Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Yellow Canadair    21/09/2014    9 recensioni
Capelli lunghi e biondi, arricciati in onde morbide che le accarezzano la schiena; occhioni blu mare che scrutano senza ombra di paura quella ciurma di uomini irsuti e abbronzati; boccuccia a cuore, curve tutte al posto giusto che esulta pure Valentino Rossi, poteri mai visti e un pedigree con i fiocchi: ecco come si presenta Celesty, apparendo all'improvviso sulla Moby Dick. Bella, alta, dolce e timida, e con un delicato profumo di vaniglia che si spande tra quei corridoi appestati ormai da settimane da sudore di uomini.
***
-Vi rendete conto di cosa avete evocato???- ringhiò iracondo Fossa agguantando Rakuyou e Pugno di Fuoco per il collo.
-La donna dei nostri sogni?- rispose strozzato Ace.
-NO! UNA PERICOLOSISSIMA MARY SUE, IDIOTA!!!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciurma di Barbabianca, Fossa, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Rakuyou
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Compilation

 

Ace e Rakuyou erano appena tornati sul vascello della Sedicesima Divisione dalla loro gita nella casa dell’autrice e adesso le sue istruzioni scritte su un foglio venivano esaminate dai pirati. Yellow Canadair consigliava di evocare una ragazza di nome Amethyst D. Sparkle.

-E questi cerchietti cosa sono?- chiese Izou prendendo il foglio da Portuguese.

-La taglia. Sono tutti zeri.-

-Ha la “D.” nel nome, non è che siete parenti?- notò Fossa.

-Mai vista né sentita…- mormorò il moro guardando la descrizione della donnina. Il frutto Glitter-Glitter? Occhi cangianti dal rosa all’azzurro? Ma che specie di bestia era?

-Forza, prima trascriviamo e prima ci leviamo Celesty di torno.- disse pratico Izou entrando nella sua cabina, al sicuro da occhi indiscreti. Il Sedicesimo Capitano si sedette alla scrivania e si mise comodo per trascrivere il poema consegnato loro dall’autrice.

 

“Il mio nome è Amethyst D. Sparkle, ma il mio soprannome è Piccola Lady. A dieci anni ho mangiato il frutto del diavolo Glitter-Glitter ed ero molto triste perché non avrei potuto più nuotare, e invece a quanto pare questa particolarità dei frutti con me non funziona! Sarò fortunata? Dalla mia mamma Boa Hancock invece ho ereditato i poteri del Mero-Mero, e così posso far sì che tutti si innamorino di me ^_^ il mio papà non so chi sia, ma ha la “D” nel nome quindi sarà sicuramente una persona buonissima e onestissima! Tutti i possessori della “D” sono così!! ♥ 

Che dire di me? Sono una ragazza normale, semplice, dolce, complicata, un po’ timida e cerco il vero amore ma senza che interferisca il Mero-Mero… non voglio un uomo innamorato perché costretto, lo voglio innamorato perché il Vero Amore è la cosa più potente che esista, più forte dei frutti del diavolo. Mi piace la musica e ascolto di tutto, tranne la techno, troppo ritmata! E i melodici, troppo noiosi. E il rock, troppo movimentato. E il metal, troppo frastuono. E la musica classica, non si capisce niente, non c’è nemmeno il testo. E il rap, troppo testo. Mi piace la mia, di musica, quando suono io. Suono l’arpa. Ma anche il campanello (oh oh oh come sono simpatica!).

Amo vestirmi di nero, risalta la mia pelle bianca che non si scotta mai, nemmeno se sulle navi il sole picchia come Mike Tyson. Mi metto le autoreggenti, la gonna nera e il top scollato e sto bene con me stessa. Basta questo. Sì, questo.

Sono alta 1,70 metri, peso 57 kg e porto la V di reggiseno.

Ho i capelli lunghi e neri come l’ala di un corvo che mi arrivano fino alla schiena con le meches fucsia, gli occhi sono rosa se c’è il sole e azzurro se ci sono le nuvole. Mi hanno detto che questo mio difetto dipende dalla pressione bassa, che mi porta anche a svenire spesso. Spero di incontrare brave persone che non mi prendano in giro come hanno sempre fatto i miei compagni di scuola.

La mia è stata un’infanzia orribile, sono stata presa in giro per il mio aspetto e per il mio nome. Ma ora tutto finirà, il bullismo sarà sconfitto.

