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Autore: Up_me_memories    06/09/2014    6 recensioni
”Buoni 71°Hunger Games e che la fortuna possa essere sempre a vostro favore”
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Mi sveglio parecchie volte, in questo bianco letto d'ospedale. Le pareti sono di un pallido arancione, il pavimento è bianco, davanti a me uno specchio, dalle notevoli dimensioni -dietro, molto probabilmente, i dottori mi osservano-, il mio letto è circondato da apparecchi elettronici che regolano il mio stato salutare, in giro si sente l'odore di disinfettante, ed è uno di quegli odori che ti pizzicano il naso.
Ad ogni pasto, viene in stanza un senza-voce, sempre diverso, mi imbocca e poi se ne va, ed una strana sostanza trasparente mi viene iniettata attraverso dei tubicini, dritta nelle vene, per farmi addormentare.
La prima volta che ho aperto gli occhi ed ero qui, mi sono spaventata, non sapevo cosa stesse succedendo, ed il mio disagio è cresciuto, quando mi sono accorta che sono completamente nuda.
Ne ho approfittato per capire la situazione. Le mie gambe erano di nuovo depilate, come le braccia, le gambe e le ascelle, ogni cicatrice è stata rimossa, la mia pelle è diventata più liscia di quella di un neonato. I capelli sono sciolti ed i ricci mi accarezzano il viso. Ma la parte più preoccupante è stato l'occhio sinistro, quando l'ho tastato c'erano solo un mucchio di bende, che suppongo mi cambino ogni volta che sono sotto anestetico.
Ho molta paura, non so se sono riusciti a farlo funzionare di nuovo, oppure ho perso la vista da quell'occhio per sempre. Fatto sta, che sono giorni che sono sotto sorveglianza, e prima o poi, qualcuno dovrà pur passare di qui per farmi uscire.
Questo accade, ma solo il giorno dopo. Mi sveglio, ma non vedo nessuna persona accanto a me pronta a darmi da mangiare, ma solo un piccolo tavolino di legno, con sopra gli stessi vestiti che avevo prima, nell'arena, e delle mutandine con il reggiseno abbinato, c'è anche l'anello di fidanzamento, sopra tutti i vestiti, in più, tutti i macchinari che c'erano prima sono spariti. L'unica cosa rimasta com'era, è la benda.
Mi alzo lentamente, mentre continuo a coprirmi con il lenzuolo. Mi metto tutto in fretta e furia, poi, la porta automatica si apre e mi lascia uscire. C'è un ampio ingresso  illuminato dalla luce dei neon, con diverse porte, dove penso che mettano le altre persone ricoverate. Sto ferma un attimo per capire cosa è meglio fare, poi sento una voce chiamarmi. Aaron.
Mi giro, da dove mi sembra provenire la voce, ed inizio ad incamminarmi. Trovo tutti seduti in una grande sala: il mio mentore, la stilista e l' accompagnatrice. Se fosse per me, salterei da loro per poterli abbracciare il più forte che posso, solo anche per accertarmi che loro siano davvero li e che io non stia delirando, ma mi trattengo perché so che tutto quello che succederà qui, verrà mandato in diretta nazionale tra poco.
Mi sa che è proprio per questo che sono tutti messi in tiro. Il mio mentore si è pettinato quell'ammasso di capelli neri, si è vestito con un maglione blu, fatto a mano dalla più brava delle stiliste della città, a quanto pare, le scarpe hanno lo stesso colore, mentre i pantaloni sono di un beige sbiadito.
Dandy, come al suo solito, è agghindata come una di quelle vecchie bambole di porcellana. I capelli biondi sono lisci, ma finiscono con dei morbidi boccoli, la pelle è pallidissima, delicata e priva di imperfezioni, gli occhi azzurri sono contornati da una notevole quantità di mascara nero, le labbra colorate di un rosso che tende al porpora ed un vestito celeste, vecchio stile.
Katrinka invece, ha un arcobaleno in testa, porta una camicetta viola, la gonna stretta di un azzurro intenso e la giacca rosa perla. Un unione parecchio insolita, ma ormai gli abitanti di questa città hanno smesso di stupirmi quando ho visto un bambino con la faccia di topo, mi ricordo che ero appena tornata dall'addestramento, e mi ero affacciata alla finestra, di quel che era la mia camera, e ho notato che un bambino con la faccia completamente trasformata in quella da gatto!
