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Autore: Mao chan    24/09/2008    14 recensioni
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E ora Nami si trovava incastrata tra scogli taglienti e scivolosi, mentre le onde, sempre più violente, le lambivano il corpo e il volto.
Ma non si limitavano a colpirla al punto di farle male. Le entravano dentro e le sbattevano ovunque cervello, animo, interiora.
In bocca, il sapore acre della gomma bruciata.
[AceNamiRufy] - Spoiler solo per chi segue l'anime.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Portuguese D. Ace
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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Rufy si guardò intorno, confuso

3

Fires of houses in winter

 

 

Rufy si guardò intorno, confuso.

Non aveva ancora realizzato la situazione.

« Ace? »

« Nami! »

Sanji si gettò in avanti.

« Cosa le hanno fatto? »

Il capitano osservò quel corpicino tremante tra le braccia del fratello, e provò l’impulso di uccidere chiunque le avesse causato dolore.

« Sono arrivato in tempo. » rispose Ace a voce bassa, per non disturbare la ragazza contro il suo petto. « Non ho permesso che le facessero… » non concluse la frase. Era chiaro.

Usop mosse qualche passo in avanti.

« Nami… stai bene? »

« Vieni, torniamo alla nave. » continuò Franky. « Così, se hai bisogno di qualcosa»

« Andate via. »

La voce di Nami uscì flebile e spezzata dalla sua bocca, le spalle che tremavano violentemente.

Sanji corrugò le sopracciglia.

« Ma Nami»

Lei si rannicchiò ancor di più contro il corpo di Ace, cercando di nascondersi alla vista dei compagni.

« Vi prego. » supplicò, la voce rotta dai singhiozzi.

Il pirata le circondò le spalle con il braccio libero.

Sanji si arrese.

« La Thousand Sunny è ancorata al porto di questo villaggio. Portala lì, non appena si sentirà meglio. »

Il pirata annuì.

Franky e Usop si voltarono con aria afflitta e tornarono sui loro passi, presto raggiunti dal cuoco, lo sguardo piantato a terra.

Solo Rufy rimase immobile.

Il fratello gli lanciò un’occhiata interrogativa.

« No. Non posso abbandonarla di nuovo, non ce la faccio. »

« Rufy»

Il ragazzo strinse gli occhi e i pugni spasmodicamente, cacciando il viso a terra.

« È stata colpa mia, è stata solo colpa mia! L’ho lasciata sola! Quindi ora resto qui. »

« Mi spiegherai dopo. » disse Ace, che poteva sentire le lacrime della ragazza sulla sua pelle.

« Scordatelo! Nami»

Lei serrò gli occhi con forza e premette la fronte sul torace dell’altro.

« Rufy, dannazione! Non capisci che non vuole farsi vedere in questo stato da te?! »

Rufy, pietrificato, restò a fissare la sua navigatrice che tentava disperatamente di celarsi a lui.

Poi trasse un profondo respiro e uscì dalla stanza.

 

Come prestabilito, non tornarono alla locanda. Si diressero invece verso la Thousand Sunny.

Quando li vide arrivare, allertato dai compagni, Chopper corse sul ponte a gettare la passerella.

« Allora… cos’è successo? » chiese ansioso, notando le loro facce scure.

Sanji lo ignorò completamente e si ritirò sottocoperta, senza dire una parola.

« Ehi, stupido di un cuoco. » gli gridò dietro Zoro, seccato, ma non servì. Non rispose alla provocazione.

Nemmeno Usop e Franky avevano troppa voglia di parlarne, ma sapevano di non poter negare spiegazioni agli altri.

« Quando è arrivato alla locanda, » cominciò Usop « Rufy ha cominciato a farfugliare qualcosa sul fatto di aver visto Nami in compagnia di certi brutti ceffi. Dal suo racconto, è emerso che si trovavano in un locale di terza categoria, e lei era ubriaca. »

La tensione cominciò visibilmente a irrigidire il corpo di Zoro.

Nico Robin ascoltava attenta.

« Quando ci ha detto che lo aveva cacciato alterata per andarsene con loro, io e Sanji abbiamo subito pensato al peggio. » continuò il carpentiere « D’altro canto, Nami poteva essere benissimo conscia di ciò che faceva e, per quanto ne sapevamo noi, poteva solo volere una serata di… svago. »

« Come potete immaginare una cosa del genere! » scattò lo spadaccino « Quella non sa pensare a se stessa! Come potrebbe volere questo “svago”, come lo chiami tu? È Nami! »

Robin accennò un sorriso del tutto privo di allegria.