Il bullismo è brutto. Il bullismo è brutto, brutto, brutto, brutto. Il bullismo è brutto”

 

-Questa cosa ci si rivolterà contro.- pronosticò Izou con ribrezzo.

-Non ho capito, com’è il bullismo?- fece Rakuyou.

-È brutt… ma che fai, prendi pure per il culo!?!- ruggì Fossa.

-La maggior parte delle cose scritte qui non ha senso…- sibilò Izou.

Ace lesse ad alta voce quella sconclusionatissima descrizione, poi ripiegò il foglio e stava per fargli prendere fuoco quando i fratelli lo fermarono: non fosse mai che distruggesse l’unico modo che avevano per contattare l’autrice, nel caso che quel tentativo non fosse andato in porto.

Visto che però, come succedeva sempre, per attendere un riscontro doveva sorgere l’alba successiva, Fossa, Ace e Rakuyou lasciarono il vascello di Izou (che con quella storia non voleva averci più a che fare) e tornarono a bordo della Moby Dick.

 

http://www.polyvore.com/bad_girl/set?id=135137528

 

-E questo che diavolo è?- chiesero ad una voce Ace e Rakuyou, una volta arrivati sul ponte principale della nave paterna.

Galleggiava appesa al nulla una lunga stringa incomprensibile di lettere e numeri colorati di fucsia che si muoveva nel tenue vento, quasi fosse stata dipinta su una lastra ondeggiante di vetro bollente sospesa in aria davanti ai loro nasi.

-Ah, è apparso mentre non c’eravate: è il link a Polyvore per far notare come s’è vestita oggi.- spiegò Fossa decisamente contrariato a quello sfoggio.

Ace allungò una mano per toccare quelle lettere rosa acceso, ma le dita attraversarono quello strano artefatto come se fosse stato fatto di fumo.

-Ace, amore!- trillò una voce proveniente da sottocoperta, e immediatamente sul ponte si palesò Celesty, tutta pimpante e con un gran sorriso. Abbracciò il moro e disse, premendo le poppe stratosferiche contro i pettorali del ragazzo: -Mi accompagni a terra a fare compere?-

A Fossa andò di traverso il fumo del toscano, Rakuyou sgranò gli occhi e poco ci mancò che Ace non perdesse l’equilibrio andando a cadere contro il link di Polyvore. Tuttavia si riprese in tempo per dire con educazione: -Siamo ancora lontani da qualsiasi costa, Celesty. Non possiamo muoverci.- concluse, resistendo alla tentazione di posare una mano non sulla schiena della ragazza, dove stava, ma un po’ più a sud.

-Il babbo mi ha detto che possiamo usare il tuo Striker!- obiettò ancora la sorellina.

E da quando il vecchio aveva poteri decisionali sul suo Striker?, pensò Ace. Newgate era suo padre, ma lui era pur sempre un Comandante con una certa indipendenza e lo Striker, fino a prova contraria, era suo. E Barbabianca non si sarebbe mai sognato di dare un ordine così cretino!

-Ascoltami.- tentò ancora Ace. -Si sta facendo tardi adesso, e non so se siamo vicini o lontani ad un’isola…

-Ma io voglio andarci adesso!- s’intestardì l’ospite.

Ace stava giusto per testare una nuova mosse del suo infuocato repertorio quando un grido attirò l’attenzione di tutti i presenti:

-Sottomarino in emersione a tribordoooo!!- diceva la vedetta, e tutti i pirati andarono sulla fiancata destra della nave per assistere a quella strana comparsa.

-Di chi si tratta, Babbo?- chiese Marco volando fino allo scranno dove sedeva il genitore, subito raggiunto da Celesty che gli si strinse addosso.

Barbabianca scrutò con attenzione il mare e infine mise a fuoco, a parecchi metri da loro, un sottomarino giallo che mostrava fiero le sue insegne.

L’intera imbarcazione emerse lenta dall’acqua, un portello sulla sommità si aprì e, prima ancora di qualche marinaio, ne uscì uno sventolante drappo bianco.

Celesty abbandonò la postazione accanto a Marco e, dopo un breve volo, si issò a sedere fra i pennoni per avere una visuale migliore, e guardava incuriosita l’appariscente sottomarino in avvicinamento.

