La pioggia batteva sui vetri della finestra della tana. Lux adorava sentire la pioggia, l'odore che rilasciava nella campagna circostante alla Tana durante l'estate e il rumore dei tuoni. Era nascosta sotto le coperte. Ginny stava giocando con una bambola poco distante da lei. Stava leggendo un libro che papà Arthur aveva trovato nella Londra babbana qualche giorno prima e le aveva regalato. Tra i suoi figli infatti gli unici che avevano la passione per la lettura erano lei e Percy. A un certo punto al rumore della pioggia iniziò ad unirsene un altro, sembrava un becco che batteva sul vetro. "Un gufo! Lux è arrivato, è arrivato! ROOOOON!" Urló Ginny mentre apriva la finestra per fare entrare in camera un pennuto completamente zuppo che fece scivolare due lettere sul pavimento della stanza della bambine. Gli occhi di Lux fiammeggiarono, erano sicuramente le lettere che lei e Ron aspettavano con impazienza dall'inizio dell'estate. Il bambino entrò in camera in quel momento seguito da Fred e George e mamma Molly che gongolava felice per i suoi piccolini. Lux teneva la sua lettera ancora chiusa tra le mani mentre Ron già l'aveva scartata, letta e dava istruzioni alla madre riguardo le cose di cui aveva bisogno. Fred si avvicinò alla bambina dai capelli corvini e le mise una mano sulla spalla sorridendo comprensivo "Avanti Lux aprila! Che aspetti?" Le tremavano le mano" N-non so se posso.. Se riesco... E se?" Molly la abbracció :" Tesoro! Sono passati undici anni. Se Silente crede che tu sia pronta a ricevere un'educazione magica come tutti gli altri bambini della tua età senza timore perché dovresti averne tu?" Lux la guardò sgranando gli occhi :" E... E se finissi in Serpeverde?" Ron si voltò verso di lei:" Sei cresciuta in una casa Grifondoro, per quanto tu possa avere origini Serpeverde non credi che valga di più come sei dentro? Tu sei una Weasley punto! Devi smettere di tagliarti fuori da sola diamine!" Era rosso in viso e Lux si vergognò. I suoi fratelli la amavano, non aveva i capelli rossi ma loro l'avevano sempre trattata come se li avesse. Ginny le strinse la mano, erano le uniche due ragazze della casa e avevano sicuramente un legame molto speciale che le univa. Sarebbe stato difficile separarsi da lei per questo anno, nonostante la consapevolezza che l'anno dopo si sarebbero ricongiunte. Lux finalmente aprì la busta.
"Gentile signorina Lux Weasley,
Lei è stata ufficialmente invitata a iscriversi alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts..." Lux non riuscì a finire di leggere la lettera perché stava già saltando di gioia con i suoi fratelli. Sperava di trovare qualcun altro ad attendere ad Hogwarts, qualcuno che non rivedeva da troppo tempo ma di cui non si era mai dimenticata e cioè l'ultimo dei suoi fratelli, Harry. 





Il 1 settembre Lux corre in King's Cross. La stazione è enorme e affollatissima e loro sono tremendamente in ritardo. Arthur capitana il gruppo sventolando il cappello per segnalare ai figli la sua posizione nella ressa a tutti gli altri che erano sparpagliati. Lux aveva il suo nuovo gatto, Cesare, un trovatello dal pelo grigio e gli occhi azzurri, sotto un braccio mentre l altro era completamente in balia di George che la trascinava. I loro bauli li portava Fred al loro fianco mentre correvano a perdifiato. "Muovetevi!!!" Urlava Molly in testa a loro con Ginny e Ron. Quando si ritrovarono all'ingresso trovarono un magro ragazzino con i capelli scuri che aveva abiti più trasandati dei loro , che guardava l'ingresso del binario nove e tre quarti con aria interrogativa. "Oh caro! La prima volta?" Esordì Molly ma non appena il ragazzo si giró Lux lo riconobbe "HARRY!" Lui la scrutó per qualche minuto. "L- Lux? Hagrid mi aveva detto che ti avrei trovata qui!" Ma la ragazza si era già buttata su di lui in lacrime. "Mi dispiace Harry! Mi dispiace così tanto" Il bambino si ritrovò senza parole e quindi Arthur Weasley dopo aver invitato la famiglia a proseguire per il binario chiese a Harry, Lux e Ron di potere scambiare due parole con loro dopo che tutti quanti si erano presentati al ragazzetto con gli occhiali. 
