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Autore: _Elthanin_Riddle_    01/09/2014    2 recensioni
Mi ero auto-convinta del fatto che, dopo il matrimonio, Narcissa non avrebbe potuto ferirmi e/o umiliarmi in nessun modo, visto che, oramai, portavo lo stesso cognome del figlio e, in un certo senso, il suo.
Ovviamente, mi sbagliavo. Come si sbaglia quel tonto che dice che la Gravidanza è qualcosa di fenomenale.
Perché la Gravidanza e Narcissa non vanno mai prese sotto gamba. Mai.
Sequel de 'Quel Mostro di Suocera-Mangiamorte'
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Hermione Granger, Lucius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quel Mostro di Suocera-Mangiamorte'
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QMSM: Viva la Gravidanza!

 
Se c’era una cosa che avevo capito di Narcissa il giorno del matrimonio – oltre al fatto che odiava il rosa pesca – era che odiava a morte gli imprevisti. Aveva un’agenda in cui segnava tutto ciò che si doveva fare in un determinato giorno, da 8.31-Colazione a 22.57-Bagno a 13.34-Strigliare gli elfi a… insomma-avete-capito. Mezzo secondo di ritardo e s’infuriava come una Banshee. Onestamente, attribuivo la cosa alla vecchiaia imminente, ma se qualcuno provava a dirglielo lei sputava fuoco. E se accadevano tutt’e due le cose contemporaneamente…
 
 
 
