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Autore: With H    13/09/2014    1 recensioni
Dopo un mese, Helis decide di scrivere su un quaderno i ricordi dell'estate appena passata che avrebbe ricordato per sempre come la più bella della sua vita.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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— Hely, svegliati. 
La voce di sua madre sembrava arrivare da molto lontano, era caduta in un sonno profondo e non avrebbe voluto svegliarsi così presto. Era passata poco più di un’ora da quando si erano addormentate al fresco dell’aria condizionata della camera ed era ancora sufficientemente stanca per continuare volentieri a dormire. Ma Barbara non era della stessa idea e alla fine fu costretta ad alzarsi, a scegliere il pezzo di sopra di un costume e ad indossare un paio di pantaloncini sotto; poi andarono in piscina dove stava per iniziare Zumba. 
Helis era ancora troppo assonnata per partecipare ad una qualsiasi attività, per di più faceva decisamente caldo, ma sua madre sembrava decisa già a fare tutto, forse più per invogliarla a partecipare e provare a divertirsi, che per la reale voglia di fare Zumba. Ma ci voleva un po’ affinché si ambientasse, ricordava ancora la prima delle due estati al Villaggio Nausicaa in Calabria in cui aveva avuto bisogno di tre giorni prima di iniziare davvero a divertirsi, ad ogni modo quelle due estati in quel villaggio le ricordava ancora come le più belle che avesse mai fatto; ed allora era più piccola e c’erano le sue due migliori amiche.
L’animatrice che faceva Zumba sembrava quel tipo di ragazza un po’ piena di sé, abituata ad avere il mondo ai suoi piedi, certo, poteva permetterselo perché era molto carina con i capelli scuri che le scendevano lunghi e mossi sulla schiena ed un bel fisico delineato sul quale apparivano alcuni tatuaggi molto belli e fini, ma Helis non sopportava molto le ragazze come lei. O forse in quel momento non sopportava nulla in generale, così decise di darle un’altra opportunità nei giorni successivi prima di giudicarla.
La esortò in inglese a fare Zumba ed Helis intuì dal suo accento che fosse italiana come lei — No, sono arrivata da poco, non mi va.
L’animatrice arricciò il naso — D’accordo. 
— Mi farò perdonare da domani. — ribadì sorridendo con poco entusiasmo.
In effetti un po’ se ne pentì di non averlo fatto, le canzoni erano belle e lei era brava; alla fine della mezz’ora, l’animatore in console annunciò che le attività del pomeriggio erano finite e che li aspettavano quella sera per il Beach Party, subito dopo la Baby Dance che si sarebbe tenuta in spiaggia.
— Allora, come ti sembra? — le chiese sua madre senza riuscire a nascondere la sua ansia.
Alzò le spalle — È solo il primo giorno. — ammise — Sembra carino... Il villaggio è molto bello, certo non quanto il Nausicaa, ma credo che nessun villaggio e nessuna estate potranno eguagliare quelle. Però mi sembra molto carino.
— Ah, finalmente delle italiane! 
Non ebbe bisogno di girarsi perché a parlare era stato un altro animatore che si era spostato accanto a loro, non era molto alto, aveva i colori scuri e mediterranei ed era anche lui un bel ragazzo, ma non quanto l’altro che aveva visto qualche ora prima in reception.
— Io sono Jerry, piacere.
Anche loro si presentarono, lui sorrise e poi si congedò dicendo che aveva da fare e che si sarebbero visti in giro.
— Non male eh?
Helis guardò sua madre, a volte si chiedeva se non volesse a tutti i costi vederla con un ragazzo — No, per niente. Ma l’animatore di oggi era più carino, molto di più.
Barbara sorrise — Ti ha guardata con un paio d’occhi...
— Per te mi guardano tutti così.
— No, davvero. Sembravano entrambi abbastanza interessati. D’altronde ora che sei dimagrita sei diventata ancora di più una bella ragazza... Guardati, sei una favola.
Avrebbe voluto risponderle che lei era esagerata invece ma lasciò perdere ed apprezzò i complimenti di sua madre.
La seconda doccia di quella lunga giornata riuscì a levarle di dosso la stanchezza, forse non sarebbe riuscita a fare le ore piccole quella sera, ma dubitava che si sarebbe divertita al punto da voler restare fino a tardi. Non la prima sera comunque.
Indossò un top beige annodato dietro al collo, un paio di pantaloncini di jeans e sandali bassi al piede e poi, dopo essersi truccata ed aver aspettato che Barbara si preparasse, andarono al ristorante. 
La cena non fu molto più avvincente del pranzo, ma almeno c’era il salame al cioccolato come dessert. Helis non amava molto i dolci, aveva sempre preferito molto di più il cibo salato, però avendo mangiato poco, decise comunque di prenderne un po’, era la cosa più buona che avesse mangiato da quando era arrivata in Grecia.
