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Autore: miky923    24/08/2014    4 recensioni
La storia narra le vicende di Naruto proprio come nell'anime/manga, ma con situazioni, eventi e incontri diversi.
Scusate per l'orribile prologo, spero tanto che la storia vi piaccia. Lasciate una recensione (positive e negative).
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Kurama, Naruto Uzumaki, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La mattina dopo, appartamento di Naruto.

 

“Cosa mi insegnerete oggi?”

“Oggi ti insegneremo.... Niente.” Gli disse Yoken cercando di non ridere vedendo la sua espressione.

“Ma come? Avevate detto che mi avreste allenato.”

“E lo abbiamo fatto, l'addestramento di ieri servirà da base fino a quando non sarai Gennin.”

“In che senso?” Chiese parecchio confuso.

“Nel senso che gli esercizi di ieri, più quelli che ti ha fatto fare Kurama il primo giorno saranno tutto quello che serve per prepararti per quando sarai Genin. Se renderai perfetto il tuo controllo del chakra, e aumentare molto la tua resistenza potrai imparare moltissime tecniche, ma senza una base sarebbe impossibile, capisci?” Spiegò la volpe, cercando di essere il più semplice possibile per il bambino.

“Si, ho capito benissimo!” Annuisce con il sorriso.

“Hey, ma dove è Akitsu?”

“È andata a prendere qualcosa da mangiare, ha detto che qua c'era solo ramen precotto.”

'In effetti ha ragione, non mangi altro che quello.'

'Non è colpa mia se so fare solo quello. E poi è buonissimo.' Pensa con lo stomaco che comincia a brontolare al solo pensiero.

In quel momento entrò Akitsu nella sua forma umana di dodicenne, con due borse piene di roba da mangiare.

“Oh ben svegliato Naruto, spero tu abbia molta fame.” Saluta sorridente e andando verso il cucinino.

“Ma dove va?” Chiese Naruto rivolto a Yoken.

“A preparare la colazione, perchè?”

“Ma non serve.” Si alza di scatto e corre in cucina.

“Akitsu fermati, posso farmelo da solo da mangiare, non devi disturbarti.”

“Non è un disturbo, non ci metto niente a farlo.” Rispose la ragazza mentre metteva insieme la colazione.

“M-ma la preparo io per te e Yoken, non devi fare tutto tu, hai già comprato le cose e tutto.”

“Perchè non vuoi? Non ti fidi della mia cucina forse?”

“No non è questo è solo che....”

'È solo che non è abituato che qualcuno si prenda tanta cura di lui, dico bene Naruto?' Chiese Kurama facendosi sentire da tutti i presenti.

“Non è questo... È solo che... Non voglio essere un peso, non voglio causarvi ancora più problemi di quello che già faccio.”

“Ma che dici ragazzino, tu non ci causi nessunissimo problema, anzi siamo noi che viviamo a casa tua a essere un problema.” Intervenne Yoken sentendo cosa aveva detto Naruto.

“No! Voi mi aiutate tanto e mi trattate bene, vorrei solamente ricambiare.”

“Tu ricambi già semplicemente ospitandoci, e poi noi facciamo tutto questo perchè siamo amici.”

“Amici?” Chiese sentendo una strana sensazione a usare quel termine.

“Si Naruto. Io, Yoken e Kurama siamo tuoi amici.”

Al bambino vennero le lacrime agli occhi per la felicità e se le asciugò in fretta con la manica sorridendo come non aveva mai fatto prima.

“Grazie infinite ragazzi.”

“Bene, ora fila di la a fare colazione e a vestirti, dopo andremo a fare compere per un altro addestramento.” Sorrise Akitsu portando in sala i piatti.

 

Mezz'ora dopo, strade di Konoha

 

Naruto camminava per le strade a testa bassa affianco ad Akitsu, mentre questa guardava in giro per vari negozi in cerca di quello che serviva.

“Senti Akitsu, non devi comprarmi nulla, Yoken ha detto che dovrò continuare l'addestramento come ho già fatto, non mi serve nulla di nuovo.”

“Si invece, all'accademia imparerete ad utilizzare le armi ninja come kunai e shuriken, quindi mi sembra utile farne una bella scorta cosi da allenarti anche con quelli.”

