Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: _itsmeraffy_    09/09/2014    1 recensioni
"-Frankie, sai anche tu perché abbiamo già sentito quella canzone vero?- le domandai interrompendo il discorso che aveva iniziato su quanto amasse la pizza.
-Si Emma, lo so anche io!- mi rispose addentandone una fetta."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Women's Talks & Tears

Quella sera andò tutto alla perfezione. 
Non avevo smesso nemmeno un secondo di guardare due cose in particolare: l’anello che avevo al dito e la persona al mio fianco, quel ragazzo che amavo più della mia stessa vita. Non riuscivo ancora a capacitarmi di come tutto ciò fosse possibile. Lo guardavo mentre parlava con i presenti e sorrideva mostrando quelle sue stupende fossette e mi chiedevo continuamente “Perché io?”, cos’ho fatto di così tanto speciale per meritarmi qualcosa del genere. 
Quando chiamai i miei genitori per dare la notizia, scoprii che in realtà loro ne erano già a conoscenza perché Harry aveva fatto le cose all’antica e aveva chiesto la mia mano a mio padre prima di farmi la proposta. Un’altra delle tante cose che amavo di lui era proprio il rispetto nei confronti di chiunque. 
Anche Anne e Robin sapevano tutto e potei giurare di sentire Anne piangere tramite il telefono quando la chiamai quella sera. 
Festeggiamo fino al mattino dopo, quando eravamo tutti fin troppo ubriachi per continuare. Tornammo a casa nel tardo pomeriggio, quando finalmente riuscii a passare un po’ di tempo da sola con colui che ormai potevo definire il mio promesso sposo.
Dopo esserci risistemati in casa, ci piazzammo davanti alla televisione ed il fatto che lui fosse lì di fianco a me mi rendeva la persona più felice al mondo.
-Em, devo ancora darti il regalo per il tuo compleanno..- disse improvvisamente, mentre ero piuttosto immersa nel film che stavamo guardando.
-Se è qualche riferimento perverso risparmiatelo H- lo presi in giro, pensando che lui stesse facendo lo stesso con me.
-Tranquilla, per quella parte ci penseremo in camera da letto.- mi fece l’occhiolino e io cercai di spingerlo lontano da me. -Ora però..- si alzò, letteralmente scavalcandomi per raggiungere di corsa lo studio e tornare da me altrettanto velocemente. Quando si ripresentò, aveva in mano una scatoletta nera non molto grande.
-H come regalo mi è bastato ieri sera!- esclamai, ripensando al momento più bello della mia vita.
-Pensavi davvero quello fosse il tuo regalo Em? Quello è un regalo che mi sono fatto io e sono stato piuttosto egoista a farlo proprio il giorno del tuo compleanno- si sedette di fianco a me e mi avvicinò a sé afferrandomi per i fianchi. -Questo è il tuo regalo.- mi porse la scatola che aveva in mano con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Vederlo così felice mi riempiva il cuore, perciò evitai di lamentarmi come mio solito sul fatto che non dovesse spendere così tanti soldi per me. Fissai quella scatola per qualche secondo prima di decidermi ad aprirla.
Quando lo feci, trovai qualcosa di inaspettato. 
-Delle chiavi?- domandai confusa. 
-Leggi cosa c’è scritto sopra..- mi indicò il portachiavi che le teneva insieme, ancora più sorridente, tanto che mi stessi cominciando a chiedere come fosse possibile che non gli facesse male il viso. In qualsiasi caso, feci come mi aveva suggerito.
-Los Angeles- lessi, ancora più confusa. A quel punto, come immaginavo, Harry fu pronto a spiegarmi.
-Ti ricordi quando siamo stato da Courtney quest’estate durante il tour?- mi domandò, facendo riferimento a Courtney Cox, l’attrice che era diventata famosa grazie alla serie tv Friends, non che la mia preferita. Come poteva anche pensare che me lo fossi dimenticata? Continuavo a sognarmi di andare di nuovo a fare shopping con lei da quando avevamo lasciato la sua casa.. okay, forse ero leggermente ossessionata, perciò annuii semplicemente, nonostante il discorso che stavo facendo tra me e me nella mia testa.
