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Autore: Its a beautiful day    17/09/2014    1 recensioni
Alyson. una piccola esuberante sedicenne, comicia a sognare due ragazzi: uno biondo e uno moro.
Questi ragazzi, saranno spesso presenti nei suoi sogni, prendendo possesso della sua mente. Lei però non sa chi siano e per quale motivo siano sempre presenti nei suoi sogni.
Nel frattempo, nella vita reale, Alyson riesce finalmente a legare con Manuel, introverso diciotenne, per cui ha una cotta da un anno.
Si avvicinano molto, fino a diventare migliori amici.
Un mese dopo l'inizo dell scuola, tuto cambia: nuovi arrivi e nuovi amori travolgeranno la vita di Alyson, portandola su una montagna russa di alti e bassi, che finirà per toccare definitivamente il fondo.
La vità reale non è tutta rose e fiori, e Alyson lo capirà presto.
In questa storia, amore e amicizia si intrecceranno, mettendo il protagonista davanti ad una scelta: lei o lui?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ho sognato di nuovo. Mi teneva per mano e passeggiavamo in un bellissimo parco, che mi ricorda un po' quello vicino a casa mia.
Ma cosa mi sta succedendo? Chi è questo ragazzo che continuo a sognare? E soprattutto perché lo sogno?
Scrollo la testa, mi alzo dal letto e ripeto la solita routine: bagno-cucina-camera-scuola.
Dopo essermi vestita, mi trucco. L'eyeliner nero fa risaltare i miei occhi azzurri, il mascara nasconde le mie ciglia rosse. Metto un po' di blush sulle guance e mi sistemo i capelli: li lascio scivolare, lunghi e rossi, sulle mia spalle. Ci passo le mani in mezzo per arruffarli un po', per farli aumentare un po' di volume.
Mi spruzzo un bel po' del mio profumo preferito: lady million.
Devo andare da Manuel oggi, devo essere impeccabile.
Esco di casa e vado alla fermata del pullman: oggi il ragazzo biondo non c'è. Penso che dopo la reazione che ho avuto ieri mi abbia presa per pazza. Sono felice che non ci sia.
Scendo alla fermata davanti alla mia scuola, e mi dirigo verso la panchina dove di solito mi siedo col mio gruppo.
Due pachine prima della mia, vedo Manuel, da solo, che ascolta la musica. Bingo!
"Buongiorno!" gli faccio un sorriso a trenta due denti mentre gli sfilo un auricolare.

"Ehy" mi sorride

"Posso sedermi?" chiedo

"Certo, vieni" si sposta un po'

"Come stai?" continuo a mantenere il sorriso

"Tutto bene te? Sembri piuttosto allegra stamattina" sembra divertito

"Sono così tutte le mattine" sorrido

"Magari fossi anche io così la mattina!" ride. Oh, è così bello. "Che classe fai?" aggiunge

Mh, bene. Sta continuando il discorso. "Seconda. Tu?"

"Quinta" mi sorride

Cazzo, continua a sorridermi "Wow, sei grande allora!" ricambio il sorriso. "Che indirizzo?"

"Lingue"

"Oh, sei bravo con le lingue allora". Colgo dopo il doppio senso e mi copro la bocca con la mano. Scoppiamo a ridere entrambi.

"Che ragazza biricchina"

"Non sono così biricchina come pensi"

"Girano parecchie voci sul tuo conto"

"Lo so. Secondo quello che dicono in giro io sarei andata a letto com mh, vediamo, circa una ventina di ragazzi. E sono rimasta incinta due volte!" scoppia a ridere

"Con questo vuoi dire che non dovrei dare ascolto alle voci?"

"Diciamo" gli faccio la linguaccia "Ah, comunque sono una a cui piace sperimentare" gli faccio l'occhiolino.
Poi senza salutarlo entro a scuola, sapendo che mi sta seguendo con lo sguardo.
Le tre ore prima dell'intervallo passano abbastanza veloci, a parte l'interrogazione di scienze dove, per miracolo riesco a prendere un sei.
Appena suona l'intervallo usciamo in giardino. Racconto alle ragazze di Manuel, finché non lo vedo venire verso di me.
"Che significa quello che hai detto stamattina?"

