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Autore: x Audrey x    03/09/2014    0 recensioni
Caro Diario,
innanzitutto mi sto rivolgendo a te, non a Dorota, quindi Dorota, se hai trovato questo tra i miei millesimi quaderni blu, non azzardarti ad andare avanti con la tua lettura. Bene, ora possiamo proseguire. La serata scorsa è stata la più insolita di tutta la mia vita. Se non ne fossi così certa, direi che è stato tutto un sogno. Non sarebbe la prima volta che faccio sogni inquietanti. Ma questo non cambia i fatti. Perché quella, è stata la serata in cui Bart Bass è morto. Morto per causa mia, di Blair Waldorf.
E dell’ uomo con la giacca a righe.
(Gossip Girl: in mezzo nella sesta stagione -Doctor who: dopo the Journey' s end, Ten e Rose viaggiano insieme)
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Jack Harkness, Rose Tyler
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Quattro

JACK

“La nota positiva: non siamo a Brooklyn!” esclamò Blair con un sorriso. E inoltre, erano fuori dall’ Upper East Side. Certo, erano capitati in una specie di cittadina mezza sperduta tra pioggia e nebbia, ma era sempre meglio che Brooklyn. Tutto era sempre meglio di Brooklyn!
“Io invece non ci trovo proprio niente di positivo” brontolò il dottore. 
Insomma, Jack!
Cosa diavolo centrava Jack ora? Non che avesse niente contro di lui ma… Non era per niente il momento adatto.
Non bastava avere Rose già mezza nervosa per conto suo, la mora di New York tutta pepe che non la smetteva di stare zitta, il tipo mezzo ubriaco o che comunque lo sarebbe diventato presto e l’ altra tipa che sembrava sapesse tutto di tutti. No, anche Jack! Ma che cosa aveva fatto all’ universo per avere tutto questo? 
Riflettendoci, concluse che fosse meglio non cercare una risposta.
“Oh beh, questo è un problema tuo, Einstein” gli rispose la mora tutto pepe in questione, felice di contraddirlo, e risvegliandolo dai suoi pensieri tristi e rassegnati.
Il dottore si massaggiò la testa. “Torna dai tuoi vestiti, Chanel!” le disse scontroso.
“Allora, cosa ci fate qui?” si intromise Jack, allegro. “E tutte quelle persone, um cosa ci fanno là dentro, tutti insieme?” disse in tono malizioso.
Rose gli lanciò un’ occhiataccia, ma non smise di sorridere. Serviva proprio qualcosa che alleggerisse tutto quanto, e Jack era l’ ottima soluzione.
“Dio, quanto mi sei mancato!” esclamò, abbracciandolo.
“Non sei cambiata per niente, e nemmeno il Dottore, rimane sempre serio e scontroso vedo. Ma questo non era tipico dell’ altra rigenerazione?”
“Cosa vuoi che ti dica, ormai mi aspetto di tutto!” Rose si strinse nelle spalle. Gli spiegò brevemente l’ accaduto di New York, sottolineando particolarmente il fatto che il Dottore si dimenticasse sempre delle coordinate.
Il dottore sbuffò e girò la testa da un’ altra parte. Altro che avventure! Quella giornata sarebbe dovuto rimanere nel Tardis a costruire il suo biogeneratore ad aria compressa , o comunque qualcosa di simile. Se lo sentiva.
“Ma dimmi di te, Jack, cosa hai combinato tutto questo tempo?” stava concludendo Rose intanto.
“U-um” Blair si schiarì la voce e tirò un sorriso “Sono carini i vostri dolci convenevoli ma-“ fece una pausa “Bart Bass è ancora in giro, e stiamo perdendo tempo!” finì secca.
“Il tempo è l’ ultimo dei tuoi problemi. Siamo in una macchina del tempo, Dio!” sbottò il Dottore.
“Beh, stai calmo, stavo solo cercando di sollecitare. Siamo alleati, te lo ricordo”
“Comunque” disse Jack, cercando di alleviare la situazione “è un colpo di fortuna che siate capitati qui, c’ è un problema, abbastanza grave, che vorrei discutere-“