-Bè una sera, mentre tu eri in camera a prepararti per la cena, Court mi ha detto che avevano finalmente finito di costruire la casa affianco alla sua. Quello mi fece ripensare immediatamente a quando parlando mi avevi detto che avevi sempre sognato di avere una casa in un posto del genere..- non aveva ancora finito di parlare ma io mi ero già portata le mani davanti alla bocca in segno di stupore e le lacrime si stavano già preparando ad uscire.
-Quiiindi, il giorno dopo, quando tu sei uscita con Danielle, ho chiamato il proprietario della casa e ho chiesto se avesse intenzione di venderla. Lui mi ha detto di sì e mi ha proposto di andare a vederla- a quel punto ricollegai tutto.
-AH ECCO DOV’ERI QUANDO MI HAI FATTO PREOCCUPARE PERCHE’ NON RISPONDEVI AL TELEFONO!- sbraitai facendolo sobbalzare e ridere.
-Sì ero con lui e ho comprato quella casa, l’ho arredata, con l’aiuto di Gemma, Daisy, mia mamma e la tua perché come dicono loro, le donne ne capiscono più degli uomini in questi casi, e ora.. bè, ora è nostra.- lo guardai senza parole e indecisa sul da farsi. Non sapevo se urlare o saltargli addosso dalla contentezza. Nell’incertezza, optai per entrambe perciò mi riempii i polmoni di aria e urlai saltandogli addosso per abbracciarlo.
-Harry tu sei fuori di testa!!!- esclamai piangendo di gioia.
-Colpa tua Edwards, sei tu che mi hai fatto impazzire- dopo un mio “aaaw” per quella frase, tornai in me stessa.
-Mi farai venire il diabete un giorno- lo presi in giro come mio solito.
-Ma è per questo che mi ami- prese a farmi il solletico sui fianchi, sapendo quanto lo soffrissi.
-H ti prego smeeeettilaa- riuscii a dire tra una risata e l’altra.
-Dimmi che mi ami e la smetto!- mi minacciò sorridente.
-Okay, okay! Ti amo!- ero stata abbastanza a fingere che fosse stato un peso per me dire quelle due parole, quando in realtà avrei voluto urlarle dalla mattina alla sera.
-Bene, se mi ami così tanto allora corri a preparare una valigia, abbiamo un aereo da prendere e persone da incontrare- mi lasciò di stucco, di nuovo.
-Bè? A che cosa credi che servano quelle chiavi?- incominciai a saltare sul divano come una bambina quando capii cosa stesse dicendo. C’era un volo diretto a Los Angeles ad aspettarci.
-Mia mamma e Gemma ci aspettano all’aeroporto. Tra qualche giorno ci raggiungeranno anche i tuoi, Daisy, Louis e Robin- lo guardai di nuovo con gli occhi colmi di lacrime.
-Una vacanza di famiglia..- sussurrai e potei giurare che anche i suoi occhi fossero lucidi.
-La nostra famiglia- mi rispose abbracciandomi.
-Ora vai a prepararti!- esclamò dopo qualche minuto. 
-Okay, nel frattempo chiamerò tutte le persone coinvolte in questa storia fingendomi arrabbiata perché non me l’hanno detto prima!- esclamai correndo verso le scale.
-Sei sempre la solita Em- affermò lui scuotendo la testa sorridente.
-E’ per questo che mi ami!- copiai la sua frase detta poco prima e lui mimò un “ti amo” con le labbra.


Ed eccoci la mattina dopo davanti alla porta di quella che più che una casa sembrava un reggia. Non avevo fatto altro che ringraziare Harry dalla sera prima, senza rendermi mai davvero conto che fosse tutto vero. Ma in quel momento mi trovavo lì con le chiavi in mano e la realtà mi stava travolgendo come un’onda. Non era un sogno, Harry aveva fatto davvero una cosa del genere per me, per noi.
-Em, per aprire dovresti infilare la chiave nella serratura sai?- la voce del mio fidanzato mi scosse dai miei pensieri e mi resi conto di essere ancora in procinto di piangere.
