiaggia,passeggiavamo con le scarpe in mano,e ogni tanto gettavo uno sguardo al mare,con quelle piccole onde che si infrangevano sui sassolini in riva,però non si dava mai per vinta e continuava a provarci.
Lui mi era vicino,era al mio fianco,riuscivo a sentire il suo calore,la sua presenza,come di nessuno l'avevo mai sentita.
 Mi portò su degli scogli che l'acqua quasi riusciva a bagnare,e ci sedemmo li sopra. Io guardai il mare,e dopo poco anche lui alzò il viso.
 Il tramonto era ormai passato,la luce del giorno stava per andare via quasi completamente,sembrava quasi di vedere un quadro...
o forse eravamo noi i protagonisti di quel quadro che nello stesso tempo stavamo dipingendo.
Lui si mise le mani in tasca.
 Io le avevo appoggiate alla roccia dove eravamo seduti come per reggermi meglio.
 Girò il viso verso il mio,ed io feci lo stesso. Accennai un sorriso,e lui fece lo stesso.
Cavolo,il suo sorriso sembrava quello di un'angelo.
Volevo provare a rompere quel silenzio,e continuavo a pensare cosa potessi dire.
Presi un piccolo sospiro. “Perché non mi racconti qualcosa?” dissi io.
 “Si,quale favola ti piace?” 
risi. “No,intendevo..qualcosa di te.”
 “Oh,okkei!” accennò una piccola risata anche lui.
“Non c'è molto da dire,beh..che sono un bel ragazzo lo sappiamo tutti.” continuò.
“Ma smettila.” con poca forza lo spinsi e girai lo sguardo verso il mare.
 “Cos'è?non ti piaccio?” disse lui continuando ad accennare risatine.
 “Non mi piacciono le persone troppo sicure di se,e troppo arroganti.” lo guardai.
lui annuì.
 “È buono se sei sicuro di te,ma non ti montare la testa.” accennai una risata.
 “Non mi monto la testa io.” ribatté con un tono quasi scontroso.
“Riesci a parlarmi di te senza accennare il fatto di essere bellissimo e tutto il resto?” chiesi guardandolo negli occhi.
“Da dove inizio?”  mi guardò e poi abbassò il viso pensando. “I...miei genitori hanno divorziato quando avevo circa sette anni,fu un periodo molto brutto,mi ricordo di aver pianto molto. Non capivo bene cosa stesse succedendo,ero solo triste perché i miei genitori non stavano più insieme. Non è facile a sette anni accettare il fatto di vivere solo con un genitore,e di non sentire più la loro presenza come prima.  Senti che le cose in casa sono cambiate. Le feste non sono più la stessa cosa,i pranzi e le cene lasciano quel posto a tavola che ogni tanto ti fa pensare a quella mancanza.» ogni tanto faceva delle pause e cercava di trattenere le lacrime.
 “N..non devi per forza raccontare se non ti va.” lo guardai sperando stesse bene.
“Fa bene parlarne ogni tanto..” accennò un piccolo sorriso con gli occhietti rossi.
“Si,me lo diceva sempre la psicologa.” annuii.
 Lui mi guardò
“La psicologa?”
Io sospirai e poi annuii.
“Perché non mi parti un po' tu ora..visto che fa bene parlarne.” continuò lui.
 Annuii ancora una volta.
“Ma promettimi che poi non scapperai.” lo guardai.
 Lui mi guardò “Per nessun motivo.”
Io sorrisi. «Partendo dai genitori..beh,mio padre è scappato con un'altra ragazza quando io ero molto piccola lasciandoci come nel mezzo del nulla.
 Mia madre...lei non sta bene.
È  tossicodipendente.