« Il fatto che sia “Nami”, non la rende diversa da una qualsiasi altra donna. Una donna, al pari di un uomo, ha dei bisogni. Bisogni che su questa nave non credo abbia occasione di sfogare. »

Zoro cercò disperatamente una tesi con cui ribattere. Ma l’unica cosa che riusciva a pensare, era che fosse Nami, la loro Nami, e questo dovesse bastare.

« Però anche tu sei una donna, Nico Robin. » mormorò Chopper, timoroso.

Lei sorrise amabilmente.

« Infatti. Non cercare di capire cose che non vorresti sapere. »

Zoro sbuffò.

« Ovvero, come sfoghi i tuoi appetiti sessuali? »
« Ora basta! » li interruppe Franky con tono un po’ più alto di quanto non fosse necessario. « Smettetela di fare i bambini! Vi state agitando troppo per questa faccenda! »

« Io voglio sapere di Nami! » gridò la renna « Che le è successo? »

« Stavo appunto per continuare. » brontolò il cecchino. « Quando abbiamo messo al corrente Rufy dei nostri orrendi presentimenti, lui è partito come un razzo, e noi lo abbiamo seguito. »

« L’avete trovata? »

« Sì. Ma» esitò. « Non è stato un bello spettacolo. »

Roronoa lo afferrò per il bavero.

« Stai scherzando, spero! Che cosa le è successo?! Dillo, dannazione! »

Franky mise una mano sulla sua, per allentare la stretta.

« Calmati. I nostri sospetti si sono rivelati fondati, ma fortunatamente qualcuno è arrivato prima di noi e li ha fermati. »

« Li ha uccisi, spero. » sibilò l’archeologa, gli occhi ridotti a due fessure.

Evidentemente, il racconto non aveva lasciato indifferente nemmeno lei.

« Non lo so, quando siamo arrivati erano a terra, orribilmente sfigurati, e non si muovevano. »

Zoro lasciò andare Usop con un veloce “scusa”.

« E si può sapere chi è questo qualcuno? » chiese.

Il cyborg si voltò verso il compagno, che sembrava saperlo meglio di lui.

Questo sorrise.

« Vi ricordate di Ace Pugno di Fuoco? »

 

« Certo che mi ricordo di te. »

Nami cercava di tener ferma la voce, e provava persino a sorridere.

Aveva ancora il volto arrossato e rigato di lacrime, e teneva gli occhi fissi a terra, imbarazzata.

« Una persona così, non si scorda facilmente. »

Lui sorrise [un sorriso caldo, come le fiamme nelle case d’inverno], poi fece scivolare a terra la bisaccia e ne trasse un mantello.

Era lo stesso che aveva indossato nel deserto, ad Alabasta.

Lo fece cadere gentilmente sulle spalle di lei.

Lei arrossì ancora e se lo strinse addosso.

« I tuoi compagni saranno preoccupati. Torniamo da loro, ti va? »

La ragazza annuì.

Mosse qualche passo traballante verso l’uscita della stanza.

« Scusami per come ho reagito prima, con i miei amici, ti sarò sembrata una stupida. » disse, cercando di mantenere un tono leggero.

« No, affatto. » disse Ace serio « È normale che non volessi che gli altri ti vedessero così, capisco bene. »

Nami avanzò pensierosa, ma quando sulla soglia il suo sguardo cadde sui visi degli uomini che l’avevano inchiodata al letto e le avevano strappato i vestiti, fu colta da un conato di vomito e perse l’equilibrio.

Ace l’afferrò prontamente.

« Non credo siano morti. Ma se vuoi posso eliminare definitivamente questi vermi dalla faccia della terra. »

Lei scosse la testa, ansimando.

« No. No, va bene così. »

Si rimise in piedi e uscì dalla stanza, senza però staccarsi completamente dal braccio di lui.

Lo sentiva saldo e protettivo, e aveva davvero bisogno del calore che emanava.

In quel momento più che mai, percepiva che lui era il fratello di Rufy, e tutto ciò che l’aveva salvata dal gettarsi piangendo fra le braccia del suo capitano, preservando così la sua dignità, erano stati il suo petto e le sue mani strette sulle sue spalle.