Quando finirono di mangiare, decisero di restare un po’ sedute ai tavolini in piscina, prima di andare verso l’altra parte del villaggio dove c’era la spiaggia, così avrebbero potuto fare qualche telefonata e rilassarsi un po’. Accanto alle scale che portavano al ristorante, c’erano alcune animatrici vestite a tema per la festa sulla spiaggia, erano lì per fare l’accoglienza al ristorante e salutarono lei e sua madre con un gran sorriso; restarono alla piscina del ristorante per circa un quarto d’ora, prima di spostarsi in spiaggia dove erano stati allestiti vari tavolini da una parte e poi, davanti al mixer, era tutto libero per ballare; in quel momento c’erano i bambini che facevano la Baby Dance.
Notò l’animatore carino, indossava un gonnellino hawaiano ed una canottiera bianca e, quando sorrise a qualcuno, Helis avvertì per un attimo il cuore accelerare. Era davvero bello.
— Non ha più la fascia, hai visto?
Guardò sua madre perplessa, come se mentre lo guardava, si fosse persa qualcosa — La fascia?
— Sì, stamattina aveva un tutore al braccio. Chissà che si è fatto.
Non l’aveva notato, ma a guardarlo in quel momento, non le sembrava che avesse nulla di grave, al contrario di un altro animatore che era sceso da un muretto alto circa un metro dove si trovava il mixer, aveva due stampelle sotto le braccia ed una gamba ingessata, ma nonostante questo sembrava avere un’energia tale da fregarsene di avere un osso rotto e fare casino insieme ai villeggianti; era molto alto, con un bel fisico e, sebbene Helis non amasse molto i ragazzi biondi con gli occhi azzurri, doveva ammettere che anche lui era carino, sembrava più piccolo dell’altro, forse poco più di un ragazzino e infatti notò che alcune delle ragazze dello Junior Club lo guardavano come se fosse un adone.
Sorrise.
Lei di cotte per gli animatori ne sapeva qualcosa. Aveva quasi sempre passato le estati nei villaggi turistici e, da quando era entrata nell’adolescenza, ogni anno si era infatuata pesantemente di un animatore; considerando come guardava quello che in quel momento stava accendendo delle fiaccole sulla riva, pensò che anche quell’estate - sebbene non fosse più una ragazzina - c’erano buone probabilità che la storia si ripetesse ancora.
Prima dell’inizio del Beach Party, ci fu uno spettacolo pirotecnico fatto da tre animatori tra cui c’era Jerry, una ragazza con il fisico scolpito tipico di chi fa tanto sport ed un altro ragazzo che sembrava essere nato per giocare con le palle infuocate. Fu un bello show, Helis pensò che doveva essere un buono staff di animazione, al contrario di quello con cui quattro anni prima aveva lavorato lei che era quasi un disastro.
Quando poi partì la musica ed iniziò il Beach Party, Helis si trovò a ballare accanto a Jerry e all’animatrice che quel pomeriggio aveva fatto Zumba, che scoprì chiamarsi Clara. Jerry era circondato dai ragazzini e questo le fece pensare che doveva essere l’animatore dello Junior Club, con tutta l’energia e la simpatia che aveva, Helis lo vedeva appropriato per quel ruolo.
La serata fu molto piacevole, molto più delle aspettative. Anche se l’animatore carino sparì poco dopo, conobbe le altre animatrici e notò che un ragazzo vestito di bianco, con la camicia aperta sul petto scolpito ed una collana di fiori hawaiana, continuava a lanciarle delle occhiate e a sorriderle di tanto in tanto.
Aveva l’impressione che gli animatori maschi in quel villaggio fossero stati scelti anche per il loro bell’aspetto. 
Come aveva sospettato, non riuscì a trattenersi fino alla fine e non aveva neanche idea dell’orario che si sarebbe fatto con il Beach Party.
Nei pochi minuti che impiegò ad addormentarsi, pensò che l’impatto non era stato poi tanto male e fu cullata da una piacevole sensazione.
La mattina dopo fu tutto molto frenetico. Barbara che la sera prima aveva deciso che ogni mattina prima di colazione avrebbe camminato per mezz’ora per il villaggio, si era svegliata tardi e di conseguenza avevano quasi rischiato di saltare la colazione che riuscirono a fare giusto in tempo prima della chiusura del ristorante. 
Mezz’ora più tardi si spostarono in spiaggia dove i tavolini e il mixer della sera prima erano stati rimossi, si chiese quanto avevano lavorato gli animatori quella notte e provò un moto di solidarietà per loro. L’acqua del mare era cristallina, ma il fondale era pieno di alghe e a lei non piacevano molto.
A volte si sentiva un po’ una bambina capricciosa. Ad ogni modo fecero un bagno veloce e poi decisero insieme di spostarsi un po’ più su verso la piscina dove si svolgevano tutte le attività. A pochi metri dalla spiaggia c’era un’ampia zona con vari lettini disposti attorno ad una piscina abbastanza grande di acqua salata, c’era inoltre un bar e poi un palco circolare quasi completamente coperto da un tetto rotondo sorretto da sei colonne e dal palco si salivano alcuni scalini di pietra per andare su un altro palchetto più piccolo ma più alto.
