Ringrazio le persone che hanno recensito il prologo!
CAPITOLO UNO
Ted Lupin, un ragazzo alto e dai folti capelli turchini,
camminava mano nella mano con Amelia Dalek, ragazza
del settimo anno e appartenente alla Casa di Tassorosso,
proprio come il nostro protagonista.
Si stavano dirigendo verso il portone che conduceva fuori dalla scuola per la
prima visita dell’anno ad Hosmeade; stavano insieme
dalla fine dell’anno scolastico precedente e la loro relazione era
sopravvissuta all’estate, periodo durante il quale non si erano potuti vedere
molto: fortuna che qualcuno, molti anni addietro, aveva inventato la posta via gufo…
Appena fuori dall’ingresso della scuola trovò due ragazze
sedute su una panchina: una magra e dai lunghi capelli ramati legati in una
coda e l’altra leggermente più bassa e in carne con i lunghi capelli rossi
legati in una treccia alla base della nuca.
“Ciao!” Le salutò Ted con la mano libera e altrettanto fece Amelia.
Le due cugine, Victoire e Molly Weasley
ricambiarono il saluto calorosamente.
“Allora, chi state aspettando?” Chiese Ted malizioso.
“Una nostra amica”, risposero quasi simultaneamente.
Ted non sembrava molto convinto ma poi, vedendo l’espressione
delusa sul volto di Molly lasciò perdere l’interrogatorio che aveva già
pianificato nella sua mente; salutò e si avviò con Amelia verso il paese.
Molly sbuffò, visibilmente scocciata. Ma facciamo un passo
indietro.
Victoire è un anno più grande di Molly, entrambe appartengono
alla casa di Grifondoro e frequentano rispettivamente
il quinto e il quarto anno. La prima, figlia di Fleur
Delacour e William (Bill) Weasley,
è una ragazza estroversa e solare, un po’ stravagante, vive sopra ad un albero
tutto suo, con i suoi frutti, le sue foglie e le sue leggi, certo, non ai
livelli di Luna; la seconda, Molly, figlia di Audrey e Percy
Weasley, è una ragazza che assomiglia in maniera
sorprendente alla nonna materna, probabilmente per via del nome: leggermente in
carne, petulante, polemica e stramaledettamente perfetta, nel vestire, nel
parlare, a scuola, nel muoversi, nell’interagire con persone estranee… Non per niente era figlia di due genitori
pressoché beh, perfetti! Ted, invece, era parte della famiglia ma non
geneticamente: i suoi genitori, amici della famiglia Weasley,
erano morti nell’ultima guerra e lui era cresciuto con la nonna e con il suo
padrino, Harry Potter. I Weasley lo avevano adottato
come loro primo nipote prima ancora che iniziasse a parlare per Ted era normale
chiamare Molly “Zia” o Arthur “Zio”; Harry era semplicemente Harry, benché lo
vedesse come la persona più vicina ad una figura paterna. Il ragazzo era
cresciuto in tre case differenti, quella della nonna Andromeda, quella di Harry
e alla Tana dove si incontrava sempre a giocare con le sue cugine, almeno fino
a qualche anno fa: ora lui era diventato grande e il tempo dei giochi era
finito.
“Cosa ci troverà mai in quella!” Borbottò Molly una volta che
i due ragazzi furono abbastanza lontani da non poter sentire.
Victoire rise, “A parte il fatto che è carina,
intelligente e spiritosa?” Chiese in tono ironico. “E poi…
da quando hai una cotta per Ted?” Qui non riuscì a trattenere una risatina.
“Non è vero!” Replicò Molly stizzita, ma ad uno sguardo della
cugina capitolò sconfitta. Erano le due ragazze Weasley
più vicine per età e per questo, complice anche la stessa casa di appartenenza,
erano diventata piuttosto unite.
“Guarda che non c’è niente di male, non è un brutto ragazzo,
dopotutto,” la rassicurò Victoire.
“Oh sì… ha solo una pecca… sta con quella.”
A Victoire non fu data la possibilità di replicare
dato che l’amica che stavano aspettando era comparsa di soppiatto alle loro
spalle facendole sobbalzare.
Qualche minuto dopo il trio tutto al femminile arrivò ad Hogsmeade; si misero a camminare senza un meta precisa,
osservando svogliatamente alcune vetrine e salutando qualche amico di tanto in
tanto. Per la gioia di Molly videro anche Ted con la sua ragazza ma erano di
spalle per cui il ragazzo non poteva vederle: lui era perfettamente
riconoscibile data la sgargiante capigliatura verde. Li seguirono con la
sguardo fino a quando non scomparvero in una piccola via laterale.
“Andiamo, voglio
vedere dove vanno!” Ordinò Molly e nessuna delle due ragazze ebbe la forza di
replicare.
Quando li videro entrare da Madama Piediburro
ci fu uno scoppio di risa incontrollato generale.
“Non sapevo frequentasse certi posti vostro cugino,”
sghignazzò Anna, l’amica.
“Nemmeno noi,”rispose Victoire la
qual cosa non la turbava minimamente.
Tra tutte e tre erano l’immagine fatta a ragazza dell’anti
romanticismo e a sottolineare la loro indipendenza si diressero verso i Tre
Manici di Scopa per prendere una burrobirra. Dopo un
successivo giro a Mielandia, da Mondo Mago e Scrivenshaft si diressero nuovamente verso la scuola: la
gita era volta al termine.
“Allora, vi siete divertite?” Chiese una voce alle loro
spalle mentre camminavano lentamente verso il cancello di Hogwarts.
“Sì, direi di sì.” Victoire si girò
con un leggero saltello, teneva in mano un sacchetto pieno di dolci vari che
porse a Ted il quale accettò volentieri l'offerta prendendo e addentando uno zuccotto.
“E tu? Da Madama Piediburro?” Si
intromise Molly, con tono leggermente acido. Ted le si avvicinò ridendo dandole
un buffetto sulla guancia: “Ti capisco, non piace molto nemmeno a me, ma quando
si è in coppia bisogna fare dei compromessi e ad Amy quel locale piace quindi… poi non si sta così male, ha dei deliziosi angolini
appartati…” Aggiunse in tono malizioso per poi
salutare le tre ragazze con una mano, raggiungendo di corsa un gruppo di
ragazzi di alcuni metri avanti a loro.
“Ah, beh, allora, se piace ad Amy!” Gli fece il verso Molly,
bordeaux in volto, suscitando una risatina nelle due ragazze.