-Oh tesoro, lasciala realizzare un secondo- mi difese Anne, abbracciandomi teneramente.
-Sai H, non capita tutti i giorni una cosa del genere- aggiunse Gemma, affiancandomi dal lato opposto di sua madre e abbracciandomi a sua volta.
Presi un respiro profondo e mi decisi ad aprire. Quando lo feci, la mano di Harry si unì come una calamita alla mia e mi guardò con uno sguardo rassicurante, lasciandomi un bacio in fronte.
Quando finalmente entrammo, mi sentii quasi svenire. Mi guardai intorno rendendomi conto che quella era la casa dei miei sogni. Quella che avevo sempre immaginato di avere quando giocavo con le bambole e aspettavo il mio principe azzurro. Non pensavo che la favola che mi ero creata in testa a quell’età si sarebbe avverata un giorno, ma eccomi lì con il mio principe di fianco e con tutta la felicità che avessi mai potuto chiedere.
Senza rendermene conto, ero letteralmente a bocca aperta da ormai circa due minuti. Nessuno aveva parlato, sentivo solo la classica musica da fiabe disneyane nella mia testa e mi stavo studiando ogni singolo angolo dell’entrata. Quando mi decisi a guardare negli occhi Harry, lui sembrava quasi spaventato dalla reazione che avrei potuto avere.
-Styles.. -iniziai a parlare, ma mi bloccò sul nascere.
-Sì, lo so non ti piace. Lo sapevo, avrei dovuto farla arredare a te sono sempre il solito cretino, scusa Ems. Possiamo far portare via tutto non è un problema, puoi sistem..- non gli permisi di continuare, posandogli una mia mano sulla bocca. Sia Anne che Gemma scoppiarono a ridere.
-Sei l’unica donna che riesce a farlo stare zitto!- commentò Gemma, prima che Harry mi leccasse il palmo della mano e mi costringesse a ritrarla. Ero abituata, non era la prima volta che qualcosa del genere succedeva, ma Anne sobbalzò.
-Harry, dove sono finite tutte le buone maniere?- lo sgridò scherzosamente, con il suo sorriso stupendo in viso. Quel sorriso era davvero il marchio della famiglia. Dopo quella classica scenetta, ci ricomponemmo e lui fu ben pronto ad ascoltarmi.
-Styles è tutto stupendo, io davvero non so come ringraziarti. Hai realizzato un altro dei miei sogni- dissi tutto d’un fiato, per evitare che mi interrompesse di nuovo. A quel punto incominciai a notare le sue fossette riapparire insieme al suo sorrisetto.
-Tu hai realizzato tutto quello che ho sempre desiderato, mi sembra giusto ricambiare- mi rispose avvicinandosi e baciandomi. Quando incominciammo a sentire Gemma schiarirsi la voce, capimmo che avremmo dovuto smettere altrimenti la situazione si sarebbe fatta imbarazzante.
-Ehm, bene. Non vuoi vedere il resto della casa?- un Harry che cercava di riconciliarsi davanti alla sua famiglia, mi propose un tour in vero e proprio stile "Extreme Makeover Home Edition", tanto che mi aspettai di vederlo con un megafono da un momento all’altro come il presentatore del programma in questione.
Tutto mi lasciò senza parole, ma la cosa che mi colpì di più fu la nostra camera da letto poiché appena vi entrai, notai la vista attraverso le finestre che ricoprivano un’intera parete. Si potevano vedere le Santa Monica Hills, in poche parole la celebre scritta “Hollywood” era esattamente di fronte a noi. Quando finimmo di vedere il piano superiore, comprese le altre camere e i vari bagni, ed il piano inferiore dove riuscii a piangere di nuovo ammirando la cucina, uscimmo in giardino. La prima cosa che notai fu la piscina al centro di esso e poi la perfezione con cui era stato arredato. Non potevo credere di aver ricevuto un regalo del genere per il mio ventesimo compleanno, non lo avrei mai immaginato.