Il drappo bianco, che segnalava una resa, era tenuto dal braccio magro di Orca, un pirata dai capelli rossi e lo sguardo perennemente nascosto dal cappello. -Aiuto!- gridava diretto all’equipaggio della Moby Dick. -Il mio capitano ha ingoiato per sbaglio un campanaccio da mucca ed è svenuto!-

Una sonora risata scosse la Moby Dick, e anche Ace, Fossa e Rakuyou in un momento normale sarebbero scoppiati a ridere, ma purtroppo la situazione era troppo assurda per non pensare che avesse qualche legame con Celesty.

Barbabianca rideva facendo tremare il tavolato della sua nave mentre fra l’equipaggio correvano frasi come: “Ma che bravo dottore!” “L’ha ingoiato per errore? Ci stava facendo la scarpetta nel piatto?” e “Scusi, dov’è il bagno?”.

Poi l’imperatore bianco si riprese, considerò un attimo l’equipaggio del sottomarino che nel frattempo si era accostato ed era stato circondato da un manipolo di figli di Newgate, e poi tuonò: -Non sono la Croce Rossa; affondateli.-

-FERMO!!!-

Con un salto degno dell’Uomo Ragno, Celesty era atterrata dritta davanti allo scranno del padre e in ginocchio davanti a lui, con le ali verde acqua che aleggiavano ancora nell’aria dopo aver frenato la caduta e i boccoli biondi che sfioravano il legno nell’inchino in cui si era piegata. -Fermati, padre! Abbi pietà di loro, io… io li conosco! Il capitano è Trafalgar Law, ero nella sua ciurma alcuni anni fa. È il miglior chirurgo del mondo, se lo salvassi sarebbe in debito con me, e ti potrebbe aiutare.

Fossa si sbattè una mano in fronte, raggelando al pensiero di quello che stava per succedere.

Trafalgar Law fu quindi trasportato a bordo della Moby Dick (perché curarlo là dove stava, nel suo giaciglio, avrebbe impedito il risveglio nel letto di Celesty) e curato amorevolmente dalla dolce ragazza che, a quanto aveva dichiarato, aveva dei portentosi poteri curativi, dati sempre da quel suo famigerato frutto del diavolo.

-Lasciateci soli.- chiese con delicatezza ai pirati che avevano trasportato nella sua stanza il Chirurgo della Morte. Sempre a pensare male! Non c’erano altri letti a bordo, ricordate? C’è Vista a tener compagnia alle patate nella cambusa, ora che ci penso.

E naturalmente tutti le obbedirono, ben consci della sua natura compassionevole e per niente maliziosa.

Una volta che la porta fu chiusa, Celesty tirò un sospiro e si sedette sul lettino accanto al capitano Hearth; accarezzò pensierosa i capelli neri del ragazzo svenuto, le basette, scese sul mento e si soffermò sulle labbra, indugiandovi appena mentre ricordava i baci che si erano scambiati con passione fino a pochi anni prima.

Beh, doveva darsi da fare: un campanaccio nello stomaco non era roba da poco. Protese le mani lunghe e curate sullo sterno scoperto del giovane svenuto, chiuse gli occhi, tirò un sospiro e cominciò a concentrarsi. Una tenue luce verde illuminò le mani di Celesty, mentre lunghe ciocche di capelli biondi si sollevarono, quasi guidati dalla luce che adesso aleggiava attorno all’intera figura della ragazza e un lumicino sembrava provenire anche dall’interno del corpo di Trafalgar Law.

 

-Quanto manca a domani mattina?- si lamentò Ace. La Moby Dick era un delirio: non solo Marco aveva fatto una terribile scenata di gelosia quando aveva appreso che Law e Celesty erano stati insieme tempo addietro, e ora lei era sola con lui, ma Satch, dopo aver conosciuto il legame tra gli Hearth e la piccola Newgate, aveva cominciato a mettere sotto torchio i subordinati di Trafalgar per scucire loro quante più informazioni sulla ragazza, nell’evidente tentativo di fare colpo.

Jaws, dopo aver perso la propria divisione, si era chiuso nella sua cabina e si rifiutava di uscire, mentre i suoi ormai ex subordinati, senza ordini né controllo, erano lasciati completamente a loro stessi e vagavano per la nave senza meta.

La cambusa era quasi inagibile perché Vista aveva pensato bene di montarvi all’interno una tenda canadese per poter “ospitare quel bocciolo di rosa”, testuali termini, se per caso avesse reputato scomoda la cabina; Ace una volta raccolte quelle raccapriccianti parole aveva chiuso la porta della cambusa con un movimento lento e si era allontanato in tutta fretta.