Tutti mi sorridono e abbracciano, si complimentano con me per la vincita. Sicuramente il più orgoglioso è sicuramente Aaron, mi guarda con quella fierezza  negli occhi, come se fossi sua figlia ed io avessi compiuto tra le più gloriose delle  gesta. Katrinka invece non ripete altro, che era convinta che sarei stata io a vincere quest'anno, lo ha capito subito, con quel vivido fuoco che ho negli occhi, io credo che la prima volta che mi ha vostra, pensava che sarei stata spacciata, come tutti del resto.
Non vorrei interrompere questo momento, ma devo chiedere cosa è successo al mio occhio. A rispondermi è il mio mentore, che ha perso quell'aria gioiosa di prima: << Vedi, appena sei tornata qui, la prima cosa che hanno fatto è farti un'operazione all'occhio. Il materiale che si poteva ancora utilizzare era davvero ben poco, quindi te lo hanno estratto e ne hanno costruito uno artificiale. Una volta a settimana, per i prossimi tre mesi, devi farti un iniezione per tenerlo umido e funzionante, altrimenti perderai la vista >>.
La notizia mi sconforta un pochino, ma almeno non l'ho perso del tutto.
A toglierci questi pensieri dalla testa è Katrinka: << Forza cara, non dobbiamo perdere tempo, ti dobbiamo far bella per questo tardo pomeriggio! >> mi informa quest'ultima, la mia accompagnatrice.
Così mi giro verso Dandy, la stilista, ci mettiamo braccio sotto braccio, e attraversiamo un lungo corridoio, dritte verso l'ascensore che ci porta nell'atrio del Centro d'Addestramento, questo vuol dire che l'ospedale è sotterrano. Quando usciamo noto che ci sono tante guardie su tutta l'area, noi intanto ci dirigiamo verso un altro ascensore, quello che utilizzano i tributi.
Appena le porte si aprono, trovo il mio staff che mi aspetta, sembrano parecchio felici di rivedermi, e vedendoli così, non posso che contraccambiare.
Filyan ha tatuati ancora più tatuaggi di fiori sul corpo di quando, la settimana scorsa, l'ho vista per l'ultima volta, tra poco, ne sarà completamente ricoperta, ed infatti, per far vedere i nuovi tatuaggi, sembra che oggi si sia messa solo l'intimo per uscire di casa, ed infine i capelli sono tirati su in una coda alta e ai due lati, ha la testa rasata.
Dorian invece ha addosso uno dei suoi solito costumi da uomo d'affari, questa volta ha un completo in rosso e la camicia nera, il suo marchio di fabbrica, che è aperta nei primi due bottoni. Si è anche tinto i capelli in nero, tirandoli in su con una cresta.
Dorothy, oggi, sembra un oca gigante, quel vestito più che altro sembra adatto ad Halloween, che ad una giornata da lavoro, anche se aspiri ad essere una stilista. Le gambe sono scoperte e il collo e la testa dell'oca allungano anche i suoi biondi capelli, in un altezza smisurata.
La prossima destinazione è la sala da pranzo, ho una fame che non ci vedo, però posso solo avere una porzione di tutto quello che hanno servito, cosa a cui sono profondamente contraria, ma si vogliono assicurare che io non vomiti poi dopo, e hanno ragione, il mio stomaco è si è un po' ristretto durante i giochi, anche se non sono dimagrita poi di molto.
Dopo il pranzo, io e lo staff, andiamo nella mia stanza dove mi prepareranno. Questo posto è completamente zuppo di ricordi dolorosi, l'unico modo per distrarmi è perdermi nelle futili chiacchiere dello staff, e devo dire che è parecchio facile. Tutto si può dire di questa strana compagnia, tranne che sono di poche parole. Filyan mi raccontato di quando il suo fidanzato le ha preparato la cena.
