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Autore: Fiamma Erin Gaunt    24/08/2014    3 recensioni
[Storia a OC] [Un ragazzo Grifondoro e uno Tassorosso ancora disponibili]
Com’è vivere durante gli anni della guerra, quando Lord Voldemort diventa di giorno in giorno più potente e nessuno è al sicuro? Tra mille litigi, tragedie, rivalità, amori più o meno ricambiati, la Generazione dei Malandrini la vive così.
[Storia a sei mani: Fiamma, Eris e Rhaenys]
Genere: Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Mangiamorte, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Slytherin Love Tales'
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Cap 3

 

 

 

 

 

 

 

Katherine percorse in fretta il tratto di strada che separava il castello dalla Foresta Proibita, guardandosi di tanto in tanto alle spalle per essere certa che nessuno la vedesse. Quando raggiunse il limitare della Foresta, una figura avvolta in uno spesso mantello da viaggio nero si fece strada tra i rami.

- Le sang avant le rest – recitò.

- Toute pour la famille – fu la replica.

L’individuo percorse i pochi metri che li separavano, permettendole di intravedere due iridi verdi come smeraldi che brillavano nell’oscurità.

- Sei sicura che nessuno ti abbia seguita? –

- Assolutamente. –

Il cappuccio venne fatto scivolare all’indietro, mostrando il volto di un ragazzo che non poteva avere che un paio d’anni più di lei. La loro somiglianza era impressionante al punto che, se non fosse stato per gli occhi, avrebbero potuto scambiarli per gemelli. Allargò le braccia, permettendole di correre da lui e stringendola a sé.

- Ne è passato di tempo, ma petite – mormorò, affondando il volto nelle onde corvine e aspirandone il profumo di cannella che per lui aveva un unico significato: casa.

- Mi sei mancato, Derek. –

- Lo sai che non posso farmi vedere spesso, ma questo non significa che non ti pensi ogni giorno. È un periodo difficile, sorellina, e Lui mi ha affidato una missione della massima importanza – replicò. Gli occhi smeraldini scintillarono, illuminati dall’orgoglio per l’alta considerazione che il suo Signore aveva nei suoi confronti, mentre l’ennesimo sorriso smagliante lampeggiava nell’oscurità mettendo in mostra i denti perfetti.

- Importante e pericolosa. –

Annuì. – Andrà tutto bene e quando l’avrò portata a termine tornerò a trovarti, lo giuro. –

Avrebbe voluto avere lo stesso irritante ottimismo di suo fratello maggiore, ma l’idea di saperlo lontano, chissà dove a fare chissà cosa, non le piaceva per niente. Era tutta la sua famiglia, l’unico che le fosse rimasto, e lei non poteva perderlo.

- Adesso devo andare; ci vediamo presto, non preoccuparti – disse, chinandosi a scoccarle un bacio sulla fronte e sparendo nuovamente nell’oscurità.

“Non preoccuparti”. Certo, lui la faceva facile.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

Una mano comparve nel campo visivo di Sandy, oscurandole la visuale.

- Ehy, scricciolo, indovina chi sono? –

La ragazza riconobbe la sua voce all’istante. Conosceva alla perfezione quel tono lievemente roco così come il volto dai tratti definiti e la bellezza da angelo caduto del suo possessore. Era il suo migliore amico e se c’era chi trovava strano l’idea che una Tassorosso, per giunta Mezzosangue, fosse la confidente del cuore di un Serpeverde discendente da un’illustrissima famiglia Purosangue, loro non vi avevano mai dato alcun peso.

Decise di reggergli il gioco, fingendosi pensierosa.– Non saprei, dammi qualche indizio. –

- Eccellente giocatore di Quidditch, bello da star male, dal fascino rude, incredibilmente intelligente – elencò.

