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Autore: Fiamma Erin Gaunt    06/09/2014    0 recensioni
Beacon Hills, diciannove anni prima dei fatti della 4x10.
Perché Allison ha questo nome? Com’era la vita ai tempi degli anni d’oro di Chris Argent e Peter Hale? Chi è la madre di Malia? Chi è la Loba e perché i Calavera le danno la caccia con tanta determinazione?
A tutte queste domande c’è una sola risposta: Alys Calavera.
[Peter/Alys/Chris; accenni Chris/Victoria; Stalia; Scyra; Derek/Braeden; Lydia/OC]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Chris Argent, Peter Hale, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Cap 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanford non era male se potevi permettertela. Anzi, a voler essere onesti era molto più di “non male”, specialmente se avevi diciassette anni e ti eri diplomata con un anno di anticipo grazie a un corso online. Per non parlare poi del fatto di essere un’aspirante Cacciatrice di licantropi e altre creature soprannaturali.

- Quindi è qui che passi tutte le mattine? –

Chris osservò il campus con circospezione, soffermandosi leggermente sulle decine di ragazzi che affollavano il cortile e si dirigevano verso il campo da pallacanestro.

- È pieno di ragazzi – constatò.

Alys rise, gli occhi che luccicavano divertiti, - Che c’è, Argent, sei geloso? –

- Assolutamente sì. –

Questa volta furono in due a ridere. Alys afferrò la mano del ragazzo e lo guidò verso il campo.

- Andiamo a dare un’occhiata. –

Il basket le era sempre piaciuto e aveva un talento più che discreto nel giocarci. Tuttavia non aveva fatto domanda per entrare nella squadra del college perché non aveva alcuna intenzione di passare lì dentro più tempo del dovuto. Non era un’adolescente come tante altre, la comune vita noiosa non faceva per lei.

Presero posto sulle gradinate, il più possibile vicino alla rete di confinamento del campo. Giocava la squadra maschile; era un semplice allenamento, ma il motivo per cui le cheerleader e la maggior parte delle ragazze del campus si erano radunate lì era ben chiaro. Il capitano della squadra era un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi verde azzurri, il volto scolpito e la bellezza devastante. Sembrava un angelo, ma dal modo in cui sorrideva si capiva che avesse un’anima da diavolo tentatore. Ed era bravo, doveva ammetterlo, al punto che sembrava quasi volasse in mezzo ai suoi compagni.

- Non male – commentò, osservandolo fintare e mettere a segno un canestro da tre punti.

Il ragazzo si voltò verso di lei, osservandola con quegli occhi prodigiosi e un sorrisetto sghembo sulle labbra, dandole l’impressione di aver sentito perfettamente il suo commento.

Ma non poteva essere, no? In fin dei conti lei era distante una ventina di metri da lui e aveva parlato a voce molto bassa.

Lanciò la palla nella sua direzione, oltrepassando la rete di sicurezza.

Alys l’afferrò al volo, bloccandola pochi centimetri sopra la sua testa.

- Non male – ammiccò il ragazzo, prima di aggiungere, - Ma sei anche capace di giocare? –

Scambiò un’occhiata con Chris, che scosse la testa allargando le braccia, come a dire che se proprio voleva mettersi in mostra lui non aveva niente da obiettare.

- D’accordo, ti faccio vedere come si gioca … ma promettimi che poi non correrai a piangere dalla mamma – replicò, sfilandosi la felpa e varcando l’ingresso del campo. Lasciò palleggiare la palla per un paio di volte, poi scattò in avanti, dritta verso il canestro.

Aveva fatto un paio di metri che se lo ritrovò accanto, intento a marcarla talmente stretta che le loro braccia nude si sfioravano. La pelle alabastrina di lui era bollente, sembrava quasi avesse la febbre, ed era persino più veloce di quanto pensasse.

Il resto della squadra li guardava divertiti, scuotendo la testa, mentre un biondo dagli occhi nocciola esclamava: - Tipico di Peter, quando vede qualcuna carina non può fare a meno di mettersi in mostra. –

Tentò un tiro, venendo intercettata dal braccio di Peter che deviò la palla facendola rotolare via. Scattarono insieme, finendo con il rotolare a terra, leggermente acciaccati.

Alys piegò lentamente il gomito, trattenendo un gemito di dolore, e lo fulminò con un’occhiataccia.

- Sei completamente idiota? Potevi spaccarmi un braccio in quel modo. –

Il ragazzo si passò una mano dietro al collo, apparentemente imbarazzato, per poi porgerle una mano e aiutarla ad alzarsi. – Scusa, certe volte fatico a controllare la mia forza. –

- Sbruffone. –

- No, veramente mi chiamo Peter. Peter Hale – la corresse, rivolgendole il più fascinoso dei suoi sorrisi.

Hale. Apparteneva a quegli Hale. Ora sì che tutto si spiegava alla perfezione. Le  sembrava inumanamente veloce perché lui non era umano e la temperatura bollente era tipica in quelle creature prima della luna piena.

Ritrasse la mano di scatto, indietreggiando e sentendo un’espressione disgustata dipingersi sul suo volto.

Peter aggrottò la fronte, perplesso. – Guarda che non ho nessuna malattia infettiva, sai. –

- Non ci giurerei … Lupo. –

Sputò l’ultima parola come se fosse l’insulto peggiore che potesse venirle in mente.

Lo sguardo del licantropo tentennò leggermente, scrutandola dalla testa ai piedi. – Argent? –

Scosse la testa. – Calavera. –

Fu il turno di Peter di indietreggiare, ma non appariva affatto spaventato come avrebbe dovuto essere. Più che altro sembrava divertito.

- Le fanno sempre più carine queste Cacciatrici. –

Alys scosse la testa, incredula, per poi voltargli le spalle e dirigersi verso Chris, che si era alzato in piedi e osservava la conversazione da lontano con cipiglio severo. Aveva mosso un paio di passi quando una presa ferrea le serrò il polso e la costrinse a voltarsi indietro.

- Aspetta. Come ti chiami? –

Provò a liberarsi,  tirando prima indietro e poi di lato, ma l’unico risultato che ottenne fu una fitta di dolore che dal polso le inondava tutto il braccio.

- Lasciami … andare … immediatamente. – sibilò lentamente.

- Prima dimmi il tuo nome, poi giuro che ti lascio andare –

 - Perché vuoi saperlo? –

- Perché dovrò pur sapere come chiamare la mia prossima ragazza, no? – ribattè, sorridendo sfrontato.

- Idiota. –

Peter aggrottò la fronte, fingendosi pensieroso. – No, sono abbastanza sicuro che non ti chiami “idiota”. –

Alzò gli occhi al cielo, sbuffando esasperata.

- D’accordo. Mi chiamo Alys … adesso lasciami andare. –

Non aveva finito la frase che già la presa era scomparsa e con essa  il dolore dei suoi tentativi di liberazioni. Uscì dal campo alla svelta, ma non prima di sentire la voce di Hale che diceva: - Ci vediamo in giro, Alys. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccoci con l’aggiornamento. Spero di essere riuscita a rendere Peter abbastanza IC. Fatemi sapere che ne pensate. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

 

 

 

  
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