Gli occhi di Ace impedirono a chiunque di avvicinarsi o fare apprezzamenti quando attraversarono il locale, gelando i clienti sulle loro sedie.

Si avviarono insieme verso la nave.

 

Quando Rufy salì sul ponte, il suo comportamento fu quasi identico a quello di Sanji.

La differenza fu nel fatto che Zoro lo afferrò per la camicia e lo costrinse a guardarlo.

« Dove diavolo è Nami?! Mi avevano detto che sarebbe tornata con te e tuo fratello! »

Il ragazzo non lo guardò in faccia.

« Tornerà tra poco con Ace. »

La sua voce non aveva alcuna inflazione.

« Ma sei scemo? Perché l’hai lasciata da sola un’altra volta?! »

Rufy si morse a fondo il labbro, e l’amico, stupito da quell’atteggiamento, mollò la presa.

« Non è sola! » ringhiò il capitano « E comunque è stata lei a supplicarmi di andarmene. »

Poi si voltò e si chiuse nella sua cabina.

« Probabilmente si sente in colpa. »

La voce di Nico Robin raggiunse lo spadaccino alle spalle.

« Già. Che stupido. »

« Non credo sia stupido. »

La donna si appoggiò alla balaustra della nave, scrutando il porto vicino.

« Credo sia un bravo capitano. »

In quel momento, Chopper salì in coperta seguito da Usop.

« Ho sentito dei rumori. Sono arrivati? »

« No, per ora è tornato solo Rufy. »

« Da solo? »

« Pare che Nami tornerà con questo fantomatico Ace. »

« Fantomatico? Ah, già. tu né Franky eravate ancora con noi, quando lo abbiamo conosciuto. »

« Che tipo è? » s’intromise Franky, emergendo dai cespugli di mandarini.

« È strano. » disse Usop. « È forte come un toro, pensate che quando erano bambini, metteva sempre Rufy al tappeto! E ha mangiato il frutto del diavolo Foco Foco. Attualmente è il comandante della seconda flotta di Barbabianca. »

Nico Robin sorrise.

« Una personcina niente male, vero Franky? »

« Così pare. »

Passarono alcuni minuti di silenzio prima che la mora si sporgesse verso riva e indicò una strada buia.

« Eccoli. »

Zoro, Usop e il cyborg si precipitarono accanto a lei, mentre Chopper correva all’interno.

« Ditele di venire nell’infermeria, voglio visitarla! »

Anche Sanji uscì di corsa sul ponte e in un attimo fu accanto ai compagni.

« Nami! Nami, tutto bene? »

Ace aiutò la ragazza a salire sulla nave, prima che questa fosse attorniata dagl’altri.

« Nami, amore mio! Stai bene?! Cosa ti hanno fatto?? »

« E smettila, cuoco da strapazzo! » gridò lo spadaccino, spingendolo da una parte.

Si girò verso la navigatrice di scatto, cercando inutilmente di nascondere la preoccupazione.

« È tutto okay? »

Lei accennò un sorriso.

« Sì, tranquilli. » rispose debolmente.

« Scusaci, ti prego, scusaci se non siamo arrivati subito! » piagnucolarono contemporaneamente Franky e il cecchino, contendendosi il diritto di abbracciarla per primi.

« Chopper ti aspetta in infermeria. » disse la voce vellutata dell’archeologa, mentre sorpassava incurante gli altri due.

Nami, il cui sguardo vagava altrove, si riscosse e assentì.

Le labbra dell’altra si piegarono impercettibilmente all’insù.

« Ti accompagno io! » gridò Usop, prendendola per un braccio. Poi la guidò gentilmente sotto coperta.

Sul ponte tornò la calma.

Lo spadaccino porse una mano al nuovo arrivato, che fino a quel momento, si era tenuto in disparte.

« Volevo ringraziarti, a nome di tutti noi, per averla salvata e riportata indietro illesa. »

Quello sorrise apertamente e gli strinse la mano.

« Non devi ringraziarmi, l’avrei fatto per chiunque. Non sopporto certe cose. »

« Invece ti siamo debitori eccome. » intervenne Sanji. « Non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere… Oggi sei nostro ospite! È un piacere averti di nuovo con noi, Ace! »

« E così tu sei il famoso Pugno di Fuoco. »

Il ragazzo si voltò verso Robin e Franky.