<< Sai mi ricordo che ero appena tornata a casa, e mi trovo tutta la casa piena di fiori,  e tu sai quanto mi piacciono, e dei petali conducevano dritti al soggiorno dove ho trovato la tavola allestita di ogni prelibatezza, ma era anche uno dei momenti clow dei giochi, quindi abbiamo continuato a tenere la TV accesa e tu, furbacchiona, -mi dà un puffetto sul naso- hai scoperto perché l'arena cambiava, ovviamente noi lo sapevamo, lo avevano detto Claudius e Caesar, ma voi no quindi...aspetta prima che me ne dimentichi, un sacco di miei amici mi hanno chiesto un tuo autografo! Ma prima ti avevo raccontato di quando sono andata a cena dei miei con lui? Un vero disastro! Perché vedi...>> questa ragazza è un vero fiume di parole, ma ha un ottima concorrenza, dovendo lavorare con Dorothy che non finiva più di parlarmi accuratamente di ogni animale che avuto dall'infanzia fino ad oggi, una vera infinità!
Il più silenzioso dei tre è sicuramente, Dorian, ma solo perché a lui non piace parlare mentre lavora!
Comunque c'è voluto meno di quello che pensavo per prepararmi. Su tutto il corpo, non avevo più nemmeno un peletto superfluo, e le pelle è morbidissima, quindi si sono limitati solo a spogliarmi e spalmarmi l'olio, mi hanno anche voluto fare un trattamento speciale perché mentre lo passavano, mi hanno massaggiato da tutte le parti, mi sono sentita rinascere. Mentre Filyan mi sistema le unghie - mi incolla delle unghie finte, non molto lunghe, e la parte superiore è colorata dallo smalto bianco- Dorian mi trucca, anche se il trucco è relativamente leggero, anzi quasi inesistente, solo un pò di mascara e del lucida-labbra, si limita a preparare solo  la parte scoperta del volto, ha ricevuto l'ordine di non togliere le bende. L'ultimo tocco, sono i capelli, hanno intenzione di tagliarmeli, a caschetto, e di farmeli ancora più ricci.
<< Vedi splendore, a Capitol City, in questo momento vanno di moda i capelli ricci e più lo sono meglio è, quindi restringiamo l'area e creammo ancora più boccoli! >> mi spiega Dorothy, con entusiasmo.
Ma dopo cinque minuti non lo è più, perché provare ad acconciare i capelli è parecchio difficile se si porta una benda su un occhio, ma sono riuscita a mettere tutto apposto abbassandola un po', ma senza che l'occhio venga scoperto.
Dopo un paio d'ore sono prona, mi lasciano mettere l'accappatoio e andiamo nella stanza accanto, dove sta aspettando Dandy.
Come al solito mi accoglie con uno dei suoi grandi sorrisi, mi fa sedere su un divano di pelle nera, appoggiato alla parete, si siede e mi invita a fare lo stesso, ed inizia a spiegarmi delle scelte per cui ha deciso di fare questo abito.
<< Per la maggior parte delle volte, quando nell'arena c'è qualcosa di parecchio insolito, i vincitori vengono vestiti con qualcosa che caratterizza quell'anno dei giochi. Devo dire, che la tua di arena, è stata la più insolita che io abbia mai visto. Ma non voglio fare nulla di tutto ciò, voglio mantenere fisse le tue radici, quindi ho intenzione di mantenere i classici vestiti del tuo Distretto, ma solo un po' meno sgualciti e rovinati -poi sussurra un po', storcendo il naso- sai, perché, non penso che gli abitanti di qui apprezzerebbero >>. Questa donna mi stupisce sempre, non avrei mai immaginato che ad una capitolina potessero venire idee del genere, e mi piace quest'idea di mantenere le mie radici.
Si alza e fa uscire il vestito dalla pellicola, che si trovava appoggiato su una sedia. Il vestito ha la gonna di jeans, che ad occhio e croce, mi arriverà giusto alle ginocchia, la parte sopra sembra fatta di pizzo, ma mi spiega che è banale stoffa e ai piedi porterò dei sandali alti color marrone chiaro, porto tra i capelli una fascia sottilissima e una borsetta a tracolla, entrambe con lo stesso colore dei sandali -quest'ultimi, a casa, nessuno li indossa, ma Dandy dice che così ho un look più ricercato-.
Quando metto il vestito sono sicura che mi troverò più a mio agio durante l'intervista, adesso che indosso dei vestiti che mi ricordano casa.
In fine, Dandy mi fa sedere sulla sedia dove prima aveva appoggiato il vestito, quella davanti allo specchio -e ammetto che il mio rapporto con loro è peggiorato, ogni volta che sono davanti ad uno, penso sempre che prima o poi compariranno immagini raccapriccianti- adesso è il momento di togliere le bende. Sento il cuore battere fortissimo, sono ansiosa di vedere cosa è successo, e se l'operazione è andata a buon fine.
