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Autore: drunkofcamren    30/08/2014    10 recensioni
Se tutto il resto perisse, e lei rimanesse, io continuerei a esistere e, se tutto il resto rimanesse e lei fosse annientata, l'universo diventerebbe per me un'immensa cosa estranea.
Camila.
Pronunciare il suo nome era diventato incredibilmente facile. Non sapevo bene cosa fosse cambiato. Forse dipendeva dal fatto che non avevo intenzione di sopravvivere a lungo senza di lei.
Alzai gli occhi al cielo e ricambiai il sorriso.
E quando incrociai il suo sguardo, vidi tutto ciò che avevo cercato.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Camila Cabello, Lauren Jauregui, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I love Nutella




Camila's POV




Ritorno in mensa e Lauren e già seduta al tavolo con le ragazze.

Faccio finta di non averla appena vista parlare con Austin

-Dove diavolo eri finita? Ti ho cercato dappertutto- le chiedo fingendomi arrabbiata

-Hey calma tesoro, ho detto che dovevo parlare con una persona, non saresti dovuta venire a cercarmi-

-E’ passata mezz’ora-
le dico arrabbiandomi sul serio

-Siediti- io obbedisco e metto il broncio –Dai amore, scusami, era importante, non abbiamo visto l’ora. Non mi poteva succedere nulla-

-Oh davvero? L’hai pensato anche ieri mentre attraversavamo la foresta?-
mi alzo, metto la borsa in spalla

-Dai, non te ne starai davvero andando?- mi chiede

Io mi giro e comincio a incamminarmi verso l’uscita della mensa.

Sto per aprire la porta quando mi accorgo di aver lasciato il telefono sul tavolo e vado a prenderlo.

Sono a due passi dal nostro tavolo, Lauren ha la schiena rivolta verso di me, le ragazze mi hanno già visto.

-Certo che ha proprio un bel caratteraccio- dice Lauren

Io sbatto il palmo della mano contro il tavolo, vedo Lauren gelarsi.

-Ricordati del mio caratteraccio quando ti inginocchierai per chiedermi scusa- le sussurro nell’orecchio, abbastanza forte perché Dinah, Ally e Normani sentano.

Prendo il telefono e esco dalla mensa.

“Forse ho esagerato un po’, non sarei dovuta andare a cercarla, era passata solo mezz’ora”

La campanella suona e io mi dirigo in classe.

E’ inutile negare, penso a Lauren per tutta l’ora.

“Ho sicuramente esagerato, ho agito come una bimba”

Tutto quello che voglio fare è chiederle scusa e baciarla fino a perdere il fiato.

Per sfortuna però l’ora passa lentamente.

Provo ad ascoltare quello che dice l’insegnante di chimica, ma è come se parlasse in aramaico perchè non capisco nulla della materia, perciò decido di continuare a pensare a Lauren.

La campanella suona e io mi affretto a mettere i quaderni nello zaino, sono la prima che esce dalla classe.

Arrivo al mio armadietto, ma non c’è nessuna traccia di Lauren e delle altre, avevano la stessa classe se non ricordo male.

Mi appoggio al mio armadietto e guardo in basso, pensando a come farmi perdonare.

“Sono stata un’idiota”

Qualcuno mi tocca una spalla, pronta difendermi do uno schiaffo alla persona di fronte a me, è Lauren.

-MILA!- sento Dinah, Ally e Normani rimproverarmi

-Mio Dio, scusami, non pensavo fossi tu, scusa, scusa, scusa- Lauren sorride accarezzandosi la guancia

-Non importa- si morde il labbro –Scusami, non volevo farti preoccupare così tanto-

-No, non mi devi chiedere scusa, è inutile-

-Ma, ti prego, dammi una seconda chance, tutti se la meritano no?-

-Non intendo quello, tu non hai nulla per cui chiedere scusa, sono io che ho esagerato, è solo che non voglio lasciarti sola dopo ieri sera, ero così arrabbiata perché stavi parlando con Austin e mi sono preoccupata per te-

-Tu, tu sapevi che parlavo con Austin?-
è spaventata

-Sì, vi ho trovati insieme, di che parlavate?-

-Lui voleva chiedermi scusa per ieri-


“Perché mi mente?”

Decido di lasciar perdere.

Mi metto in punta di piedi e, con le mani sulle sue guance, la avvicino a me e la bacio.

Lei sembra rilassarsi, mi solleva da terra e mi appoggia al mio armadietto, io incrocio le gambe dietro la sua schiena.