Edward Newgate era tutto contento che sua figlia avesse tali strabilianti doti, e Fossa non ritenne nemmeno necessario muovergli la mozione che, visto che la ragazza era una sciamana, una dottoressa o roba simile, salvare Trafalgar Law per avere in cambio cure mediche era completamente inutile. Ormai l’imperatore bianco era cotto, inutile cercare di farlo ragionare. Altro che OOC, ormai stava diventando qualcosa di completamente avulso dal Newgate originale!

L’unica speranza era che la notte passasse in fretta e l’incantesimo facesse effetto, liberando Amethyst D. Sparkle.

 

-C… Celesty-ya…- mormorò Trafalgar Law mezz’ora dopo, socchiudendo gli occhi grigi.

-Sono qui, Eustas… ehm! Trafalgar.- rispose Celesty prendendo una mano del Chirurgo della Morte fra le sue.

L’uomo ghignò sprezzante. -Sono caduto proprio in basso, per farmi salvare da te.- disse.

-Non dire così.- replicò piccata Celesty. -Lo sai che ho fatto dei sacrifici enormi per riuscire a gestire il mio potere.-

Ma la montagna dell’OOC franò addosso al Chirurgo: -Che ci fai qui? Credevo di averti perduta per sempre.- affermò portandosi alle labbra la mano della dama in un casto e rispettoso bacio.

Diversi minuti dopo, ormai si era fatta sera sulla Moby Dick, i due uscirono dalla cabina di Vista Celesty e la ragazza, trionfante, annunciava a tutti la lieta novella, la guarigione di Trafalgar Law, facendo suonare allegramente il campanaccio da mucca recuperato nel tratto finale dell’esofago del tatuatissimo capitano.

Rakuyou era appoggiato ad una balaustra della nave, cincischiava con i suoi grossi orecchini e tormentava i dread in attesa che il padre desse l’ordine, nella migliore delle ipotesi, di buttare fuori bordo a calci Chirurgo e sottoposti in tuta da benzinai, ma rimase assai deluso:

-Ottimo lavoro, figlia mia! Gura gura gura!- tuonò ilare Newgate. -Si organizzi una grandiosa festa per il tuo operato, i pirati Hearth saranno ospiti d’onore!-

Rakuyou pianse.

La festa durò tutta la notte, perché arrivati alle quattro del mattino la ragazza si mise in testa di voler vedere l’alba e, manco a dirlo, tutti la assecondarono con piacere.

Ma proprio mentre la baldoria entrava nel vivo, tutti erano sbronzi e Celesty veniva trascinata sul palco improvvisato per cantare la sua nona canzone, una nave apparve all’improvviso sull’acqua scura che circondava il vascello in festa. Stranamente le vedette erano mute, o più probabilmente troppo sbronze per capirci alcunché.

-Ehi, pidocchi.- risuonò una voce sul mare. -Per caso su questa nave è presente Celesty Newgate? Io e lei abbiamo… un conto in sospeso.-

Sir Crocodile saltò sul ponte centrale della Moby e sorprese alle spalle Celesty, con ancora il microfono in mano, la strinse a sé immobilizzandola contro i suoi maestosi pettorali, e la tenne sotto la minaccia dell’uncino.

-Nessuno si muova, bambocci.- disse.

Tutti i figli di Barbabianca scattarono in piedi, pronti all’attacco, ma nessuno, nemmeno Newgate, osava far partire la controffensiva per timore di colpire l’ostaggio.

-Ti ho cercata a lungo, piccola Celesty.- mormorò cupo l’uomo dall’uncino d’oro. -Ma adesso finalmente verrai con me, sarai la mia diretta subordinata nella Baroque Works, l’organizzazione segreta alle mie dipendenze.

Ace e Rakuyou tirarono un sospiro di sollievo. Se un membro della Flotta dei Sette noto per la sua intelligenza spiattellava ad una gremita piazza di essere a capo di una setta segreta, allora anche quello era merito della presenza della Mary Sue e si sarebbe risolto in pochi istanti. Magari, pensò Fossa, si sarebbe dovuto preparare un letto in più per l’ennesimo ospite.

-Crocodile!- ruggì l’imperatore. -Lascia in pace la mia famiglia! Sono io quello che vuoi uccidere!-

-Fantastico.- mugugnò Fossa accendendo il proprio sigaro. -Ha anche cominciato con le battute da telenovela.- e si chiese perché Amethyst ci mettesse così tanto a rivelarsi. Ormai il sole era quasi sorto.

