Serie TV > The Vampire Diaries
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Autore: Oswin_Pond91    21/09/2014    0 recensioni
E se gli Originals decidessero di infiltrare una spia, molto potente, nella pensione dei fratelli Salvatore?
Bisogna sempre obbedire a Klaus, altrimenti ti ritrova con un paletto conficcato nel cuore e cessi di esistere, per la seconda volta.
Il mio potere è un po’ speciale … la bellezza. Sono stata trasformata nel 1510 all’età di 20 anni dallo stesso Klaus, 5 minuti dopo di lui. Il motivo? Beh vedeva un futuro per noi due.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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POV Leila

Chiusi la porta di casa, sbattendola con così tanta forza che, appena volsi le spalle, il pomello della stessa cadde a terra, raccolto da una Bonnie palesemente spaventata. Il piano non era andato alla perfezione, come avevo previsto, conoscendo i Salvatore, ma Klaus era stato all’altezza della situazione, scoprendosi ma celando ancora la mia identità per i nostri piani.
Scusandomi con i miei ospiti accompagnai le ragazze al cancello, sorridendo ad una Caroline ancora tremante, abbracciandola per darle conforto. Fu quello l’istante in cui la testa mi andò in fiamme, così come quella di alcuni miei ospiti.
Tappandomi le orecchie, con così tanta forza che quasi me le strappavo, una figura, celata dalla notte più profonda, prese Elena, svenuta, in spalla, superando Stefan e Damon svenuti dallo stesso dolore che stavo provando io in quel preciso momento.
Fino a quando anche io non seguì il stesso destino della mia amica, urlando a squarciagola mentre venivo tirata per i capelli.

Dopo 1h


POV Damon
 

D: «Maledizione»

Imprecai mentre, lentamente, cercai di alzarmi da terra. Con l’occhio destro chiuso, incapace di aprirsi per i danni provocati a cervello, cercai di aprire l’altro, con successo.
Stefan si stava prendendo cura di alcune persone, ancora svenute. Era logico come l’artefice di quanto successo fosse qualcuno dotato di magia, certamente collegato a Klaus.
Guardai a destra e sinistra, velocizzando in maniera innaturale i miei passi, così da poter controllare tutto il giardino il più velocemente possibile. Elena e Leila erano sparite, entrambe, il che confermava il mio sospetto su chi fosse il mandante dell’operazione.
Fermai la mia corsa sfrenata proprio di fronte a Stefan, che ormai si stava sincerando della condizioni di Caroline.


D: «E’ un vampiro, si riprenderà, piuttosto … mancano all’appello Elena e Leila. Chi credi le abbia prese? »

Caroline: «Klaus»

D: «La biondina è intelligente, forza, dobbiamo riprenderle»

Sospirando superai tutti, mirando a tornare al pensionato. Se volevamo avere una certezza quello era il luogo dove iniziare, Bonnie ancora fuori gioco non poteva mettere in atto un incantesimo di localizzazione, che non funzionava su un vampiro così antico come Leila.
Spalancando la porta del pensionato, cercai di sembrare il più leggiadro possibile … avevamo ospiti al pensionato, qualcuno che conoscevamo perfettamente.


D:«Salve …. Katherine»

Seccato sorrisi, rivolto all’ultima persona che desideravo vedere in quel momento. Katherine Pierce, nella stessa città di Klaus, cosa impossibile da credere ma probabile, a quanto sembrava.
Continuando a camminare la superai, sentendo i suoi occhi addosso. Non potevo iniziare a giocare con lei, almeno non ora, per me e Stefan, ora, spettavano le ricerche delle ragazze.
Raggiunsi la mia camera, ignorando i rumori di tacchi che mi stavano seguendo con insistenza sempre più maggiore.  Sfilai il borsone, sotto il mio letto, posandolo sopra lo stesso, infilandomi quindi paletti di legno e armi varie, create da Alaric, allacciate al polso.

D: «Katherine, non voglio parlare con te e soprattutto non desidero vederti in questo momento. Vattene.»

Lei sparì e così feci io, procurandomi tutto il necessario.  Appena uscì, saltando dalla finestra della mia stanza, vidi mio fratello, pronto accanto alla sua macchina.

 

POV Katherine

Sorrisi, battendo le mani, mentre osservavo Damon armarsi fino ai denti per andare a salvare Elena Gilbert, oppure per Leila … non ne ero cerca ma lo avrei scoperto.
Avevo passato l’intera mattina in attesa, nel salotto di quella vecchia casa puzzolente, piena di ricordi, mentre loro festeggiavano quell’insulsa festa di natale, chiusi in una casa che parlava dell’ego di quella vampira più di quanto non lo facessero le sue azioni.
Quando mi cacciò tornai nel salotto, accavallando le gambe, certa che sarebbero tornati da me quanto prima. Nessuno poteva rintracciare le ragazze, anche provando a rintracciare quel mio orrendo doppione non ci sarebbero mai riusciti, visto che, una persona intelligente, avrebbe schermato il luogo dove lei si trovava grazie ad un incantesimo.
Mi distesi, sulla poltrona vicino al camino, troppo svogliata ad alzarmi per versarmi un bicchiere del Burbon scadente di Damon.
Solo quando la porta della stanza si aprì, nuovamente, con meno decisione rispetto a prima, mi rialzai, incrociando le braccia pronta all’ennesima discussione.

Kath:«K-Klaus»

Caddi a terra, proprio quando il mio peggior incubo fu proprio davanti ai miei occhi, faccia a faccia. Posò il suo dito indice sulle mie labbra, zittendomi in qualsiasi mio altro tentativo di aggiungere altre parole … lasciando la stanza nel silenzio più profondo.
Klaus tese un orecchio, come se stesse ascoltando qualcosa, ma poi i suoi occhi incontrarono i miei, soggiogandomi con le sue parole

KlausTu ora farai qualcosa per me...Katerina»

 

 

 

  
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