Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: Taine    26/08/2014    0 recensioni
I due ragazzi più imbranati e sfortunati dell'intero universo si incontrano! Reborn scopre che da un anno circa, gli alieni hanno toccato la Terra, e, su ordine del Nono, organizza con la Decima Generazione un rapimento. Solo che l'obbiettivo si presenta a casa loro all'improvviso... nudo!
Fanfic senza pretese, scritta per divertimento, più che altro di azione e combattimento.
Spero che riesca a strapparvi un sorriso.
Lime e Giallo per sicurezza.
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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I seguenti due giorni, passarono in un lampo, mentre il Cielo ed il suo nuovo amico, Rito, si raccontavano a vicenda le loro avventure (sventure). Rito parlò di come aveva conosciuto la prima aliena, Lala, descrisse l’esperienza nei minimi particolari, e raccontò a Tsuna ogni avvenimento che aveva fino ad ora vissuto con lei, dalla più divertente, alla più imbarazzante, rischiando più e più volte al povero Boss un collasso cardiaco, al solo immaginarsi la scena. Rito non poté fare a meno di pensare della loro somiglianza in questo lato. Il Cielo si comportava al suo stesso modo, poco prima di incontrare la maggiore delle principesse aliene, Lala. Non poteva avvicinarsi ad una ragazza senza diventare rosso come un peperone. Rito gli raccontò del suo primo amore, Haruna Sairenji, di Yami, l’assassina intergalattica, di Nana e Momo, le sorelline di Lala, di Yui Kotegawa, l’ unica del gruppo che si possa definire abbastanza normale, e sopratutto, di Nemesis e di Mea, le sue ultime due grane. Insomma, in quei due giorni raccontò tutto il suo ultimo anno di vita.
A sua volta Tsuna raccontò a Rito di come aveva conosciuto Reborn, delle sue battaglie dapprima contro i più normali esseri umani per poi scalare a Mukuro, poi il Boss dei Varia Xanxus, per poi tutta l’avventura vissuta nel futuro contro un folle Byakuran per passare infine, ai vendicativi Simon ed ai terribili Vindice. Ovviamente descrisse del suo sconfinato amore per Kyoko, la sorella minore di Ryhoei, ossia la ragazza dai capelli arancioni che avevano molestato qualche giorno prima, come testimoniavano i vari lividi sulla schiena e sul resto del corpo, seguite da varie bruciature di lieve entità e morsi di animali.
Così i due giorni passarono in un lampo, con Rito che si ambientava sempre meglio con i Guardiani di Tsuna. Legò particolarmente con Lambo ed I-Pin, i due bambini, con i quali, se Rito non era con il Decimo a parlare, era sicuramente con i due a giocare, che sia a rincorrersi sia a sfuggire alla morte a causa di un bambino preso a caso che lanciava granate quando piangeva.
Passati i due giorni, Reborn richiamò tutti i Guardiani a casa di Tsuna: –Oggi consegneremo Rito alle tre aliene, Lala, Momo e Nana. Le ho mandato una lettera che le invitava gentilmente a trovarsi al tempio di Nanimori. Ora andiamo!- ordino, calciando in testa il Boss ed il Re. Ci aveva preso gusto. Due vittim… ehm allievi erano decisamente meglio di una da tortura… pardon allenare.
Così, la Decima Generazione si avviò al gran completo al tempio. C’erano tutti. Il fulcro del gruppo era composto da Tsuna, Yamamoto, Gokudera e Rito, intorno ai quali giocavano a rincorrersi Lambo ed I-Pin. Kyoko, Chrome ed Haru erano poco dietro il gruppo, a distanza di sicurezza per evitare eventuali cadute. Ryohei era più avanti, a correre come un pazzo, per allenarsi. Mukuro era poco dietro di lui, che parlava da solo e continuava a ridacchiare tra se e se. Anche Hibari era con loro, interessato agli alieni e sperando che ci sia un “carnivoro” tre il gruppo di aliene. Era dietro le ragazze, a debita distanza dagli altri. Il più eccitato, era Gokudera, che si era portato insieme tutto il Sistema C.A.I. per confrontarlo con le tecnologie aliene, insieme a qualche talismano portafortuna, che non fa mai male. Rito era il più sollevato, contento di rivedere sua sorella Mikan, Lala e le altre. Yamamoto, come al solito, era tranquillo e sorridente. Portava con se la spada di Kendo, casomai servisse, anche se ne dubitava. Tsuna invece era visibilmente nervoso, e mentalmente, sperava che niente sarebbe andato storto. Reborn, infine, seduto sulla spalla di Tsuna, sorrideva impercettibilmente, maligno e, a modo suo, anche eccitato. Sarebbe stata una giornata fantastica.