“M-ma potevo venire da solo, non serviva che venissi anche tu.” Dice abbassando ancora di più lo sguardo sentendosi le occhiatacce dei passanti.

“Che c'è? La mia presenza non è gradita?” Chiese guardandolo cercando di capire perchè si comportasse cosi.

“Se stai con me verrai odiata anche tu da tutti.”

Akitsu lo guardò mentre teneva la testa bassa e si guardava intorno agitato.

'Probabilmente è spaventato, è la prima volta che cammina per le strade dalla sera che lo hanno attaccato.' Le disse Kurama in modo che sentisse solo lei.

'Povero, deve averne passate di tutti colori per essere solo un bambino.' Pensò guardandolo.

“Forza Naruto, troviamo qualche negozio utile.”

Lo prese per mano e lo tirò sorridente conscia di tutti quelli che spostavano quello sguardo carico di odio e rancore da Naruto a lei.

'Allora sono questi gli sguardi che devi sopportare ogni giorno.' Pensò con tristezza.

Dopo un paio di minuti per le strade giunsero alla via commerciale, era una strada piena di negozi in entrambi i lati, vendevano di tutto, dalle semplici armi, alle protezioni e alle pergamene.

“Ok, credo che questo negozio vada bene.” Disse Akitsu entrando nel primo negozio che vendeva armi tirando con se il piccolo Naruto.

“Salve signorina, come posso esserle utile?” Chiese gentilmente il commesso dall'altra parte del bancone.

“Si, mi servirebbero un set di kunai e shuriken.”

“Certo.” Rispose girandosi e prendendo tutto il necessario.

“Ecco a lei, serve altro?” Chiese posando tutto sul bancone.

“Mhmm... Si, mi servirebbero delle rotoli bianchi.”

“Certo, le prendo subito.”
“Hey Akitsu? A cosa servono le pergamene?” Chiese il bambino parlando per la prima volta da quando erano entrati.

“Bhe Naruto, le armi sono molto ingombranti, e se ne porti molte anche il peso potrebbe essere un problema, quindi ti insegneremo anche a sigillarle dentro i rotoli cosi da non intralciare nei movimenti.” Spiegò non accorgendosi del ritorno del commesso e che si era sporto sul bancone per vedere con chi parlasse e notando Naruto.

“Quanto viene?” Chiese Akitsu girandosi verso il commesso.

“Nulla, andatevene subito.” Rispose togliendo le armi dal bancone.

“Ma Cosa? Perchè?!” Chiese Akitsu non aspettandosi quel cambiamento d'espressione da parte del commesso. Lo sguardo gentile si era trasformato in una smorfia di disgusto e odio.

“Noi non vendiamo nulla hai demoni, ne tanto meno hai loro amici! E ora andatevene dal mio negozio!” Gridò irritato.

Akitsu stava per ribattere ma venne strattonata da Naruto verso l'uscità.

“Naruto, aspetta.”

“Andiamocene Akitsu, ti prego.” La tirò ancora seguito dalla ragazza.

Naruto la continuò a trascinare via, prendendo le vie meno affollate possibili.

“Aspetta Naruto, possiamo provare in qualche altro negozio.”

“No, non cambierebbe nulla, si comporterebbero tutti come lui oppure triplicherebbero i prezzi, è sempre stato cosi.

Arrivati ad una stradina Naruto lasciò la mano di Akitsu.

“Tu torna pure a casa, io devo fare una cosa prima, tornerò stasera.”

“Posso aiutarti? Non devo fare nulla e Yoken se la sa cavare da solo.”

“No, posso arrangiarmi, grazie lo stesso.” Disse sorridendole e allontanandosi da lei.

'Perchè non le dici semplicemente la verità?' Chiese Kurama nella testa di Naruto.

'Non voglio perdere lei e Yoken, se scoprissero quanto mi odiano si allontanerebbero da me.'

'Non credo, anzi. Farebbero qualcosa per tenerti al sicuro.'

'Ancora peggio, rischierebbero di essere odiati a causa mia, e io non voglio questo.'

'Un giorno dovrai dirlo a loro, ok?'

'Ok lo prometto. Puoi dire tu a loro di non preoccuparsi?'

'Nessun problema.'

'Grazie Kurama, grazie mille.' Ringraziò sorridente.

'Figurati piccolo.'