Cercai di ambientarmi il più possibile per tutto il giorno, poi verso sera Anne e Gemma mi proposero di cucinare “la prima cena nella nuova casa”, perciò optammo per andare al supermercato del quartiere mentre Harry rimase a casa a godersi il mega schermo che aveva piazzato in salotto e quando tornammo, Gemma andò a farsi una doccia lasciando solo me e sua madre momentaneamente in cucina. Una volta deciso cosa avremmo cucinato, ci mettemmo ai fornelli.
Non so cosa mi prese in quel momento, ma improvvisamente sentii di nuovo il bisogno di piangere. Certo, era successo numerose volte in quella giornata, ma quella volta era diverso, c’era quasi una vena di tristezza in quel mio pianto, perciò sperai di passare inosservata mentre cercavo di capire come funzionasse il forno.
-Tesoro che ti prende?- ovviamente era impossibile tenere nascosto qualcosa ad Anne, se ne accorgeva subito quando qualcosa non andava.
-N-niente- balbettai, asciugandomi le lacrime con i palmi delle mani. Lei non se la bevve, perciò mi si avvicinò, mi pose due mani sulle spalle e mi diresse verso due sedie intorno al tavolo, sedendosi di fronte a me.
-Sono lacrime di gioia o altro?- mi domandò, c’entrando immediatamente il punto.
-Mmh, entrambe?- più che un’affermazione, la mia era una domanda.
-Dimmi cosa ti passa per la testa, sono sicura ci sia una spiegazione- il suo tono di voce era in qualche modo rassicurante, un po’ come quello di mia madre.
-E’ che.. è che non penso di meritarmi tutto questo. Non penso di meritarmi la casa, l’anello che porto al dito, la vita che sto conducendo. Tutto questo mi sembra troppo per una persona come me Anne, non credo di essere abbastanza. Tutte le attenzioni che Harry mi da mi fanno sentire la persona più importante per lui, ma sono sicura al cento per cento di essere semplicemente una ragazza follemente innamorata di lui, come molte altre al mondo. Non mi merito che la sua famiglia mi voglia tutto questo bene, perché davvero non ho nulla di speciale! E’ tutto così perfetto in questo momento che ho come l’impressione che prima o poi tutto finirà, ho paura di rovinare ogni cosa.- avevo detto tutto d’un fiato, cercando di non singhiozzare tra una parola e l’altra, cosa che mi fu abbastanza difficile. Era in poche parole ciò che mi stava passando per la testa in quel momento, anche se detto in maniera molto riassuntiva e con un senso logico, dato che i miei pensieri erano piuttosto confusi. 
La donna che avevo davanti mi sorrise ed allungò una mano per accarezzarmi il viso e contemporaneamente asciugarmi alcune lacrime.
-Oh Emma!- esclamò. Quando lo fece, alzai lo sguardo che finora era stato puntato verso il pavimento e notai che anche lei stava piangendo, nonostante il suo sorriso in viso sempre presente.
-Vedi? Ho fatto piangere anche te. Sto incominciando a rovinare tutto- fui in procinto di abbassare di nuovo la testa, ma lei non me lo permise posandomi una mano sotto il mento e facendo in modo che la guardassi.
-Sto piangendo di gioia cara- ammise e io la guardai confusa più che mai. -Vedi, queste sono esattamente le stesse parole che mi ha detto Harry quando mi ha confessato di volerti chiedere di sposarlo. Mi ha detto che pensava di non essere abbastanza per te e che lui non aveva fatto niente per meritarsi tutto l’amore che gli stai dando. Questo mi fa capire quanto abbiate bisogno l’uno dell’altra tesoro. Penso che H non abbia mai amato nessuno come ama te e sai per certo che di storie ne ha sperimentate un po’ nella sua giovane vita. Tu ti meriti tutto questo perché sei una persona stupenda e lo dimostri ogni giorno e non potrei essere più contenta che tu faccia parte della nostra famiglia, non riuscirei a vedere nessun altro al tuo posto- 
-Ma- ovviamente il mio vizio di interrompere non poteva essere placato.
