Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: kymyit    20/09/2014    5 recensioni
In seguito alla punizione inflittagli da Smoker, la 1D del liceo Kamome si ritrova in aula punizione a sottostare alle angherie del professor Vergo. Riusciranno le promesse dell'inferno a resistere un mese in quell'aula?
Capitolo 1: Letteratura ostrogota e ferite di guerra (Mai sfidare il Male Assoluto)
Capitolo 2: Educazione sessuale e consiglio di guerra (Mai mostrare gigantografie esplicite)
Capitolo 3: Il cavallo bianco della rivoluzione e il ciclo di Mr. Krabs (POF)
Capitolo 4: Nel mezzo del cammin di nostra vita (L'Inferno di Vergilio)
Capitolo 5: Il tugurio del Grande Fratello (mamma che bello, mamma che bello)
Capitolo 6: Tanto sei sempre il cocco di Smoker (E' la tua risposta definitiva?)
Capitolo 7: Una sporca apocalisse (Mai sfidare le promesse dell’inferno)
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara, Smoker, Supernova, Un po' tutti, Vergo | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
t

Note:
... diamo il via alla triade del dubbio, l'ultima parte della storia. Sinceramente, a momenti sono stata tentata di riscriverla, ma poi... non saprei...
Se la vostra scuola è del 1900 e passa e c'è una stanza chiamata "tugurio", fate i bravi bambini xp
A parte questo, adoro le distopie, non si era capito, no? Vergo si è fatto una cultura in proposito, con tutti questi schiamazzi Katnissiani.
La frase che Kidd riseva a Vergo l'ho sentita dire da una mia cara conoscente. Cielo, ci ho riso per mezzora, dovevo usarla!!
Oh, beh, insomma, buona lettura. :D





Capitolo 5:

Il tugurio del Grande Fratello
(mamma che bello, mamma che bello)





L'unica cosa che quel giorno era andata per il verso giusto era che Cavendish non si credeva più Katniss, anche se i suoi attacchi alla pazienza di Vergo tornavano utili, visto che tutta la classe, in quegli attimi di scompiglio, aveva tempo di pensare a qualche strategia contro il Male Assoluto.
Tutto aveva preso una piega persino peggiore di prima.
Una piega distopica, si può dire.
Forse ispirato da Katniss il Bellissimo, Vergo aveva deciso di dar loro un assaggio del papà del Grande Fratello. Una passata di 1984 in chiave scolastica. Un Battle Royale mentale. Beh, in effetti era più come Il Gioco del Re. Nessuno si gettò dalla finestra, ma la tentazione fu alta quando Vergo pronunciò la malefica frase: -Votate.-
Ma in un aula di punizione non si doveva stare scazzati a far nulla in attesa che passassero le ore?
Il professore, quella mattina, era passato fra i banchi, distribuendo loro dei foglietti.
-Ecco, scrivete qui il nome di uno di voi, poi infilatelo nell'urna sulla cattedra.-
I ragazzi si guardarono fra loro, indecisi. In genere erano tutti troppo egoisti per gesti d'altruismo, ma in quel caso si trattava di combattere per una causa comune.
Dovevano votare, pena punti di credito scolastico e abbassamenti di voti vari. La pena per lo sfigato di turno era mezzora nel famigerato tugurio della scuola.
Una stanzetta misteriosa che tutti conoscevano, ma nessuno aveva mai visto, in pratica uno dei misteri della Kamome. Forse avevano tirato troppo la corda...

