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Autore: Chaotic Alaska    05/09/2014    1 recensioni
"Beh, in ogni caso, è arrivato il momento di condividere con voi la mia unica ragione di vita, il mio più grande amore: quello nei confronti di cinque splendidi ragazzi, che con le loro voci e la loro passione hanno conquistato il mio cuore, che mi hanno aiutata a superare tanti momenti difficili grazie alla loro musica."
Genere: Avventura, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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An hope(ful) li(f)e






“Beh, tu ovviamente conosci i nostri nomi, ma il tuo qual è?” mi domandò Harry, mentre camminavamo in silenzio verso il centro commerciale.
Di solito non provavo alcun imbarazzo a parlare con i ragazzi, avevo imparato tutto da mia madre, ma era difficile formulare un pensiero di senso compiuto con Zayn accanto.
“Mi chiamo Zara Chastity Miracle Destiny Rain Selena Holly Lin, nata dalla tempesta, la non-bruc…”
“NO, INUTILE E ODIOSA PROTAGONISTA. TU NON CADRAI IN UN BANALE E SCONTATO CLICHÈ PARODICO COME QUESTO.”
Una ragazza con un disordinato chignon di capelli castani sbucò da dietro un albero, stringendo a sé un quadernino blu: poi, come se si fosse resa conto solo in quell’istante di ciò che aveva fatto, corse a nascondersi dietro un’auto in sosta, urlando.
“Ehmm.. Quella è Cheryl. Lasciala perdere, è mezza matta. Ha letto dei libri” commentò Zayn a bassa voce, scuotendo la testa.
“E sa anche scrivere” rincarò la dose Harry “Io ho imparato a leggere da poco, ma faccio ancora una fatica immensa. Non capisco perché esistano persone che sprecano il loro tempo a leggere libri, quando potrebbero ascoltare le nostre canzoni”
“Se Dio avesse voluto che leggessimo libri, non avrebbe creato i film” approvai, entusiasta “Comunque, tornando al discorso di prima, potete chiamarmi Hope”
“Hope, speranza? Come mai questo soprannome?” chiese Zayn, incuriosito, lanciandomi un mezzo sorriso.
Il mio cuore mancò un battito.
“Ecco.. ehmm.. è una storia molto commovente. Dovete sapere che la mia mamma.. insomma, era una prostituta. Le piaceva tantissimo il suo lavoro, non l’aveva scelto mica per necessità. Poi, però, restò incinta di me, e non sapeva come fare per mantenermi, perché lei non si faceva certo pagare per fare la prostituta. Nacqui la notte di Natale, mia mamma aveva trovato riparo dalla neve sotto un portico e partorì lì, senza nessun aiuto. Non aveva nulla con cui coprirmi, non poteva sporcare la sua pelliccia di visone, quindi probabilmente sarei morta, se un passante non ci avesse notate. Quell’uomo gentile (e molto ricco) ci portò a casa con sé e, ben presto, si rese conto di essere innamorato della mamma: decisero di sposarsi e lui mi adottò. Decisero allora di soprannominarmi Hope, speranza, per ricordare al mondo che bisogna sempre sperare affinché qualcuno arrivi a sistemare tutti i nostri casini” conclusi, commossa.
Harry stava piangendo disperatamente, asciugandosi le lacrime con un fazzoletto, mentre Zayn sembrava leggermente perplesso.
“Se, appena sei nata, tua mamma ha avuto il tempo di scegliere tutti quei nomi, perché non l’ha impiegato per andare a cercare aiuto? Sua figlia poteva morire!”
“Fortunatamente, non è mi successo nulla” Zayn si stava davvero preoccupando per me?! “Ho solo riportato qualche danno al cervello, alcune zone sono rimaste congelate, ma non è un organo che mi serve a molto!”
Zayn si voltò e mi fissò dritto negli occhi, uno sguardo intenso, che mi fece arrossire.
“Sei bellissima quando arrossisci”
“Grazie!” risposi al gentile signore con bastone bianco e cagnolino al guinzaglio.
All’improvviso, la ragazza di poco prima, Cheryl, sbucò da dietro un cespuglio e si avvicinò a me, sorridente.
“Hope, posso parlarti un attimo? E’ urgente” disse, afferrandomi per un braccio e tirandomi via.

“Insomma, che modi sono! Cosa c’è di tanto urgente?” sbuffai, dopo che ci fummo allontanate un po’ dai ragazzi.
“Allora, io sono Cheryl, la narratrice di questa storia” chiarì, mostrandomi il quadernino su cui stava scrivendo “Sono in classe con te, ma non credo tu mi abbia mai notata, perché sono intelligente”
“E’ contagioso?” domandai, preoccupata.
“Tranquilla, non lo è. Insomma, non volevo intervenire, ma le cose si stanno mettendo abbastanza male. Non lo vedi che Zayn non è assolutamente interessate a te?!”
“Uff, sì.. E a te che importa, in ogni caso? Fatti i cazzi tuoi!” commentai, acidamente.
“A me importa eccome! Questa dovrebbe essere una fan fiction romantica su voi due, non posso tradire le aspettative dei lettori. Devi impegnarti di più”
 “Mmmh, va bene” risposi, poco convinta.
“Prendi questi vestiti e cambiati, così sembri una meretrice. E cerca di sembrare un minimo meno.. meno te, ecco” disse, porgendomi un paio di jeans ed una maglietta a maniche corte.
Non avevo ben capito a cosa somigliassi, ma ok: mi nascosi dietro il cespuglio da cui era sbucata Cheryl e mi cambiai. Se la mamma mi avesse visto in quel momento, non mi avrebbe più rivolto la parola.
“Molto meglio!” esclamò lei, soddisfatta.

“Zayn, fratello, che succede? Mi sembri strano” domandò Harry, osservando attentamente l’amico.
Il moro era appoggiato contro un auto, le braccia conserte, lo sguardo perso.
“Se non ti conoscessi, direi che quella ragazzina ti piace” riprese il ricciolino, con un sorrisetto furbo stampato in faccia.
“Cosa? No, cretino, mi ero dimenticato come si parla” sbottò Zayn, interrompendo le sue riflessioni.
“Quindi posso provarci io?”
“Cos’hai detto? Non ci pensare nemmeno!” esclamò l’altro, allontanando Harry con uno spintone.
“Ehi, fratello, peace&love. Che sta succedendo qui?”
Un terzo ragazzo si mise in mezzo ai due: era Niall Horan, “l’irlandese biondo che fa impazzire il mondo”, come da Facebook, dove anche lui aveva legalmente cambiato il suo secondo nome.
“Zayn è innamorato di una vacca” ridacchiò Harry.
“Harry, smettila, in Irlanda la mucca è un animale sacro”
“Non era in India?” intervenne Zayn.

“Eccomi, ragazzi, sono tornata” mormorai, sentendomi in imbarazzo per gli abiti che indossavo.
Zayn sgranò gli occhi, sorpreso, e si avvicinò a me, sorridente.
“Sei belliss…”
“CIAO, BELLA, SONO NIALL HORAN, L’IRLANDESE BIONDO CHE FA IMPAZZIRE IL MOOOONDO!” ululò Niall, piombandomi addosso e travolgendo Zayn, che cadde a terra, sbattendo un gomito.
“ODDIO, ZAYN! AIUTO! Presto chiamate un’ambulanza!” urlai, disperata, gettandomi su di lui.
“Hope..” gemette il moro, un attimo prima di svenire.

   
 
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