Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Nina_99    03/09/2014    1 recensioni
Era una ragazza controcorrente, che trovava sempre soddisfazioni in ciò che faceva, il cui obiettivo era quello di trovare una sempre più ardua sfida da compiere, punto di partenza per trovare altri obiettivi. E poi, provava a far sempre esattamente tutto l’opposto di ciò che vedeva fare agl’altri, in poche parole. E ben le riusciva.
Una ragazza così, forse, non s’era mai vista; ma la cosa più spiazzante in questa questione –credo –era la consapevolezza di lei, l’intenzione di esser ciò che era.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eh, bella merda. Adesso le rimaneva soltanto la solitudine più assoluta.


Trascorse quei quattro giorni in esclusivamente in casa, poiché le era stato categoricamente vietato di varcare la soglia. Li trascorse nella più totale tranquillità e strafottenza, giustificando la questione in varie maniere, la cui idea di fondo era il ritenersi superiore a quell’edificio stracolmo di tanta gente vuota comunemente denominato “scuola”.


“Gente vuota”, per lei, era la peggior offesa che poteva rivolger loro. Con “gente vuota” catalogava le persone prive di peculiarità interessanti. Forse, però, il “catalogava” è superfluo. Cioè, in realtà, lei ben sapeva che non tutte le persone sono state vuote, non tutte tuttora lo sono, e che i geni esisterono, nel mondo –chissà se parliamo dello stesso Mondo –i quali furono tutt’altro. Semplicemente, lei credeva di non conoscerne alcuno, di tale tipo di persone. Lei, tutt’al più, conosceva la “gente”. La gente, invece, era una massa conforme ed omogenea di persone omologhe. Persone che ragionano in gruppi, più o meno vasti, dipendenti fra loro. Persone prive di un proprio definito pensiero. Come ce lo aveva lei.
 


Esattamente in quest’ottica, trascorsero i primi quindici anni della sua vita. Non che lei sia nata così, attenzione. La sua infanzia non esattamente invidiabile l’aveva mutata. No, lei non aveva colto le cose migliori della vita: credeva fermamente in un ideale che non conosceva; sospettando qualcosa. Lei aveva assorbito tutto il male possibile, imparando a ripeterlo nei confronti degli altri a suo piacimento e a dedurlo, indagarlo, scoprirlo, classificarlo. Era una persona forte. Ma ancora doveva subire un vero e proprio scontro all’ultimo sangue. Ancora avea ben da dimostrarlo per esteso, a se stessa. Non un’intuizione alla “sottuttoio”, quale lei, in realtà, non era. Beh, non era incline, insomma, a mostrar il suo meglio alla gente. Ed era ciò che la penalizzava.


Finché non le successe qualcosa che avrebbe stravolto le sorti della sua vita, classico algoritmo di tutte le storielle: la rottura dell’equilibrio e il conseguente risvolto, il mutamento. Ma la verità è che lei non cambiò quasi per nulla: la sua vita era Sapere, e tale continuò imperterrita, per sempre…presumo. Nah, il “per sempre” sa troppo di fiabesco, nulla di conforme ad una storia che, di lieto fine, è proprio sprovvista.


Ad ogni modo sarai tu, lettore, ad attribuirglielo o meno. Buona evoluzione!
 


10 marzo                                                           
Gita, comunissima “gita d’(i-d)istruzione”. Nulla da dire. Nulla da annotare, a parte le interessantissime nozioni di questa cazzo di cultura greca. Va beh, minchiate di cui ero già al corrente. Nulla, ancora nulla. Cià
 


11 marzo
Mh. Solite liti e punzecchi. Inutile. Deh. Ci devo provare con qualcuno di seconda, assolutissimamente. Due candidati, due favoriti. Ciah
 


11 marzo bis
Seh. Scelto. Poco tempo, fottuti professori. Domani se ne parla. Nozioni fighe, approvo (y).
Ah, eh, gioia mia, tu, la doccia insieme a me non te la concedo, qualche bacio, prima delle valigie, però sì. Mi aspetta una notte tra i ragazzi, miei compagni. Ancora nessun ripensamento per il mio atteggiamento, niente, non me ne frega proprio un cazzo dei vostri giudizi frustrati. Tanto non la do. Attaccatevi. Cià. Belle chiese, eh

 
 
 
Lei e la sua reputazione da troia. Non andava bene con le ragazze! Aveva un carattere troppo incompatibile con esse. In realtà lo era con tutto, tranne che con i Rottweiler, ma lei che ne sapeva. Con i ragazzi almeno aveva un po’ di sadismo sul quale scherzare e po’ di peni dei quali chiacchierare.


Dimenticavo pure un’altra cosa: che lei era incompatibile pure coi genitori! Gli insegnamenti ipocriti perbenisti moralisti spiccati di sua madre proposero in lei un sapore contrario, talmente perpendicolare da tagliarli tutti a metà. Ciò che lei amava fare era ciò che le veniva ripudiato. Così come quelli con cui stava frequentava il cibo che mangiava –tanto –i vestiti che indossava il tempo che sprecava la vita che voleva conduceva sognava carpiva.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Nina_99