Ecco, ora Law sapeva com'era.
Stremato, appoggiò la testa sulle ginocchia.
Quando Vergo ne aveva parlato, si era aspettato una camera spoglia e inospitale, magari con gente pronta a farti il lavaggio del cervello in stile Arancia Meccanica e simili.
Non quello.
Non una vecchia latrina maleodorante!
In quello spazietto stretto stretto e taaaanto confortevole, provò a convincersi che non era stata una buona idea quello scherzo della colla a presa rapida sotto l'impianto antincendio, ma l'espressione di sorpresa letta sul volto di Vergo valeva mille punizioni.
Quanto ci aveva goduto!
Ridacchiò fra sé.
Avevano cambiato aula perché grazie a lui quella prigione era inagibile. L'intera scolaresca però era a zonzo. Solo loro erano stati costretti, per ovvi motivi, a continuare a frequentare, in una delle pochissime e vecchie aule scampate al diluvio universale.
Tutto il giorno con Vergo.
-Che palle.- aveva pensato.
-Che palle.- disse in quel momento.
Come potevano essere stati così cretini da votare lui? Ok, forse un voto o due se lo poteva pigliare, ma non di più, dopotutto si stava spaccando la testa per cercare di liberare tutti della presenza di Vergo, un minimo riconoscimento glielo dovevano, no?
Certo, fino a quel momento i suoi piani gli si erano rivoltati tutti contro.
Vergo aveva trovato un buon modo per farli stare buoni. Era lampante, voleva metterli uno contro l'altro e c'era riuscito.
Durante il primo spoglio delle schede c'era stato un attimo di delirio generale.
C'erano molte schede bianche e Vergo pareva solo rassegnato al dover spiegare nuovamente loro  che DOVEVANO assolutamente votare, che non era un opzione, che non c'era democrazia, anzi, che erano in dittatura piena.
-"Stronzo"?- domandò l'insegnante aprendo un biglietto. -Immagino crediate che l'anonimato vi dia la possibilità di esprimervi liberamente, eh, Scratchmen?-
-Eh? Che c'entro io?- saltò su quello, fingendo di cadere dalle nuvole.
Vergo a quel punto rise sommessamente, con fare quasi maniacale. I suoi occhiali da sole brillarono malignamente, mentre congiungeva le dita per comporre il mistico triangolo incamerante la quintessenza stessa del potere.
-Ho segnato tutti i biglietti, nel caso avreste cambiato la vostra scrittura. Alcuni di voi neppure ci hanno provato e ora vedremo cosa avete scritto di bello su di me.-
Registro in mano, il Perfido Lui iniziò a segnarsi i vari insulti sul registro insieme a vari meno qua e là.
Ma aveva il potere di farlo?!
Alla fine dello spoglio, il resoconto fu:

L'alunno Eustass K. Minaccia il professore scrivendo di volergli ficcare due dita in c**o e farlo girare. L'alunno Roronoa Z. s'addormenta in classe. Basil H. maledice l'insegnate augurandogli sciagura e morte atroce, Scratchmen da dello stronzo all'insegnate, mentre Kuroashi S. gli da della “merdosa faccia appiccicosa”.
Trafalgar L. afferma che l'insegnante sfoga il suo complesso di inferiorità usando il bastone.
Hakuba C. gli suggerisce invece di rivolgersi a uno psichiatra per curare il proprio ego.
L'insegnante prende provvedimenti.

-Ora  che vi siete sfogati,- iniziò Vergo -votate seriamente o metterò 1 in condotta a tutti voi.-
Nessuno osò ribattere. Anche perché, forse era davvero un complesso d'inferiorità, l'uomo aveva già impugnato il suo bastone e lo batteva sul palmo della mano studiando i loro volti come un animale feroce. Alla fine, minacciati dalla prospettiva di essere battuti di nuovo come panni stesi (oltre che di essere rimandati con disonore), tutti votarono, lanciandosi occhiate di scuse.
-Bene, così si ragiona.- fece Vergo, aprendo i vari biglietti. -Vediamo che abbiamo qui... due nemici storici. Eustass nomina Scratchmen e viceversa. Kuroashi nomina Trafalgar.-
Il biondo trasalì beccandosi l'occhiataccia del moro e gli fece cenno di no con la testa.
-Rorona nomina Basil, una conseguenza del vostro viaggio infernale? Oh, una sfilza di nomine per Trafalgar da parte di Sogeking, Hakuba, Hitokui... Monkey, è stato davvero lodevole da parte tua votare per te stesso, ma non posso accettare il voto, mi vedi costretto a metterti un voto pessimo in condotta.-
Il ragazzo s'incupì.
-Questo è abuso di potere.- disse a denti stretti -Io voglio andare ad Harvady, ma votare contro i miei amici, no, questo mai!-
-Lodevole da parte tua, ripeto. Allora, su, dammi un nome, tutti l'hanno fatto. Sai chi ha votato Trafalgar?-
Bartolomeo trasalì e si voltò di scatto verso il moro.
-Bastardo, non puoi averlo fatto!-
Law sbatté le palpebre, irritato.
-Sta' zitto, pezzo di cretino, mi credi così stronzo?-
Molti avrebbero detto di sì, ma in quel momento erano totalmente d'accordo con lui.
-In ogni caso non m'interessa.- fece Rufy -Se proprio devo votare qualcuno, voto me stesso, anzi, se vuole punisca me.-
Tutti lo fissarono con tanto d'occhi e Bartolomeo ebbe quasi un orgasmo.
-Non sarebbe tuttavia corretto, visto che è stato il nostro caro Trafalgar a ricevere più voti.-
“Non me l'aspettavo proprio.” pensò lui sarcastico alzando le spalle.
-Ehi, aspetti, io non ho votato Trafalgar Law!- si alzò Sanji, prima di essere freddato con una gessata sulla bocca.
-Bastardo.- commentò Zoro a denti stretti, vedendo il rivale di sempre sanguinare col labbro spaccato.
-Vedete di non scaldarvi troppo, Roronoa, tanto toccherà a tutti voi. Trafalgar, seguimi.-


Ed eccolo lì, in quel cesso di merda.
Non poteva crederci, anzi, Vergo non poteva avere ragione. Cielo, loro non erano un esempio di unità, ma cazzo! Così era troppo!
C'era qualcosa che puzzava in quel sorteggio. E non era quella latrina schifosa.

