Il suono della campanella che avvertiva la fine della prima ora mi svegliò.
Assonnata alzai la testa dal banco, mi guardai attorno.
I 'popolari' continuavano a parlare, senza degnarmi di uno sguardo. Meglio così.
Mi alzai lentamente, mi tirai su i pantaloni dato che quella mattina mi ero scordata di mettere la cintura e mi incamminai tra i banchi dell'aula fino ad arrivare alla porta.
Prima di uscire mi guardai un attimo alle spalle.
Sbaglio o Styles non era in classe?
Non ci feci molto caso ed aprii la porta, per poi uscire.
Ero ancora molto assonnata, mentre camminavo il mio sguardo rimaneva fisso sul pavimento e sbandavo anche un po'.
Ero come in trance.
Le aule si stavano svuotando poco a poco e i corridoi si popolarono velocemente di studenti intenti a raggiungere le proprie aule.
Non so se fosse più per la confusione totale o per lo stato in cui mi trovavo, ma andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno che mi fece cadere a terra.
- Ehi! - ripresi quel 'qualcuno' che mi era venuto contro.
- Stai più attento quado cammini.- continuai.
- Sei tu che non guardi dove metti i pedi! - mi rispose a tono una voce maschile, roca, profonda e leggermente familiare.
Decisi di alzare lo sguardo rimasto fisso sul pavimento fino a quel momento, quando i miei occhi incrociarono due iridi verdi splendenti con lievi striature marroncine che mi fissavano, in attesa di una risposta.
- Styles? - domandai quasi involontariamente.
Che domanda scontata, era ovvio che fosse lui.
Annuì e mi tese la mano destra.
Io lo guardai prima, leggermente sconcertata, per poi appoggiare la mia mano sulla sua ed usarla come appoggio per alzarmi.
- Tutto bene? - mi chiese, leggermente preoccupato.
- Si, sto bene.- risposi io in tono duro.
Quel ragazzo mi aveva sempre dato sui nervi.
Era uno di quei ragazzi che snobbavano i più 'sfigatelli', che non facevano altro che guardarsi allo specchio e lodarsi, continuando a ripetersi in quella loro testa bacata quanto fossero magnifici. Tutto questo veniva alimentato non solo dal loro immenso ego, ma anche da tutte le ragazze che gli giravano in torno.
Lo guardai un'ultima volta per poi voltarmi dalla parte opposta e dirigermi verso l'aula di storia e raggiungere Molly.
Mi feci largo tra i ragazzi a suon di "scusa" e "permesso", arrivai al mio armadietto, lo aprii e presi il libro di storia.
Feci per chiuderlo ma qualcuno mi anticipò, sbattendomelo quasi in faccia.
Mi girai di scatto per poi ritrovarmi una faccia da topo di fronte ai miei occhi.
- Ciao Sel.- mi salutò con una vocina acuta Sindy.
- Ciao Sindy.- le risposi io, accentuando nella mia voce l'irritazione che mi provocava la sua faccia.
- Avuto qualche incontro "spiacevole" di recente? - mi chiese, facendo con le dita il segno delle virgolette.
Avrei tanto voluto risponderle che la persona più spiacevole che avevo incontrato fino a quel momento fosse stata lei, ma mi limitai ad un 'No' secco, prima di girarle attorno e allontanarmi da lei.- Hai preso il vizio di arrivare in ritardo? - mi chiese ironicamente Molly.
- Scusa, è che ho avuto da fare.- le risposi distrattamente mentre andavamo a sederci negli ultimi banchi dell'aula di storia.
- Ovvero? - mi chiese curiosamente.
- Te lo spiego dopo.- le sussurrai, indicando il professor Bakerly, un uomo panciuto e bassottello, anziano e molto irritabile che insegnava storia e geografia da tutta una vita.
- Ragazzi, aprite il libro a pagina 157 che oggi spiego.- annunciò alla classe prima di voltarsi per scarabocchiare qualcosa alla lavagna.


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Hello everyone.
Spero tanto che come primo capitolo vi piaccia c:
Recensite, per favore, voglio sapere cosa ne pensate. :)
Ho pubblicato la stessa storia anche su Wattpad, se vi va, passate a leggerla anche li.
Io vi saluto e vi auguro una buona lettura,


dalla vostra Elly. xx