Probabilmente ora gli sguardi di tutti sono puntati su di noi, ma non me ne potrebbe importare di meno.

La bacio e, come in ogni nostro bacio, riesco a sentire i problemi scivolare via e riesco a sentire la felicità, come se fosse umidità attaccata alla pelle, con un effetto completamente piacevole.

Sento la campanella suonare e mi sto per staccare, ma Lauren fa pressione sulle mie labbra e passa la lingua sul mio labbro inferiore.

Devo ringraziare che mi abbia preso in braccio perché sento le gambe diventare gelatina.

Il cuore mi batte all’impazzata, me ne frego della campana e apro la bocca, ansiosa di sentire la lingua di Lauren sulla mia.

Quando le nostre lingue si toccano riesco quasi a sentire i fuochi d’artificio, nel mio stomaco le farfalle stanno impazzendo, mi sento come se il cuore mi stesse uscendo dalla cassa toracica talmente batte forte.

-Ragazze, mi fa molto piacere che abbiate risolto e che stiate amoreggiando in mezzo al corridoio, ma la campana è suonata- dice Dinah, la solita guastafeste

Ci stacchiamo, io alzo gli occhio al cielo e Lauren ride per la mia reazione.

Lauren mi lascia le gambe e io le poggio a terra, ma mi accorgo che sono ancora gelatina.

Sto per cadere, ma lei mi tiene e ride, io appoggio la fronte contro la sua spalla.

-Che c’è? Momento troppo intenso da sopportare?- mi chiede Lauren, io grugnisco contro la sua spalla e lei ride ancora

Suona la seconda campana e le poche persone che erano rimaste nel corridoio al suono della prima campana s’incamminano verso le loro classi.

-Ci vediamo dopo ragazze, cercate di non amoreggiare anche in classe- ci dice Normani, questa volta sono io a ridere e Lauren ad arrossire.

Lauren mi sorregge ancora, nonostante io possa camminare.

-Laur, posso camminare ora-

-Non m’importa-
mi bacia la nuca

Arriviamo in classe di geografia, ma il professore non è ancora arrivato.

Ci andiamo a sedere all’ultimo banco nella fila di sinistra, io accanto alla finestra.

Ma Lauren ha altri progetti, mi fa sedere sulle sue cosce, per tenermi avvolge un braccio attorno alla mia vita, io appoggio le mani sulle sue spalle.

Lei mi guarda e mi sorride ed è come se stesse apprezzando un quadro, mi fa sentire così importante.

-Che c’è?- le chiedo arrossendo

-C’è che sei bellissima- arrossisco ancora di più, nascondo il viso nell’incavo del suo collo

Lei ride e penso sia il mio nuovo suono preferito.

Sento il mio cuore pronto a uscire dalla cassa toracica di nuovo.

-Ti amo- mi dice, sollevo il viso e la guardo negli occhi –Che c’è? Non sei convinta?-

-Potresti dirlo in un modo più romantico? Come se tu fossi Augustus Waters e io Hazel Grace, così mi potrò ricordare questo momento-
lei mi guarda per vedere se sono seria e appena capisce che lo sono scoppia in una risata, io alzo gli occhi al cielo.

Mi bacia le labbra.

-Okay, vediamo. Per te, Camila Cabello, il mio cuore, okay?- sorrido

-Okay- mi bacia di nuovo e proprio quando stiamo per approfondire qualcuno entra in classe

-Ragazzi, oggi il professore non è presente- delle urla e degli applausi –Ma siete pregati di restare in classe e di fare silenzio, vi controllerò io- ci comunica la perfida professoressa di ginnastica

Tutti i ragazzi cominciano a parlare tra di loro e io ho lo sguardo perso sulla porta della classe, non sto pensando a nulla in particolare.

Lauren mi strizza un po’ il fianco e io mi risveglio dalla trance, guardo in basso e vedo che lei mi guardava già da prima sorridendo come un ebete

-A cosa pensavi?- faccio spallucce

-La smetti di guardarmi e sorridere? Sembri cretina-

-Sei tu che mi fai questo, amore-
mi bacia il collo e sento più brividi attraversarmi la schiena mentre arrossisco

Non parliamo per il resto dell’ora, ci scambiamo sguardi, baci e sorrisi, ma niente parole, quelle non servono più tra noi.

Lei mi accarezza il fianco mentre io le accarezzo il collo e siamo contente così.

