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Autore: The_only_reason    06/09/2014    6 recensioni
Corinna è considerata dai suoi genitori e dalla comunità in cui vive una ragazza ribelle per il semplice fatto che non comprende e condivide alcuni dogmi della sua religione.
Non proprio la sua religione. Sarebbe più corretto dire la religione che i suoi genitori le hanno trasmesso. La religione che è sinonimo di “servo di dio”. La religione islamica.
Cosa succederebbe se incontrasse un ragazzo di origini diverse e si innamorassero perdutamente l’uno dell’altra?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Lying close to you feeling your heart beating
And I'm wondering what you're dreaming
Wondering if it's me you're seeing
 


Chapter two.

My brother
.
 
 
Mi sveglio come sempre alle sei, ma non ho voglia di correre stamattina quindi rimango al letto, ma non riesco a riprendere sonno così mi faccio forza e mi alzo dal letto. Ieri sera quel deficiente di mio fratello mi ha svegliato. Avevo una mezza idea di ucciderlo, ma ha vinto l’altra mezza e così sono rimasta buona buona al mio posto.
Mi alzo e trascino i piedi fino al bagno dove soddisfo i miei bisogni e poi mi vesto. Esco e faccio il giro diogni mattina. Come sempre, saluto i signor Willis, Niall che sta sempre sulla panchina verde e la signora Mendes e il suo bellissimo cagnolino Minnie. Spero con tutte le mie forze di rincontrare quel ragazzo, ma di lui nemmeno l’ombra. Ci rimango leggermente male, cioè credevo che ormai fosse abituale, ma non è così. Bè abituale, non esageriamo, l’ho visto solo una volta. Però mi è bastata… No, no aspetta ma cosa dico! Non può piacermi dopo una sola volta che l’ho visto dai. So solo il nome, neanche quanti anni abbia o se lavora, o se si è trasferito, non so niente di lui eppure lo trovo affascinante. Non devo pensarci perché più ci penso e più mi piace, quindi meno ci penso e meno mi piace. Non faccio sosta da Starbucks perché il mio giro abituale non la prevede e quindi ritorno a casa. Corro molto velocemente perché vorrei essere subito a casa, non voglio incontrare nessuno, a parte il ragazzo.
 
Finalmente sono a casa. Sono le 7.45 e già mia sorella Stevie urla a mia sorella Madi di sbrigarsi che deve accompagnarla a scuola. Si sentono le urla di mio padre dal piano di sopra, sicuramente vuole svegliare Shawn  solo per chiedergli a che ore fosse rientrato e mia madre, quella povera donna, che ogni mattina deve sopportare tutto questo. Nessuno si accorge di me, sono impegnati ad urlare, ma solo mia madre mi nota. Mi sorride e mi congeda per farmi la doccia. Mentre sono sotto la doccia sento ancora le grida di mio papà contro mio fratello. Mi viene quasi da ridere perché Shawn non se lo caga di pezza e papà continua ad urlargli contro.
Una volta finita la doccia, mi asciugo e mi vesto. Vado in camera da Shawn e vedo che è con la testa sotto il cuscino, una mano penzoloni dal letto e quasi completamente scoperto.
-Se ti prendi un raffreddore, papà ti ucciderà- dico sedendomici vicino.
-Vaffanculo. Non prenderò mai un raffreddore- ribatte seccato.
-E fu così che domani ebbe un raffreddore con la febbre a 39- rispondo ironica.
-Non portare sfiga. Piuttosto, ti stendi accanto a me? Da quanto è che non stiamo insieme?- chiede battendo con la mano sul materasso. Mi stendo vicino a lui e mi abbraccia.
-Passiamo una giornata fratello maggiore e sorella minore?- continua.
-Pft! Solo perché sei nato nove mesi prima di me- ribatto dandogli una cuscinata.
-Non fare questo gioco con i cuscini che ti faccio male, quindi ti prego dormi- afferma fermando il mio braccio.
-Va bene fratello. Ci verrà a svegliare Madi quando torna da scuola di Stevie.-
-E’ andata lei ad accompagnarla?-
-Come ogni mattina deficiente.-
-Simpatica quanto un calcio in faccia.-
-Zitto e dormi.-
E detto questo, non proferiamo più parola. Io mi addormento subito.
 