"Eeehh ciao anche te!" rido "A cosa ti riferisci? 'Sono una a cui piace sperimentare'? "

"Sì"

"Che bacio tanti ragazzi per sapere chi bacia meglio. Ho una specie di classifica in testa. È bello sai?" aggiungo

"Non ti senti una zoccola?" mi chiede fissandomi negli occhi

"Non sono mai andata oltre il bacio, quindi perché dovrei sentirmi una zoccola?" gli sorrido "Grrazziiee" gli dico rubandogli la sigaretta

"Fumi pure? Una trasgressiva diciamo" aggiunge divertito

"In tutti i sensi" gli faccio nuovamente la linguaccia

Gli restituisco la sigaretta. Ora più che mai sono convinta di volerlo baciare.
Mi avvicino a lui, poggio le mani sul suo petto e mi alzo in punta di piedi.
"Ah, ah, ah, scordatelo piccoletta. Ho capito cosa vuoi. Non sarà così facile come con gli altri"

"Cosa fai? Mi respingi?" chiedo facendo la finta inoridita

"Direi di sì"

"Questa non te la perdono" chiudo gli occhi a fessura, e gli rubo nuovamente la sigaretta però stavolta la finisco.

"Sei una bella stronzetta" mi guarda

"Grazie" faccio un inchino. Ride.
Il nostro momento vieni rovinato dal suono della campanella: è ora di tornare in classe. Lo saluto facendo la finta offesa e torno in classe.
Giuro che bacerò quelle labbra, è una promessa che faccio a me stessa. Ce la farò. È diventato il mio prossimo obbiettivo.
La giornata trascorre lenta, fra risate e lezioni. La campenella dell'uscita risuona nei corridoi.
Alla fermata trovo Manuel, appoggiato ad una panchina. Appena mi vede, un sorriso spunta sul suo volto.
"Ora tocca a me" si avvicina a me. Sta per baciarmi. I suoi enormi occhi marroni mi hanno completamente incantata. Siamo a pochi centimetri di distanza. Si avvicina sempre di più ma, invece di baciarmi, mi ruba la sigaretta.

"Brutto stronzo!" rido

"Non avrai un mio bacio, rassegrati" sorride

"Questo lo dici tu" lo sfido, chiudendo gli occhi fino a ridurli ad una fessura.

"Ti devo dire una cosa" si avvicina

"Cosa?" chiedo curiosa

"C'è il pullman"

"Cazzo!" urlo. Scoppia a ridere

Corro sul pullman, e lo saluto dal finestrino.
Mi sta sfidando ma, tanto sappiamo entrambi chi vincerà. Avrò quel bacio che tanto desidero.
Scendo dal pullman, sognando di incontrare quelle labbra, ma ritorno sul pianeta terra, appena vedo un ragazzo biondo girare l'angolo e venire verso di me. Alza lo sguardo: per quanto possa essere carino, non è lui il ragazzo del mio sogno.
'Alyson, quel ragazzo non esiste! È solo un sogno. Uno stupido sogno' scrollo la testa. Le note di 'Be alright' di Justin Bieber mi accompagnano fino a casa, dove la giornata passa lentamente.
Pranzo-compiti-cena. Che vita monotona.
Entro su facebook e trovo un messaggio di Manuel: 'Un giorno lo perderai davvero quell pullman ahaah'
Sento le guance arrossarsi: 'Ah ah ah, simpatico. Mai perso un pullman?'
'Anche troppi'
'Vedi che mi capisci? ahah' aggiungo
'già ahahahha a che ora arrivi a scuola domani mattina?'
'Penso per le 7.30-7.35 come mai?'
'Mi aspetti alla fermata?' mi chiede
A quella frase il mio cuore cominciare a battere forte dentro al mio petto: vuole che lo aspetti alla fermata? Io, Alyson Williams, devo aspettare Manuel Moore alla fermata?
'Se vuoi ovviamente' il suo secondo messaggio mi fa riprendere contatto con la realtà. Cavolo ho visualizzato, quanto voglio farlo aspettare?
'Certo (: '
'Perfetto allora ci vediamo domani a scuola. Notte nana' Quel nana finale mi fa letteralmente scioglere
'Notte :3'
Vado a letto canticchiando. Mi infilo sotto le coperte, ma non riesco a dormire. Sono in ansia per domani, ma non ne so il motivo. Sarà mica per Manuel? No, perché dovrebbe essere per lui? Non ha senso, è una cosa completamente insensata.
Scrollo la testa, l'appoggio sul cuscino e mi tiro su la coperta.
'Dormi Alyson, dormi!'

*Ciao ragazze! Eccomii col secondo capitolo.
Scusate se vi ho fatto aspettare, ma avendo cominciato la scuola, al pomeriggio studio e la sera sono stanca quindi non riesco a postare :(
Inoltre sono nella fase 'blocco dello scrittore' quindi non riesco nemmeno ad andare avanti nella ff che sto scrivendo.. Questa scuola mi distrugge D:
Comunque, tornando al capitolo, se avete voglia, lasciate una piccola recensione e ditemi che ne pensate, per sapere almeno se vi piace o no questa storia (:
Vi lascio con un bacio enorme, Ciao! *

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