Suona la campana e non posso dire “finalmente” perché mi stavo godendo questo momento.

Io e Lauren ritiriamo i quaderni con tutta calma rivolgendoci sguardi e sorrisi ogni due secondi.

Il mio braccio trova spazio attorno alla vita di Lauren e il suo è avvolto attorno alle mie spalle in modo protettivo.

-Ti va di dormire a casa mia stanotte?- mi chiede lei e io annuisco entusiasta

Le ragazze ci stanno aspettando fuori, appoggiate contro la loro macchina.

-Era ora, che diamine stavate facendo?- ci chiede Mani evidentemente arrabbiata

-Mani non arrabbiarti- le dice Ally

-Scusatela, è mestruata- tutte ci mettiamo a ridere, ma ci fermiamo quando Mani rivolge uno sguardo omicida a Dinah

-Potevate pure andare, noi torniamo a piedi- dice Lauren

-Cosa?- le chiediamo tutte e quattro in coro

-Sali- io salgo sulla sua schiena e capisco cosa ha intenzione di fare

-Ci vediamo domani- diciamo io e Lauren in coro

Poi Lauren comincia a correre, in velocità normale.

Intanto io telefono mia madre per avvertirla che non dormirò a casa.

Ci mettiamo dieci minuti ad arrivare al bosco e lì Lauren comincia a correre veramente.

Io mi stringo forte a lei, passano 5 secondi e riapro gli occhi, siamo davanti alla porta della casa di Lauren.

-Incredibile- sussurro io

-La mia velocità?- e io annuisco

Lauren mi fa scendere e mi prende per mano.

Entriamo, la casa è vuota.

-Probabilmente i miei genitori non sono ancora tornati da lavoro e Chris e Tay saranno bloccati nel traffico- sorrido –Che c’è?-

-E’ la prima volta che li chiami “genitori”-
lei sembra imbarazzata e quasi in colpa –Non è un crimine se li chiami così Laur-

-Lo so, è solo che loro non sono i miei genitori e non mi va di chiamarli così-

-Tu puoi chiamarli come vuoi, ricordati che non ti uccide nessuno se li chiami mamma o papà-
lei annuisce

Mi prende in braccio stile sposa e mi porta di sopra.

Ci sdraiamo sul letto, la mia testa contro la sua spalla, il suo braccio destro attorno alle mie spalle avvicinandomi a sé.

Restiamo così per alcuni minuti, finché le chiedo quello che volevo chiederle da un po’

-Laur, devo chiederti una cosa, ma se non vuoi rispondermi va benissimo- nel suo viso si accende la preoccupazione e la paura

-Spara-

-Chi è? Il bambino che c’è nella foto sul tuo comodino-
lei si volta verso sinistra e guarda la foto

Sorride, ma una lacrima scorre lungo la sua guancia, io mi metto seduta e le carezzo i capelli, asciugandole le lacrime.

Lei prende un bel respiro e mi guarda negli occhi

-E’ mio fratello, Chris- ho la faccia confusa –Sì, ha lo stesso nome del Chris vampiro, che coincidenza- ride, ma riesco a sentire la tristezza nella sua voce.

-Posso chiederti cosa è successo?-

Prende un altro bel respiro

-Eravamo in vacanza, era Natale. Avevamo una casa al lago, proprio qui vicino. Chris era appena uscito per raccogliere la legna, abbiamo sentito un urlo, siamo usciti, io, mia madre e mio padre. Quattro vampiri lo stavano attaccando, erano i tre che vi hanno attaccato pochi giorni fa-

-E’ per questo che tu hai ucciso uno di loro?-
lei annuisce

-Mio padre ha cercato di aiutare Chris, ma i vampiri hanno aggredito anche lui, poi la mamma mi ha detto di scappare e io ho fatto così, sono entrata nel bosco, ma ovviamente loro mi hanno preso doco pochi passi. Quando il vampiro mi ha riportato dai compagni, i miei genitori erano già morti- sento la sua voce spezzarsi un paio di volte durante il racconto, ma Lauren riesce a rimanere forte –Chris si muoveva a malapena, poi a un certo punto sono arrivati altri vampiri, la mia attuale famiglia e mi hanno salvata, hanno cacciato i vampiri, ma la banda non era composta solo da quattro persone, era molto più grande e sarebbero ritornati con i rinforzi ad attaccarci perciò siamo andati via, ma prima Chris mi ha chiesto di aiutarlo e io me ne sono andata, l’ho lasciato lì a morire-

Lauren scoppia a piangere, questa volta sono io ad avvolgere il braccio sinistro attorno alle sue spalle e attirarla verso di me.