Chi aveva preso più voti? Ma lui! L'alunno più amato dall'insegnante preferito dalla scolaresca!
Avrebbe fatto inchini a destra e a manca se non fosse stato troppo impegnato a tapparsi il naso.
Gli sembrava d'impazzire per il fetore.
Ma il peggio doveva ancora venire.
-Cos'è questo rumore?- si chiese il ragazzo, guardando il buco della latrina anteguerra con inquietudine. Da lì, rapidi come schegge, schizzarono fuori numerosi scarafaggi.
Law si appiattì contro la parete lurida, per lo schifo. Si staccò subito, cavolo, ci mancava solo che gli rimanesse qualche scritta oscena sulla camicia. Qualcosa tipo “Sempre disponibile, la vostra zoccoletta di quartiere” con tanto di numero di telefono.
Sbuffò, non erano abbastanza per piegare lui.
Che Vergo si godesse lo spettacolo dalle telecamere che aveva piazzato per far vedere alla classe cosa l'attendeva. Law iniziò a schiacciare gli schifosi animaletti con una calma invidiabile e si rimise a sedere, dopo un sorriso agli spettatori. Poi però la situazione iniziò a degenerare.
Prima i ragni, passabili.
Scorpioni, ok.
Persino un serpente, addomesticato, suppose.
Nulla lo spaventò.
Le rane lo irritarono, sapeva troppo di presa per il culo, ma ostentò la solita faccia di bronzo e se ne rimase circondato dai simpatici animaletti gracidanti e dal resto degli insetti spiaccicati a terra. Il serpente, beh, quello aveva avuto paura di lui. Chi non aveva paura della sua faccia da serial killer? Sorrise, alla fine si stava rivelando troppo facile stare lì dentro.
Puzza a parte.
Ciò che non si aspettava fu che dalla latrina sbucasse una baguette.
-Che diavolo...?- rimase basito, con gli occhi sbarrati e la mascella a terra.  “Ok, che posto assurdo è questo?!”  
La tortura era personalizzata?!
C'era qualcuno nascosto nel cesso che tirava su le cose?
Perché quella baguette lo puntava?!
-Oh, cazzo, no!- esclamò, mentre il panino schizzava verso la sua testa come un missile.
-Maledetto bastardo!- urlò verso la telecamera.

Vergo sogghignò seduto alla cattedra.
-Vedete, mi sono occupato di persona dell'impianto rieducativo dell'istituto. L'alta tecnologia di Vegapunk fa miracoli. Solo il meglio per i nostri alunni, nel bene e nel male.-
Intanto Law urlava e malediceva, perché non una, ma più baguette sembravano voler dare l'assalto alla sua bocca e già gli facevano schifo normalmente, figurarsi uscite da una latrina.
-Direi che è quasi ora dei fuochi d'artificio.- disse il professore.
Il buco eruttò qualcosa e Law si riparò il viso con le braccia.
-Ma... è succo di prugne amare.- disse, soffocando un conato di vomito.
Poi perse il controllo.
-Apri questa cazzo di porta, stronzo!- urlò prendendo a calci l'unica uscita della stanzetta.
-Aprila ti ho detto!-
Vergo sogghignò ancora più malvagiamente e a quel punto tirò fuori un telecomando.
-I veri uomini di domani, non dovrebbero perdere il controllo così.- disse, poi premette un bottone.
A quel punto la latrina eruttò di nuovo.
E non succo di prugne.
A quanto pare, la Kamome riciclava TUTTI i materiali riciclabili.


