Fanfic su attori
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Autore: sunil    17/01/2005    5 recensioni
Sono passati alcuni anni da quando sono terminate le riprese dei film di Harry Potter e Bonnie Wright è diventata una brava attrice. Che cosa succede se le propongono un ruolo in un film in cui recita anche un ragazzo che ha conosciuto molti anni prima...Tom Felton...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Felton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Capitolo 2

 

Bonnie ordinò un caffé, sedendosi al tavolo accanto alla vetrina. Come ogni sabato, si trovava con Sarah in quella piccola tavola calda, per pranzare insieme. Lanciò uno sguardo tutt’intorno, puntellandosi il mento con una mano. Aveva indossato un maglioncino a  collo alto e si era raccolta i capelli sulla nuca. Per fortuna non era ancora così popolare da essere riconosciuta spesso in pubblico e non doveva nascondersi dietro a occhiali da sole o cappellini.

“Scusa per il ritardo”.

Si voltò verso l’amica, che era appena arrivata tutta trafelata. Sarah appoggiò la voluminosa borsa blu accanto alla gamba del tavolo e prese posto davanti a lei.

“Non importa”.

Bonnie si schiarì la gola, osservando con attenzione la sua agente. “ho una notizia da darti” annunciò, con voce seria. Incrociò le mani davanti alla bocca, abbassando lo sguardo.

“Ho deciso di non accettare la parte.”

Sarah emise uno sbuffo, dando un pugno sul tavolo. “ma perché? Le riprese si terranno nei dintorni di Edimburgo, a meno di un’ora di volo da qui…e non dureranno più di tre mesi…perché non…”

Sarah si bloccò di colpo, notando lo scintillio negli occhi della giovane attrice.

“Tu…” mormorò, umettandosi le labbra con la lingua “Tu mi stai prendendo in giro?”

Bonnie scoppiò a ridere, sollevando le mani come gesto di resa all’occhiata omicida della donna “Scusa, non ho resistito”. Estrasse il copione dalla borsa, aprendolo sul tavolo. “Beh…l’ho letto tutto d’un fiato. E’ una storia veramente bella, semplice, ma non banale.” Si strinse nelle spalle, sorseggiando un bicchiere d’acqua. “Mi piace”

Sarah scoppiò a ridere, chiamando una cameriera con un cenno della mano.

“Ti risparmierò il mio te l’avevo detto…”

“Grazie” rispose Bonnie, rilasciando lentamente il fiato.

La cameriera si avvicinò e prese le ordinazioni.

“Pensi tu a comunicarlo alla stampa?”chiese l’attrice, non appena la ragazza se ne fu andata.

Sarah fece un gesto stizzito. “Sì, ma non parliamo di questo. È il mio lavoro occuparmi delle cose noiose, dimmi …quello che m’interessa” ribattè la donna, sporgendosi sul tavolo e guardandola fisso.

Bonnie indietreggiò quasi inconsapevolmente. “C-che intendi dire?” mormorò con un filo di voce, avvertendo le guance avvampare.

Le labbra di Sarah si piegarono in un sorriso malizioso. “Oh andiamo! Ho visto la tua espressione quando il regista ti ha detto chi sarà il protagonista maschile…”

Bonnie smise di respirare per qualche istante. “Ma che vai a pensare!” sbottò, liquidando l’argomento un vago gesto della mano. “Non dire scemenze. Beh di sicuro sono contenta che ci sia anche Tom nel cast, ma soltanto perché ho già lavorato con lui in passato”

Bonnie si ritrovò a chiedersi se credeva veramente a quella storiellina che si era propinata. Era vero che voleva prendersi un periodo di riposo, ma era anche vero che la parte le piaceva molto. La sua decisione non aveva niente a che fare con Tom. Assolutamente!

“Già” disse, quasi stesse parlando più con sé stessa che con l’amica “Sono felice di rivederlo, ma solo come un amico qualsiasi!”

Sarah assunse un’espressione pensosa, imbronciando le labbra. “Chissà perché non ne sono molto convinta! Forse a causa di quell’episodio…”

Bonnie spalancò gli occhi, aggrappandosi al tavolo. “Ma cosa…oh accidenti a me! Ma perché te l’ho raccontato?”

“Perché era San Valentino, eravamo entrambe single e anche un po’ brille!” replicò Sarah, ridendo.

Bonnie si portò una forchettata di insalata alla bocca, scuotendo la testa. “Oh quella storia risale a un secolo fa! Non ci avevo nemmeno pensato! E poi eravamo entrambi solo dei ragazzi…”

“Vuoi dire che non è stato importante? Vuoi darmi a bere che non ci hai più pensato? O che non ci hai pensato quando il signor Anderson ha fatto il suo nome?”

Bonnie si morse nervosamente il labbro inferiore. Sarah aveva la strabiliante capacità di metterla in difficoltà. E di porle davanti la verità, benché a volte non fosse piacevole. Chinò di poco il capo, continuando a tormentarsi le mani in grembo.

