Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Luna92    03/09/2014    0 recensioni
"Tonks socchiuse gli occhi e lo scrutò, cercando di individuare in lui un qualcosa che - ne era certa - le stava sfuggendo. Aveva gli occhi grigi, eppure tutt’altro che vuoti. Sembrava che in essi galleggiasse una viva scintilla, di quelle che solitamente notava nelle rare persone brillanti che esistevano nella sua cerchia di conoscenti. E anche quella, la scintilla, era così incomprensibilmente incompatibile con il suo viso sciatto e pallido. Non riusciva a capacitarsene."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve!  Contrariamente ai miei sospetti, sono riuscita a concludere il secondo capitolo di questa storia. L'ho scritto dal punto di vista di Remus, cercando di approfondire la parte riflessiva. Ho dovuto rileggere qualche pagina dell'Ordine della Fenice perchè non ricordavo alcune parti fondamentali che mi servivano a far coincidere cronologicamente i fatti. Inoltre ho riletto più volte il prezioso contenuto extra di Pottermore su Remus Lupin, che ho deciso di usare come guida per lo sviluppo dei personaggi e della loro storia d'amore. Si, ci tengo particolarmente a non stravolgere troppo le cose e mantenere intatto lo spirito della storia originale. Ho ancora il timore che non riuscirò a terminarla perchè l'impresa, per le capacità che ho, mi risulta un po' difficile... Spero nel frattempo di ricevere qualche recensione in più! :P L'unica del precedente capitolo, per quanto possa sembrar cosa di poca importanza, è servita parecchio come spinta per proseguire.. Quindi grazie Shu, chiunque tu sia! :P 

Baci, Luna

2

Destabilizzante
 
 

Per quanto possa sembrare bizzarro e contrastante con la natura di Remus Lupin, il momento preferito delle sue giornate era sempre stato la notte: tanto odiata durante la luna piena, tanto amata durante il resto del mese. Nei lunghi periodi di solitudine degli ultimi anni, l’insopportabile piattezza delle sue giornate lo stordiva tanto quanto gli improvvisi ritmi frenetici delle ultime settimane, dovuti al ritorno dell’Ordine della Fenice. E la notte, in entrambi i casi, era l’unico momento in cui non si sentiva solo nell’esser solo: essa è intima e solitaria per quasi tutte le persone della terra, e questa idea gli dava come un senso di conforto, di equità rispetto al resto del mondo, che durante il giorno veniva sostituito da un’amara invidia nei confronti di chi viveva una normale quotidianità. Di notte tutti siamo uguali. Tutti fissiamo il soffitto della stanza in attesa del sonno, tutti ci lasciamo cullare dai rilassanti rumori del buio, e dalle ondate di pensieri disordinati sulla vita, sulla realtà, sulla non-realtà. Remus Lupin di notte sentiva il Sé forte e sicuro come non mai, e non attendeva impaziente il sonno, tentava di ritardarlo per prolungare questa rara e intima sensazione di distacco dal quotidiano.

Quella sera però, qualcosa violò il suo consueto equilibrio notturno. Lo capì nel momento in cui rientrò nell’angusta camera dell’ultimo piano di casa Black, e non avvertì alcun tipo di sollievo nel distendersi sul vecchio letto cigolante. Non sapeva se sentirsi infastidito o semplicemente confuso dall’incontro con quella bizzarra ragazza dai capelli rosa. La sua parlantina, il suo inspiegabile interesse per la sua vita, il suo insistente sguardo fisso su di lui, lo avevano destabilizzato. Non ricordava più l’ultima volta in cui si era trovato faccia a faccia con una donna, non contemplava nemmeno più l’idea che fosse ammissibile nella sua vita il rapportarsi intimamente con qualcuno. Non di nuovo. La disastrosa fase “donne” per lui era un capitolo chiuso. Si era rassegnato all’idea che la sua condizione di lupo mannaro non fosse compatibile con l’amore, aveva deciso così e basta.  

« Ma che cavolo sto pensando? » Imprecò a voce alta, e scosse improvvisamente la testa, ridendo di sé. Aveva talmente perso l’abitudine alla conversazione fine a sé stessa, che gli era parso strano un episodio che in realtà era del tutto normale. Stavano semplicemente battibeccando, quasi come faceva con Sirius. “Anzi, direi che è indisponente esattamente come lui” annotò mentalmente.

“Tu però sei stato al gioco, caro il mio malandrino” disse un’altra vocina.

«Ho paura» . La voce di Tonks gli tornò echeggiando in testa. Perché diavolo se n’era uscita con quella frase, di punto in bianco? Provò una fitta di irritazione, come se quell’ho paura fosse un intenzionale tentativo subdolo di oltrepassare il solido muro di difesa che aveva eretto con tanta fatica.

