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Autore: GiadaDirectioner    25/08/2014    0 recensioni
Solita vita, solite abitudini, ma soprattutto solite vacanze estive. Eh già perchè quella ragazza che si sta guardando allo specchio, corpicino abbastanza pieno, occhi marroni, capelli castano chiaro e che risponde al nome di Adela, trascorre la sua vita come una normale adolescente inglese fino a che non trova qualcosa che riesce a spronarla.. meglio dire qualcuno!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Una partenza indesiderata e un arrivo con i fiocchi."

In due giorni era stata costretta a fare una valigia per un mese di vacanza. Vacanza? No, aspettate...Per lei era la noia mortale, dato che andava da quando era bambina. La sua famiglia aveva ereditato dai nonni una casa in un paesino in cui non c'era neanche l'elettricità, forse. Era la solita noia perchè si facevano le stesse cose tutti i giorni, quindi preferiva restare a londra dove poteva stare con le sue amiche. Non che non avesse amici in quel paese sperduto, ma preferiva di gran lunga la noia di Londra. Ricorda come da bambina amava quel posto perché ci andava con i nonni, ormai morti, e si divertiva un mondo. I giri sulla navetta del nonno quando andava a pesca, le torte alle noci fatte con la nonna, infatti appena vedevano un albero di noci si affrettavano a prenderne il più possibile. Quante risate, quanti ricordi, quanto.. tutto! Da aggiungere anche il fatto che queest'anno non ci sarebbe stato il fratello a farla divertire almeno quel poco da non farla annoiare fino alla punta dei piedi. Almeno lui, come da bambini, la prendeva sulle spalle e le faceva fare i tuffi, giocavano a palla sulla spiagetta, mangiavano come maiali e restevano svegli in spiaggia a guardare le stesse e a godersi quel silenzio molto frequente in quel paese ma che amavano tanto. Insomma, quest'anno sarebbe stata una tortura per la povera mora. La zip della valigia che la madre le stava chiudendo, in quanto si era portata mezzo mondo, la fece risvegliare dal mondo dei suoi pensieri. 
"Andiamo su! Ci aspettano 31 giorni di divertimento assoluto tra discoteche!" Scherzò Ginevra, facendosi guardare male dalla figlia. La prendeva anche per il culo!
"Mamma posso fingermi malata così non vengo?" Disse con il morale sotto i piedi.
"Tesoro io e tuo padre quest'anno festeggeremo anche l'anniversario di 25 anni di matrimonio. Mi rattristerebbe non averti lì con me!" L'ammonì, accarezzandole i capelli. Era un gesto che Adela amava!
"E perchè Joseph non verrà?! Perchè devo subirmi tutto io?! Non ce la faccio più ad andare sempre nello stesso paese del cazzo. Ho voglia di cambiare, lo capisci?! Ho 16 anni e ancora vengo in vacanza con voi!" Rispose liberando i suoi pensieri senza rendersene conto.
"Tuo fratello non verrà perchè ormai hai 21 anni, ed ha una ragazza a cui badare e un lavoro molto stressante! Almeno ad agosto vuole restare a casa a godersi la pace che durante tutto l'anno non ha. Capisco che hai 16 anni, ma ti prometto che l'anno prossimo ti faccio andare da sola in vacanza, ci stai?" Spiegò la donna sedendosi sul letto della figlia, già sapendo che quest'ultima era testarda e quindi ci sarebbe voluto un po' per convincerla. Erano le nove e loro due già a quell'ora riuscivano a litigare tranquillamente.
"Ci sto! Giura." Disse, tirando un sospiro frustato.
"Giurin giurello!" giurò la madre facendo ridere la figlia che prese le ultime cose e scesero per caricare la macchina, in quanto il padre aspettava solo la valigia, o meglio la supermegagalatticamente grande valigia della figlia. Non era una ragazza vanitosa, ma quando faceva la valigia diceva 'Questo potrebbe servirmi. Anche questo se tipo andassi...' e così finiva per portarsi tutto l'armadio, anche magari cose che non aveva mai messo e che mai avrebbe messo.
Salirono in macchina tutti e tre, o meglio quattro aggiungendo il volo piccolo cucciolo di labrador che avevano preso da qualche settimana. La madre aveva lottato per non prenderlo perché odiava i cani, ma appena l'aveva visto se ne era innamorata perdutamente.