-Nessun “ma” Ems- questa volta non fu Anne a parlare, ma trovai Gemma alle mie spalle anche lei con le lacrime agli occhi. -Probabilmente non avrei dovuto ascoltare, ma quando ho notato che entrambe eravate in lacrime non ho potuto farne a meno.- camminò fino a raggiungerci e ci pose le braccia sulle spalle, piegandosi sulle gambe in modo da raggiungere il nostro livello e abbracciarci contemporaneamente. 
-Mia mamma ha ragione. Sei una delle migliori cose che sia capitata non solo ad H, ma a tutti noi. Prima di te portava raramente a casa le persone con cui stava, cosa che ci permetteva di vederlo davvero poco, ma da quando sei arrivata tu è cambiato tutto. Hai reso felici tutti noi e soprattutto mio fratello. Avevo sempre pensato che tu fossi una ragazza d’oro, sin da quando ci siamo conosciute, e ne ho avuto la prova. Non puoi capire quanto ci renda orgogliosi vederlo sfoggiare una ragazza come te in giro, sapendo come veramente sei. Sapendo che ci tieni talmente tanto a lui da stargli di fianco in tutte le occasioni. Siamo felici di sapere che gran parte del lavoro che mi sentivo di fare per “proteggere” il mio fratellino, lo stai facendo tu ora che non possiamo vederlo così frequentemente. Per questi e tanti altri motivi, possiamo solamente ringraziarti.- Gemma mi lasciò anche lei senza parole. Non credevo che pensassero quelle cose di me e sentirmele dire mi aveva spiazzata.
-Quindi ora basta con queste lacrime da coccodrillo ragazze, abbiamo una cena da preparare!- si alzò in piedi e ci incitò a fare lo stesso.
-E per la cronaca, sono stata al sole cinque minuti oggi e mi sono ustionata- aggiunse, prima di tirarci a se per un abbraccio di gruppo.
-Che succede qui? Mi sono perso qualcosa?- ed ecco la voce che più amavo al mondo.
-Uhm no, solo qualche lacrima e discorsi da donne- rispose Anne, ricomponendosi il viso e sorridendo al figlio. 
-Ommioddio Emma che ti hanno fatto?- Harry corse da me fingendosi preoccupato e attirandomi a sé. -Ti hanno per caso fatto il lavaggio del cervello?- mi domandò, stringendomi. Io scoppiai a ridere e così fecero anche sua sorella e sua madre.
-Oh Harry, credo sia troppo innamorata per riuscire a farle cambiare idea su di te ormai! Ho provato in tutti i modi- scherzò Gem, facendoci l’occhiolino.
-Grazie a Dio!- esclamò Harry lasciandomi un bacio in fronte mentre io lo guardavo come mio solito con occhi sognanti.
-Se ti dicessi che ti amo in questo momento suonerei troppo sdolcinata?- gli domandai. 
Harry rispose “Assolutamente no”, ma nel contempo, Gemma rispose “Assolutamente Sì”, cosa che mi fece girare immediatamente verso di lei per immortalare lo sguardo inceneritore che Anne le lanciò.
-Oh suvvia scherzavo!- si giustificò facendo scoppiare tutti a ridere.

Se la felicità si potesse descrivere con un momento, io l’avrei fatto con quello che stavo vivendo.




Buongioooorno a tutti!
Sono tornata con un altro capitolo post- proposta! Cosa ne pensate? Ho intuito dalle recensioni che l'idea del matrimonio vi è piaciuta e ne sono contentissima! In questo capitolo in realtà non se ne parla molto, perchè avevo in mente questa cosa della casa ad LA da un po' di tempo e mi sembrava il momento giusto per inserirla. Spero non vi sia dispiaciuta come cosa :)
So che questo che sto per dire non c'entra nulla con la storia in questione, ma ho iniziato a scriverne un'altra; si intitola "Nothing Is Ever Easy". Per ora ho pubblicato solo il prologo, ma mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate, perciò se ne avete voglia passateci (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2807166&i=1 )
Ora vi lascio alle solite immagini a fine capitolo e vi do appuntamento alla prossima! 
Un bacio, Raffy <3 xxxxx



                                        



                                                      
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _itsmeraffy_