***
 
Veniamo svegliati da acqua gelida. Faccio un balzo sul letto e, non so come, mi ritrovo seduta sul materasso tutta bagnata e vicino a me c’è Shawn che sta nelle stesse condizioni mie. Vedo Madi davanti a noi con un secchio vuoto, sicuramente c’era l’acqua che è finita su di noi.
-Ma che sei scema? Adesso ci svegli pure con le secchiate d’acqua gelida?- esclama Shawn fradicio d’acqua.
-Mi ero fatta la doccia e sistemato i capelli per bene e ora  tutto rovinato. Fottiti sorella- esclamo anche io in preda ad un istinto omicida.
-Dai per dell’acqua!- risponde con leggerezza. Cerco di calmarmi per non prenderla a pugni in faccia o per strapparle i capelli dalla testa. Ecco adesso devo pure farmi la doccia, di nuovo. Grazie sorella.
-Dobbiamo andare da Stevie. Alzatevi!- dice dopo un minuto di silenzio.
-La fai facile te, mica devi rimetterti a posto i capelli o lavarti di nuovo- dico scazzata. Se non la uccido adesso non so quando lo farò.
-Sbrigati perché da adesso hai esattamente dieci minuti- risponde mia sorella.
-Ti odio. Non mi faccio la doccia, mi lego i capelli e mi vesto e appena ho fatto mi auguro che tu non sia qui- dico. Mi sento ribollire di rabbia e sono nervosa. Mi alzo a malavoglia dal letto e mi trascino fino in camera mia. Sono ancora bagnata e quindi prendo un asciugamano e mi asciugo bene tutta quanta. Prendo altri vestiti, mi vesto, mi faccio uno chignon disordinato e vado in camera di mio fratello. Madi è vicino a lui che lo intima ad alzarsi, ma lui non vuole proprio saperne di tirare fuori il suo corpo e di vestirsi. “Lascia fare a me” penso.
-Shawny ti alzi? Dai dopo andiamo a fare shopping e passiamo la giornata insieme- gli dico. Si alza subito e, non so come, in due minuti è vestito e pettinato. Allora le cose sono due: o io ho i riflessi troppo lenti e non mi sono accorta di niente o lui è un alieno che riesce a fare tutto in due secondi. Lascio perdere i miei pensieri su Shawn e sul perché ci mette così poco e mi concentro su quello che dice mia sorella.
-Posso venire anche io?- chiede speranzosa.
-No!- esclama Shawn senza un minimo di delicatezza nella voce. Che persona rude.
-Shawn! Mi dispiace, ma no. È una giornata per me e Shawny e tu non sei nei nostri piani- dico cercando di essere delicata. Lei mette il broncio, ma non mi interessa molto perché se dico una cosa è quella.
-Allora andate soli da Stevie.-
Shawn viene vicino a me e poi andiamo insieme verso la porta.
-Di a mamma e papà che non ci siamo a pranzo- urliamo dal piano di sotto. Ci guardiamo e ci sorridiamo. Poche volte ci capita di parlare insieme. Madison usa qualcosa che non capisco e poi, io e Shawn, ce ne andiamo chiudendoci la porta alla spalle. Andiamo da Starbucks, ordiniamo il solito che prende Stevie e poi usciamo e tutto questo con una velocità incredibile.
Siamo davanti a scuola di Stevie, ma di lei ancora nessuna traccia. Finalmente la vediamo con Liam venirci incontro. Ci alziamo e aspettiamo che arrivino.
-Grazie, come mai oggi siete voi due?- chiede bevendo un sorso dal suo Starbucks.
-Perché ci andava. E se tu non ti svegli prima la mattina ti meno, perché mi sono stufata di portarti tutte le sante mattine questo maledettissimo coso- dico irritata. Non so dove sia uscita tutta questa rabbia o irritazione, forse ancora per Madi.
-Okay, noi andiamo. Di alla mamma che noi non ci siamo a pranzo. Ciao Liam!- dice Shawn prendendomi per un braccio e trascinandomi via. Ha una presa davvero forte, come ho fatto a non accorgermene prima? Mi porta in un angolino fuori dal loro campo visivo.
-Cori, va tutto bene? Perché hai fatto quella sfuriata?- chiede.
-Niente, forse sono ancora stordita per l’acqua gelata- rispondo. Ma davvero è per quello? Non so cosa mi sia preso, forse è perché mi sono stufata di portarle sempre quel coso. Faccio un gesto con la mano per liquidare quei pensieri e passare ad un'altra conversazione, lasciando in sospeso quella. Ce ne andiamo da quell’angolino e riprendiamo a camminare. Decidiamo di andare al parco per un po’ e poi di andare da Subway per pranzo.
