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Autore: tanky    04/09/2014    0 recensioni
"Ti direi che è semplice e che è sempre stato così,
non c'è nessun altro posto al quale io appartenga."
Traduzione: New York, Snow Patrol
Questa è una Raccolta di Flashfic sulle coppie più disparate della saga, sono tutte legate dal sentimento di appartenenza. Amori stretti e legati come le dita intrecciate.
1)Il modo in cui mi ami...Harry/Draco
2)Momenti di primavera. Hermione/Fred
3)Questione di destini.-come una farfalla- Neville/Ginny con accenni Ginny/Harry
Genere: Introspettivo, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Questione di destini
-come una farfalla-
 
 
 
"è molto bella..."
"Si, lo è!" Rispondi piano e continui a fissarla, mentre volteggia in mezzo alla sala. Davvero, non smetti di guardarla e senti il sangue che ti arriva al cervello, troppo, tutto in una volta.
Forse non avresti dovuto rispondere, dopotutto quella di Harry non suonava davvero come una domanda, forse più come un affermazione ripetuta fra sé e sé...
Anche lui la stava guardando.
E sentivi che lui aveva il diritto di farlo.
Forse sarebbe stata sua, più avanti, finita la scuola...Le cose sarebbero andate così, traspariva velatamente dallo sguardo di Harry, che lei era il suo destino, che in fondo le voleva già bene come si fa con la ragazza che vorresti avere a fianco per il resto della vita. Non era una cosa esplicita o dichiarata, ma solo una questione di destini.
Come i genitori di Harry. Come anche i tuoi Neville, in fondo.
Solo che tu di strade già tracciate non ne sapevi nulla. Di sentieri stretti, quelli si. E buche nel terreo.
 
Appena una manciata di secondi più tardi, sentendoti parlare, Potter si risveglia appena dal suo incantesimo, dal suo incanto. Dall'incanto di lei. Dei suoi capelli rossi stregati.
"Cosa Neville, hai parlato?"
Tutto il nervosismo, che sai già di non riuscire a controllare, sale fino alla bocca dello stomaco e sai di esserne così succube che ti invade il panico.
Tutto stringe.
<< Dai Neville, è una stupida domanda, rispondi per diamine. >>
"No, niente Harry, tranquillo!"
In sala comune Grifondoro, la musica suona forte che ti gira un po' la testa.
I ragazzi della squadra avevano vinto, Harry aveva preso il boccino, per essere precisi.
E adesso lei, Ginny, stava danzando scatenata proprio su un piccolo tavolino di fronte al camino, dove la luce poteva illuminarla meglio.
Era sudata e la sua pelle brillava.
Rideva come una matta.
Ma lei era fatta così.
Ti ritorna alla mente che una volta nel grande parco l'avevi vista volare sulla scopa, fare un po' la scema con delle altre sue amiche, ti eri spaventato perché da quanto si agitava sembrava avesse mille rospi in corpo, sembrava che dovesse cadere dalla scopa da un momento all'altro...Allora tu, come un vero stupido, ti eri messo in linea d'aria con lei che piroettava sopra la tua testa, con le braccia spalancate pronte a prenderla, sempre.
Ginny si era intenerita, era scesa dalla scopa e ti aveva dato un bacio sulla guancia e con la bocca ancora appiccicata alla tua pelle aveva mimato "grazie Nev" con le labbra, poi era corsa da Harry, sotto il grande albero, seduta vicino a Hermione.
Dannazione se ci sapeva fare.
Era una farfalla, una maledettissima farfalla, di quelle che vivono un giorno e per questo vivono tutto in una volta.
Senza neanche respirare, senza neanche guardarti Neville. Innamorarti di lei era stata la cosa più stupida e più vera che potessi fare.
 
La musica cambia e lei viene incontro a te e Harry e si mette proprio in mezzo a voi.
"Quale, dei due Grifondoro più coraggiosi che esistono, vuole concedermi un ballo?"
Le tue guancie si avvampano mentre Harry sorride aperto.
"P-er per quanto riguarda il ballo, Harry è sicuramente più temerario di me..."accenni, timido e impacciato, quasi balbetti.
Potter ti appoggia una mano sulla spalla e la sua stretta è quella di un amico.
"Si, ma solo su questo Nev..La verità è che sono talmente masochista da voler farmi sbeffeggiare da tutta la casa!"
Ginny aveva riso alla battuta, Harry anche e nessuno dei due si accorgeva di te.
Ma tu in fondo volevi bene ad entrambi e forse era meglio così.
Sei rimasto a guardarli mentre si avviavano verso la pista improvvisando un lento, poi per apparenza, avevi aspettato  fino alla fine della canzone. Avevi bevuto qualcosa, fatto due parole con Ron sulla partita, obbligando il tuo sguardo a non guardarli e alla fine eri entrato nel tuo dormitorio chiudendoti la porta alle spalle, sperando di non far rumore, come sempre: poco rumore.
 