“Non ho detto questo…” disse, con tono improvvisamente serio “è solo che…sono passati tanti anni ed è stata solamente una piccola parentesi. Non posso dire di non averci pensato…è un bel ricordo! Tutto qui. Non voglio attribuirgli più importanza di quella che ha in realtà. Capisci?”

Bonnie risollevò lo sguardo per posarlo sul viso dell’amica. “Avevo una cotta colossale per Tom, ma ero solo una ragazzina…ormai siamo entrambi adulti e le nostre vite hanno preso strade diverse fino a questo momento. Tutto qui”

Sarah si strinse nelle spalle. “Se lo dici tu…ma io non ne sono convinta. E se non mi terrai aggiornata continuamente non appena arrivi a Edimburgo ti strangolo!” concluse puntandola minacciosamente con la forchetta.

Bonnie alzò le mani in segna di resa. “Okay, okay! Prometto di telefonarti ogni sera e di raccontarti quello che succede”

“sarà meglio per te” ribadì la donna, aggredendo la mousse al cioccolato.

 

****

Le dispiaceva separarsi dalla sua gatta, anche se sapeva che la signora Jane ne avrebbe avuto la massima cura. Si diede una carezza alla testolina morbida, facendo un cenno al tassista per dirgli che sarebbe arrivata subito. L’uomo annuì, finendo di sistemare la sua voluminosa valigia nel bagagliaio.

“se succede qualcosa…” disse, rivolgendosi verso l’anziana signora.

“Ho tutti i tuoi recapiti, Bonnie. Non devi preoccuparti! Mi occuperò io di Milly e della casa…e tenterò anche di rimettere in sesto quel povero ficus che hai in salotto. Mi sembrava piuttosto malandato.”

Bonnie arrossì, spostando il peso del corpo da un piede all’altro. “Grazie! Beh cercherò di tornare il prima possibile! Arrivederci”. Depose un bacio sulla guancia raggrinzita della donna, dando un ultimo buffetto alla gatta, prima di incamminarsi per il vialetto. Si accomodò nel taxi e si voltò ancora una volta verso la signora Jane, che la salutava con Milly dalla staccionata della sua casetta.

Bonnie si chiese quando sarebbe riuscita a rivederle. La sua carriera di attrice l’aveva portata in giro per il mondo per molto tempo, cambiando continuamente alberghi, colleghi, città, lingue, fusi orari, ma era sempre tornata a quella piccola casetta, rifugiandosi nel suo calore accogliente. Anche dopo che Steve l’aveva lasciata…ma non voleva pensare a lui in quel momento.

Si appoggiò con la testa al finestrino e guardò il paesaggio mutare lentamente, finchè non riconobbe la strada che l’avrebbe condotta l’aeroporto.

 

Il volo era stato turbolento, malgrado fosse molto breve. Bonnie tirò giù la sua valigia dal nastro trasportatore, sistemandola sul carrello. Uscì dalla zona arrivi, guardandosi intorno spaesata. La produzione doveva mandare qualcuno a prenderla. O almeno così le avevano detto.

“Signorina Wright” disse una voce dal marcato accento scozzese.

Bonnie si voltò fino a incontrare due occhi scuri puntati su di lei. “Sono Mickey Johnson, l’aiuto regista. Sono venuto a prenderla”

Bonnie gli strinse la mano, mettendosi a posto la sciarpa che continuava a scivolare.

“Piacere” disse, cercando di mostrarsi gentile.

“Andato bene il volo?” chiese in tono sarcastico. Era impossibile che fosse stato un viaggio tranquillo con il temporale che imperversava.

Bonnie abbozzò un sorriso. “Insomma” rispose con poco entusiasmo.

Odiava volare con il maltempo, era stata e infreddolita, nonché molto affamata, ma non poteva di certo prendersela con quel povero ragazzo.

Lo seguì nel parcheggio, fino a una macchina scura.

Si sedette al posto del passeggero, mentre Mickey si metteva al volante.

“Non le dispiace?” chiese il ragazzo, indicando la radio. Bonnie scosse la testa, mentre lui accendeva l’autoradio, sintonizzandola su una canzone rock.

La chitarra elettrica riempì il veicolo di note ruggenti e Bonnie si chiese se il suo mal di testa potesse peggiorare ancora di molto.

Quando Mickey fece partire la macchina con un sobbalzo e uno stridore di freni, si accorse che il suo mal di testa poteva decisamente peggiorare.

 

Continua…

 

***

Ciao, come state? Allora che ve ne pare di questo capitolo? Spero che la storia si stia facendo interessante…nel prossimo capitolo dovrebbe arrivare Tom…

 

Volevo ringraziare tutti coloro che mi hanno lasciato una recensione! Mi hanno fatto veramente piacere!

Grazie a Goten, Dom (grazie per recensirmi sempre e per dirmi sempre cose carine ^_^) , Anime (anche se la storia non ti è piaciuta! ^_^), anonima, Sara.themyth!, Mika (sei un tesoro!), Earendil (grazie infinite! Le tue parole mi hanno fatto veramente piacere! Sei molto gentile! Grazie), Miki84, Lori, Malora ed Erin

Grazie infinite!

Un bacione

Willow

 

 

  
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