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Autore: TaylorMcStyles    10/09/2014    2 recensioni
Lei:Claire Abbie Bennet, diciottenne gentile ma a volte scontrosa, inteliggente e amante delle lingue,sincera e innamorata della vita. Ama passare la maggior parte del tempo con il suo migliore amico.
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Lui: Calum Tom Hood, diciottenne gentile e sicuro di se, inteliggente e amante dell'alcool, sincero e innamorato del divertimento.Il migliore amico gay di Abbie. Ama passare la maggior parte del tempo con la sua migliore amica.
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L'altro:Zayn Jawaad Malik,diciottene acido e sicuro verso le ragazze, strafottente e pieno di se. Ama passare la maggior parte del tempo a scopare ragazzine o sballarsi.
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Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo2 Il giorno seguente....

7.00 Am.

E' un ora che la sveglia suona, e che io automaticamente la spengo con qualche schiaffo o pugno, non ho nessuna voglia di alzarmi e sento un cerchio alla testa, sento che se proverò ad alzarmi andrò dritta per terra. Resto un altro po a letto.

Dopo qualche minuto mi alzo definitivamente , vedo la camera girare e cerco piano piano di arrivare al bagno, tolgo gli abiti della sera prima e mi infilo sotto la doccia fredda, le camere smettono di girare e finalmente sono sveglia.

Finita la doccia esco e indosso un'accappatoio, mi avvicio allo specchio, ho il trucco scolato e ho delle leggere occhiaie sotto gli occhi, questa mattina sono praticamente orribile. Sciacquo per bene il viso con il sapone e lavo i denti.

Torno in camera e apro l'armadio, infilo un paio di shorts neri e una felpa bianca abbastanza larga, indosso  un paio di converse bianche. Asciugo i capelli che ho lavato e gli spazzolo per bene, infine faccio  una treccia e comincio a truccarmi. Un pò di matita sugli occhi , mascara e un po di burrocacao. Prendo la mia solita borsa con gli appunti e scendo in cucina.

7.30 Am.

E' tardissimo, riempio il mio thermos con il caffè che mamma ha preparato ed esco velocemente di casa. Mamma sicuramente è uscita o magari ha passato la notte da quello "dell'asciugamano"..

-"Il cellulare."- Urlo, appena mi accorgo di non avere il cellulare con me, rientro in casa e vado in camera a prendere il cellulare. Ritorno giù ed esco di casa.

Arrivo a scuola, c'è chi fuma e chi limona con la propria fidanzata. Non ho voglia di fermarmi a parlare con nessuno, entro subito e vado dritta nel mio armadietto, imposto il codice e prendo i miei libri per la giornata. Vado subito in classe, e mi siedo al mio posto. Prendo gli appunti e comincio a ripassare la lezione.

-"Ehi, bella moretta. Che ci fai qui tutta sola?"- Mormora qualcuno di cui vedo solo le scarpe, non mi va di alzare il viso, non voglio avere problemi stamattina. Lo ignoro e continuo a studiare.

-"Prima o poi dovrai rispondermi."- Mormora con voce roca , mentre si avvicina al mio banco, alzo automaticamente il viso e trovo il ragazzo di ieri, sbuffo pesantemente e riposo gli occhi sul libro.

-"Devo studiare, non mi va di perdere tempo."- Mormoro , mentre il moro continua a restare d'avanti a me , mentre poggia una mano sui miei appunti.

-"Non mi interessa. L'unica cosa che voglio adesso è che tu venga con me."- Mormora lui con voce roca, mentre io alzo il viso e incontro il suo sguardo. Un misto di emozioni mi invadono, a cominciare dalla paura. Quegli occhi continuano a scrutarmi, sento come se mi stesse lacerando il viso con un solo sguardo.

-"C'è la lezione tra soli 5 minuti, lasciami in pace."- Dico alzando leggermente la voce e facendo incupire il ragazzo, che violentemente prende il mio polso e lo stringe tra le sue mani.

-"Tu, ora vieni con me."- Urla lui, mentre serra la mascella e smette di guardarmi.

-"Non ci vengo con te, smettila."- Urlo esausta , mentre strappo via gli appunti dalle sue mani. Mi alzo e vado fuori dall'aula. Senza alcun risultato, perchè lui mi segue e mi blocca. Mi sbatte ad un'armadietto ,facendomi gemere dal dolore.

-"Ecco quello che ti spetta, se non senti ciò che dico."- Mormora con voce roca mentre si allontana da me.Spaventata entro nel bagno delle ragazze e prendo un pò d'acqua sulle mani e la poggio leggermente sul viso arrossato. Esco dal bagno e rientro in classe, ci sono già tutti.

-"Buongiorno."- Mormoro leggermente imbarazzata mentre vado a sedermi vicino a Cal.

-"Tutto okay?"- Domanda Cal guardandomi leggermente preoccupato.

-"Si, tutto okay."- Mormoro con la voce spezzata, notando poi il moro entrare in aula.

-"Buongiorno."- Dice lui venendo a sedersi dietro di me.Resto immobile, leggermente terrorizzata poso gli occhi sul professore di letteratura.

***

Il tipo comincia a sbattere con la penna sulla mia spalla, cerco di non pensarci e continuo a seguire la lezione che il professore sta spiegando, Calum non si accorge di nulla, continua a tenere gli occhi sui suoi appunti. Mi alzo dal mio banco e vado dal prof.

-"Prof , vado un attimo in bagno."- Mi dirigo verso la porta , mentre il prof annuisce sorridendo. L'aria è diventata irrespirabile in quella classe, è come se non ci fosse nessuno, oltre a noi.

-"Ehi bella brunetta, dove vai tutta sola?"- Quella voce, dio quella voce comincia a farmi tremare, cerco di restare calma e mi volto indietro.

-"Di certo non sono affari tuoi."- Mormoro leggermente confusa <> mormoro tra me e me, mentre mi giro per andare verso l'uscita.

-"Oh bella brunetta, vieni qui."- Mormora il ragazzo con voce roca, raggiungendomi subito dopo e bloccandomi da un polso.

-"Non so nemmeno il tuo nome, ti prego stammi lontano."- Dico io , mentre tremo alla sua presa e cerco di non ansimare dal dolore.

-"Vieni qui."- Mormora lui facendomi entrare nel bagno delle ragazze, controlla tutti i bagni e poi cerca qualcosa per bloccare la porta.

-"No, vattene."- Mormoro appena, con la voce bloccata in gola e le gambe tremanti.

-"Una botta e via, dopo non mi rivedrai più." Dice lui con fare sicuro, prendendomi dai fianchi e lasciandomi sedere sul piano del lavandino.

-"Vattene."- Urlo ancora una volta,Mentre lui mi allarga le gambe infilandosi tra di esse.

-"Comunque mi chiamo Zayn".- Sorride maliziosamente lui. -"Magari raggiungendo l'orgasmo vorrai dire il mio nome."- Mormora lui facendomi sentire impotente.

-"Allontanati da me, subito. O tra due minuti urlo."- Dico , per poi sentire qualcuno bussare alla porta. Lui mi mette giù e mi fa segno di non dire nulla. Apre la porta ed esce come se nulla fosse.


***

Le cinque ore di lezione sono passate, saluto come sempre Calum a metà strada e prendo le cuffie per ascoltare la mia solita musica, le cerco ancora ma nel mio zaino non ci sono. Sento dei passi dietro di me, comincio a velocizzare il passo cercando il mio cellulare nello zaino per chiamare qualcuno. Sento qualcuno afferrarmi da un polso, i battiti accellerano ed io non ho il coraggio di voltarmi.


 
  
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