Arrivarono al tempio salendo la lunga scalinata che portava al santuario. Man mano che salivano, l’eccitazione aumentava. Tutti quanti, chi più, chi meno, per motivi molto diversi tra loro, volevano conoscere queste fantomatiche aliene. Alcuni avevano ascoltato la storia di Rito, ma questo non era riuscito a placare la loro curiosità, e volevano vederle con i loro occhi. Le ragazze, in particolare, non vedevano l’ora di conoscerle.
Arrivati in cime, trovarono il grande e spazioso piazzale, circondato da giganteschi alberi di ciliegio in fiore,  vuoto. Il tempietto, distante da li, non dava come al solito segni di vita, ed i soffi freddi del vento erano la loro unica compagnia.
Ad un tratto, si sentirono vari fruscii, di ali, ali gigantesche a giudicare dal suono, che battevano. Tutti quanti alzarono lo sguardo al cielo, e videro, con gran stupore, una serie di ragazze, un uomo sulla ventina ed un bambino volare, chi da solo, chi grazie al supporto di macchinari, chi aggrappato ad una compagnia. Quando atterrarono, due ragazza, dai lunghi capelli lilla, vestita con una particolare uniforme bianco-blu con un gran cappello bianco che sembrava avere occhi propri, dal quale uscivano delle grandi ali da pipistrello, ed una dai capelli corti e blu si fecero avanti per prime, facendo qualche passo avanti.
Gokudera fu il primo a commentare, e solo il suo gruppo lo sentì, per fortuna: -Cazzo, sono un esercito o cosa?-  e con queste parole, ricevette qualche cenno d’assenso da parte di un sorpreso Yamamoto, uno Ryohei stranito ed una risatina da parte di Rito, che d’altra parte era sbiancato, ed osservava con un misto di terrore e preoccupazione il bambino, dai capelli neri e con degli orecchini appesi alle orecchie, avvolto da un manto nero.
Fu allora che la ragazza lilla e vestita in modo strano, diciamo pure assurdo parlò: -Chi di voi è la Vongola X?- chiese, con una punta di severità ma molta curiosità nella voce. Il diretto interessato si fece avanti, sorpreso di essere stato chiamato così. –Ah… eccomi qui. Tu devi essere Lala, e la ragazza accanto a te Haruna giusto?- sorrise cordialmente, mentre parlava. Diavolo erano davvero carine, soprattutto quell’ Haruna… gli ricordava molto Kyoko-chan. Lala lo guardò, spaesata e si rivolse ad una ragazza, poco dietro di lei, dai lunghi capelli castani e leggermente mossi. –Mikan, ma non è una vongola,  nemmeno una X!- disse puntando il dito contro il Cielo, che per poco non cadde a terra.
Mikan, che sembrava poco più piccola di loro, gli rispose, con aria stanca –Lala, era impossibile che sia una vongola od una X con credi? Piuttosto, come fa a sapere i nostri nomi?- aggiunse, visibilmente preoccupata, mentre tutti puntavano gli occhi su quel ragazzo castano. Un'altra ragazza, sempre dai capelli Lilla, ma con dei codini, aggiunse: -Mi aspettavo un tipo diverso però. Insomma, più grosso e minaccioso. Non un ragazzino debole e dalla faccia da scemo.-
-Nana, non insultare così gli altri, si più ragionevole- la sgridò quella che probabilmente dovrebbe essere la gemella, dai capelli corti, lilla.
Tsuna iniziò a perdere la pazienza, ed il sorriso scemò in una smorfia, ma solo per qualche istante, per poi ritornare un sorriso: -Ehi… comunque Rito ci ha parlato di voi…-  Il bambino dai capelli neri sbuffò visibilmente seccato ed anche deluso: -Ha cantato.- disse solamente.