Il 20 Gennaio avrei dovuto svegliarmi con calma, fare colazione, una doccia veloce, incontrarmi con le amiche a Diagon Alley, aspettare fino alle quattro e andare con Draco dal ginecologo.
Invece, mi svegliai al rumore di un battente che batteva un po’ troppo forte.
Abbastanza forte.
Decisamente forte.
Immensamente forte.
Assordantemente forte.
 Visto che Draco non accennava a muovere un muscolo, dal piano di sotto – riuscivo a sentirlo litigare con il telefono chiedendogli di comporre il numero dell’idiota di Zabini – andai io ad aprire. Era il giorno libero di Tixie, l’elfo domestico che lavorava per noi, con tanto di salario e vacanze. Comunque, mi ritrovai davanti al mio Incubo. Più sorella.
-Buongiorno.
-Salve.
Ci scambiammo due battute, fissandoci con astio. L’odiavo ancora per quell’orribile abito color cacca di drago con le piume verde acido che mi aveva comprato – e costretto ad indossare. Visto che ero laureata in Magisprudenza ero assolutamente certa del fatto che, da qualche parte, ci dovesse essere una regola che vietava il maltrattamento delle nuore, obbligandole a indossare abiti orribili. Il problema era che non riuscivo a trovarla da nessuna parte!
-Draco, amore, la mamma è qui!-, disse, superandomi e andando dal figlio nella sala da pranzo. Bellatrix alzò gli occhi al cielo ed io la seguii.
 Trovammo Draco con della marmellata appiccicata al viso, in mutande e canottiera, un cornetto in una mano, mentre l’altra tentava di allontanare la madre e il suo fazzoletto.
-Mamma vattene! So farlo da solo!
Guardai il telefono, rotto. Era il decimo che rompeva in un mese, perché non seguiva i suoi “ordini”.
-… E poi la mamma ti porterà al parco! Felice? Uh, siamo in ritardo!
-Mamma, hai programmato la mia vita fino alla morte. Mi spieghi che vuol dire questo “13.04 ordinare il primo”? Secondo me sono i segni di una vecchiaia imminente.
 Bellatrix mi lanciò un’occhiata ammonitrice, poi saltò fuori dalla finestra. O meglio, ci provò, perché era chiusa e ci si spiaccicò sopra. Doveva far male. Indietreggiai, nascondendomi dietro lo stipite, mentre Narcissa gonfiava il petto come un tacchino e Bellatrix si riparava nel frigorifero, anche se era un po’ ammaccata e ferita nell’orgoglio.
 Sì, avete letto bene, nel frigorifero. Era un po’ buffa, in effetti, incastrata tra la porta e i ripiani, ma non ci riderei su, al vostro posto. Narcissa faceva davvero paura.
 Neanche Voldemort mi aveva spaventata tanto, il che è tutto dire.
-Draco-, la sua voce era calmissima, il che mi spaventò ulteriormente; Bellatrix si incastrò ancora di più, comprimendosi contro una ciotola di insalata, -Come hai osato parlar male di tua madre e dell’agenda?! È solo grazie a lei se tutti questi anni siamo sempre stati a dir poco puntualissimi a tutti i nostri appuntamenti e precisissimi nei nostri doveri!-, pian piano la sua voce saliva di varie ottave, fino a superare la linea “spacca-timpani”.
-Mamma…
-E tu parli male di me! Vecchiaia imminente-, lo scimmiottò, -Sei un figlio scriteriato e degenere! Oh, ma io lo so di chi è la colpa! Eccome se lo so! Prima non ti saresti mai rivolto a me così!
-Mamma…-, tentò di nuovo Draco, ma Narcissa ormai era partita. E con chi poteva mai avercela? Ma con me! Mica con il figlio? Per carità, lui era tremendamente perfetto, solo per colpa mia la appellava – sì, aveva detto che lui l’appellava- in quel modo, perché io ero una donna cattiva che voleva solo portarglielo via, come ci teneva a ribadire ogni maledetta volta che la vedevo. Il che equivaleva a ogni-stramaledetto-giorno-della-mia-stramaledetta-vita. È una cosa deprimente, in effetti.
Mi passai le mani prima sul volto e poi tra i capelli, mentre mi investiva con una serie di epiteti che avrebbero fatto invidia a un gruppo di scaricatori di porto.
 E volete sapere qual’era la cosa più carina? Draco non faceva niente. L’ascoltava e nel frattempo mordicchiava il cornetto, con una faccia da ebete soddisfatto dalla vita, perché la cara mamma non stava più urlando contro di lui.
 Bellatrix, invece, si era praticamente rinchiusa nel frigo, abbracciata alla scodella d’insalata quasi a rassicurarla, “Andrà tutto bene… oh, ma come sei bella verde, sei andata dall’estetista? No, non sto cercando di distrarti da ciò che dice Cissy, no, no, no…”, la sentivo sussurrare, poi iniziò a cantarle una canzoncina.
-E neanche mi ascolta!-, sbottò Narcissa, incrociando le braccia sotto al petto.
-Certo che non l’ascolto! Parla solo male di me! È tutto un ‘Hai sbagliato qui, Sei incompetente lì, Oh Santo Merlino, non dirmi che…!’, c’è un limite alla sopportazione umana ed io il mio l’ho superato da un pezzo!-, strillai e per darmi supporto il bambino che avevo nella pancia mi diede un calcio. Non era il massimo come tifo però mi sarei accontentata, -Non è mai stata felice di me, né tantomeno della scelta che ha compiuto Draco! Se davvero gli vuole bene come dice dovrebbe cercare di capirlo, non cercare prove per screditarmi e convincerlo a chiedere il divorzio!-, la vidi impallidire e deglutire a vuoto, mentre Draco si voltava a fissarmi:
-Cosa?
Ha-ha! Mia cara Cissy, ti ho in pugno!, pensai, -Oh, semplicemente è convinta che il bambino non sia tuo, così ha fatto un test.
-Come… come lo sai?-, mi chiese la strega, senza neanche cercare di smentire ciò che aveva fatto.
-Oh, mi è bastato raddoppiare la cifra che aveva dato al ginecologo… sa, tra i babbani si controlla il liquido amniotico solamente nei casi in cui la donna sia un po’ più grande o su richiesta della stessa. Mi sembrava leggermente strano, ecco tutto-, Hermione 1, Narcissa 0.
-Mamma…-, Draco sembrava a dir poco furente, ma mantenne una calma glaciale, -Esci subito di qui.
-Ma… ma Draco…
-Ho detto SUBITO! Come osi pensar male di mia moglie quando l’unica persona cattiva in questa stanza sei tu?! E dire che ha insistito affinché diventassi parte attiva della nostra vita nonostante tutto ciò che le hai fatto passare!-, e dove si era nascosto questo Draco per tutto quel tempo?
-L’ho fatto per te! Tu non puoi farcela senza me!-, sembrava quasi una dichiarazione romantica, ma Narcissa non era la bella ragazza di una soap opera scadente, era una mamma in lacrime e leggermente indispettita. E Draco non era il ragazzo di turno che le dichiarava eterno amore, era un figlio adirato.
-Non posso farcela senza te? Questa la dice lunga su quanto mi ritieni adulto e responsabile. Ora, come ho già detto, esci di qui.
Narcissa abbassò lo sguardo, sconfitta, e mi sfilò accanto in silenzio, dimenticando del tutto me, la sorella e qualsiasi altra cosa. Esistevano solo lei, cacciata dalla casa del suo unico figlio, e il suo dolore.
-Sembra che abbia vinto tu, Granger-, era un sussurro sottilissimo, ma lo sentii chiaramente, mentre chiudeva la porta pronta a lasciarsi alle spalle una parte della sua vita.
Mi misi seduta su una sedia, toccandomi distrattamente la pancia.
Strano a dirsi, ma non era quello che volevo.

 

*Angolino dell'Autrice*
Ebbene sì, sono ancora viva! Spero che mi perdoniate per l'immenso ritardo (è passato più di un anno... Oddio!) ma se vidicessi da quanto tempo ho pronto questo capitolo mi picchiereste, quindi eviterò di farlo. Il problema è che quando finisco di scrivere qualcosa vado in paranoia: 'E se non piacesse? Questo mi sembra stupido, meglio cancellare. Aspetta, la mia idea dov'è finita? Ispirazione?', sono convinta di poterlo riscrivere meglio, ma faccio solo casini, così finisco di accontentarmi della prima versione (che è la migliore xD) leggermente modificata, con idee nuove. Tipo, il capitolo non doveva finire così, c'era un dialogo finale che ho deciso di mettere nel nuovo capitolo... Il fatto che questo 'chiudesse' con Hermione presa dai sensi di colpa mi piaceva troppo ^.^
Penso che pubblicherò il prossimo capitolo tra due settimane, con PoV Cissy, ovviamente. Ora vado, fatemi sapere che ne pensate. 

Baci,
Elthanin

P.S. Accetto le critiche e i pomodori.
  
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