Quando Dandy mi toglie la benda, ho l'occhio chiuso, ma ad attorno ho qualche cicatrice, fortunatamente non molte. Non è poi così terribile, ma nemmeno così bello da vedere, comunque, quando apro l'occhio devo dire che non si nota nemmeno la differenza, è come se quell'occhio mi fosse sempre appartenuto.
La mia stilista deve usare molto trucco per nascondere le cicatrici,  ma stando attenta a farlo notare, oltre che applicare il mascara all'altro occhio, ed inizia a diventa un compito complicato.
Finito il suo lavoro, scendiamo con l'ascensore accompagnati da tutta la squadra di supporto. Noto che all'entrata c'è un lungo palco, tutt'attorno è pieno di gente in piena defibrillazione.
Veniamo scortate da quattro Pacificatori sotto al palco. Tutti si dispongo sulle loro strutture, pronti a che questa si levi sul palco. Ci sono anche due televisori collegati ai due lati dove possiamo vedere cosa succede di sopra. I primi a salire sono Dorian, Filyan e Dorothy che si godono il loro momento di notorietà come se fossero le star del momento, a seguirli è Katrinka, anche lei fa la diva ma solo con un atteggiamento più velato. I più modesti sono indubbiamente Dandy e Aaron che camminano e sorridono cordialmente al pubblico, poi arriva il mio turno.
Quando salgo, la gente scoppia in un boato, per poco non mi rompono i timpani, e le luci mi accecano, soprattutto l'occhio nuovo, che non è abituato a tutto ciò. Cammino sul tappetino rosso sorridendo amabilmente e salutando con la mano, la gente ne va pazza, e alla fine ne esco sana e salva, o almeno lo sono per il momento, adesso mi aspetta il video.
Caesar Flickerman si alza e mi fa il bacia-mano e mi accompagna a sedermi su una poltrona riccamente adornata, dove dovrò sedermi per le tre ore successive.
Appena mi accomodo, inizia il video, le luci si abbassano, il mormorio scompare e il sigillo di Panem compare sullo schermo. Non ho nessuna voglia  di vederlo, già quando ero obbligata a farlo quando ero a casa non ero entusiasta, ma adesso che ho partecipato personalmente è ancora peggio, e soprattutto non voglio vedere il filmino che hanno preparato, quest'anno racconta dell'avventura dei due fratelli, la solidarietà e l'affetto in famiglia, di tutti quelli che ho visto in precedenza, è sicuramente il migliore, almeno non ci sono solo ragazzi che uccidono e spaccano tutto.
Negli ultimi attimi mi costringo a non chiudere gli occhi, ma solo perché in un rettangolino sotto, che fa vedere le mie reazioni al pubblico, quindi mi limito a stringere più forte i manici della poltrona.
Al termine della visione, inizia l'inno, così mi alzo. In questo preciso istante fa la sua comparsa il Presidente Snow, devo dire che visto di persona, e da così vicino, fa ancora più paura, soprattutto con quei labbroni. è seguito da una bambina che non deve avere più di dieci anni, vestita di bianco, con una fascia azzurra a cingere i fianchi, porta in mano un cuscino su qui è poggiata una corona.
Il presidente mi sorride, prende la corona ed io abbasso il capo, mentre lui la posa sulla mi testa.
Tutto finisce con altri saluti, poi Caesar da la buona notte a Panem, raccomandandosi di sintonizzarsi anche domani mattina per l'intervista.
Vengo condotta nella villa del Presidente per il Banchetto della Vittoria, dove ho un po' di tempo per mangiare, anche se non quanto vorrei, visto che alcuni funzionari e i miei sponsor vogliono autografi e foto con me.
Quando torno nel Centro D'addestramento, con tutta la squadra, vengo immediatamente spedita in camera.
Appena entro mi tolgo i vestiti e li appoggio sulla sedia della scrivania, apro uno dei cassetti dell'armadio e prendo un pigiama viola e subito dopo, mi infilo a letto.
Ma invece che dormire subito, rimango sveglia a pensare. Più che altro i miei pensieri sono rivolti a: casa, papà, Harry e Gemma, e anche ai miei amici. Chi sa come hanno reagito a quest'edizione degli Hunger Games, a come devono essersi sentiti nelle varie parti dei giochi. La mia mente vaga così per molto tempo, fino a quando riesco ad addormentarmi.
