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Autore: Andy Black    16/09/2014    3 recensioni
Raccolta di OneShot il cui tema centrale è il ritorno o l'arrivo a casa. I personaggi presenti sono quelli legati a Back to the Origins e possono essere sia personaggi principali che secondari. Tutte le storie sono ambientate cronologicamente dopo la fine della storia principale e potrebbero costituire spoiler se letti prima di Back to the Origins.
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Linda


 
Il rumore dei suoi tacchi, attutito dalla moquette, riecheggiava sordo per la stanza.Capelli lunghi, lisci, biondi. Il volto, dai lineamenti delicati e quasi fanciulleschi, era decorato da una lieve mano di lentiggini.Il piccolo naso alla francese era sovrastato da bellissimi occhi azzurri, limpidi come il cielo d’inverno.
Però erano arrabbiati.
Guardava il Professor Stark dall’alto in basso, squadrandolo da capo a piedi.
“Quindi non hai ancora trovato nulla...”. C’era una nota contrariata nella sua bella voce.
“Linda, per favore, calmati. Stiamo facendo numerose ricerche... Se anche è vero che per ora non siamo arrivati ad una soluzione definitiva non è detto che presto non avremo la chiave di volta per risolvere il tutto”. Il tono era decisamente angosciato nella voce dell’uomo.
Era passato quasi un anno dalla scomparsa di Lionell, da quando era rimasto intrappolato nel passato, imprigionato dove nessuno avrebbe potuto raggiungerlo.
Linda schioccò la lingua, frustrata. “Ho capito. Ora vattene, non mi sei di alcun aiuto”
Quello sospirò, avviandosi stanco verso la porta.
Linda vide l’uomo uscire dall’ufficio, un tempo di Lionell ed ora suo, quindi si accomodò alla scrivania. La pila di documenti era cresciuta a dismisura ma era troppo nervosa per badarci.
Quelle quattro mura un tempo la proteggevano. Un tempo era lei a rispondere agli ordini, a risolvere problemi, a ordinare i documenti. Lei eseguiva, sicura che qualcuno avrebbe badato e corretto i suoi errori, guidandola sulla giusta strada.
Ma adesso era lei a dover guidare gli altri, lei a dover dirigere un’azienda gigantesca.
Da sola.
Si alzò di nuovo, incapace di star ferma. Le sue Pokéball erano allineate su di una mensola.
Le guardò.
Una Liepard, un Noctowl ed una Whimsicott.
Non bastavano, non erano ovviamente sufficienti a raggiungere il suo scopo, ma non poteva privarsene, non senza sapere a cosa sarebbe andata incontro a breve. Morse una delle unghie, di quelle ben curate e smaltate, limate con minuzia, mentre osservando il panorama fuori dalla finestra.
Timea era tornata alla vita di un tempo.
La città non era mai stata scossa davvero, ma i danni c’erano stati. In alcuni punti si vedevano ancora palazzi con crepe pericolose, ma presto o tardi sarebbero scomparse anche quelle.
Com’era possibile?
Lionel non c’era, non era mai tornato ed ufficialmente era stato dato disperso. Come poteva il mondo andare avanti come se nulla fosse mai accaduto? Senza quell’uomo potente che dirigeva tutti gli affari, punendo e premiando con occhio imparziale i più meritevoli.
Come poteva tutto andare avanti?
Il pugno colpì il vetro, ed un lieve dolore si sparse fulmineo per la mano.
Si sentiva debole, abbandonata. Come se in pieno inverno qualcuno l’avesse sbattuta fuori casa e chiuso la porta a chiave, sola come mai era stata prima di allora.
Qualcuno bussò alla porta dell’ufficio, la sua presenza era richiesta, la maschera necessitava di essere indossata.
“Con permesso”
Un uomo, alto, sui quarant’anni, i capelli ingrigiti e gli occhi di un nocciola spento fece il suo ingresso, con una cartellina azzurra fra le mani.
“Morris, vieni avanti”
Quello annuì, chiudendosi la porta alle spalle e osservando la giovane prendere posto alla sua scrivania.
“Chiedo scusa, ma stavo riesaminando dei documenti da archiviare quando ho notato qualcosa di interessante”
 Poggiò la cartella sulla scrivania, spingendola lieve verso Linda. Quella la aprì con aria annoiata, leggendone rapidamente il contenuto.
Fu solo a metà pagina che riprese la lettura da capo, notando con attenzione ogni singola riga, ogni singola parola che in nero sigillava il foglio candido.
Di nuovo, l’unghia smaltata fu presa tra i denti mentre la concentrazione della donna si acuiva, isolando se stessa dal resto del mondo.
Almeno per pochi attimi.
“Perché non ne ero a conoscenza?” chiese.
“Si parla di un documento di parecchio tempo fa, uno dei primi approcci che Lionell aveva tentato e che aveva studiato solo con Stark, per poi essere scartato. Troppo tortuoso, quando in effetti avevamo un’altra soluzione a portata di mano.”
L’uomo parlò lentamente, lasciando che ogni parola s’imprimesse nel suo superiore.
“Stark lo sapeva e non mi ha detto nulla?”
Linda alzò un sopracciglio, nuovamente irritata.
“Probabilmente se ne era dimenticato, come detto è un documento parecchio vecchio.”
“Allora che gli torni in mente e che inizi subito a lavorarci! Subito!” batté il pugno sulla scrivania di mogano.
L’ultima parola fu quasi un sibilo. Morris annuì, soddisfatto, riprendendo la cartella che la donna gli porse ed uscendo.
Linda si rilassò, abbandonandosi allo schienale della poltrona in pelle.
L’Omega Group non sarebbe morto, non lo avrebbe mai permesso. Per mesi e mesi lo aveva tenuto in vita, tenendo accesa in tutti la fiamma della gloria che gli era stata promessa e che gli era sfuggita. Certo, alcuni se n’erano andati, abbandonando la nave come dei miseri topi.
Marianne per prima.
Ma avrebbero pagato, tutti avrebbero pagato.
Marianne, Ryan, Zackary Recket, Rachel Livingstone, la Professoressa Alma ed i Capipalestra.
La fenice sarebbe rinata.
La fenice avrebbe ridotto il mondo in cenere.

 
Angolo di un autore ubriaco la maggior parte delle volte (che fa le veci dell'autrice).

Allora, l'ultimo capitolo di questa serie è finalmente fuori, e così io e Rachel ci apprestiamo a chiudere l'ennesima storia.
Home è durata tanto, ma questo per un motivo preciso e particolare.
Ciò dipende dal fatto che Home è praticamente l'appendice finale di Back to the Origins, la nostra prima long scritta assieme, e queste sono le conclusioni.
Tutte sono state conclusioni. Ma questa, questa di Linda, è un inizio.
Ciò perchè si collega direttamente alla nostra prossima long, che concluderà la Winter Trilogy di Pokémon Courage, e mi riferisco a Back to the Origins 2: The Revenge.
Stiamo già lavorandoci sopra, ma ci vorrà del tempo prima che veda la luce, ora come ora io in primis sono concentratissimo su Hoenn's Crysis,
E poi boh. Ringraziamo entrambi chiunque abbia letto e recensito questa storia, ricordandovi che Pokémon Courage è una catena di storie, che vede parecchi anelli ad unirsi.
Un salutone.

Andy Black e Rachel Aori.
   
 
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