Tsuna si grattò il capo, visibilmente confuso da quell’affermazione. –Cos’…- ma Yami una ragazza dai capelli biondi, vestita in nero, non lo lasciò finire. –Princess, è il momento dello scambio. Tira fuori le tue invenzioni.- disse alla ragazza accanto a lei, con il suo sguardo serio e glaciale.
Tsuna ancora una volta non capì a cosa si riferì: -Scambio? Scusate non vi seg…- e ancora una volta, non riuscì a finire la frase. Ma non perché uno degli alieni lo avesse interrotto. Infatti con un calcio, Reborn atterrò Rito, e gli puntò la pistola in testa. Con un ghigno divertito, disse: -Arrendetevi e dateci tutte le vostre tecnologie, o Yuuki Rito farà una brutta fine!- minacciò.
La sorpresa di tutta la Famiglia, salvo un caso raro (chiamato Hibari Kyoya, altrimenti noto come la Nuvola), si manifestò con uno sguardo sorpreso ed un urlo collettivo che comprendeva anche Rito –EEEEHHH????- tranne uno Tsuna che tuonò disperato –Reborn!? Che stai architettando?-
Ma gli alieni non lo sentirono, e subito si misero sulla difensiva. La prima a muoversi fu proprio Golden Darkness,  che scattò contro Tsuna, mentre una mano si trasformò in una lama e dai capelli si levarono numerosi pugni biondi: -Yuuki Rito è il mio Target. Non vi permetterò di interferire…- disse solamente, mentre i pugni si abbattevano su un indifeso e sorpreso Tsuna, che iniziò ad agitarsi.
Quel colpo non andò mai a segno. Un calcio allo stomaco della bionda fermò il colpo. Hibari Kyoya, frappostosi fra l’attacco e l’”erbivoro”, prese la parola, rivolgendosi al Cielo, che si calmò notando chi lo aveva soccorso durante l’attacco: -Erbivoro, lei è mia. Che nessuno si intrometta.- minacciò, mentre le sue armi, un paio di tonfa, venivano avvolte da delle inquietanti fiamme viola. Con un colpo di tonfa prontamente schivato dall’assassina, Hibari allontanò la ragazza. –Mpf, niente male umano.- disse, senza perdere l’espressione fredda e composta.
-Kamikorosu- rispose prontamente la Nuvola, mentre la sua bocca che solitamente mostrava un espressione neutra, o addirittura annoiata, si apriva a quel che poteva essere l’accenno di un sorriso: un ghigno divertito.
E con queste parole i due partirono all’attacco, mentre armi di vario genere da una parte, e solo un paio di tonfa dall’altra, iniziarono a scontrarsi, sempre più furiose e pericolose.
Per qualche minuto, le due fazioni osservarono il combattimento in corso. Per ogni colpo andato a segno dalla nuvola, rispondeva un taglio dell’assassina aliena. Insomma uno scontro in perfetta parità. Una delle tante ragazze, dai capelli rossicci raccolti da una lunga treccia, commentò stupefatta: -Però, il ragazzo è forte, se riesce a mettere in difficoltà Yami onee-chan.-
All’improvviso, la ragazza trasformò la treccia in un arma laser e la puntò nuovamente contro Tsuna. –Be’ mi dispiace ma Yuuki Rito è il Target di Yami onee-chan e del Master, quindi fatemi il piacere di morire!- disse tranquillamente, mentre sorrise cordialmente e sparò un colpo.
Un laser rosso partì dal cannone e viaggiò a gran velocità contro Tsuna, che si ritrovò nuovamente in pericolo. Ed ancora una volta il ragazzo fu salvato da uno dei suoi guardiani.
Yamamoto, veloce come non mai, estrasse la spada e la ricoprì di una fiammata azzurra: -Shigure Souen Ryu: Sakamaku Ame.- e così dicendo con un movimento verticale della sua spada, il ragazzo sollevò dal nulla un ondata di quel che sembrava acqua che intercettò l’attacco.  
-Mmm, questo è inaspettato.- notò Mea, sorpresa. Non perse però il suo sorriso, che si allargò in un espressione divertita: -Questi terrestri non sono per niente deboli.- commentò, mentre l’acqua scomparve lasciando vedere a tutte la fazione delle ragazze il risultato dello scontro.