“E’ solo una ragazzina”

Scosse di nuovo la testa, destandosi da quell’insolito stato di inutili intrecci mentali. Chiuse gli occhi,  questa volta considerando che forse sarebbe stato meglio addormentarsi.

*

Il da fare dei giorni seguenti rimosse quasi completamente il vortice di pensieri di quella sera dalla sua testa. A Grimmauld Place c’era un gran via vai: riunioni, aggiornamenti, disinfestazione della casa con i Weasley ed Hermione, che si erano stabiliti temporaneamente lì. Remus d’altra parte era costretto a star via per giorni, a causa di missioni per conto dell’Ordine parecchio lontane. La situazione era ben cambiata rispetto a quindici anni prima: durante la prima guerra, tutta la comunità magica era a conoscenza della presenza di Voldemort, e pur impotenti erano perlomeno tutti in allerta. Questa volta l’Ordine si ritrovava in una posizione particolarmente scomoda per colpa della corruzione del Ministero, che non aveva la minima intenzione di accettare il ritorno di Voldemort, il quale a sua volta ne approfittava per agire subdolamente con comodità per l’ascesa al potere. Altro nuovo elemento particolarmente a suo sfavore, che inevitabilmente influenzava la modalità delle sue missioni, era il fatto che adesso tutti sapevano della sua condizione di lupo mannaro. Per questo era costretto ad agire di nascosto e lontano da Londra, tra creature e maghi sperduti, cercando di diffondere il più possibile l’allarme.

 « Che pensi? »

Un’assonnata Tonks dal viso pallido lo scrutava dall’altro lato del tavolo, appoggiata sulle braccia conserte. Era un tardo pomeriggio dei primi di agosto. Remus era tornato la notte stessa dal Nord, e a giudicare dalle occhiaie della ragazza, anch’essa era probabilmente reduce da nottate di guardia.

« Niente » rispose lui.

« Hai l’espressione pensierosa »

« Sono stanco » mormorò sospirando.

« Beh anche io. Ti sfido a passare due notti di seguito appostata davanti casa Malfoy con quel brontolone di Malocchio » disse con calore « Ma non significa che non pensi »

« Tu invece non hai l’espressione di chi pensa » asserì con tranquillità.

Si sorprendeva spesso a provocarla, ma non si spiegava il perché. Era più forte di lui, e la sua solita espressione accigliata non poteva che incoraggiarlo.

« Comunque » proseguì Remus, tornando serio « farei volentieri a cambio »

« Perché? Che hai fatto in questi giorni? » chiese curiosa.

« Sono stato nelle foreste del nord, a cercare creature e maghi sperduti vari per tentare di convincerli che Voldemort è tornato eccetera » rispose mestamente.

Tonks rabbrividì. « Perché dici il suo nome? »

« Tu perché non lo dici? »

« Come perché? Fa venire i brividi »

« A me fa rabbrividire il fatto che ci sia così tanta gente che non riesce a nominarlo. Oltre a trovarlo assurdo – dato che mi sembra ovvio che dirlo o non dirlo non cambi il fatto che esista – lo trovo un’inquietante analogia con l’omertà di quell’idiota di Caramell e tutto il circo attorno » disse sprezzante. Aveva sempre trovato la questione assurda, gli sembrava un ragionamento assolutamente ovvio nonché elementare.

Tonks fece silenzio qualche secondo, fissando il centrotavola con occhi pensosi.

« Sai, credo che tu abbia perfettamente ragione » concordò infine, alzando il busto « Ma ormai è come una fissa mentale, personalmente non riuscirei lo stesso a dire il suo nome. Devi pur capire che non tutti hanno una mente fredda e razionale come te, la maggior parte dei maghi ha un’estrema vulnerabilità su questo tema che va contro ogni logica»

Remus la guardò leggermente sorpreso. Non si aspettava che potesse in qualche modo concordare, e allo stesso tempo fornirgli una contro argomentazione valida. La maggior parte dei maghi a cui aveva fatto ragionamenti simili reagiva con piccoli attacchi di panico, rifiutando di ascoltare qualsiasi argomentazione sul tema. Tuttavia non potè fare a meno di provare una piccola fitta di rancore all’idea di essere appena stato definito “freddo e razionale”.

« Comunque » proseguì Tonks « credo che a me piacerebbe di più andare a svolgere missioni lontane, tra i posti sperduti. Avrei la libertà di muovermi che non ho al Ministero. E credimi è veramente frustrante dover andare in giro facendo finta di dare la caccia a Sirius, di lavorare per quei buffoni e al contempo spiarli senza farti beccare »

Remus sorrise amaramente « Andare in giro per le foreste nella solitudine e nel disagio più totali non è divertente come sembra. Io non so cosa darei per potermi muovere tranquillamente tra le persone come fai tu. Ma presumo che tu sia troppo giovane e spensierata per capire il mio punto di vista »

Tonks lo guardò accigliata.