Ci volle qualche ora per arrivare nel meraviglioso mondo del niente. In cui c'erano sempre le solite casette stile inglese, soliti bar e pub, soliti parchi in cui le solite famiglie tornando dalla spiaggia portavano i figlioletti. Avete capito cosa intendeva, no? Però ai suoi genitori piaceva e lei era costretta ad andare con loro. Sembrava che stesse andando al patibolo. Arrivati alla loro casetta poco distante dalla spiaggia, e scesero dalla macchina. Lei strisciando i piedi a terra prese la sua valigia con l'aiuto del padre e strappò le chiavi dalle mani della madre per entrare. Aveva bisogno di una doccia fredda. Entrò e fortunatamente non puzzava di.. di... chiuso. Era ormai ora di pranzo, infatti nei dieci minuti successivi sentì subito un odorino proveniente dalla cucina. Sicuramente la madre stava cucinando mentre il padre controllava l'acqua calda, le luci e cose del genere. Sistemò un po' la valigia. Mise i vestiti più 'importanti' nell'armadio, l'intimo della cassettiera, le scarpe nella scarpiera ed il beauty case con i trucchi sulla scrivania dove c'era lo specchio. Era più che sicura del fatto che da lì a qualche giorno tutto sarebbe stato riversato sul pavimento, sulla sedia e sul letto. Fece un ultimo giro di controllo dei suoi vestiti, fermandosi anche a prendere l'intimo pulino, un leggins ed una t-shirt larga e lunga fino a metà sedere di suo fratello. Si fece una doccia di tipo 1 ora e poi si passò la crema mentre si fumava una sigaretta. Qualcosa che non andava bene la turbava. Non era da sola lì perchè aveva molti amici dato che le vacanze le facevalì da quando era una bambina. Era difficile capirsi anche da sola, pensò. Infatti ogni volta che si fermava a pensare per risolvere qualcosa, creava in se stessa solo altre domande. Era come se non si conoscesse, e questo le dava un profondo senso di fastidio. Tornò sul mondo dei vivi, quando sentì un pugno prepotente sulla porta.
"Ade, cazzo, apri!" sentì imprecare il padre fuori dalla porta
"Esco!" disse solo facendo sctattare la chiave nella serratura e aprendo la porta.
"Ma cazzo ci hai fatto preoccupare, non rispondevi!" Disse il padre guardandola male. La madre invece era a fianco al padre mentre si mordeva le unghia per l'ansia.
"Stavo pensando, scusatemi" Rispose abbassando la testa.
"Andiamo a mangiare, và." Aggiunge la mamma, salvandola dallo sguardo bruto del padre. Quest'ultimo era scherzoso, amorevole e via dicendo, ma quando si incazzava aveva paura. Non perchè potesse farle del male, ma perchè assumeva un'espressione brutta. 
Finito di pranzare, aiutò la madre a sparecchiare e salì in camera per chiamare la sua migliore amica, Jennifer.
"Adela?" chiese una voce assonnata dall'altra parte del telefono. Aveva risposto dopo quattro squilli, segno che stava dormendo.
"Sì, chi potrebbe chiamarti dal mio cellulare, dormigliona?"
"Ma le galline non crepano mai?" disse con fare risoluto, ma la mora sentendo il tono giocoso, diventò complice.
"Bestiaccia del cavolo! Ringrazia il buon Dio che non sono io senno un calcio in bocca nessuno te lo toglieva!" Stava scherzando eh.. e Jenny lo sapeva, ovviamente.
"Si si, hai ragione. Ora dimmi cosa vuoi.. Stavo avendo un rapporto con Brad Pitt nei miei sogni." Adela restò qualche secondo zitta, ma poi rispose con una di quelle risate che anche la regina Elisabetta avrebbe sentito.
"Ma di cosa ti droghi?! Comunque non ti devo dire nulla, volevo solo sentirti!"
"Spudorata.. mi hai rovinato il sognoooo! Sei una stronza" Stava quasi per piangere perchè le aveva rovinato il sogno.
"Ma chi frequentoooooooooo?! Ci sentiamo dopo, baby." E chiuse la chiamata prima che l'altra potesse dire qualcosa.
Ora vorreste sapere di più su Jennifer, vero? Allora: Jenny era una di quelle ragazze che le guardi e dici 'Che bona!'. A volte le prendevano per sorelle, ma solo perchè avevano lo stesso colore di capelli, gli stessi occhi, la stessa espressione.. erano praticamente quasi gemelle. Qualche volta alcuni ragazzi salutavano Adela pensando che sia Jenny. Togliendo, però, il fatto che lei portava una 40, aveva neanche una seconda di seno e aveva gli occhi leggermente a mandorla. Ah, dimenticavo! Lei era la popolare della scuola. Erano migliori amiche dalle elementari e si erano volute bene fin dall'origine. Ricordava quando facevano parte del coretto della scuola perchè a fine anno di organizzava una sorta di recita, come avevano esultato perchè erano capitate nella stessa sezione, i compleanni insieme, i pomeriggi insieme a lei.. insomma aveva tanti ricordi di loro.