-Non t’intromettere, vecchio!- rispose Crocodile. -Voglio solo la mocciosa.

La prima briciola di sole fece capolino dal mare.

-FERMO DOVE SEI, MOSTRO!-

Tutti i pirati si voltarono verso il boccaporto che conduceva ai dormitori comuni e quello che videro fu Ace che dormicchiava abbracciato allo stipite col cappello ciondolante sulle spalle.

-E lèvati… togliti!- mormorò una vocina dietro di lui, spingendolo in avanti. Ace crollò a terra continuando a dormire ed apparve…

-Come osi prendere in ostaggio una fanciulla indifesa che non aveva altri desideri che vedere l’alba assieme alla sua famiglia? Io sono Amethyst D. Sparkle, e ti punirò in nome della Luna!

-Quest’introduzione mi ricorda qualcosa…- fece Trafalgar Law, appoggiato a Bepo poco distante.

All’alba Amethyst D. Sparkle aveva finalmente fatto irruzione sulla scena! Fossa e Rakuyou, assonnati ma felici, si fregarono le mani.

-Non riuscirai a sconfiggermi.- tuonò Crocodile scomponendosi in milioni di granellini. -SABLE-

-Glitter anarchy!- invocò Amethyst sommergendo l’avversario sotto una montagna di brillantini dorati, quelli odiosi e appiccicosi da lavoretto di Natale.

Di Crocodile spuntava solo la testa da quell’infamante cumulo luccicante, e ci sarebbero voluti gli occhiali da sole per guardarlo bene in volto.

Amethyst si mise davanti a lui con le mani sui fianchi, guardandolo con superiorità e sorridendo sprezzante. Le lunghe gambe erano messe bene in evidenza dal vestitino che comprendeva una minigonna cortissima di pizzo nero e un corpetto sempre nero che fasciava il vitino e il seno prosperoso; portava delle parigine a righe orizzontali nere e rosse e le scarpe nere con un alto tacco a spillo. I capelli liscissimi e neri erano portati dietro le candide spalle scoperte, gli occhioni al momento rosa acceso erano contornati da una generosa quantità di matita nera e mascara, e attorno a lei aleggiavano minacciosi i glitter.

-Buongiorno a tutti.- ringhiò arrabbiata. -Porto pace e serenità.-

-Tsè. Tutto qui quello che sai fare? Sparare brillantini?- disse acida Celesty, ormai libera da Crocodile, spazzolandosi via dalle braccia i glitter.

-“Tutto qui” un paio di palle.- disse educatissima Amethyst. -Ti ho salvato il culo, bella.-

-Signore, signore, non c’è bisogno di litigare!- intervenne Marco a far da paciere, mettendo le mani sulle spalle delle due ragazze.

Amethyst sorrise notando la mano abbronzata del Primo Comandante sulla sua spalla nuda, Celesty divenne di fiamma e sbottò: -LA STAI TOCCANDO!!-

Marco, nonostante l’OOC di cui era vittima, si rese improvvisamente conto di aver fatto un errore imperdonabile e ritirò in fretta la sua mano, ma questo non chetò Celesty.

Amethyst comunque, per non sembrare scortese, rincarò la dose: -Cosa c’è, Celesty, sei così insicura che basta che il tuo ragazzo mi rivolga la parola per scoppiare in lacrime?-

-Crocodile, vuole da accendere?- chiese servizievole Fossa andando vicino all’uomo sepolto dai glitter, cui si era spenta la brace del sigaro. -Ne avremo per un po’.-

-Come osi, tu?- s’incrinò la voce di Celesty.

-Celesty, tesoro, lascia perdere…- fece Marco, desideroso di non far affondare la nave dove si trovavano per un litigio furibondo tra ragazze.

Ace decise di intervenire, assecondando gli eventi come gli aveva detto Yellow Canadair. Camminò fino alle due litiganti e al fratello, mise protettivo le mani sulle spalle della mora Amethyst e disse con un sorriso: -Marco ha ragione, su, andiamo a mangiare qualcosa insieme, è ora di colazione!-

-Non toccare quella gattamorta, Ace, è una falsa bugiarda! Che ci fai qui? Cosa vuoi da noi?- strepitò Celesty.