- E anche molto modesto … Uhm, forse sei William Davies che ha finalmente e inspiegabilmente deciso di farsi avanti e trascinarmi in un qualche corridoio buio e dichiararmi amore eterno? –

La mano scomparve da davanti agli occhiali che celavano un bel paio di occhioni verdi, contornati da una chioma biondo dorata che quella sera era stata acconciata in uno chignon sbarazzino, e Sandy si voltò lentamente, fingendosi sorpresa. – Ah, no, sei tu. –

Rico emise un verso disgustato. – William Davies che ti trascina in un corridoio buio? Seriamente, scricciolo, potresti fare di meglio. Oltretutto io non assomiglio per niente a quello stupido pallone gonfiato di un Corvonero – concluse.

Sandy rise, alzando gli occhi al cielo. – Ti saresti sentito più gratificato se ti avessi scambiato per Potter o magari Black? –

- Santo Salazar, tu sei proprio sicura di non aver battuto la testa da qualche parte o di non avere la febbre? Perché cominci a dire cose senza senso e un po’ mi spaventi. –

Ignorò il suo commento e gli rivolse uno sguardo penetrante. – Allora, cosa è successo? –

- Deve essere per forza successo qualcosa se passo un po’ di tempo con la mia migliore amica? –

- Sì, se questo tempo lo sottrai a quello che dedichi al portarti a letto qualcuna. –

Lei e Rico trovavano almeno un paio d’ore ogni giorno, a volte studiavano insieme o lei andava  a vedere gli allenamenti che il ragazzo conduceva in solitaria, ma la sera il Serpeverde tornava a essere il top del desiderio sessuale studentesco e passare un po’ di tempo a chiacchierare era una cosa rara.

- Non ne avevo voglia. Preferisco fare quattro chiacchiere con te. È una vita che non ci vediamo, Man. –

Era vero. Rico di solito non si faceva problemi a far saltare i nervi ai genitori e frequentare persone che non approvavano neanche lontanamente, ma aveva passato gli ultimi due mesi in Francia per il matrimonio di Bellatrix e Rodolphus e poi in Italia, Spagna e un po’ in Germania. Insomma, lui e il resto del gruppo non si erano fermati un momento, quindi era dal ritorno a King’s Cross che non avevano occasione di chiacchierare.

- Sei sicuro di non essere tu quello che si sente male? –

Un’idea le passò per la testa. Però no, non poteva essere, era troppo strano anche solo da pensare.

- Non è che c’è qualcuna? – chiese.

- C’è sempre qualcuna, Sandy, dovresti sapere che non mi piace stare a letto da solo – disse, ghignando malizioso.

- Non intendevo quello. Sei sicuro di non esserti preso una cotta per qualcuna? –

Se non avesse saputo che in diciassette anni di vita Rico Wilkes aveva sempre affermato senza possibilità d’errore di essere lui l’unico amore presente nella sua vita, avrebbe detto che era una cosa normale e non c’era proprio niente di cui meravigliarsi. Tuttavia stavano parlando di lui e Sandy lo conosceva fin troppo bene per non esserne sorpresa.

- Non correre troppo con la fantasia, scricciolo. –

C’era stato però qualcosa nel suo sguardo, una specie di guizzo, che all’osservazione attenta della Tassorosso non era sfuggito. Stava negando l’evidenza e lo sapeva benissimo.

- D’accordo, non c’è nessuna, quindi possiamo anche andare a farci una passeggiata. Non mi va di stare al chiuso – disse, lasciando cadere l’argomento e decidendo che avrebbe atteso che fosse lui ad ammetterlo e a confidarsi.

- Certo che possiamo – confermò, porgendole il braccio come un perfetto gentiluomo e scortandola verso l’uscita del castello.

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

Serena aveva appena lasciato Maisie in compagnia di Fabian e Gideon ed era diretta verso la torre di Corvonero quando aveva incontrato Violet. Era una ragazza della sua stessa Casa, al settimo anno, che passava un sacco di tempo in compagnia di Remus Lupin, suscitando spesso gli attacchi di gelosia della fidanzata dello studioso Malandrino, con cui di tanto in tanto aveva scambiato quattro chiacchiere.