Un uomo sulla quarantina un po’ in carne, con i capelli scuri e ricci, un sorriso dolce e simpatico che Helis dedusse fosse il capoanimatore, diede a tutti il benvenuto in varie lingue e poi annunciò che entro dieci minuti sarebbe iniziato il risveglio muscolare con Agnija che quel giorno avrebbe fatto Pilates.
Erano le dieci del mattino, quindi quella doveva essere la prima attività della giornata. Guardò Barbara che chiaramente non aveva capito ciò che il capoanimatore aveva detto al microfono, così glielo tradusse e poi lesse nella sua espressione il desiderio di andare a fare il risveglio muscolare. Helis sorrise, aveva ventun’anni e mezzo, viveva in un’altra città per studiare e sua madre ancora si preoccupava di lasciarla da sola.
— Lo faccio anche io... — disse con un sorriso rassicurante e si pentì di non aver portato un pantaloncino nella borsa perché avrebbe dovuto fare sport con un vestitino che di sicuro non sarebbe stato appropriato.
L’animatrice era la stessa che la sera prima aveva visto fare lo spettacolo di fuoco; aveva i capelli ricci legati in una coda volutamente storta ed erano rasati su un lato, i suoi occhi tra il nocciola e il verde e il suo sorriso le davano un’espressione molto dolce che non aveva notato con il buio. Ed era anche una bravissima istruttrice, spiegava bene e li fece lavorare parecchio, infatti alla fine della lezione Helis avvertiva che i suoi muscoli erano indolenziti per lo sforzo.
Circa venti minuti dopo, Clara - l’animatrice italiana - prese il posto di Agnija sul palco per insegnare la sigla dell’animazione, “Take My Hands”; era una canzone molto carina e, dopo la seconda volta che la provarono con la musica, Helis l’aveva già imparata a memoria, grazie agli otto anni di danza e all’estate da animatrice, riusciva a memorizzare i passi molto velocemente per cui non ebbe nessun problema quando Clara disse loro di spostarsi sul palco più in alto per ballarla un’ultima volta davanti a tutti prima dell’acquagym. 
A fare acquagym quella mattina era ancora Agnija che però le spiegò che di solito le attività sportive se le dividevano lei e Clara, a parte calcio, basket, volley-ball, bocce e ping pong, di cui si occupavano altri animatori.
Agnija fece anche una bella lezione di acquagym, sembrava che riuscisse a fare senza problemi qualsiasi tipo di sport e poi era molto simpatica, Helis l’adorava già.
Katastrofa! — esclamò Agnija in una strana lingua che Helis pensò fosse greco — Si chiama acquagym, è in acqua non in aria... Portate i macarons in acqua e fatelo ruotare. — il macaron era il tubo galleggiante che aveva dato a ciascuno di loro prima di iniziare.
Helis si divertì molto e subito dopo la lezione, tornò al palco dove stava iniziando il gioco aperitivo, al quale c’erano vari animatori. Barbara, invece, dopo le prime tre attività era un po’ stanca e decise di restare sul lettino a prendere il sole. 
Alla fine del gioco aperitivo, l’animatore carino portò la mano al centro ed aspettò che tutti poggiassero la loro sulla sua — Efharisto para poli, thank you so much, merci beaucoup, danke shön, grazie, hvala, spasibo, dziękuję... — disse in varie lingue come avevano fatto Agnija e Clara alla fine delle precedenti attività — Mi sono dimenticato qualcosa? — passò lo sguardo sui vari villeggianti in cerchio che non dissero nulla — Al mio tre, urliamo tutti Sunshine! Uno, due, tre...
— SUNSHINE! — urlarono tutti alzando le mani.
Si era divertita, molto. 
L’animatore carino, di cui ancora non aveva capito il nome, le aveva rivolto più volte degli sguardi e dei gran sorrisi che l’avevano fatta sentire come un budino e le attività le piacevano molto. All’una e mezza andarono a mangiare al ristorante e poi decisero di tornare in piscina a riposare un po’ prima che iniziassero le attività pomeridiane alle quattro del pomeriggio. Prima palla a nuoto per gli uomini o i ragazzi, insieme all’animatore che a Helis piaceva, poi ping pong con un’animatrice bionda che lei aveva visto quella mattina durante il gioco aperitivo e si chiamava Biljana e alle cinque c’era la lezione di balli caraibici ancora con Agnija seguita dall’acquagym con Clara.
— Le attività del pomeriggio sono terminate, lo staff di animazione vi augura un buon pomeriggio e vi ricorda che stasera qui alla mini disco della piscina, ci saranno i giochi per Miss e Mister Eretria Village, alle dieci meno un quarto, subito dopo la Baby Dance. Vi aspettiamo...

   
 
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