“Bene, e che altro c’ è dopo, un’ armata di Dalek dietro l’ angolo?” borbottò sarcastico il Dottore.
Blair si chiese se era davvero così matto o se si inventasse parole solo per fare colpo. 
Jack lo guardò di sbieco “Puoi semplicemente ascoltare per una buona volta?”
“Oh buona fortuna. È così insopportabile ultimamente!” borbottò Rose.
“Io non sono insopportabile. Sei tu che continui a prendertela con me per cose senza senso!” si difese.
“Oh no, sei proprio insopportabile” si immischiò Blair sbattendo le ciglia e attirando l’ attenzione di Jack.
“Hei, ciao” alzò un sopracciglio. “E tu cosa ci fai invece in quella cabina blu?”
Blair gli fece uno dei suoi soliti sorrisi misurati e sbattè di nuovo le ciglia.
“La cabina blu è stato solo un inconveniente. Blair Waldorf comunque”
“Capitano Jack Harkness. Sai, non avevo mai incontrato una ragazza così-”
Il dottore alzò gli occhi al cielo “Non ora, Jack!” esclamò. Blair gli lanciò una delle sue classiche occhiate di sufficienza.
“Quanto sei noioso”
“Infatti, non si può nemmeno salutare?”
Il dottore stava per ribattere, quando Georgina si mise tra loro “Allora, ci andiamo si o no a Brooklyn, perché Bart Bass non è il centro della mia vita e voglio sbrigarla alla svelta. Georgina Sparks, comunque” disse sorridendo a Jack.
“Jack Harckness. Mm, non male”
Il dottore tornò nel tardis, esasperato.
“Dan, tu che sembri il più coscienzioso, mi puoi dare la posizione esatta del tuo loft o qualunque cosa sia?” chiese il dottore.
“Ma certo” rispose, avvicinandosi alla consolle, ma un tonfo sordo li fece sobbalzare entrambi. Si voltarono, e videro un barcollante Chuck Bass che, dopo essersi ritrovato sul pavimento, tentava di rimettersi in piedi, con poco successo.
“Dov’ è Blair?” chiese ancora frastornato.
“Oh, la cara Chanel? È a flirtare, se ti interessa, con le altre due!” gli rispose il dottore intrattabile. Chuck lo guardò senza capire bene cosa stesse succedendo, ma rinunciando a chiedere ulteriori chiarimenti, e si avviò lentamente verso la porta.
“Ah, e dì loro di rientrare, se vogliono ritornare a New York” aggiunse il dottore, ma non fece in tempo a finire la frase che dalla porta sbucarono Jack, seguito da Blair, Rose e Georgina.
“Chuck!” gridò Blair “Ti sei ripreso, vedo?” 
“Avevi dubbi?” sorrise.
Rose li guardò, con un pizzico di invidia e poi si soffermò sul dottore che stava tirando giù una leva, impassibile. Sospirò, rassegnata.
“E perché ora ci sei anche tu qui dentro?” chiese il dottore a Jack.
“Dai, smettila di essere così irascibile! Ho bisogno del tuo aiuto. E a proposito, non mi hai ancora salutato come si deve!”
Sospirò. “Cosa c’ è Jack? Ti posso ricordare cosa è successo l’ultima volta che sei salito sul tardis?”
“La fine dell’ universo. Dai, non era così male!”
Il dottore scosse il capo, rinunciando ad un’ altra inutile conversazione e si mise ad armeggiare tra i comandi del tardis. Si augurò che almeno per questa volta Jack-il-paradosso non causasse altri danni alla destinazione finale.
“Okay, forse siamo giusti ora” commentò e aprì la porta del tardis, mostrando l’ oscurità più remota, illuminata solo da…
“Oh mio dio, quella è una galassia!” esclamò Georgina “O comunque qualche casino spaziale” aggiunse.
“Potrebbe essere un’ ispirazione per un mio prossimo libro” disse Dan esultante.
Rose si coprì la fronte con le mani.
“Per l’appunto” borbottò il dottore. “Riproviamo”
Fortunatamente, la terza volta che inserì le coordinate, fu quella buona.
“Brooklyn…” piagnucolò Blair.








*

Ringrazio tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite, e Marty Evans per le sue fantastiche recensioni.
Alla prossima♥
Wendy
  
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