Tsuna era circondato da tre dei suoi guardiani, la Pioggia, il Sole e la Tempesta. Lo spadaccino aveva in volto un espressione a sua volta divertita, con un sorriso e gli occhi socchiusi. Gokudera aveva liberato il Sistema C.A.I., un sistema di cerchi che levitavano a mezzo metro da terra, che fungevano da barriere e al braccio aveva legato un piccolo cannone che era legato al braccio sinistro, dove spiccava la testa di un teschio. Infine vi era Ryohei, in agitazione, che teneva la guardia alzata.
-Ecco le aliene! Lambo-san le ucciderà tutte!!!- gridò a quel punto Lambo, mentre, dai capelli ricci, uscì una scarica elettrica che illuminò il corpo del ragazzo, accecando chiunque guardasse. E quando la luce si placò, ne apparve un toro corazzato in molti parti del corpo. –VAI GYUUDON!!!!- gridò il Fulmine, in groppa al toro, ridendo come un matto, mentre il toro partì alla carica contro le povere malcapitate.
Invano fu il tentativo di Tsuna di placare il Bovino. Partì alla carica, e per fortuna, le ragazze che non sapevano volare, riuscirono a scansarsi in tempo, rotolando a terra.
-Che diavolo ha questo bambino!- disse Mikan, spaventata e allo stesso tempo perplessa dall’aggressività del bambino vestito da mucca.
-Lambo-san non è un bambino! Lambo-san ha già 5 anni ed è il miglior assassino del MONDO!!- gridò in preda alle risa, facendo partire nuovamente alla carica Gyuudon, mentre il gruppo delle ragazze si spostava ancora.
Nel frattempo, neanche Gokudera decise di rimanere da parte: -Ottimo lavoro Scemucca!- disse infatti l’albino, con un sorriso d’approvazione. Poi puntò ad una delle aliene, quella che sembrava la maggiore e la più stupida. –Vi pentirete di aver attaccato il Decimo! FLAME ARROW!!- gridò, sparando dal cannone una fiammata rossa, che puntò dritto contro Lala.
-Fantastico! Questa tecnologia mi è nuova!- disse la ragazza, guardando con occhi luccicanti il sistema C.A.I. della Tempesta ed evitando il colpo alzandosi in alto, nel cielo.
-Tch, mancata.- sbottò seccato Gokudera. E così dicendo sparò due colpi consecutivi contro la Principessa maggiore, cercando di colpirla.
 
 
E mentre le battaglie infuriavano, solo pochi erano rimasti con le mani in mano. In primis, Kyoko ed Haru. Anche Mukuro era rimasto ad osservare i vari combattimenti, mentre Chrome si era fatta avanti ad affrontare un uomo sulla ventina, circondato con un armatura che sembrava fatta di ossa umane, armato di spada. E aveva già vinto, a giudicare da come si muoveva lo spadaccino, colpendo avversari che apparivano solo a lui. Era caduto in trappola.
Dei Vongola, rimasero in disparte anche Reborn, che sovrastava ancora Rito, e Tsuna.
Dalla parte degli alieni, solo il bimbo corvino era rimasto in disparte, a guardare con disapprovazione lo svolgersi degli eventi, che andavano nettamente a sfavore.
–ZASTIN SEI UN INCAPACE!!!- urlò in preda alla rabbia, vedendo che lo spadaccino affrontato da Chrome cadeva a terra, privo di sensi.
-Cazzo, dovrò occuparmene io…- disse tra se e se. Peccato che Rito, Tsuna e Reborn lo sentirono.
-Che vuole fare il bambino?- chiese Tsuna, con una nota canzonatoria nella voce.
Rito lo ammonì subito: -Tsuna… quello lì non è un bambino.-  e così dicendo, deglutì a vuoto. Anche Reborn parve essersi accorto della sua forza: -Già, quel bambino non è normale.-
Tsuna si spaventò. Se Reborn era così preoccupato, voleva dire solo una cosa: guai. E seri anche.
-Chi è, Rito?- chiese Reborn, togliendo la pistola dalla testa del Re.
-Lui è il padre di Lala. Il Re di Deviluke.- spiegò grave, con gran spavento nella voce.
Come a sottolineare il concetto, il “bambino” liberò la sua energia. Pestò i piedi per terra e scaricò sul terreno violente scariche elettriche, che fermarono i combattimenti in corso, spazzando via la maggior parte dei presenti.
