19/09/2014
2 recensioniSguardi affilati come pugnali
Ma quei sorrisi erano destinati a morire giovani. Caso volle che proprio in quel momento ci fu un rientro di massa degli Auror. Stavano parlando animatamente, ma quando si avvicinarono al trio, smisero di parlare -quantomeno ad alta voce- e non salutarono nemmeno Harry.
«Ancora! Ancora!» continuava a chiedere Teddy ma Harry, deciso ad andarsene il prima possibile da lì, lo prese in braccio, afferrò la mano di Draco e si mise a camminare velocemente. «Harry» chiamò piano Draco «dove stiamo andando? I negozi di Diagon Alley sono tutti chiusi a quest'ora... Mi è venuto in mente solo adesso...». Harry continuò a camminare imperterrito. «Beh» disse brusco, tirando Draco per la mano «vorrà dire che andremo in un negozio babbano». Senza dire nulla, si Smaterializzò portandosi dietro anche loro due. Teddy era un po' sconvolto, e Draco si disse che doveva essere la sua prima Smaterializzazione. Erano in una strada londinese piuttosto affollata. Furono sollevati dalla vista di un supermercato lì vicino. Harry mise a terra Teddy, (poiché la Smaterializzazione aveva sempre causato qualche problema a Potter) ma il piccolo cominciò immediatamente a piangere. «Che... cos'era qu-quello...? » chiese, tra i singhiozzi. Prima che Harry potesse fare qualunque cose, Draco prese in braccio Teddy e, con pazienza, cercò di spiegargli che si erano Smaterializzati. Harry gli rivolse uno sguardo pieno di gratitudine.
Piano s'incamminarono verso il supermercato; Draco portava ancora Teddy in braccio. «Harry... Stai bene?» chiese, mettendogli la mano libera sulla spalla.
«Sì, almeno credo» rispose l'altro.
«Ne parliamo dopo, dai».
Harry annuì piano, senza nemmeno pensarci.
***
«Mai visto il Nottetempo così affollato» si lamentò Draco, entrando nell'appartamento e gettando distrattamente il lungo cappotto nero sul divano di Harry, il quale entrò stringendo la mano di un inquieto Teddy, che preferiva pur sempre il Nottetempo alla Smaterializzazione.
«Tu non c'eri mai andato sul Nottetempo prima di stasera, Draco» replicò Harry.
I due ridacchiarono, complici. Draco si diresse in cucina, mentre Harry aiutò Teddy a svestirsi e a lavarsi le mani. Quando tornarono da Draco, diverse padelle scoppiettavano sul gas e un coltello tagliava (apparentemente) da solo delle verdure che dei mestoli andavano poi a condire con del riso. Draco era su una sedia, le gambe elegantemente incrociate, una copia della Gazzetta del profeta in mano e nell'altra la bacchetta che ogni tanto scuoteva con distrazione. Harry non poté fare altro che sorridere a quella visione. Quando Draco si accorse della loro presenza, si alzò con uno scatto e Harry lo aiutò ad apparecchiare, sempre usando la sua bacchetta.
Teddy intanto stava nel centro della stanza, a guardare divertito piatti che volavano dalla credenza fino al tavolo e le pietanze che volavano con loro, tovaglioli che si piegavano nelle forme più strane e fantasiose. Guardava curioso l'uomo che chiamava papà, che non aveva mai visto sorridere tanto in così poco tempo.
Angolo autrice
Buonasera lettori (ma c'è davvero qualcuno *sigh*), ecco il secondo capitolo, la continuazione del primo appuntamento di Harry e Draco.... Beh, lo so, questo capitolo è deludente ma il prossimo lo sto progettando da un po', quindi ho ragione di credere che sarà migliore :)
Come sempre, VI PREGO; RECENSITE, è moooolto importante per me. Bastano poche parole. Ve ne prego!
Detto questo, vado a scrivere il terzo capitolo :D