'Ma come hai fatto a cambiare la voce?' Chiese accorgendosi ora del cambiamento.

'Ho semplicemente ripreso l'aspetto di volpe, è bello tornare in questa forma qualche volta.'

I due parlarono e scherzarono per tutto il giorno fino alla sera.

 

Appartamento di Naruto.

 

Akitsu entrò chiudendosi la porta alle spalle e andò in cerca del fratello, trovandolo addormentato in mezzo alla sala.

“Yoken? Che fai la?” Chiese avvicinandosi.

“Noia, non c'è assolutamente nulla da fare qua.” Disse alzandosi e sbadigliando rumorosamente.

“Hey, dov'è il piccoletto?” Chiese notando l'assenza di Naruto.

“Ha detto che doveva fare qualcosa, anche se si vedeva benissimo che mentiva.”

“E tu lo hai lasciato andare? Dovevi seguirlo per vedere che stesse bene.”

“Se gli stiamo sempre sopra penserà che non ci fidiamo, e poi se l'è cavata fno ad ora senza di noi ricordi? E inoltre se succede qualcosa Kurama può sempre contattarci.”

'vero'

“Hey Kurama? Perchè Naruto se ne è andato da solo?”

'A quest'ora gli abitanti del villaggio gli tendono agguati nelle vicinanze di casa sua fino alla sera.'

“E perchè non lo ha detto?” Chiese Akitsu.

'Non vuole che siate in pensiero, o che facciate qualcosa contro gli assalitori, teme che verreste odiati a causa sua.'

“Anche oggi è stato cacciato dal negozio dove siamo andati, lo hanno chiamato demone.”

“Ma è solo un bambino.” Disse a bassa voce Yoken.

'Non dovrete dire nulla di quello che abbiamo parlato oggi ok? Naruto voleva tenere tutto nascosto quindi fate finta di nulla.'

“Ok Kurama.” Risposero entrambi.

 

Appartamento di Naruto, sera.

 

Naruto tornò a casa come aveva detto alla sera, e sorrise felicissimo quando trovò i due amici che lo aspettavano con la cena già pronta. Finita cena andarono a dormire come la sera precedente.

 

Qualche ora dopo.

 

“Hey Akitsu, dove vuoi andare?” Chiese a bassa voce Yoken vedendola andare verso la finestra.

“Devo mostrare a qualcuno cosa è un vero demone.”

“Vengo con te.” Disse avvicinandosi, ma bloccandosi quando notò gli occhi della sorella.

“No. Tu non sei capace di trasformarti, cosa credi che penserebbero se vedessero una volpe con tre code?”

“Si, ma se vai da sola...”

“Non preoccuparti, starò attenta. Ho intenzione di spaventarlo, non di ferirlo.” Fece un ghigno e saltò dalla finestra scomparendo come un'ombra.

'Yoken? Tu avevi chiamato tua sorella Shadow fox una volta. Che intendevi?'

“Il suo potere, lei è in grado di prendere qualsiasi forma e di controllare le ombre.” Rispose a bassa voce guardando fuori dalla finestra.

 

Negozio di armi.

 

Il negozio era chiuso, e all'interno si vedeva il commesso alla cassa mentre contava il guadagno.

“Anche oggi è andata bene.” Mise via l'incasso sorridendo, ma facendo subito una smorfia di disgusto.

“Scommetto che sarebbe andata meglio se non fosse stato per quel schifoso demone, solo per il fatto che era qua avrà fatto scappare un mucchio di clienti.”

Quando ebbe finito quella frase l'unica lampadina accesa nella stanza scoppiò, facendo piombare il negozio nel buoi. L'unica fonte di luce era la luna che si vedeva dalla vetrina. Il commesso sospirò e cercò di andare verso l'uscita deciso di cambiare il giorno dopo la lampadina, ma non riusciva a staccare i piedi da terra.

“Ma cosa?” Guardò a terra vedendo il pavimento nero pece che si muoveva come se fosse vivo. Cercò di tirare più forte che poteva ma la stessa sostanza si arrampicava lungo le gambe.

Povero umano, hai cosi paura dei demoni?” Chiese una voce.

Quando il commesso si girò verso di essa vide tutta la parete avvolta dalle ombre e due enormi occhi che lo fissavano.

  
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