« Siete anche voi membri della ciurma? Non vi ho visti ad Alabasta. »

« Infatti ci siamo uniti in seguito all’equipaggio. Io sono Franky, il carpentiere, mentre lei è Nico Robin, fa l’archeologa. »

Ace sfiorò la mano di Robin con le labbra.

« Mio fratello sa scegliere bene i suoi uomini, a quanto vedo. Anche se forse “uomini” non è il termine più adatto… »

« Okay, okay, abbiamo afferrato il concetto. » si affrettò a dire il cyborg, frapponendosi fra i due.

« Senti Ace, perché non ci racconti com’è andata? » chiese Sanji, accendendosi una sigaretta.

« Certo, ma… Dov’è mio fratello? »

« Quel testone è sconvolto. Si è chiuso in cabina. » rispose Zoro.

« Ah. Tipico suo. »

Ciò che restava della ciurma di Cappello di Paglia lo guardò, sconvolto.

« Questo è tipico suo? » esclamò Sanji, confuso. « Io direi invece il contrario! »

Il moro scosse la testa.

« È sempre stato così, fin da quando era bambino. Ogni volta che perdeva contro di me, o non riusciva a fare ciò che si prefissava, continuava a provare senza battere ciglio e quel suo sorriso idiota sulla faccia. Ma quando Makino, oste della locanda che frequentavamo abitualmente, si slogò una caviglia cadendo, o quando un suo coetaneo si faceva male e lui era nei paraggi, si chiudeva in camera sua per ore e non faceva entrare nessuno. »

« Cosa? Ma perché? »

« Semplice: Rufy non sopporta non riuscire a proteggere gli altri. Non importa quante volte possa essere sconfitto da un nemico o una situazione, perché ciò che gli fa davvero percepire la sua impotenza è solo questo. »

Franky si strofinò il mento con le dita.

« Non conoscevo questo lato della sua personalità. »

« Nemmeno noi. » lo consolò Zoro, riflettendoci. « Però ha senso. »

« Ora dicci di Nami. » tagliò corto Sanji, impaziente.

Ace parve tornare con la mente a poche ore prima.

« Non c’è molto da dire, in realtà. Ero entrato in quella fogna perché è un buon posto per scovare informazioni. Speravo di sapere qualcosa su Barbanera, e ho sentito delle urla provenire dalle stanze superiori. Il proprietario mi ha detto di non farci caso, ha parlato del “vivi e lascia vivere”. Inutile dire che non l’ho ascoltato, e, beh… Il resto lo sapete. »

« Certo, davvero non so come ringraziarti. » ripeté il biondo. « Hai saputo qualcosa sul tizio che cerchi? »

Il pirata allargò le braccia.

« No purtroppo. Ma penso di essere sulla strada giusta. »

 

Finalmente, la porta dell’infermeria si aprì, e Usop poté smettere di gironzolare avanti e indietro.

Ne emersero Chopper e Nami, la quale si stava ancora sistemando addosso una maglietta pescata dal suo guardaroba.

« Allora? »

« Va tutto bene, Usop, calmati. » disse lei con un sorriso.

La piccola renna confermò le sue parole.

« Non ha riportato ferite, è solo spaventata. »

« Ormai sono tranquilla, » lo rassicurò la ragazza « ma devo assolutamente farmi un bagno. »

Lui annuì.

« Certo. Usop, vai a chiamare Nico Robin, che stia con lei. »

« Volo. »

E volò letteralmente.

« Ehi, tu stesso hai detto che non ho nulla. Non serv- »

« Non è per quello. Se sei sola potresti metterti a pensare. Non voglio che ti figuri ciò che sarebbe potuto accadere, perché non è accaduto. »

« Beh, allora Robin è proprio la persona adatta, loquace com’è… » ironizzò la ragazza.

« Lo so, ma non penso tu voglia avere Rufy nella stessa stanza mentre fai il bagno. »

Dopo un attimo di esitazione, Nami mormorò un “certo che no”, e si avviò al bagno, dove fu raggiunta poco dopo dalla compagna.

« Sono felice che tu stia bene. » disse quella, poggiandosi alla vasca in cui lei era immersa.