Lei stringe le braccia alla mia vita e seppellisce la testa nell’incavo del mio collo, le bacio la nuca.

Dopo dieci minuti Lauren ha smesso di piangere.

-Dammi un paio di minuti- ha la voce roca più del solito per via del pianto, io annuisco

Cinque minuti dopo Lauren continua la storia

-Non ho visto le loro facce fino al giorno dopo, intendo della mia famiglia attuale, non perché non li guardassi, ma perché non riuscivo a pensare a niente se non a quello che era successo. La mattina siamo ritornati nel posto e loro erano ancora lì, erano bianchi, Chris era morto, è a quel punto che mi sono accorta della somiglianza dei due Chris, erano completamente uguali. Aveva solo quindici anni, era mio fratello e io l’ho lasciato lì a morire-

Ricomincia a piangere, sento le sue lacrime sul collo, la stringo ancora di più a me.

-Non è colpa tua- le bacio la nuca –Non è colpa tua- le ripeto

Lauren si rilassa tra le mie braccia e si addormenta.
 




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Lauren’s POV




Sento qualcuno che mi accarezza il viso, so che è Camila, non voglio che smetta perciò faccio finta di essere addormentata.

-Laur, so che sei sveglia- tengo gli occhi chiusi

-Come hai fatto a capirlo?-

-Il tuo sorriso-
sorrido e apro gli occhi

-Non smettere-

-Non ne avevo intenzione-


Lei è seduta sul letto, alla mia sinistra, vicino a lei c’è un vassoio, lei nota che lo sto guardando.

-Mi sono permessa di preparare qualcosa da mangiare-

Mi metto a sedere e vedo che ha fatto dei sandwich alla nutella

-Non vedi l’ora di assaporare la nutella nella mia bocca eh?- arrossisce

La bacio, le metto una mano sulla coscia, lei si mette a cavalcioni su di me e approfondisce il bacio.

Le sue braccia mi stringono il collo e ci avvicinano.

Lei diventa aggressiva quando le mie mani disegnano cerchi innocenti sulle sue cosce, comincia a baciarmi come se fosse l’ultima volta che lo facciamo.

Sento delle mani che toccano il mio stomaco, rabbrividisco.

Questa ragazza mi farà impazzire.

Ci stacchiamo, il suo sguardo è diverso, i suoi occhi sono diventati più scuri, quasi neri.

Mi fa sdraiare sul letto, ma prima mi leva la maglietta.

“Che cosa diamine vuole fare?”

Affonda un dito sul barattolo di nutella che c’è nel vassoio e lo passa sulla mia pancia, sono senza parole.

Mi guarda e non l’ho mai trovata così sexy.

Affonda di nuovo il dito nella nutella e segue la linea del reggiseno, dalle spalline del reggiseno fino al mio seno, disegnando anche le clavicole con la nutella.

Sento la sua lingua leccare la striscia di nutella sulla pancia, il mio respiro si fa più corto e penso di morire quando mi guarda e si passa la lingua sulle labbra.

Inizia a leccare le mie spalle e le clavicole, poi mi guarda ancora una volta, devo sembrare un cucciolo indifeso.

“Cosa dovrei fare? Dovrei fermarla?”

Prima che possa decidere la sua lingua è nel mio seno, ansimo, il mio respiro si è fatto corto e pesante.

Sento il cuore battere fortissimo, non mi sorprenderei se uscisse fuori dalla cassa toracica.

No, un attimo, che diavolo? Il mio cuore batte?

Chiudo gli occhi e ascolto, sta battendo e anche molto forte.

-Camila-

-Sì?-
comincia a leccare, succhiare e mordere il mio collo

Devo chiudere gli occhi e anche le gambe perché il momento sta diventando troppo inteso da sopportare.

-Il mio cuore? Sta battendo fortissimo-

-Lo sento Laur-
ride e ritornare a mordermi il collo

-Non capisci, sono un vampiro, non dovrebbe battermi il cuore- lei sembra confusa

Io mi metto a sedere, la avvicino a me baciandole tutto il viso

-Ti amo, ti amo, ti amo- le dico

-Ti amo anche io-

Camila mi passa la maglietta, facendomi intendere di non voler andare oltre, io la indosso.