-Ah, io sarei la bugiarda! Che balle hai propinato a quel povero vecchio per farti prendere a bordo? Che ironia… prima nei bordelli e ora a bordo!-

A Barbabianca andò di traverso il sakè e ci vollero quattro infermiere e cinque pirati muscolosi per evitare la strage.

Le ali di Celesty si dispiegarono di scatto, passando dal solito azzurro-verde ad un minaccioso blu-violaceo. -Hai parlato troppo, schifosa.-

-Oh, finalmente mostri il tuo volto, battona di bassa lega!-

-Voice lutenyl!- gridò Celesty.

-Sparkling atom!- attaccò Amethyst.

-Sound wave!!!- ribattè la piccola Newgate.

-Getsuga Tenshō!- invocò la mora.

-Hai sbagliato manga, cretina!- inveì Celesty con un’altra raffica di onde sonore.

-Giù la testa!!- ordinò Marco a tutti i suoi fratelli. -Mettetevi al riparo!!-

I filibustieri correvano avanti e indietro per salvarsi dalle raffiche di attacchi che le due si lanciavano, chi si riparava dietro casse di sakè, chi si imboscava nel sottomarino giallo, chi si buttava a mare, chi si spogliava e invocava il Giudizio Universale. Newgate rideva, beato lui.

Rakuyou ed Ace si asserragliarono dietro due botti, al riparo dai «Supermassive Glitter Maniac!» e dai «Soundtrack palpitation love!»

-Non è così che doveva andare!!- sbraitò Rakuyou scansando all’ultimo minuto un raggio di glitter.

-Ce l’hai il foglio?- gridò Ace.

-Che vuoi fare!?-

-Portiamo l’autrice qui!- spiegò Ace scrivendo in tutta fretta sulla carta.

-Apparirà solo domani mattina!-

-E invece no!-

 

L’autrice Yellow Canadair comparve accanto al Secondo Comandante di Edward “Barbabianca” Newgate, contrariamente a tutte le regole, esattamente quando Portuguese D. Ace finì di scrivere questa frase.

 

Yellow Canadair cadde con una sonora culata accanto ad Ace, spalancò la bocca per urlare ma una mano le coprì le labbra e Portuguese disse rapido: -Hai fatto un casino con la seconda Sue, devi rimettere a posto le cose. Non. Gridare.- e le tolse delicatamente la mano dalla bocca.

-…io stavo facendo un esame…- pigolò sconsolata la ragazza.

-Devi bloccare Celesty e Amethyst!-

-…stava anche andando benino…- mugolò Yellow Canadair.

-Stanno distruggendo la nave!!-

-…era la quarta volta che lo provavo…- pianse ancora.

-E attirano pirati a casaccio!-

-SEI MORTA, PICCOLA STRONZA!- un grido fece cautamente fare capolino dalle botti alle teste di Ace, di Rakuyou e di Yellow Canadair.

Amethyst D. Sparkle era a terra in un lago di sangue (o almeno si ipotizzava fosse il suo sangue: era rosa e luccicava), ma un sorriso aleggiava sulle sue labbra morte, segno che era morta senza rimpianti.

-Ora siamo punto e accapo!!- si disperò Rakuyou.

-No! Amethyst!!!- una voce maschile proveniente dal parapetto di babordo attirò gli sguardi dei presenti: Donquijote Doflamingo scavalcò grazie alle sue lunghe gambe il parapetto e si diresse ad ampie falcate verso il corpo esanime della ragazza, piangendo amaramente tutte le sue lacrime.

-Anche tu qui, maledetto fenicottero?- ringhiò Crocodile, sommerso ancora dai brillantini.

-Voi siete pazzi!- disse Yellow Canadair. -Non posso mica farci qualcosa! La situazione è degenerata!! Dov’è Smoker?- domandò.

Crocodile intanto si era scrollato i glitterozzi di dosso e aveva preso ad attaccar briga con Doflamingo, che teneva il cadavere in mano ed era quasi sul punto di togliersi gli occhiali da sole, segno di quanto fosse sconvolto.

Trafalgar Law stava litigando con Marco su qualcosa di indefinito e indefinibile che aveva a che fare con Celesty, Edward Newgate aveva mandato a chiamare Vista e gli stava comunicando che la nuova figlioletta avrebbe preso anche il comando della Quinta Divisione, scatenando nella Spada Fiorita un moto di ribellione che però faceva a pugni con la sua galanteria, con la conseguenza di una crisi interiore tutt’altro che di facile risoluzione.

