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Autore: Silena Beckendorf    02/09/2014    3 recensioni
Sette vite, sette angeli, sette ragazzi, una missione.
Cosa succederà se in questa ricetta (?) ci aggiungiamo tre Arcangeli impiccioni, un custode un po' matto e tanta, ma tanta goffaggine?
Dal primo capitolo:
-Sveglia! – la ragazza saltò sul suo letto e si trovò due vispi occhi grigi.
-GABE FATTI UNA VITA E NON VENIRMI A SVEGLIARE! – prese la coperta e si creò un bozzolo.
-Ma guarda che oggi viene Will[…].
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo otto
 
Alex continuava a rimanere in Infermeria e Isabelle continuava a entrare e uscire da quella stanza con una nuova scusa sempre pronta mi sono dimenticata il libro, Rafa mi ha chiesto di controllare come sta, Mike dice che devo cambiargli la benda… ormai stava esaurendo le scuse. Un giorno, mentre usciva dalla stanza del ragazzo Gabriele la fermò:
-Iz? Possiamo parlati un attimo? – l’Arcangelo però aveva gli occhi che guardavano molto intensamente le proprie scarpe e questo insospettì non poco Isabelle.
-Certo Gabe, che mi dovete dire? – il ragazzo si guarò in torno e poi fece cenno alla bruna di seguirlo.
Gabriele portò Isabelle in cucina, dove già si trovavano gli altri due Arcangeli, Michele era appoggiato al piano cottura, mentre Raffaele si aggirava irrequieto per la stanza. Quando videro Isabelle il primo si irrigidì, mentre il secondò deglutì molto rumorosamente e si fermò puntando lo sguardo smeraldino sulle proprie scarpe.
-Beh? Che succede qui? – chiese la ragazza notando lo strano comportamento dei tre.
-Ecco… noi dovremmo dirti una cosa molto importante… - iniziò Raffaele.
-Però non siamo molto sicuri di come la prenderesti – continuò il biondo.
-Tu giuri di non ucciderci? – chiese Gabriele abbozzando un sorriso.
-Ragazzi, così mi fate preoccupare – Isabelle adesso li guardava molto preoccupata.
-Ecco… i tuoi non sono morti in un incidente d’auto, eri troppo piccola perchè ti potessimo spiegare cosa realmente sia successa quella notte, così… abbiamo deciso di raccontarti una mezza bugia – disse Michele facendosi coraggio, infondo era l’Arcangelo guerriero, aveva combattuto così tante guerre, che cos’era in confronto Iz? Semplice, una bomba a orologeria. Quella bambina si era infilata nelle loro vite e le aveva completamente cambiate, in meglio ovviamente. I tre fratelli le volevano molto bene e per loro la tristezza della ragazza era la cosa più orrenda che potesse mai accadere.
-CHE COSA? E PERCHÈ NON ME L’AVEVATE MAI DETTO? – la ragazza li guardava arrabbiata e ferita.
-Iz, cerca di capire… eri troppo piccola per farti portare un peso del genere, noi l’abbiamo fatto per te… - Raffaele si avvicinò alla ragazza, ma quella scosse la testa con le lacrime che le rigavano il viso e disse:
-Statemi lontani. Siete solo dei bugiardi! – e scappò via nel suo rifugio, che sarebbero state le braccia di Will se lui non si fosse trovato nella palestra, così si nascose nella biblioteca che occupava l’intero terzo piano dell’abitazione ed era ricolma di libri fino al soffitto.
Si diresse verso il ripiano dove sapeva l’avrebbe trovato e, preso il libro, si accoccolò nella poltrona lì vicino iniziando a leggere Colpa delle Stelle.
 
 
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Emilia stava cambiando le bende ad Alex, ma era solo un pretesto per stare il più lontano possibile da Tommy che da quando le aveva fatto vedere le stelle continuava a chiederle di uscire e lei non ne poteva più.
Dapprima notò la palpebra muoversi leggermente, poi la mano sinistra e infine il ragazzo aprì gli occhi.
-Ben svegliato bell’addormentato – disse lei rivolta ad Alex che sbatteva le palpebre per poter mettere a fuoco la stanza.
-Dove… dove mi trovo? – chiese sentendosi la gola un po’ secca.
-Aspetta, prima bevi un po’ d’acqua – e gli porse un bicchiere pieno fino all’orlo.
-Allora – disse dopo essersi scolato la bottiglia da due litri – dove sono?
-Nell’Infermeria… beh, in realtà è una camera per gli ospiti, ma Rafa e Mike l’hanno trasformata in un’Infermeria per te.
-Oh, interessate…
-Già… comunque sono quattro giorni che dormi credo che tu abbia dormito più di quanto abbia mai dormito Tommy in tutta la sua vita – disse la mora sorridendogli.
-Hai ragione, credo di aver battuto il record – le sorrise di rimando e chiese – ma Isabelle?
-Non lo so, non la vedo da un po’ prima era venuta per non so quale motivo, ma adesso è sparita da un po’, vado a vedere dov’è. Tu non muoverti. Intesi? – chiese fulminandolo.
-Agli ordini capitano – disse Alex facendo un saluto militare dal letto.
Ma appena fu certo che Emilia fosse abbastanza lontana scostò le coperte e andò a cercare Iabelle.
 