-Scusami-

-Per avermi fatto battere il cuore?-

-No, per quello che ho fatto con la nutella-
rido

-E’ stato intenso e piacevole-

-Non riesco ad andare oltre-
il suo sguardo è rivolto alla sue mani

-Tesoro guardami- lei mi guarda ed è così dispiaciuta, le do un bacio a stampo sulle labbra –Non importa, lo capisco se non sei pronta e comunque ti avrei fermata, non sono pronta neanche io. Abbiamo tempo, non c’è fretta-

-Grazie-
sussurra

-Ora però, se non ti dispiace, voglio assaggiare la nutella- lei prende un sandwich –Non quella-

La bacio e approfondisco subito, esploro la sua bocca, cercando il sapore della nutella.

-Ragazzi, la cena è pronta- dice Clara dal piano di sotto

-Mangeremo dopo i tuoi sandwich-

-Perché?-
mi ricordo che lei non può aver sentito

-La cena è pronta-

Ci sediamo a tavola e Camila è silenziosa e ancora un po’ timida, ma non si sente come un pesce fuor d’acqua.





 
                                                    
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Finita la cena io e Camila ritorniamo in camera.

-Dovremmo metterci il pigiama così se ci addormentiamo siamo comode- suggerisco

Io prendo una maglietta extra large e dei pantaloncini a metà coscia per lei e un’altra maglia extra large per me e appoggio il tutto sulla poltrona vicino al mio armadio.

Mi avvicino a lei, che è seduta alla fine del letto matrimoniale, le tendo la mano e lei la prende, la faccio alzare.

-Permetti?- sollevo un po’ la sua maglietta per farle capire cosa intendo

Lei è insicura, odio chiunque le abbia fatto questo, odio chi l’ha fatta sentire così insicura, dovrebbe essere arrogante e dovrebbe vantarsi della sua bellezza.

La vedo annuire.

Sollevo la maglia lentamente e poi la tolgo, mi dirigo verso la poltrona e prendo il suo outfit.

Quando mi giro lei sta cercando di coprirsi, vedo una lacrima farsi strada sulla sua guancia, mi avvicino velocemente a lei e l’abbraccio.

-Sei bellissima e non lo dico soltanto perché sei la mia ragazza, sei davvero bella Camz, non c’è niente di cui ti devi vergognare- le carezzo le guance con i pollici

Le rivolgo uno sguardo per chiederle se ha capito e lei annuisce, le bacio la fronte.

Le infilo la maglia.

Inizio a baciarle il collo mentre le sbottono la gonna, poi la faccio scendere lungo le sue gambe, assicurandomi di strizzarle il sedere nel processo, lei fa un piccolo salto al gesto e io rido.

-Hai un bel sedere- lei arrossisce e io rido ancora

Le infilo i pantaloncini.

-Sdraiati, io arrivo subito-

Mi dirigo verso la poltrona e comincio a spogliarmi, dando la schiena a Camila.

Mi giro per controllare Camila solo per scoprire che è Camila a controllare me, il mio sedere per essere precisi.

Rido e lei capisce di essere stata beccata

-Scusami-

-Puoi guardare il mio sedere quante volte vuoi, è tutto tuo-


Mi sdraio accanto a lei, Camila appoggia non esita ad appoggiare la sua testa sulla mia spalla, il mio braccio le stringe le spalle, proprio come questo pomeriggio.

-Buonanotte Camz-

-Notte Laur-


Le bacio la fronte.

“E’ stata proprio una bella giornata”

-Perché mi hai mentito?-

“Dannazione”






 
SPAZIO AUTRICE:
ci ho messo un sacco per aggiornare, scusatemi tanto
Ovviamente aggiorno sempre alle undici di notte
Come vi sembra questo capitolo? Io lo trovo molto sdolcinato, forse troppo?
Adesso che ci penso Lauren sta sempre ridendo hahaha
Ditemi che ne pensate, recensite, vi prego, mi fa tanto piacere sentire le vostre opinioni
Comunque ho scritto la prima parte di questo capitolo ascoltando "just a little bit of your heart" di ariana grande, poi ho inizio ad ascoltare "anaconda" di nicki minaj e potete dire anche a che punto della storia hahhaha.
Grazie di tutto, per le recensione, per l'amore che mi mandate du twitter e facebook, vi amo, aumentate la mia autostima e vi sarò sempre grata per questo.
Alla prossima
Elena

 



 
   
 
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