Calpestiamo l’erba verde del parco e la sento scricchiolare sotto le scarpe, come foglie d’autunno che cadono dagli alberi. Ci sediamo su una panchina verde, ma non parliamo. Praticamente il parco dove sia ha una vista favolosa e mi piace molto, infatti quando più piccola ci venivo con mio padre, Madi e Shawn; Stevie non era ancora nata.
La vista che si presenta davanti a noi è qualcosa di stupendo: c’è un piccolo laghetto con due anatre e dell’erba alta, vicino c’è un parco giochi per i bambini, ma noi ci divertiamo ad andarci e rubare le altalene ai bambini. Siamo cattivi, lo so. Quando ero piccola mi piaceva e mi piace tutt’ora, però aveva quella magia che adesso ha perso, non so spiegare.
Passano due ore fra risate, affetto e divertimento e ce ne andiamo da Sabway. Non ci tratteniamo molto, più che altro solo per mangiare.
-Andiamo al centro commerciale?- chiedo speranzosa.
-No, dai! Oggi Harry ha il pomeriggio libero, pensavo che potevamo uscire con lui. Ti prego!- mi supplica.
-Mh. Va bene.-
-Dai, tanto è come un fratello per te!-
-Si ma tu di più.-
-Grazie, sono il tuo fratello biologico, lui no.-
Ci dirigiamo a casa di Harry e aspettiamo che venga da noi per uscire un po’. Eccolo che arriva e così camminiamo, io in mezzo e loro due ai lati. Arriviamo in un parco molto bello, anche se non l’ho mai visto prima. Ci sono gli alberi che incorniciano la stradina di sassolini bianchi e le fanno ombra, c’è un piccolo laghetto dove ci sono i pesci che guazzano felici se i pesci possono essere felici. Che poi non ho mai capito se i pesci diventano tristi qualche volta, magari quando la pesciolina che gli piace va un altro pesce e quel pesciolino innamorato ci rimane male, oppure quando non ha niente da mangiare; mi faccio troppi problemi inutili e dovrei seriamente smetterla.
Nel parco, ci sono i bambini che giocano con le altalene o con lo scivolo o che rimangono con le proprie mamme perché sono troppo timidi per poter dire una parola con un altro bimbo. C’è una distesa di verde grandissima e decidiamo di sederci da qualche parte in quel prato, è così grande che non sappiamo neanche dove posarci!
-… E così io le ho detto ‘ehi se vuoi uscire con me basta chiedere, la mia risposta sarà sempre no’ e così me la sono tolta dalle palle! Ahahahah- ride Harry.
-Che bastardo che sei stato con Kim- gli rispondo dandogli uno spintone.
-Ma mi stava antipatica e non volevo uscirci.- si difende.
‘Il solito coglione’ penso, ma non lo dico ad alta voce. Non mi va più di parlare e così mi estraneo dalla conversazione sdraiandomi sull’erba e chiudendo gli occhi.
Ripenso a quel moro, Louis, e a come sono stata bene insieme a lui. Ripenso alle cose che ci siamo detti, non avevano un significato o lasciavano qualcosa tra le righe perché ci conoscevamo appena, ma ora che ci ripenso sono stata troppo impulsiva ad accettare il suo invito: e se fosse stato uno stupratore? O un rapitore di ragazze? O un pedofilo? No pedofilo con me non sarebbe centrato molto. E se fosse stato un serial killer? Ma per fortuna non  è stato niente di queste cose altrimenti io non sarei qui.
Un peccato che è da ieri che non lo vedo più. Ma magari ha la ragazza e mi ha parlato senza secondi fini e magari voleva davvero sapere dove è Starbucks e per essere cortese mi ha inviato con lui.
Troppe pippe mentali e quindi decido di sentire la conversazione che un attimo prima ho lasciato perdere.
Rimaniamo li per un'altra ora e poi decidiamo di andarcene. Accompagniamo Harry a casa sua, visto che sono le venti, e poi ci dirigiamo verso casa. C’è un vento che ti entra nelle ossa e ti fa raggelare tutto, quindi mi avvolgo meglio nel mio giubbino e cerco di non pensare al freddo della sera. Per fortuna arriviamo subito a casa e posso riscaldarmi al fuoco. Vicino a me c’è mia sorella Stevie e Shawn che mi si stringono per farsi caldo e io ne approfitto. Mangiamo davanti al fuoco la bruschetta che Madison ha preparato amorevolmente e che mamma ha dovuto rifare perché era completamente bruciata.
-Cioè Madi, ma come fai a bruciare una bruschetta? Anche Stevie la sa fare senza bruciarla- la prende in giro Shawn. Stevie fa una faccia contrariata e gli da uno schiaffo sul braccio, mio fratello fa una scena drammatica e scoppiamo tutti a ridere.
Dopo questa cena ce ne andiamo tutti a dormire. Metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte.
 