 
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-Non dovevamo dirglielo ora! Dovevamo ancora aspettare! – Raffaele camminava nervosamente per il salone, mentre Michele aveva da poco scoperto i benefici dello stare a testa i giù disteso sul divano, intanto che Gabriele si scolava l’ennesima birra, tanto l’alcol non aveva effetto su di loro.
-Invece dovevamo dirglielo prima – disse Gabriele tra una birra e l’altra.
-Oh, si, certo. Magari appena arrivata. Oh, sai piccola? I tuoi sono stati uccisi perché sapevano dove si erano rifugiati i sovrani di Mondo. ovvio come no! – il bruno passò a contorcersi le mani mentre camminava.
-La smettete voi due? Per me abbiamo fatto bene a dirglielo ora. Solo che era cresciuta con l’idea che i suoi fossero morti in un incidente d’auto. Tutto qui. Capirà statene certi – Michele come al solito era il più calmo.
-Ma…
-Basta Raf. Il dado è stato tratto.
 
 
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Isabelle piangeva nel suo angolino mentre rovistava nelle tasche alla ricerca di un fazzoletto maledetto Jhon Green pensava.
-Cos’è, piangi perché pensi che non mi rivedrai mai più? – Isabelle alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di ghiaccio di Alex.
-Il principe si è svegliato finalmente, eh? E comunque non mi importa se non potevo più vederti. Ho appena finito di leggere Colpa delle stelle, è per questo che sto piangendo. Quel libro ti distrugge.
-Oh certo, come no
-Non credermi. Ora scusami – la ragazza si alzò – devo risolvere una questione urgente con i tre tipi che mi hanno cresciuta.
 
 
Isabelle corse per le scale diretta in cucina, quando notò i suoi obbiettivi in salone.
-Cos’è, è comoda quella posizione? – chiese rivolta a Michele, mentre toglieva dalle mani di Gabriele la birra appena aperta e scoccava un occhiata a Raffaele per farlo fermare – non sono arrabbiata. Ho capito perché non me l’avete detto prima. Ora però sono abbastanza grande da sapere – si diresse verso il divano e si mise nella stessa posizione del biondo – però… si sta comodi.
 
 
La donna e la bambina camminavano con difficoltà attraverso la tempesta creata dalla regina e dal re per poter consentire loro una fuga sicura.
Arrivate davanti al portale la donna si guardò un’ultima volta indietro ripensando al momento in cui Azazel aveva trafitto il cuore del marito davanti ai suoi occhi e a quelli della piccola che ora piangeva silenziosamente come lei.
-Jade! – dall’altro lato del portale le venne incontro un ragazzo biondo sulla trentina, gli occhi azzurri di solito sorridenti esprimevano preoccupazione – che è successo? Dov’è Jason? Jade? Jade rispondi! – la donna cadde a terra svenuta mentre la bambina urlava dalla paura. Accorsero i fratelli del biondo, uno dei due, quello con i capelli neri come la pece prese in braccio la bambina e la portò via dalla madre, mentre l’altro aiutava il fratello per curare la donna.
Jade rimase a letto per un mese, la bambina – che si chiamava Isabelle – si era rinchiusa in una stanza e rimaneva lì a piangere. Il ragazzo che si era occupato di lei cercava in tutti i modi di convincerla a venire fuori, ma la piccola non rispondeva. Continuava a vedere davanti gli occhi la scena in cui il demone trafiggeva il cuore del padre con la coda. Continuava a vedere gli occhi del padre che le dicevano di scappare con la madre. Continuava a rivedere la stessa immagine nella sua testa. Poi guardava le proprie mani e si chiedeva come mai non era riuscita ad utilizzare il potere che le avevano descritto i suoi genitori sin da quando era nata.
Alla fine Isabelle andò dalla madre e rimase lì con lei finché non esalò il suo ultimo respiro. Era stata colpita da uno degli scagnozzi di Azazel al fianco e i ragazzi che si erano occupati di lei non erano riuscita a fare molto. Lì sulla Terra i loro poteri erano pressoché inutili.
Dopo la morte della madre i tre ragazzi – che erano Arcangeli – decisero di levare dalla memoria della bimba la morte dei genitori. Lasciare tutto ciò che faceva parte di Mondo, ma levarle il ricordo della morte dolorosa del padre e della madre.
Isabelle crebbe con i tre Arcangeli per altri dieci anni senza sapere che i suoi genitori fossero morti in quel modo.
 