-Ehi! Zoro vuole conoscere Celesty, la famosa spadaccina! È qui con voi?

Un’anacronistica Thousand Sunny aveva fatto la sua apparizione tra il sottomarino di Trafalgar e la nave di Crocodile, e il suo capitano richiamava a gran voce i membri dell’equipaggio della Moby.

-FERMI, FERMI! ADESSO BASTA!!-

Saltò sul ponte della Moby Dick un arrabbiatissimo Shanks il Rosso, ma non era stato lui a parlare: tutti s’inchinarono, dal grande Barbabianca all’eccentrico Doflamingo, dietro al mantello dell’ultimo arrivato comparve il Maestro Eiichiro Oda.

Il silenzio s’impossessò finalmente della sovraffollata Moby Dick ed Eiichiro Oda fece qualche passo verso Celesty Newgate, studiando al contempo la sventurata Amethyst ancora tra le braccia di Doflamingo.

Guardò ad una ad una tutte le sue creazioni, i suoi figli, da Marco a Newgate fino a Trafalgar, e poi i suoi protagonisti ancora sull’altra nave. -Dov’è l’autrice?- chiamò a gran voce, con la lettera minuscola alla parola “autrice”.

-Eccola qua.- tuonò Smoker, emergendo dalle sentine con un aroma tutt’altro che gradevole e due sigari fra i denti. Spingeva in avanti Yellow Canadair e sembrava che avesse recuperato tutto il suo IC.

-Sei tu che hai creato tutto questo bailamme?- domandò il Maestro alla maldestra ragazza.

-No, signore.- rispose Yellow Canadair, sentendosi nei guai fino al collo. -Ho creato soltanto lei.- e indicò la ragazza pallida con il fenicottero.

-E l’altra?-

-Era solo una bozza! Non doveva essere usata in un racconto! Era immatura!- si giustificò la ragazza arretrando, ma Smoker implacabile la spinse in avanti con un ringhio.

Eiichiro Oda sospirò meditabondo. -Bisognerà far sparire chi non appartiene al mondo di One Piece.- disse. -Solo così le cose ritorneranno al proprio posto.- concluse mandando occhiate eloquenti alle ciurme di Cappello di Paglia e Trafalgar Law, e poi a Crocodile e Doflamingo.

L’Autore nipponico poi prese di tasca una gomma per cancellare e, certosino, cominciò a sfregarla su Amethyst, facendola presto scomparire, e fra le braccia del figlio Doflamingo non rimase altro che un pugno di aria luccicante.

Poi si diresse verso Celesty e disse: -Tu potresti essere recuperata.- disse. -Ma purtroppo hai combinato troppi disastri.- la piegò con cura e se la mise in tasca, fra altri bozzetti.

-Ora bisogna sistemare un po’ le cose. La Moby Dick non può essere così sovraffollata.- disse Eiichiro Oda, e cominciò a mandare via ciurme di troppo e flottari, finché non rimasero solo la Moby Dick con il suo equipaggio e la Red Force sulla quale viaggiava lui.

-Tocca a te.- si voltò verso l’autrice Yellow Canadair. -Anche tu dovrai sparire. Hai visto e sentito troppe cose in questo mondo. Mi spiace.-

Yellow Canadair impallidì per la paura ma un baldo cavaliere piombò al suo fianco in sua difesa.

-Fermati, Maestro!- esclamò Portuguese D. Ace, seguito dal fratello Rakuyou. -Siamo stati noi ad evocare per gioco Celesty Newgate, strappandola dalle bozze di Yellow Canadair.

-È andata proprio così?- domandò l’Autore all’autrice, che però se da un lato non ci teneva a morire, dall’altro non voleva accusare uno dei suoi personaggi preferiti.

-Sì. È andata così.- intervenne Fossa pacato.

-Eiichiro.- intervenne Shanks sorridendo. -Forse possiamo perdonarla. Guarda qui!-

Inutile dire che, mentre Shanks si avvicinava al gruppetto, Yellow Canadair svenne per lo shock.

-Cosa sono queste?- domandò l’Autore al suo personaggio dai capelli rossi, che teneva in mano un cartiglio piegato in quattro.

-Sono le recensioni positive!- spiegò il Rosso concitato. -I lettori sono rimasti contenti!-

-Svegliati, tu!- fece Oda inginocchiandosi vicino a Yellow Canadair e cominciando a schiaffeggiarla. Qualcuno provvidenzialmente gli passò un secchio d’acqua che fu rovesciato addosso alla ragazza.