Risvegliandosi dai suoi pensieri decise di andare a fare un tuffo, così si mise il costume, gli shorts e prese la borsa con dentro il telomare, telefono e sigarette. Ci mise due minuti per arrivare in spiaggia e quando la vide sentì tutti i ricordi con i nonni riaffiorare. Poteva odiare quel posto perchè magari era nel nulla, ma lì c'era la sua vita dai 2 ai 13 anni.. finchè i nonni non sono morti. 
Posò la borsa in un posto indefinito della spiaggia, e guardandosi intorno si tolse gli shorts e la maglietta per restare in costume. Era una ragazza che prima di spogliarsi in spiaggia si guardava in giro per vedere se qualcuno la stesse guardando.
Si tuffò, e sentì l'acqua fresca scivolare sulla sua pelle calda per il sole che batteva alle quattro del pomeriggio. Quel bagno era un toccasana a quell'ora!
Quando uscì, dieci minuti dopo, vide che in spiaggia, prima deserta, c'era un altro ombrellone. Non ci fece poi tanto caso, però. prese l'asciugamano e si asciugò quel poco per poi stenderla a terra e mettercisi sopra. Qualche minuto dopò senti un frastuono di voci.. poi si sentì praticamente ricoperta di sabbia dalla testa ai piedi. La cosa che odiava di più della spiaggia era proprio questa: la gente che cammina e ti butta la sabbia addosso. Le faceva salire l'omicidio. 
Poco dopo, quando si riprese vide che c'era un gruppo di ragazzi in acqua. Porca puttana, ora la sentivano! Si alzò e andò a riva dove poco distante c'erano quei coglione che giocavano chi a palla chi a schizzarsi.
"Scusate!" Urlò e uno solo di loro se la cagò.
"Ragazzi!" E indicò con il mento a tutti la ragazza che stava con una mano nel fianco inviperita.
"Ma vi pare normale che mi avete zuppato di sabbia! Ma ci vede o vi servono gli occhiali!"
"Scusa non l'abbiamo fatto apposta.. era la fretta di entrare in acqua perchè la sabbia scottava, e non ti abbiamo proprio visto." Rispose quello che era stato il primo a notarla. Alto, biondino, con il caschetto.
"Pretendo le scuse!" Disse ancora, ma vedendo gli occhi di quel biondino si calmò un po'. Avevano quello sguarda da cane bastonato che la fece addolcire.
"Che caratterino!" Riprese un moro, con gli occhi azzurri ed anche lui con il caschetto. Lo sguardo che gli lanciò lo fece ritrarre.
"Facciamo una cosa!" Se ne uscì un'altro biondino, questo tinto però, con gli occhi color mare.. Erano tutti carini eh! E lei ci stava facendo la figura di merda.
"Sentiamo" Rispose un ricciolino, anche lui niente male. L'unico che non parlava era un moro, con gli occhi miele e la pelle ambrata. Quando lo guardò non riuscì a sostenere il suo sguardo e lo abbassò per poi guardare di nuovo il biondino numero 1.
"Che ne dici se per scusarci stasera ti offriamo una birra?" Disse il ragazzo dagli occhi color mare.
"Ho da fare!" E come venne se ne andò. Prese il telo mare e la borsa e si diresse verso casa con un verme per capello. 
Aveva sempre odiato quando le buttavano la sabbia addosso, le dava un fastidio cane. Si era incazzata sopratutto quando ben cinque persone non l'avevano vista. Era tutto tranne che invisibile. Sperava che quei tizi fossero stati lì solo quel giorno e non per l'intero mese quanto lei, perchè le stavano ampiamente sulle scatole. Certo, erano carini.. e non poco. Però il moro con gli occhi miele non aveva parlato, ora che ci pensava. L'aveva solo fissata senza interruzioni. Bhà che tipi!
Salì al piano superiore, buttò il telomare in lavatrice e prese l'intimo, degli shorts e un top largo. Doccia di tipo 23456789 litri di acqua e si vestì. Mentre scendeva però notò qualcosa di strano. Troppe voci che provenivano dal salone. Andò in cucina indifferente per prendersi un bicchiere d'acqua.
"Chi non muore si rivede!"



Hola chicaaaaaaaaaaas, spero non ci siano anche chicos *si nasconde*
Avevo detto che lunedì avrei pubblicato e così è stato. Non c'è molta azione o cose del genere perchè sono i primi capitoli, infatti mi scuso.
Una mia amica mi ha fatto notare che sono un po' volgare nei termini, ma questo fa parte di me e del personaggio, perchè alla fine descrive molto me Adela.
Anywayyyyyyyyyyyyyyyyyy *falavoceliricamanonciriesce* fatemi sapere cosa ne pensate, anche cose brutte accetto eh.
write soon, 
Giada(:

 
  
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