« Devo confessarti che ho avuto paura. Credo siano stati gli attimi più orribili della mia vita, se escludiamo il giorno in cui è morta Bellmer. »

« Capisco. Ma ora sei qui, no? Non c’è motivo di rimuginarci su. »

La rossa chiuse gli occhi e sprofondò ancora in quell’acqua così calda.

« Hai ragione. E tutto grazie ad Ace. »

« Già. Mi è sembrato il degno fratello di Rufy. »

Nami non rispose, fissando l’acqua con sguardo triste.

« A proposito di Rufy. » continuò Robin « Mi è parso che prima cercassi lui, dico bene? »

La ragazza si tirò su di scatto, spruzzando l’archeologa.

Aveva le gote tinte di rosso.

« Cos… Quando? Ti sbagli, io… »

« Guarda » disse questa, asciugandosi placidamente gli schizzi dalla faccia « che non c’è motivo di provare imbarazzo. È perfettamente normale. »

Lei si strofinò una guancia, conscia di aver esagerato.

« È solo che… mi stavo chiedendo perché non fosse lì con voi ad aspettarmi. »

« Era talmente sconvolto che si è chiuso nella sua cabina senza una parola. Credo che una parte di lui voglia disperatamente parlarti, ma l’altra non glielo permetta. Non vuole importi la sua presenza a tutti i costi. »

Nami si strinse le ginocchia al seno, sconfortata.

« È normale che non voglia. L’ho urtato e l’ho cacciato via per ben due volte, e sempre quando lui cercava solo di aiutarmi… Se solo… » serrò gli occhi per trattenere le lacrime « se solo l’avessi seguito, quando ha cercati di portarmi via, invece di dirgli quelle cose… »

« Voi due vi somigliate molto. »

« Cosa? »

L’espressione serafica della donna non mutò.

« Anche lui è nella sua cabina tormentato dai sensi di colpa. Forse dovresti andare a parlargli prima di cena. Si risolverebbero molte cose. »

« Ne sei certa? »

Robin sbuffò.

« Non posso mai essere certa di qualcosa se parlo di Rufy, ma diciamo che ne sono abbastanza sicura. »

 

Quindici minuti dopo, Nami era davanti alla cabina maschile.

Sollevò una mano e bussò debolmente.

Da dentro, il rifiuto infantile del capitano.

« Andate via, non ho voglia di uscire. »

« Rufy, sono io. »

« Nami? »

La serratura scattò immediatamente, e lui aprì la porta.

« Come stai? Non sei ferita, vero? »

Per tutta risposta, lei si lasciò andare appoggiando la fronte sul suo petto.

« ?? »

Il ragazzo le poggiò le mani sulle spalle, confuso.

« Nam…? »

« Scusa. »

« Come? »

« Scusa. »

« Ma di cosa? »

« Scusa se non ti ho ascoltato. Non so perché non l’ho fatto, ero consapevole del pericolo, anche più di te. Ma non l’ho fatto, e quando sei tornato a prendermi, ti ho mandato via. Mi vergognavo troppo, e non volevo che tu assistessi alla mia umiliazione. Quindi, scusami. »

A Rufy ci volle un po’ per assorbire tutte quelle parole, ma quando l’ebbe fatto, la strinse a sé, mentre il cappello gli ricadeva sugl’occhi.

« Sta dicendo un mucchio di sciocchezze. La colpa è mia, che ti ho lasciata nelle mani di quei bastardi e ho capito troppo tardi il mio errore. »

Le ridacchiò nel suo petto.

« Che scemo. »

Si staccarono, e Nami fece un passo indietro per guardarlo negli occhi.

Era diventato decisamente più alto di lei, ma vedendolo ogni giorno, non se n’era resa conto.

« Non è stata affatto colpa tua. Sono io che sono una testarda. »

« È vero. Ma io sono uno scemo. »

Si sorrisero, e Rufy avvertì di nuovo una strana sensazione allo stomaco, ma questa volta fu molto più inebriante.

Il suo cervello gli disse di rompere il silenzio, altrimenti sarebbe successo qualcosa d’irreparabile.

Non sapeva cosa. Ma il suo stesso corpo gli diceva che era qualcosa.

« Beh, per fortuna che è arrivato mio fratello. Riesce sempre a mettere le cose apposto, lui. »

Nami fu colta dal disappunto.

« Sì… Direi di sì. Ace mi ha salvata. Tuo fratello è davvero fantastico. »

A quella risposta, Rufy si sentì stranamente deluso.