Isabelle alzò la mano in modo scherzoso:
-Quindi… Azazel c’entra qualcosa con gli Ultra?
-Secondo te? – chiese Raffaele.
-Per me è il loro “capo supremo” – fece il segno delle virgolette in alto.
-Tu si che sei un vero genio – disse Gabriele.
-Beh… modestamente…
-Ma smettila – Michele la spintonò scherzosamente.
-Ei! Non è giusto! – e così i quattro iniziarono una battaglia scherzosa in mezzo al salone.
 
 
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-ALEXANDER FROST TU SEI MORTO! – Emilia camminava furiosa verso il ragazzo agitando la frusta.
-Emi posso spiegarti – Alex tentò di far ragionare la mora.
-NON CI PROVARE! DEVI RIMANERE A RIPOSO!
-Emi ti prego! Sono giorni che dormo! Ho bisogno di aria!
-SCIOCCHEZZE! BASTA APRIRE LE FINESTRE!
-Siamo un po’ isteriche eh? – i due ragazzi si girarono in direzione del rosso che se ne stava appoggiato al muro con la solita aria da playboy.
-Evans sparisci – Emilia gli lanciò uno sguardo di fuoco, ma quello fece finta di niente e le mise un braccio intorno alle spalle.
-Che ne pensi di andare a vedere di nuovo le stelle sta sera? – Tommy sfoggiò lo sguardo più ammiccante del suo repertorio.
-Si certo… quando gli asini voleranno io verrò di nuovo con te a vedere le stelle. Ora sparisci – notò con la coda dell’occhio Alex che cercava di svignarsela – FERMO LA’ FROST!
-Sissignora – Emilia lo prese per un orecchio e se la svignò da Tommy e il suo sorriso ammiccante alla playboy.
 
-Siete andati a vedere le stelle? – chiese Alex mentre Emilia costatava che la ferita all’avambraccio era guarita.
-Si. Qualche sera fa – alzò lo sguardo e vide lo stesso sguardo che aveva Summer quelle mattina – NO! A ME NON PIACE TOMMY.
-Ma io non ti volevo chiedere quello. Comunque grazie per averlo ammesso senza problemi – e le fece l’occhilino. Che gli costò uno schiaffo sulla guancia sinistra – Ei!
-Mi è scappata la mano – disse la ragazza facendo spallucce.
 
 
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-James! È da due ore che cerchiamo e ancora non abbiamo trovato niente! – Jake, Summer e Will erano stati trascinati dal sopraccitato nella biblioteca sotterranea alla ricerca di un libro sui poteri dei Sette Angeli della Leggenda.
-Continuiamo a cercare allora – disse il Custode.
-James caro… CHE TI COSTA PORCA TROIA FERMARCI UN ATTIMO? NON MORIRA’ NESSUNO! – Summer aveva chiuso di scatto un libro e adesso guardava in cagnesco il moro.
-Io preferirei non farla arrabbiare – Will sorrise leggermente.
-Beh… se a lei secca cercare può anche andarsene – Summer posò il libro sulla scrivania e abbandonò la stanza impettita – che fate là impalati? Continuate a cercare, su! Hop hop!
 
 
-Custode dei miei stivali… te la faccio vedere io. Adesso me la paghi. Eccome se me la paghi – Summer progettava un piano per uccidere il più dolorosamente possibile il Custode con l’eco più grande che lei avesse mai visto – magari potrei distruggere tutti gli specchi della casa e tutti i vetri, in modo tale da costringerlo a non specchiarsi… si questa mi sembra un’ottima cosa…
-Se rompi uno specchio sono sette anni di sfiga, Gracia – Will le corse dietro.
-Un dettaglio insignificante se è per il bene mondiale. Tu che dici? – chiese lei sfoggiando un sorriso angelico.
-Che tu sei completamente pazza.

 





 
⇒MIO SPAZIO :D⇒
SONO VIVAAAA E HO SCRITTO UN NUOVO CAPITOLOOOO
WAAAAAA
HAHAHA SONO FUSAAAA 
che ve ne pare? a me non mi convince molto come ho scritto il ricordo dell'arrivo di Jade e Idabelle. a voi che ve ne pare? 
*SHIP SHIP SHIP*
amatemi vi ho scritto tremila momenti shipposi e non sono neanche a Mondo quegli otto :3 waaaa ahahaha
beh... che dire? ho pensato di scrivere questa parte al posto del passaggio importante perchè mi sembrava più da effetto *BADABUMTISHHHHHH*
spero che vi sia piaciuto :D
BACIONI BELLA GENTEEE
  
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