 
 
Yami e Hibari furono due dei pochi che rimasero impassibili davanti a tale forza:
-Il Re si è scatenato. E’ finita per voi.- ma, con sua grande sorpresa, l’avversario non mostrò alcun segno di paura. Anzi, sbuffò evidentemente seccato da quell’interruzione. –Mpf. Ci penserà l’erbivoro a lui.- disse soltanto, portando un altro colpo contro la ragazza, che lo schivò per un pelo tale era la sorpresa.
-Quel ragazzino più debole di Yuki Rito? Lo chiami tu stesso erbivoro, come può batterlo?- chiese, con gli occhi sbarrati e con sorpresa. Che sia impazzito?
Invece, con una grande sorpresa, constatò che nessuno dei presenti, ne l’avversario, ne i compagni dei presunti rapitori, avevano mostrato segno di voler aiutare. Anzi rimanevano impassibili ad osservare la scena, alcuni più preoccupati degli altri, ma poi i loro volti si aprirono tutti quanti in un sorriso, tranne quello di Hibari e Mukuro, che sembrava più un ghigno canzonatorio.
-Gli erbivori hanno un loro modo per difendersi. E ora combatti. Ci penserà Sawada Tsunayoshi a quel moccioso.- e così dicendo tirò un altro colpo di tonfa, che questa volta andò a segno per la sorpresa e lo sgomento dell’assassina, che puntò lo sguardo nuovamente sulla battaglia del Re di Deviluke contro il Cielo, curiosa di vedere come reagirà quel ragazzo dall’apparenza debole e insignificante.
 
Scena simile, si era svolta nel presso di tutti gli altri scontri. Lambo stesso si era fermato ad osservare il suo “fratellone” picchiare l’”alieno cattivo”.
Gokudera aveva permesso alla propria avversaria di osservare l’inizio dello scontro, per far capire alla donna la vera potenza del Decimo. A nulla erano serviti gli avvertimenti lanciato dalla ragazza: -Ora il Decimo romperà il culo a quell’Imperatore della Galassia.- aveva risposto soltanto, sorridendo, fiero ed orgoglioso, notando come il suo Boss, a differenza delle altre volte, non aveva l’aria eccessivamente spaventata, anzi, sembrava più seccato.
 
-Aaahh! Mi sa che devo combattere anche io…- e così dicendo fece qualche passo avanti, mettendosi alle mani dei guanti di lana, ignorando gli sguardi sorpresi di tutti gli alieni e delle ragazze avversarie che evitavano Lambo.
-Cosa vuoi fare con quei guanti moccioso?- lo canzonò il Re dall’aspetto di un bambino, scagliandosi contro di lui, con un pugno carico di elettricità che si andò ad abbattere contro il Boss Vongola.
Il colpo causò un esplosione violenta e potente. Non ci fu un urlo da parte dei un guardiani, solo sguardi carichi di preoccupazione ma soprattutto fiduciosi nei confronti del loro Boss.
E infatti, quando la luce si spense, ed il polverone si posò per terra, ne comparvero un sorpreso Imperatore con il pugno bloccato dalla mano del ragazzo. E già questo bastò a far sbarrare gli occhi a la maggior parte degli avversari.
-Mi spiace. Ma devo sconfiggerti per mettere fine a questa inutile battaglia.- disse Tsuna, con una voce atona, riemergendo dal polverone. I guanti di lana, erano diventati guanti di pelle nera, con una grande X sopra incisa. Gli occhi, erano diventati meno espressivi, ma più determinati, e avevano una sfumature arancione. E infine, sulla fronte, era comparsa una grande fiamma arancine, che scoppiettava allegramente, calda, che irradiava energia al possessore.
Era entrato in Hyper Mode, lasciando tutti quanti, Rito compreso, sorpresi.  
 
 
 
Angolo Autore (parte Doraemon)
Ecco il nuovo capitolo de: “Il Boss ed il Re”. Come promesso, niente ecchi, qui ci saranno più combattimenti che altro.
Che ne dite? Ho fatto fare un ottima entrata in scena a Tsuna?
Dite che ho fatto i personaggi OOC?
Ditemi i vostri pareri! Anche con un messaggio se volete.
   
 
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