« Che c’è? » chiese lui.

« Parli come se avessi 60 anni. Ne avrai si e no 10 più di me »

Remus inarcò a sua volta il sopracciglio. « Ti accorgerai che non sono pochi quando ti renderai conto dell’incredibile numero di cose che cambieranno tra 10 anni »

« Tipo? »

« Tipo che improvvisamente ti sentirai ridicola ad andare in giro con i capelli rosa ». Ecco, l’aveva fatto di nuovo.

« Giammai » sbottò offesa « Sono una Metamorphomagus, sarebbe uno spreco andare in giro sempre con lo stesso colore di capelli »

« Non fa una piega » rispose trattenendo un sorriso.

Tonks lo guardò torva. « Sei snervante. »

« Dici? »

« Dico. Cominciamo una seria e amabile conversazione e rovini tutto per punzecchiarmi. Sembri così rigido e malinconico, invece… mi spiazzi proprio, così » disse con un tono tra il divertito e lo stizzito.

« Puoi sempre prendermi a cuscinate »

Tonks fece un gran sorriso. « Ottima idea ».

Remus non potè fare a meno di ricambiare. Pensò che fosse curioso il fatto che lo trovasse spiazzante, dato che d’altra parte gli era evidente che lei lo fosse altrettanto, anzi che fosse la spiazzante per eccellenza. Una ragazza di poco più di vent’anni, così buffa, goffa e spontanea da rasentare la sfrontatezza, che al contempo cominciava a rivelare un’innegabile indole particolarmente brillante e sveglia… Lo incuriosiva, decisamente.

I suoi pensieri furono interrotti dal suono del campanello e le urla della madre di Sirius. Dei passi veloci si avvicinavano alla cucina, annunciando l’arrivo precipitoso di un Arthur Weasley dall’aspetto agitato e scomposto, seguito da Molly che gli aveva probabilmente aperto la porta.

« Dov’è Sirius? »

Remus e Tonks si alzarono di colpo allarmati.

« Che è successo? » chiese lei spaventata.

« Harry è stato aggredito da due dissennatori a Magnolia Crescent. Quell’idiota di Mundungus ha interrotto il turno di guardia prima che finisse. Ha saputo difendersi, ma gli hanno già mandato la lettera di espulsione per l’infrazione al decreto di Magia Minorile. Ho appena avvertito Silente, sta andando al Ministero per sistemare la cosa »

« CHE COSA HA FATTO QUELLO STRONZO…? »

Sirius, allarmato dal frastuono, si era precipitato sotto raggiungendoli appena in tempo per sentire la notizia. Dietro di lui il resto dei Weasley ed Hermione.  

« Sirius stai calmo. Arthur ha appena detto che Harry se l’è cavata, e Silente sistemerà tutto » disse Remus con una calma forzata, con Arthur che annuiva.

« Ovvio che se l’è cavata » sbottò irato. « Fortuna che si trattava solo di Dissennatori. Ma se gli fosse successo qualcos’altro per il quale non avrebbe saputo difendersi? Che diavolo aveva in testa quel decerebrato di Mundungus? » continuò sbraitando.

«Devo scrivergli » aggiunse, alzandosi e frugando tra i cassetti « non vorrei  facesse stupidaggini »

« Non sarà facile uscirne » disse Arthur a bassa voce, mentre Sirius cominciava ad abbozzare velocemente qualcosa su un pezzo di pergamena « cercheranno di farlo passare ancora una volta per visionario »

« Ma non possono espellerlo! » rispose inquieta Hermione, tra gli sguardi ansiosi di Ron e Ginny che muovevano la testa da un interlocutore all’altro « Non ha fatto una magia per capriccio, era legittima difesa! »

« E’ vero Hermione, ma il Ministero farà di tutto per manipolare la situazione a sfavore di Harry. » rispose cupo Remus.

« Non credete che sarebbe meglio portarlo qui al più presto? » propose Tonks preoccupata.

« Si infatti! » concordò Ron « Non ne possiamo più di scrivergli lettere vaghe, starà impazzendo da quegli idioti dei Dursley »

« Ci ha già pensato Silente. » rispose Arthur. « Era furioso, diamine. Ha detto che non possiamo rischiare che succeda di nuovo. »

« Bene. Aspettiamo suoi ordini allora » concluse Remus.

E tornò a sedersi in disparte. Aveva una sensazione stranissima addosso, come se gli avessero tirato una secchiata d’acqua ghiacciata durante un riposo ristoratore. Durante quella mezz’ora di conversazione con Tonks, si era sentito stranamente... come estraniato dalla realtà; l’arrivo improvviso degli altri l’aveva percepito come uno scossone, pur non essendo successo in fondo nulla di tremendo. Decise di non pensarci più, desiderando ancora una volta di trovarsi nel letto in attesa del sonno.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Luna92