Eiichiro Oda lesse le recensioni della storia e aggrottò le sopracciglia. -Si sono divertiti con questa roba? Tutti sono stati mandati fuori di testa! E ci sono due protagoniste che vanno contro il canon.

-E contro il buonsenso.- completò Fossa.

-Propongo la grazia!- suggerì a gran voce Ace prendendo un polso di Yellow Canadair e sollevandolo, alzando quasi di peso la ragazza.

Shanks andò verso il Secondo Comandante. -Ormai l’emergenza è finita.- lo spalleggiò. -E lei ha comunque cercato di rimediare.

-Però rimane sempre un’autrice maldestra.- tuonò Smoker. -E va punita.- terminò, da bravo marine.

-Ma no, ma no.- disse benevolo Oda. -Visto che ci tenete così tanto, per questa volta ti perdono, Yellow Canadair, ma mi devi promettere che starai attenta a non creare mai più delle Mary Sue così dannose.

-Lo prometto, signor Oda! Non accadrà mai più! Grazie, signore!- disse pentita la ragazza.

-Adesso forza, bisogna tornare a casa. Devo rispondere alle SBS e sono in ritardo. Arrivederci, Edward!- salutò il capitano della nave su cui stavano, che rispose con un cenno dall’alto del suo scranno, in un evidente ritorno al carattere originale, con il figlio Marco accanto dall’aria scocciata.

Eiichiro Oda salì con un balzo sulla Red Force seguito da Shanks, e i due riportarono Yellow Canadair nel mondo suo e dell’Autore.

E ora la storia è finita. Qual è la morale, vi starete chiedendo voi lettori. Non sono nemmeno sicura che ci sia una morale, in tutta questa babilonia creata. Forse la morale è “non disturbare Marco mentre legge” oppure “durante una lunga traversata non cercare di fare incantesimi che non sai controllare”.

Non credo che la morale c’entri con la creazione delle Mary Sue.

In fondo, a quanto pare se crei una Mary Sue poi ti trovi Ace in casa e Shanks che ti da un passaggio, quindi non è poi così male. Ti trovi anche un Doflamingo che piange, un Newgate che espropria le ciurme ai figli e un Crocodile che soccombe sotto i glitter, ma in fondo i nostri protagonisti, come sappiamo, ne hanno passate ben di peggiori. E sono ancora con noi.

 

 

 

Dietro le quinte…

Questo delirio è finito! Finitoooo!!! Ringrazio umilmente Shanks per avermi riportata a casa e avermi lasciato il suo numero di lumacofono. Ringrazio Eiichiro Oda per non avermi uccisa e ringrazio Ace per aver preso le mie difese!

Ringrazio Doflamingo e Crocodile per non avermi disintegrata per vendetta, ma conoscendoli posso pensare che sia solo una questione di tempo.

Ringrazio voi lettori che con le vostre recensioni meravigliose avete convinto Oda a lasciarmi andare e a concedermi il perdono per aver creato quegli abomini di Sue. Non lo farò mai più, davvero! Tanto ormai ho il numero di Shanks quindi non c’è nemmeno bisogno di ricorrere a simili diabolici piani per tornare nel mondo di One Piece.

Ringrazio "L'Inferno di Topolino" (di G. Martina e A. Bioletto) che ha ispirato il finale della storia.

Sì, puntavo al numero del Rosso fin dall’inizio, cosa credevate? Che questa fosse una storia seria? Pffff! A proposito, non è un caso che Eiichiro Oda appaia con Shanks! Lui stesso (Oda) ha dichiarato che il personaggio cui somiglia di più è proprio il Rosso, e che se potesse scegliere sarebbe la sua ciurma quella in cui militerebbe!

Grazie a tutti per aver votato per Rakuyou e Fossa! Ora sono inseriti come personaggi nell'apposita lista! Grazie davvero! E grazie soprattutto per aver letto questo delirio, grazie a chi ha recensito, grazie a chi ha solo letto, grazie anche agli sponsor che hanno permesso questo sogno: la Compagnia Elettrica, la Stazione Nord, Vicolo Corto e Bastioni Gran Sasso. 

Grazie, grazie ancora a tutti e appuntamento alla neurodeliri! 

Yellow Canadair

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Yellow Canadair