Violet era una ragazza che le risultava difficile da inquadrare. Così fredda e talvolta disinteressata a tutto ciò che non la riguardava, non per niente si era meritata l’appellativo di “robot” da Sirius Black, era una personalità completamente agli antipodi rispetto alla sua solare e pronta al dialogo.

Avevano scambiato quattro chiacchiere lungo la strada che le portava alla loro Sala Comune ed erano quasi arrivate quando si trovarono davanti due Serpeverde del quinto anno.

La chioma corvina, di un tono più chiaro di quella del fratello maggiore, e gli occhi grigio perla non lasciavano spazio a dubbi: Regulus Black. Il suo compagno era Barty Crouch, il figlio del collega di sua madre che di tanto in tanto aveva avuto a casa per una delle tante noiosissime cene Purosangue che i suoi genitori organizzavano durante le vacanze. Si sforzò di rallentare i battiti del suo cuore impazzito quando i loro sguardi si incontrarono. Avrebbe dovuto esserci una legge che impediva agli insopportabili altezzosi di essere tanto belli.

- Mattews … Inglebee – salutò, pronunciando l’ultimo cognome come se fosse qualcosa di altamente disgustoso.

- Black, Crouch … che ci fanno due viscide serpi tanto lontano dai sotterranei? Credevo che i rettili amassero strisciare nell’ombra – ribattè.

Lei e Violet non erano propriamente amiche, certo, ma non sopportava proprio che venissero fatte delle discriminazioni solo in base alla famiglia in cui si era nati. La Inglebee era una ragazza in gamba, brillante e talentuosa, e poco importava che fosse nata in una famiglia di Babbani.  

Regulus parve preso in contropiede dalla risposta tagliente, ma si riprese in fretta.

- Hai la luna di traverso stasera, Mattews? –

- Solo quando ho a che fare con dei fanatici imbecilli. –

- Non ho detto niente di male. –

- Era sottinteso. –

- Sei paranoica. –

- E tu uno stronzo. –

Poi prese sottobraccio Violet e la trascinò via con sé, varcando l’ingresso della Sala Comune.

Barty rivolse un’occhiata divertita all’indirizzo dell’amico. – Bè, direi che è andata bene – commentò ironico.

- Sta zitto, Barthemius. –

Rimaste sole, Violet prese la parola.

- Non c’era bisogno che intervenissi. Non do retta a quello che dicono o pensano quegli idioti; per me non è un problema essere una Nata Babbana. –

Serena rimase interdetta. Riusciva a essere così calma e pacata malgrado le vessazioni e le battutine andassero avanti da anni; al suo posto probabilmente sarebbe scoppiata come un vulcano in eruzione e avrebbe Schiantato il primo idiota che si fosse messo a prenderla in giro. Aveva un carattere forte, Violet Inglebee, e doveva ammettere che le piaceva.

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

Louis era seduto davanti a uno dei tavolini della Sala Comune di Grifondoro insieme ad Alannis, la prima persona con cui aveva fatto conoscenza quando era salito sul treno in direzione di Hogwarts e quella che era presto diventata la sua migliore amica. Avevano molto in comune, a cominciare dal fatto che entrambi erano gli unici maghi in una famiglia di Babbani, ma era stato soprattutto l’amore per il volo e il Quidditch a legarli ancora di più.

Mentre osservava il piccolo campo da Quidditch portatile, con tanto di pedine a forma di giocatori, alla ricerca di una strategia vincente, gli occhi azzurri come il cielo si erano fatti seri e concentrati. Diede un colpo di bacchetta, osservando uno dei Cacciatori spingersi in avanti in un’incursione solitaria. Il tiro venne parato agevolmente dal Portiere di Alannis.

- Dovrai fare molto meglio di così se speri di battermi – commentò la ragazza, sorridendo soddisfatta.

Il Portiere era il suo ruolo naturale, così come il Cacciatore era quello di Louis, e si era sempre impegnata al massimo per eccellere. In tutta la scuola c’era soltanto una persona in grado di competere con lei in quel ruolo: Omi Ishido Blackthorne, Serpeverde del suo stesso anno che aveva dato numerosi grattacapi all’attacco della loro squadra.

