Rating: per tutti
Genere: commedia
Personaggi: Severus Snape, Hermione Granger, Sarah Snape
Pairing: Severus/Hermione
Epoca: post 7° anno
Riassunto: Severus
crede di passare alcuni minuti solo con la sua Hermione, invece…
Disclaimer: I personaggi ed
i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì,
prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i
diritti. I personaggi originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece
di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per
pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa
storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna
violazione del copyright è pertanto intesa.
Parole/pagine: 667/2
Nota: La storia fa parte di una
mini-raccolta di one shot
brevi, intitolata “Giochi d’acqua e di
famiglia”, senza nessun ordine temporale preciso tra di loro, mentre
seguono l’altra mia raccolta di one shot “Un anno per
amare”.
Non è necessario leggervi tutte
le storie della prima raccolta, si capiscono perfettamente anche senza farlo,
vi sveleranno solamente l’ultimo capitolo.
Giochi d’acqua e di famiglia
Lago
L'aria calda del
giorno aveva lasciato il posto ad un fresco vento che
spirava direttamente dal lago increspandolo appena, mentre andava a spegnersi
sulla spiaggia resa una lama scintillante dalla luna piena che svettava nella
notte.
La musica era alta,
ma, tutto sommato, dovette ammettere che era piuttosto
piacevole ascoltarla e stare a guardare studenti e professori che si muovevano
seguendo il ritmo, alcuni meglio di altri, altri peggio di tutti.
Persino sua figlia era
in mezzo alla folla che ballava con Ron dopo che lui si era categoricamente
rifiutato di prendere parte attiva a quella danza.
Neppure sua moglie era
riuscita a smuoverlo.
Mentre sorseggiava un
po' di fresco vino bianco, Hermione si avvicinò, sorridendogli.
«Vieni con me.»
«Dove andiamo?»
«Lontano da qui, vieni. Sarah è ben sorvegliata, non
preoccuparti» in realtà si preoccupava e come, ma
doveva ammettere che quel ragazzo dalla testa infuocata era molto bravo con i
bambini, anche se ancora non ne voleva di suoi.
Certo era che i figli
degli altri si reggevano che per poco tempo, mentre i
propri… come lo capiva e invidiava…
Si allontanarono verso
un angolo del lago abbastanza distante per non essere visti e abbastanza vicino
da poter udire la musica.
La strega,
all'improvviso, si fermò a guardare il lago che si muoveva appena, pennellato
d'argento che tremava come una piccola fiammella, anche Snape si mise a
scrutare la distesa d'acqua, quella stoffa nera sfumata d'argento, ma quella
vista, ormai, non lo riportava più nel suo oscuro passato.
«Balla con me,
Severus.»
Il mago si voltò verso
sua moglie e le sorrise prima di afferrarla e stringerla tra le braccia.
«Sapevo che la tua era
soltanto vergogna di ballare davanti a tutti.»
Sorridevano entrambi
quando iniziarono a muoversi, impacciati dalla fine sabbia.
La donna si bloccò un
istante per togliersi le scarpe e invitò il mago a fare lo stesso sotto il suo
sguardo curioso, tinto di lago senza luna.
La strega lo condusse
nell'acqua che gli sfiorava appena i piedi nudi, pallidi nella notte illuminata
dalla luna.
«Senti la musica nella sabbia e nell'acqua. Senti il
ritmo scorrerti dentro, Severus.»
«Al momento sento e
vedo solo te.»
Hermione rise mentre
il mago la conduceva nell’acqua, spruzzando cristalli freschi tutto intorno, e
rise quando Severus la sollevò verso la luna, per guardarla illuminata da quei
raggi candidi che si riflettevano sulle sue iridi nere, brillanti d’amore per
la donna che stringeva tra le mani.
Poi, all’improvviso,
la sentì, sentì le vibrazioni della musica
solleticargli i piedi immersi nel lago e riprese a muoversi abbracciando Hermione
come se fosse la prima volta, percependo quei brividi salirgli lungo tutto il
corpo e arrivare alla pelle della strega.
E lui avvertì quegli
stessi brividi che avevano percorso il corpo di sua moglie per arrivare a lui,
come due linee invisibili che mettevano in contatto le loro stesse anime.
E sotto quella luna le
loro anime si toccavano e sfioravano la dolcezza di quella limpidezza che
diffondeva il battito dei loro cuori come piccoli pesci che saltavano sulle
onde.
«Papà, papà! Ti ho visto ballare! Adesso devi ballare
anche con me!» una vocetta indispettita si avvicinò a passo
svelto, facendo sorridere la strega e un po’ meno Snape al quale avevano appena
rotto l’incanto di quel momento.
La corsa della bambina
aveva alzato piccole colonne d'acqua, schizzando entrambi i suoi genitori, la
sua indignazione era mal celata dalla risata che era nata spontanea sulla sua
piccola bocca.
Severus l’afferrò e la sollevò in aria come aveva fatto pochi
istanti prima con sua madre, e la fece roteare mentre l’acqua si muoveva
intorno a loro e gocce di miele s’infrangevano sui loro vestiti.
In quel momento, però,
niente aveva più importanza, si dimenticò di tutto, gli bastò stringere l’esile
corpo di sua figlia e guardare gli occhi sorridenti di Hermione, per
abbracciare in un attimo tutta la sua esistenza.
E la felicità di avere
le donne della sua vita così vicine a sé, nell’acqua
fresca del lago rischiarato dalla luna piena.