 
Nel cuore della notte un ticchettare leggero sul pavimento ti aveva svegliato.
Era Ginny, si era avvicinata al tuo letto piccola, piccola e si era accucciata all'altezza della tua testa.
Aveva i piedi nudi.
E poi un po' piena di vino, con le guancie rosse, dove risaltavano le lentiggini come puntini lontani di una costellazione, o come la varicella, aveva sussurrato interrotta sempre dalle sue risate.
Ogni sforzo di essere silenziosa era stato vano ma per fortuna nessuno dei tuoi compagni di stanza era rientrato dalla festa ed eravate soli.
"Nev, Nev sveglia, vieni, devi venire, ti devo portare in un posto."
Rideva anche se i suoi occhi erano un po' lucidi.
Tu ti eri svegliato di fretta e furia e saresti voluto morire sapendo che lei ti avrebbe visto con il pigiama comprato da tua nonna, ma per fortuna Ginny era abbastanza sveglia anche da brilla per capire il tuo imbarazzo e si era girata mentre recuperavi i tuoi vestiti e malamente te li infilavi. Eri davvero lontano da essere presentabile per lei, ma Ginny non si fece troppi scrupoli e tirandoti per una manica si era messa a correre per tutto il castello fino alla torre di astronomia. La festa era ancora in corso mentre ci correvi dentro come una furia e ogni volto era una luce indistinta, non te ne eri preoccupato.
 
Sulla torre Ginny tirò fuori una scopa ben nascosta in un angolo e con un sorriso furbo aveva semplicemente detto: "Adesso, ti devi solo fidare di me!" E per come la conoscevi, era davvero così. Non avrebbe accettato contestazioni, allora semplicemente ti sei aggrappato alla schiena di lei che partì a tutta velocità in picchiata... era atterrata sullo stesso punto del giardino di qualche anno prima.
Il suo sorriso si era trasformato in una piccola, impercettibile, smorfia di dolore in quel suo sguardo fiero, determinato.
"Qua, è dove hai provato a prendermi per salvarmi l'ultima volta...non è che lo faresti anche ora, Nev, per piacere?"
 Era determinata a farsi salvare da te e i suoi occhi improvvisamente si gonfiarono come una diga che è così piena che qualche goccia le sfugge.
Tu eri così stordito, dal viaggio, da lei, dalle sue lacrime, dalle sue lentiggini, dal suo dolore e questo prato e i ricordi e la tua inadeguatezza, la tua paura e i suoi capelli, la notte e il vento e qualcosa come tutto il monto che girava sotto i tuoi piedi.
"Gin, Gin che succede?" ti sei avvicinato a lei che nel frattempo si era accasciata a terra, l'avevi guardata negli occhi e avevi preso la sua mano nella tua, facendo intrecciare le vostre dita. Da fottuto eroe.
"Harry stasera mi ha detto che non c'è un futuro per noi, che sarebbe troppo pericoloso per me stargli accanto, che gli piaccio, mi vuole bene e per questo non vuole espormi a questo rischio." lo disse tutto d'un fiato per togliersi il coltello che aveva nel cuore e che la faceva sanguinare.
Poi si era alzata di scatto e si era messa a correre per tutta la lunghezza del prato, velocissima.
Tu avevi provato a stragli dietro, ma con fatica, colto alla sprovvista da quel gesto impulsivo.
E mentre correva Ginny gridava, incurante di tutto e di tutti, si curava solo di vivere, lei e ora.
 Mentre correva urlava: "Possiamo fare quello che vuoi." "Possiamo fare quello che vuoi."
Quando fu troppo stanca per continuare si piegò sulle ginocchia al riparo sotto un grande albero, ancora con il fiatone disse mentre ti vedeva raggiungerla: "Io come te non ho paura di nulla, come quella volta che mi avresti salvato dalla caduta dalla scopa, tu sei il Grifondoro più coraggioso, tu combatti i draghi, Harry mi ha lasciato sola, ma tu mi salverai, vero Nev?"
Dannazione se era vero e sarebbe stato vero sempre.
 
 
 
Autrice:
 storiella confusa che è uscita da sola...ho provato lo stesso a pubblicarla per vedere l'effetto che fa. Diciamo che un po' la amo e un po' la odio. Era una Ginny/Neville che si è costruita tutta sulla frase che grida Ginny alla fine "Possiamo fare quello che vuoi".
 Mi sembra di aver fatto un pò di casini con alcuni verbi al "presente e passato", perché come dicievo si è scritta da sola e chissà come ha scelto questo stili di narratore esterno che è come se raccontasse quello che accade a Neville, a Neville stesso :) da pazzi proprio! Quindi ho provato a controllarla e spero non ci siano troppi errori, in caso contrario siate clementi..è più che altro un esperimento!
Come autrice mi sento di dire però che in questa piccola storia (è uscita un pochino più lunga di una flashfic) non ci buoni e cattivi, ma anzi, con le loro ragioni e i loro sentimenti sono tutti buoni in qualche modo..l'ho voluta scrivere così e mi è sembrato il modo più vero per rendere i loro sentimenti.
Come in ogni storia che scrivo trapela che sono dannatamente innamorata di Harry,vero? Harry in tuttele salse! (ovviamente anche di Draco, anche se qui non c'è LOL)
Se commenterete in tanti mi farete davvero felice, grazie mille a tutti :) COMMENTATE ;)
   
 
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