 " Ragazzi quest' anno voi tre condividete qualcosa di grande. Hogwarts è un posto sicuro certo, ma non tutte le persone che ci abitano sono necessariamente.. Buone! Qualsiasi cosa succeda in questi anni voglio che vi sia chiara una cosa ,anche per te Harry perché tu non conosci noi ma tu e Lux condividete un ricordo e qualcosa di molto forte insieme quindi considerati anche in grado di contare su me e mia moglie che l'abbiamo cresciuta come una figlia questi anni. Cercate sempre di contare l' uno sull'altro perché ricordatevi che è sempre l'unione a fare la forza. La gente vi ferirà, probabilmente vi temerà anche ma se voi siete insieme nessuno potrà farvi davvero del male" Harry un po' frastornato da tutte queste novità si limitò ad annuire perché sapeva a che cosa si riferiva. Hagrid qualche giorno prima era arrivato dai Dursley e gli aveva spiegato chi era il padre di Lux dato che di lei aveva solo vaghi ricordi e non riusciva a collegarli ad un filo. Erano passati dieci anni e i suoi zii gli avevano sempre descritto Lux come una bambina che i genitori avevano semplicemente in affido e che era stata mandata ad un altra casa dopo la loro morte in seguito di un incidente stradale. 
I tre bambini si incamminarono verso il binario e l'attraversarono insieme al padre di Ron. Subito dall'altra parte notarono come questo si irrigidì di fronte a un uomo alto e biondo. "Buongiorno Weasley! " disse questo con un sorriso sprezzante. "Buongiorno Malfoy!" Rispose Arthur stringendo la mano sulla spalla di Lux. Lei non conosceva quell'uomo ma aveva capito che chiunque lui fosse probabilmente erano uno di quei 'non buoni' a cui suo padre si riferiva . " Ah! I nuovi acquisti di Hogwarts dal branco Weasley? Uno lo riconosco... E la ragazza.. Deduco che lei sia la famosa figlia adottiva? Che razza di famiglia adotta una bambina mentre ha già un mucchio di altri mocciosi a cui badare? E tu invece... Devi essere il famoso Harry Potter". Lux notò che lo sguardo rimase poco su di lei perché sicuramente tra loro chi attirava l'attenzione maggiore  erano Harry e la sua cicatrice. Mandò giù il groppo che aveva in gola mentre l'uomo si voltava verso di lei e indugiava sui suoi capelli neri corvini. "Gli somigli molto!" Sussurrò di modo che solo lei potesse sentirlo. Gli occhi della bambina fiammeggiarono mentre guardava con rabbia l'uomo che ghignava soddisfatto. Sentiva Arthur sudare dietro di lei. "Papà!"si senti chiamare e l'uomo alto si girò "Lucius dove eri finito ti abbiamo cercato dappertutto!" Una bellissima donna elegante si affiancò all'uomo cattivo con un ragazzino. Era biondo e aveva gli occhi di ghiaccio. Quel ghiaccio spense le fiamme che Lux aveva negli occhi. " Questo è mio figlio Draco e anche lui è al suo primo anno! Questi sono i figli dei Weasley Narcissa e lui è Harry Potter". Narcissa Malfoy strinse gli occhi e osservò Harry. Sobbalzò quando notò Lux. " Quanto tempo che non ci si vede Narcissa!" Molly comparve, superò sua figlia e la nascose dallo sguardo della famiglia Malfoy mentre salutava la donna. " Così anche tu Draco andrai ad Hogwarts eh! Come ti senti?" Il ragazzino non emise un suono.Storse semplicemente la bocca come se una mosca fastidiosa gli stesse ronzando intorno. " Direi che è meglio andare!" Disse la signora Malfoy e lanciando un nuovo sguardo preoccupato a Lux se ne andarono. Molly di voltò verso i suoi bambini, fece segno ai fratelli più grandi di raggiungerli :" Fred, George , Percy! Mi raccomando conto su di voi! Dovrete proteggere i vostri fratelli e Harry da qualsiasi cosa! Soprattutto... Fate attenzione.." "A Lux" fu la bambina stessa che sconsolata terminò la frase abbracciando la madre per farla stare tranquilla e salutando la piccola Ginny in lacrime. Voleva salire in fretta su quel maledetto treno per non far capire ai suoi genitori la paura che quel Malfoy gli aveva messo addosso. E non parlava dello stupido padre sicuramente ex mangiamorte, ma del figlio, del suo silenzio e dei suoi occhi grigi. Nessuno aveva mai spento il fuoco degli occhi di Lux, e lui sembrava non averci nemmeno fatto caso.