Il giorno dopo, o meglio qualche ora più tardi, Katrinka viene a svegliarmi. Mangio in fretta delle creaps e un succo d'arancia, poi, subito dopo, sono sotto le grinfie del mio staff di preparatori, che mi prepara mentre ciarlano dell'evento della scorsa sera. Dandy arriva poco dopo, si vuole attenere ancora allo stile di ieri, quindi il vestito di oggi è simile a quello che avevo alla Mietitura, solo che la gonna sarà a palloncino, un cardigan rosa e le ballerine dello stesso colore, così fa uscire tutti per farmi vestire.
L'intervista si terrà nel salotto d'ingresso, dove è stata portata la poltroncina di ieri, solo che questa volta è circondata da delle rose, davanti ad essa c'è una troupe televisiva, ma niente pubblico.
Appena entro, ad accogliermi è proprio Caesar Flickerman.
<< Elizabeth, cara, come vanno le cose? >> mi chiede lui, sorridendo amabilmente.
<< Oh, bene bene, tu? >> rispondo prontamente.
<< Lo stesso vale per me! Pronta per l'intervista? >> chiede ancora, visibilmente eccitato.
<< Beh, devo ammettere che sono parecchio nervosa >> dico.
<< Non devi splendore, ci andrò leggero, okay? >> mi strizza l'occhio.
Rido e andiamo a sistemarci sulle poltrone.
Comunque lo spero che non mi faccia quel genere di domande, non voglio parlare del bacio tra me e Lyko, in diretta nazionale, davanti al mio fidanzato, non ché futuro marito, sempre se ha ancora voglia di sposarmi...
Un membro dell'equipe prende a fare il conto alla rovescia, e siamo ufficialmente in diretta. Per tutto il tempo scherziamo, ridiamo, non mi sento minimamente a disagio, e alla fine parliamo anche del mio occhio.
<< Come va con l'occhio nuovo? Quando ti ho vista prima, se non avessi visto l'incidente, penserei che quell'occhio è proprio tuo >> dice Caesar.
<< Già, hai ragione, i chirurgi hanno fatto un ottimo lavoro, é proprio come se fosse mio veramente! All'inizio stentavo anche io a credere di aver perso l'occhio, è come se mi fosse appartenuto! >> Sorrido.
Uso la stessa tecnica della mia prima intervista, ovvero quella dell'umile ragazza, e poi non potrei mai sbagliare se faccio dei complimenti.
<< Beh, penso che l'unico che trarrebbe vantaggio, se tu fossi ceca, è il tuo fidanzato, almeno non dovrà più essere geloso >> ammicca alla telecamera e chiude la connessione.
Io sono scioccata, so cosa vale a dire quel "almeno non dovrà più essere geloso", mi ha praticamente dato della ragazza facile in diretta TV, anche se a molti probabilmente potrebbe sembrare un complimento per la bellezza, sono bloccata al mio posto.
Poi mi alzo di scatto e mi allontano, proprio quello che non volevo che accadesse, non solo, mi ha anche -quasi- insultata. Aaron mi raggiunge, mi dice che sarà tutto risolto, che io ed Harry stiamo insieme da parecchio e che chiariremo tutto, in più l'ho anche rifiutato. In effetti ha proprio ragione, io l'ho allontanato e Harry capirà la situazione, o almeno lo spero.
Mezz'oretta dopo mi conducono verso un auto con i vetri oscurati per andare alla stazione dei treni. Saluto staff, stilista ed accompagnatrice, che rimarranno qui a Capitol, mentre io e Aaron torniamo al nostro Distretto 5.









-NOTE:
Allora mi scuso per il mio ritardo, ma ero in vacanza e ho voluto codermi i miei famigliari perché prima di vederli di nuovo dovrò aspettare minimo un altro anno, quindi perdonatemi.
E visto che io vi penso sempre e per farmvi un regalo dopo tutta questa assenza un capitolo bello lungo!
Spero vivamente che vi piaccia, e spero anche che voi recensiate per farmi vedere le vostre opinioni al riguardo e se lo ritenete opportuno anche farmi notare i miei errori così che io possa migliorare.
Detto ciò mi dileguo!
Baci e abbracci
Up_me_memories
  
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