Quando uscì dalla latrina, cioè dal tugurio, Law venne esposto ai compagni di classe come monito.
Il fatto che tutti storsero il naso e quasi vomitarono di fronte a lui non gli fece né caldo, né freddo.
Era ferito nell'orgoglio per ben altro.
“Me la pagherai MOLTO, MOLTO CARA PER QUESTO!”  pensò guardando Vergo di sottecchi. Come avrebbe voluto avere lo sguardo davvero assassino, maledizione!
-Allora, Trafalgar, nomina chi entrerà nel tugurio al tuo posto, forza. Non vorrai passarci un'altra mezzora?-
Storse le labbra e schioccò la lingua.
“Un'altra mezzora là dentro? Non se ne parla!” pensò.
Doveva nominare qualcuno, ma chi?
Penguin, no.
Kidd... no, se no quello non gliene dava!
Killer, no, vedi sopra.
Rufy... come volerne a Rufy?!
Diede una rapida scorsa alla classe, poi strinse i pugni.
“Se parlo, Vergo avrà vinto.” pensò.
Gli altri lo fissarono con occhi sbarrati, chiedendosi chi sarebbe stato lo sfortunato di turno e pregando per non esserlo.
Lo sguardo di Law esitò su Rufy, in fondo si era offerto volontario, forse avrebbe capito, o forse... fece per aprire la bocca per pronunciare il verdetto, quando
-Mi offro volontario!!- esclamò Bartolomeo, battendo le mani sul banco.
-Sta seduto, testa di pollo, non si accettano volontari.-
-No!- urlò quello -Brutto stronzo coi resti del pranzo sulla faccia, ti piace tanto comandare perché in realtà hai complessi d'inferiorità?! Ce l'hai piccolo, eh?-
Una vena pulsò sulla fronte dell'insegnante.
-Va'.Nel.Tugurio.Stronzetto.- ringhiò l'insegnante a denti stretti, non dopo avergli tirato una bastonata alle gambe, mancando, per puro calcolo, la zona inguinale.
Bartolomeo, Law lo notò, aveva sudato freddo per tutto il tempo e tuttavia, per Rufy non aveva battuto ciglio neppure nella sofferenza.
Prima di uscire, il ragazzo coi capelli verdi gli passò accanto e gli sussurrò:
-Stronzo, lo so che l'hai fatto apposta.-
Il moro ingoiò l'insulto.
Già, era stato davvero uno stronzo e l'aveva pure data vinta a Vergo.



-Allontanati!- esclamò Kidd, quel pomeriggio.
-Guarda che tu non profumi di rose!- esclamò piccato lui. -Sono senza passaggio, fammi salire!-
-Vai con Vergo, non va' a trovare tuo fratello?!-
Law lo guardò costernato.
-Ma vaffanculo, Eustassya!- esclamò tirandogli una sassata.
Kidd puzzava come una fogna a cielo aperto. Lui puzzava esattamente allo stesso modo e non potevano stare che minimo a cinque metri di distanza.
Penguin e Killer, invece, erano proprio moglie e marito, sempre insieme, in salute e malattia, nella fogna e nel buon odore.
Poco ci mancava che si ficcassero insieme nel tugurio. Non fu bello quando ci entrò Hawkins.
Ora, di film horror ne avevano visti a palate, sia lui che Kidd, ma quel giorno Hawkins gli fece venire la pelle d'oca.
Era un tipo preciso, pulito e con il senso dell'umorismo di un topo morto.
Quando la porta si era chiusa alle sue spalle, Basil Hawkins iniziò a lanciare maledizioni in diretta.
-Mi faccia uscire!- esclamò prima di tutto -E' uno scherzo di pessimo gusto! Dannazione, mi faccia uscire. Mi faccia uscire maledetto figlio di- censura dovuta -Spero che le spacchino la testa in due come un melone e che muoia di una morte atroce, maledetto- altra censura dovuta.
E dopo gli insulti da scaricatore di porto e l'infilzamento di una bambola voodoo con una miriade di spilli, il biondo iniziò ad ondeggiare, confuso, a toccarsi i capelli e a mormorare.
Alzò diverse volte la testa verso la telecamera, mostrava un ghigno maligno e tornava ad imprecare e battere i pugni sulla parete. Ad un certo punto udirono tutti un familiare gorgoglio.
Quando Hawkins tornò in classe, sembrava il cugino Itt della famiglia Addams.
-Il prossimo.-
-Ci vada lei.- rispose a denti stretti il biondo.
-Credo che un'altra mezzora non ti farà male, Basil.-
-Vaffanculo.- sbottò quello scuotendogli addosso il letame.
A quel punto l'intera classe si riscosse, dando inizio a una nuova ribellione.


-Come ha fatto a finire così?- esclamò Shachi, schiacciato contro la parete. -Come ha fatto a batterci tutti?!-
-Zitto, non sprecare aria, che qui già ce n'è poca.- sbottò Sanji -E tu spostati, Marimo!-
-Kirachan, leva quel ginocchio.-
-Come fa a essere il mio?!- protestò quello, dall'altro capo del mucchio.
-Allora di chi...- il moro tastò la gamba sino a risalire al proprietario.
-Cosa? Che schifo!- urlò quando arrivò al naso storto di quello.
-Cazzo, non fare lo schizzinoso, pensi mi piaccia starti addosso, pinguino?- lo spinse Kidd.
-State zitti!- urlò Law. Un gorgoglio familiare fece stringere i ragazzi gli uni con gli altri. E che importava essere nemici quando la minaccia era tanto grave?
-Oh, no, di nuovo!- urlò Usop.
-Io vi odio.- fece Basil, impassibile.
-Senpai, ti proteggerò io!-


Vergo sorseggiò il suo tè con in sottofondo le urla dei suoi amati allievi annegate in una torbida e fetida marea.









   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: kymyit