Raghy.
 
Ehilaaaaaaa! Mi scuso per l’enorme ritardo, ma il mio caro computer ha deciso di non funzionare proprio mentre pubblicavo e quindi ho dovuto riscrivere tutto. *manda colpi al computer*.
Ma che mi dite di voi? Vi piace il capitolo? Cioè è un po’ noioso perché non succede niente, ma io ho già tutto uno schema nella mente e, non preoccupatevi, fra due capitoli diventa interessante. Cioè questi sono di presentazione, vedete questo è per presentare il fratello. Ma non so se farlo anche con le sorelle oppure fare la famiglia insieme, vabè poi si vedrà. 
Ehm mi sto trattenendo troppo? Credo di si… ehm okay me ne vado! Vi lascio con le foto dei personaggi! Di tutti quindi del mio Niall che ama la panchina verde o la signora Mendes. Avrei voluto metterli nel primo, ma mi sono dimenticata.
Prima che mi dimentichi, non c’entra con la storia ma volevo sapere se siete andati a vedere Colpa delle stelle! Io si e ho pianto.
Okay basta evaporo sennò mi tirate le carote! Hahahah.
Baci alla prossimo xx
Eli xx  
 
Lei è la nostra bellissima Corinna, interpretata da Chloe Bennet :)

Lui è il nostro Harry frappuccino Styles, interpretato da Harry Styles :)

Nill amolapanchinaverde Horan, intepretato da Niall Horan :)

Shawn Hassan il fratello di Corinna, interpretato da Jack Gilinsky :)

Liam payne interpretato da Liam payne... ? :)

Qualunque cane vi ho detto scordatevelo perchè questo è il vero cane! Quindi ecco la 
signora Mendes con Minnie :)

E ultimo, ma non meno importante ecco la panchina verde! Ditelo, non ve l'aspettavate hahahah :)
  
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