Qual era il problema? Era normale che considerasse Ace “fantastico”.

Lui l’aveva soccorsa, a differenza sua.

L’invito di Sanji a tavola li raggiunse dal ponte.

« Mangiamo? » trillò lei allegra.

Lui la annuì, poco convinto.

 

Continua.

 

Note à Yeah. Momentino RuNami per le mie adorate RuNami.

Che, sia chiaro, io a-do-ro.

Chiaro? Io le amo.

Perché ve lo ripeto continuamente? Beh…

Semplicemente voglio che sia chiarissimo, che ne abbiate la certezza.

Perché nei prossimi due capitoli, non ne sarete più tanto certe.

Muahaha! Sarò malvagia! è_é Ma voi non perdete la speranza, mi raccomando!

Ancora un grazie infinite per le numerosissime recensioni!

Davvero, se continuate così diventerò un razzo… Sono già al sesto capitolo [vi prego, continuate!! ç_ç vi amoooo!!].

Dunque, il mio programma è di aggiornare una volta alla settimana (non vi do scadenze fisse, perché so già che non le rispetterei mai U_U), spero di farcela, perché ormai è ricominciato tutto, scuola, canto, band, sport… =_= aiutoo

E ora passo ai ringraziamenti!!

 

tictic: ma che bello, il primo commento del secondo capitolo!^^ Ehh già, ma se sono così avanti è solo grazie alla carica che mi date voi, quindi è anche merito vostro! Tra i preferiti, che gentile!! ç_ç Sono troppo feliceee….

Allora, dunque tu sei per la AceNami, eh? Allora ho come l’impressione che il prossimo capitolo non ti dispiacerà!

Ti confido un segreto: nemmeno io disprezzo le ZoNami o le SanjiNami, ma nel mio cuore i fratellini D. avranno sempre il primo posto!^^ Bacione!

 

valemyni: ohh, sono contenta di essere riuscita a incuriosire persino una ZoNami!^^ Non me lo aspettavo davvero, questa è una bellissima sorpresa insperata! XD Beh, che posso dirti? Purtroppo ti mentirei se ti dicessi che questa storia è una ZoNami, ma se non ti piacciono le RuNami, magari un pensierino su Ace ce lo faresti? Dimmidisìdimmidisì! ç_ç Spero che tu non abbandoni la storia! Ne dobbiamo vedere ancora delle belle! Bascio

 

maRgariNa: il secondo capitolo addirittura meglio di come te lo immaginavi? Waa, me arrossisce… ^//^… aah, rischio di fare come Chopper quando viene lodato… ooondeeeggiiooo

XD okay, a parte le mie stupidate, sono felicissima che il capitolo non ti abbia deluso, e spero che anche questo ti piaccia! Penso di sì dai, perché ci sono i piccioncini!^^ Però ti devo avvertire… il prossimo capitolo… beh, no, non dico niente! Solo, non dare mai nulla per scontato! Dopotutto è un triangolo, no? Anche se un po’ tutte voi RuNami, con le vostre opere si convincimento mi fate vacillare…soprattutto perché condividiamo lo stesso credo!!

RuNami 4ever! Anvedi che avevo visto giusto sul tuo nick name! ^_- kiss!

 

nefret87: ed ecco a te il capitolo RuNami! Lo so, è ancora molto soft per ora, ma tutto quello che vi posso dire è di non abbandonare questa storia… sì, anch’io amo la coppia alla follia, ma non è ancora venuto il momento di tirare un sospiro di sollievo! =_=

Grazie mille per gli apprezzamenti!! Mi fanno volare! *-* Beso.

 

kogarashi: grazie!! ç//ç *me arrossisce*, non so cosa farei senza di voi!

Hai capito a chi mi riferisco? Eheh. Sì, c’è un altro paio di persone che mi piacerebbe “accoppiare”. Cioè, nel senso figurato del termine. … Ma anche no. XD

In effetti la scena dell’ammassamento ci stava! Avrei dovuto pensarci! XD

Eh sì, della serie: Ta-daaan! Ecco Ace! **

Però…è vero…se sta con Nami… AAARGH! NON PUò STARE CON ME! Questo ridimensiona le cose. ù_u

Lo spoiler lo metto sempre nel mio profilo, in genere qualche minuto dopo la pubblicazione (il tempo di scrivercelo), così chi non vuole sapere nulla non corre il rischio di trovarselo sotto gli occhi!^^ Grazie millissime!! Bacissimo.