- Stai di nuovo pensando a Blackthorne, vero? –

- Cosa mi ha tradito? –

- Non saprei, magari lo sguardo omicida che hai rivolto al mio Portiere – disse ridendo.

Louis la conosceva meglio di chiunque altro e sapeva bene che Alannis non sopportava l’idea di perdere né tantomeno che in circolazione ci fosse qualcuno in grado di rivaleggiare con lei. Lo scorso anno la Coppa era stata vinta nuovamente dai Serpeverde, come sempre negli ultimi tre anni cioè da quando Wilkes aveva assunto il ruolo di Capitano, e correva voce che i verde argento fossero determinati più che mai a confermare il loro primato.

- Dobbiamo trovare un modo per bloccare il loro attacco. Il tridente che hanno formato è pressoché inarrestabile, ma chiuderci solo in difesa non è un’opzione contemplabile – considerò la ragazza, assorta e completamente presa dall’immagine mentale della prima partita di campionato che come da tradizione avrebbe visto contrapporsi Serpeverde e Grifondoro.

- Al, posso chiederti un favore immenso? – domandò Louis, facendole inarcare un sopracciglio.

- Di che si tratta? –

- Niente tattiche almeno fino agli allenamenti di dopodomani. Pensi di potercela fare? –

La ragazza si mordicchiò il labbro inferiore, fingendosi pensierosa. – Uhm, sì, forse posso provarci. –

- Bene, quindi questo lo mettiamo da parte – decretò, spingendo via il modellino del campo e alzandosi in piedi.

- Cosa vuoi fare? –

- Ho una voglia pazzesca di andare a letto, tu non vieni? –

Si rese conto solo all’ultimo istante di come avrebbe potuto essere frainteso.

- Per le mutande di Merlino, non intendevo farti venire a letto con me … Cioè, volevo solo sapere se anche tu volevi andare a dormire – balbettò.

- Quindi non sono abbastanza bella per venire a letto con te? – domandò, ravviandosi una ciocca scura e mettendosi le mani sul fianco con aria di sfida.

Louis rimase senza parole, sgranando gli occhi chiari.

Alaniss scoppiò a ridere, mentre uno scintillio divertito le illuminava gli occhi cangianti che quella sera tendevano più al verde che all’azzurro o al grigio.

- Rilassati, stavo solo scherzando. Ci vediamo domani mattina, buonanotte – disse, scompigliandogli affettuosamente i corti capelli castani e puntando in direzione del dormitorio femminile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Sìììì, ce l’abbiamo fatta, abbiamo presentato tutti gli OC che ci sono stati inviati … olè! Chiediamo scusa per il momentaneo attacco di pazzia, ma dopo 2.100 parole e ben 8 pagine Word di capitolo siamo alquanto cotte stracotte. Stavamo inoltre pensando di mettere anche le foto dei prestavolto, magari un piccolo gruppo per volta così da non appesantire troppo il capitolo. Oggi cominciamo con i Serpeverde (perché visto che l’account su cui è pubblicata la storia è di Fiamma, e lei è un’orgogliosa figlia di Salazar, si è prepotentemente imposta u.u). Come sempre speriamo di essere riuscite a rendere bene i vostri OC e che il capitolo vi sia piaciuto. Ricordiamo, infine, che c’è ancora un posto libero per un ragazzo Tassorosso. Alla prossima.

Baci baci,

                  Fiamma, Eris e Rhaenys

 

 

 

 

 Rico Wilkes (Gaspard Ulliel)

 Evan Rosier (Alex Pettyfer)

  Thea Mary Miller (Kaya Scodelario)

Elinor Selwyn (Blake Lively)

Katherine Banks (Nina Dobrev)

Rabastan Lestrange (Jensen Ackles)

 Omi Ishido Blackthorne (Michael Trevino)

Edward Jonson (Jesse Mccartney)

Regulus Black (Logan Lerman)


Barty Crouch jr (Chris  Zylka)

  
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