 Ho chiuso ogni rapporto che avevo con lei perché...continuava a buttarmi fango addosso insieme a tutte le colpe che in realtà erano sue. Lei,non ha mai creduto in me. Mi ha sempre detto che sono una fallita.  Lei non c'è mai. Così faccio io ciò che dovrebbe fare lei. L'unico che mi ha sempre sostenuto è mio fratello,per quale provo un amore indescrivibile. Mi dice che sono la sua principessa. Non so se hai presente quel sentimento che si prova nei confronti della persona che ti ha salvato la vita,perché è questo quello che ha fatto. Ho...” feci una pausa e abbassai il viso per asciugarmi quelle poche lacrime nonostante avessi un sorriso sul mio viso “...Tentato parecchie volte di suicidarmi. Già da quando ero alla scuola materna i bambini mi prendevano in giro e mi picchiavano,e hanno continuato per anni. ‘fai schifo,non meriti di vivere.’ mi dicevano,non so cosa gli avessi fatto di tanto brutto. Ogni giorno piangevo,tornavo a casa piena di lividi e poi iniziavo a farmi del male. Continuavano a paragonarmi a mia madre,e dirmi che diventerò come lei… E questo non potevo sopportare. Quando mio fratello seppe tutto questo decide di aiutarmi,in qualunque modo,non importa quanto gli sarebbe costato. Così mi portava dalla psicologa ogni settimana a spese sue,e di soldi noi no ne avevamo.  Mi sento così in colpa per questo.
Ancora oggi,non sto bene.
Sono sola,vedi?
Mi hanno portato via tutti,tutto.
 Ma infatti,chi sceglierebbe mai una ragazza come me? Con tutti i miei problemi,i miei drammi,le paure,le mie ossessioni?
Sai come si dice,chi sceglierebbe mai una margherita in un campo di rose?
 Posso sembrare a tutti una stronza,menefreghista,o cattiva… Ma sono solo stanca di essere continuamente distrutta dalle persone.” continuai io con le lacrime che iniziavano piano a levigarmi in viso,e io con le mani le cacciavo via.
 lui subito mi abbracciò,mi strinse forte a se. in quel momento ho sentito come un qualcosa dentro che quasi esplodeva.
Mi sentivo come protetta,come se in quel momento nessuno più potesse farmi del più del male,come se la guerra che mi circondava si fosse sospesa.
Lui rivolse il suo viso verso il mio,e io feci lo stesso.
I nostri sguardi si incrociarono ancora una volta,e i nostri visi si avvicinarono sempre di più.
Ci baciammo.
Io sorrisi,lui mi prese la mano.
“vieni con me.” Disse.
Strinsi la sua mano. Trovammo una specie di stanza li vicino al mare,e vi entrammo.
Ci sedemmo sul pavimento.
“Scusa se ti ho trattato così male fino ad ora.” Lo guardai.
“Scusami tu,non si trattano male le ragazze.” Mi guardo,e quel punto mi baciò ancora una volta.
Mi sdraiai,e lui delicatamente si sdraiò sopra di me mentre mi baciava ancora.
Le mie mani sul suo viso.
Le sue sui miei fianchi.
I nostri respiri uniti.
I nostri corpi che si spogliavano piano,
e diventavano un’unica cosa.

Al mattino dopo,eravamo abbracciati.
Le sue mani passavo tra i miei capelli,le mie disegnavano sul suo petto.
“Io.” Disse lui guardandomi.
“Cosa tu?” lo guardai.
“Io sceglierò la margherita in un campo di rose.”
Mi scappò un sorriso,di quelli però,diversi da tutti i sorrisi che ho regalato in tutta la mia vita.




SPAZIO AUTRICE:
salve a tutti ragazzi,per prima cosa vorrei davvero scusarmi con voi
per il ritardo nel pubblicare questo capitolo.
spero riuscirete a perdonarmi.
lasciatemi i vostri pensieri su questo capitolo,per me è davvero molto important
sapere cosa ne pensate perciò...mi piacerebbe leggerle vostre opinioni
e magari i vistri consigli.
mi scuso ancora tanto.
spero davvero vi piaccia.
vostra
Giù <3.
 

  
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