 

yuly: mi sa che “cosa farà Rufy” te lo chiederai fino all’ultimo capitolo! XD Comunque grazie infinite del commento, mi fa stra piacere non averti delusa! Spero che anche questo chap non sia da meno!^^ smak.

 

robertuzzabedda: grazie davvero, spero di poterti fornire abbastanza motivi per non abbandonarla!! Fammi sapere se questo capitolo ti è piaciuto, okay? Kissotto!

 

Akemichan: amora!** Già… effettivamente il rapporto Rufy/sesso è un po’ un grattacapo… spero di cavarmela anche in seguito (perché, sì, ci sarà un “seguito”, anche se la cosa mi fa tremare!), comunque sono felicissima che ti sia piaciuto!!^^ Hai visto Usop? Mica scemo, ne? Io i mugiwara li amo tutti, ognuno deve avere il suo momento di gloria nelle mie fanfic! XD

Sì, avevo pensato anch’io che il non sapere della sua imminente entrata in scena avrebbe reso meglio la situazione, infatti originariamente, quando ho scritto quel capitolo, doveva essere una sorpresa assoluta, ma alla fine ho deciso di annunciarlo nella presentazione.^^

Anyway, grazie mille delle impressioni, sono ultra-preziose!!

E, attendo il prossimo capitolo di “Dark Truth”. L’attesa mi uccide! ç_ç Baci8!

 

Beatrix: grazieeee!! ^//^ Le tue parole mi fanno troppo piacere! Già, Ace non è certo facile da “manovrare”, anche perché di lui non si sa poi così tanto, quindi lascia anche un notevole spazio bianco da riempire come meglio si crede… dal canto mio, cerco sempre di restare “IC”!

Cooomunque, sono d’accordo con te per quanto riguarda i personaggi di OP! Infatti non credo che farò entrare in scena molta altra gente… già gestire tutti i mugiwara è un’impresa, e ho anche dovuto rinunciare a Brooke. ç_ç

Una fic ferma ai tempi di Crocodile? Certo, credo che avrai un bel po’ di lavoro da fare, ma vedrai che ce la farai!^^ Bacio!

 

KuRoNeKoChAn: anche tu un’amante di Ace?^^ Ma quanto è bono? =ç= Felicissima che tu abbia apprezzato lo scorso capitolo, spero che questo non sia stato da meno!

Certo che se diventi vicecapitano della seconda flotta mi devi minimo nominare vice del vice… E comunque Akemi mi ha giustamente fatto notare che quella flotta è piena di infermiere che si credono cubiste. =_= Mi sa che avremo da lavorare per conquistare il nostro capitano! <3

Smekkete!

 

Eneri_Mess: ma lo sai che io sono più sconvolta di te… voglio dire, di solito le mie storie non ricevono mai così tanti commenti! Ergo, in questi giorni sto volendo altissimo e scrivendo come un’indemoniata! E anche grazie a te, quindi davvvverro grrraaazzziiieee!!

Beh, da Rufy che ci si poteva aspettare? XD E Franky, sì, un pozzo di sapere! XDD

Anch’io adoro l’armonia che Oda è riuscito a creare fra i mugiwara, e come si diverte a dividerli in tutte le accoppiate/gruppetti possibili immaginabili, beh… è un maestro, non c’è che dire.

Umh, e immagino, che, chessò, il tuo portatilino si chiami Ace…? Sììì, TUTTI AMANO ACE! Evviva! Tutte nella seconda flotta, in massa! Il buon Portgas si troverà una sezione di ragazze carine-carine lì colo per lui!^^

Anche se, effettivamente, in questo momento storico, credo abbia la testa da un’altra parte! ç_ç Oda, non fare cavolate!! Kisu!

 

ayra79: ed ecco un’altra aspirante piratesca della seconda flotta! Meglio, più siamo, meglio è!!^^ Che ne penso dell’AceNami? Penso che lo scoprirai nel prossimo chappy se continuerai a leggere! ^_- Grazie mille per i complimenti!! kisskiss

 

Wilwarind: ç_ç me commossaaaagraziegraziegrazie! Un’altra mitica fan delle RuNami! Che ne pensi di questo capitolo? Bacino, alla prossima!!

  
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